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Autore: LadyVaderFrancy    25/09/2014    3 recensioni
La storia inizia nell'anno scolastico dopo la morte di Sirius Black. Harry non ha affrontato il turbine di emozioni dopo la sua morte. Una sera, dopo una detenzione con il suo odiato insegnate di pozioni, si scontra con la sua nemesi platinata, che gli lancia un antica magia oscura. I risvolti di questo avvenimento stravolgeranno la vita del ragazzo-che-è-sopravvissuto, e di tutti coloro che lo circondano. (Tutta la storia è incentrata sull'evoluzione dei due personaggi protagonisti, Harry il ragazzo d'oro di Silente e Piton il più brillante Maestro di pozioni di tutta l'Europa, terrificante ex- Mangiamorte e spia della luce. Ricca di momenti intensi, introspettivi e divertenti, dei due protagonisti assoluti).
Dal Cap 16
“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro
“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti, preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.
“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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~~Capitolo 1 Scontro

La giornata era stata davvero terribile pensò Harry, divinazione le prime due ore e come al solito la professoressa Cooman aveva previsto la sua morte entro la fine dell’anno. Non che fosse una novità per lui, ma sentirsi ripetere ogni anno la stessa cosa non era piacevole. Silente gli aveva spiegato chiaramente che Sibilla non era molto attendibile in classe, ma nel caso suo caso specifico lui sapeva che la previsione dell’insegnante prima o dopo si sarebbe avverata. La profezia, che era costata la vita di Sirius, era chiara Harry e Voldemort dovevano combattere e alla fine uno dei due avrebbe ucciso l’altro. Che bella prospettiva, pensò il moro.
 

Poi come se questo non avesse già rovinato abbastanza la sua giornata, aveva avuto pozioni per due ore, erano state interminabili. Piton era di pessimo umore, anche se a pensarci bene aveva mai visto il vampiro di buon umore? La risposta era semplice NO. A meno che non si trattava di togliere punti ai Grifondoro, o meglio ancora il suo sport preferito punizione e tortura ingiustificata di Potter!! Così la lezione era terminata come al solito nel peggiore dei modi: aveva fatto esplodere il suo del calderone insieme a Neville, era stato insultato e schernito, aveva perso 50 punti e aveva detenzione con il pipistrello per le 20.00 quella sera stessa. Continuava a chiedersi come era potuto succedere, aveva detto appena due frasi per Merlino! Una era stata perfino mi dispiace professore, e la seconda non è giusto. Certo sbuffare non aveva aiutato, ma gli sembrava di essere stato abbastanza educato.

Per fortuna quel pomeriggio non aveva lezioni, ma solo gli allenamenti di Quidditch. Il suo programma prevedeva quindi un pranzo leggero e poi di corsa al campo.  Dopo tre ore di duro allenamento, si sentiva indolenzito ma la sua testa si era svuotata.

((Ne avevo proprio bisogno)), poi dopo aver fatto una lunga doccia andò nella sala grande, per cenare con i suoi amici. Ron e Mione erano già seduti e gli avevano lasciato un posto vicino a loro.

“Ehi amico” disse il rosso “Ma quanto ci hai messo? Scusa se non ti ho aspettato dopo il Quidditch, ma avevo una gran fame”.

“Ron, e quando mai non hai fame tu!!” disse la riccia infastidita.

“ Già “ bofonchiò il ragazzo con la bocca piena.

Harry guardò i suoi amici anzi la sua famiglia e fece un gran sorriso e poi disse “ Non preoccuparti Ron, forse ho spinto un po’ troppo, ero tutto indolenzito così ho fatto una doccia calda piuttosto lunga”.
Hermione lo guardò, la sua espressione era tesa e stanca. Lo conosceva troppo bene, sapeva che il ragazzo stava male per la morte di Sirius.  Nonostante aveva provato molte volte a farlo parlare dei suoi sentimenti, Harry non aveva voluto mai dire nulla né a lei né a Ron. L’unica cosa che il ragazzo le aveva raccontato, era il disastro che aveva combinato nell’ufficio di Silente. Aveva deciso di non forzarlo perchè non sarebbe servito, ma prima o poi a forza di reprimere le sue emozioni sarebbe crollato. Solo a quel punto Harry gli avrebbe aperto il suo cuore spezzato a quel punto lei e Ron lo avrebbero consolato e aiutato a rimettere a posto i pezzi della sua vita, come era sempre successo. Ma per ora doveva solo stargli vicino ed aspettare, anche se non era facile. Lo vedeva sempre nervoso, e sperava con tutta se stessa che non si mettesse nei guai, specialmente con Piton. Quei due erano come componenti esplosive di una pozione, bastava agitali un po’ per far saltare in aria un intero laboratorio.

Harry smangiucchiò un mezzo panino, e poi sbuffando bofonchiò accigliato “ Ragazzi scusatemi ma devo andare, ci vediamo dopo alla torre.”

Hermione si voltò di scatto e lo afferrò per un braccio “ Ma dove vai Harry, sei appena arrivato? Resta ancora un po” ((Va bene che vuoi stare da solo, ma non lascerò che ti isoli))
“Non posso Mione, ho la detenzione con Piton, non ti ricordi cosa è successo oggi?”

“ Oh è vero scusa, me ne ero dimenticata. Merlino Harry! Sbrigati allora mancano solo 15 minuti!

Ron quasi si strozzò con il suo dolce “ Si amico sbrigati, se arrivi tardi Piton ti uccide!!”

“ Grazie Ron, come se non lo sapessi” si alzò stizzito e si allontanò in gran fretta.

((Cavolo devo sbrigarmi sul serio, altrimenti farò tardi)). Allungò il passo, ormai stava quasi correndo, così tra l’ansia di tardare e la scarsa illuminazione dei sotterranei svoltando l’angolo si scontrò contro qualcuno. Entrambi caddero a terra.

Mentre si rialzava senza guardare chi fosse la persona di fronte a lui disse “Ehm… scusami, ma ho davvero molta fretta!”

“Che diavolo fai sfregiato!! Lo hai fatto apposta vero? La pagherai” ringhio un ragazzo platinato.

“Malfoy?!” Rispose il moro in tono intimidatorio (( Cavolo di tante serpi proprio tu, questa si che è sfortuna!)) “Non ho tempo ora, spostati!” e fece cenno al nemico di lasciarlo passare.

“Oh io non credo proprio!” sbottò Draco e poi afferrò la sua bacchetta.

Harry non si fece intimorire e fece lo stesso “ Senti, dimmi dove e quando e la risolviamo a modo tuo, ma ora davvero non ho tempo per questo, Piton mi aspetta nel suo ufficio”.

Il ghigno del platinato a questo punto si fece ancora più largo “Bene bene Potter, allora credo che arriverai tardi. Voglio proprio sentire gli urli di Piton” Poi lanciò un incantesimo “ Immobilus”

Harry  prontamente rispose con un “Protego” e poi lanciò a sua volta un “Incarceramus”.
Malfoy non si aspettava che il moro riuscisse ad evitare il suo incantesimo così facilmente e quindi quando la sua nemesi lanciò il suo contro attacco era del tutto impreparato e non riuscì ad evitarlo, finendo a terra legato come un salame, mentre urlava insulti e minacce di vario genere.

Harry lo guardò in cagnesco e poi ringhiò  “Ben ti sta Malfoy!”, stava per voltarsi per andarsene quando senti una voce glaciale proprio dietro le sue spalle “ Signor Potter!”

Il suo cuore si fermò per un attimo ((OH NO!! Ti prego Merlino... fa che non sia lui)), poi deglutì a fatica e si voltò lentamente. Purtroppo era proprio Piton. L'uomo aveva le braccia incrociate al petto e lo sguardo torvo. ((Ecco è la mia fine, non crederà mai che mi sono difeso)).

“Che diavolo succede qui? Esigo immediatamente una spiegazione sul perché il Signor Malfoy è legato a terra!” sibilò il pozionista.

“Stavo venendo nel suo ufficio per la mia detenzione, era buio nei corridoi e così ci siamo scontrati. Mi sono scusato ma lui mi ha aggredito!” disse Harry indicando il suo nemico.

“Fitem Incantatem” sibilò Piton e poi aggiunse “Malfoy, alzati!”.

Il platinato si rimise in piedi poi si spolverò i vestiti e infine si avvicinò a Piton e in tutta tranquillità disse “ Non è vero! Lui mi ha aggredito per primo e senza alcun motivo!”.

Il moro lo guardò in cagnesco e poi urlo “Sta mentendo! Professore ……io”

“SILENZIO!! Ora basta! Sono davvero stufo di voi due!” Poi guardò il platinato e ringhiò “Malfoy, voglio un saggio di due piedi sulle regole che proibiscono l’uso di incantesimi sugli altri studenti qui nella scuola. Per domani mattina.” Il suo sguardo era glaciale e vedendo che il ragazzo non si muoveva urlò “Vai… ORA!”

Draco si voltò e passando vicino ad Harry gli diede una spallata e poi sibilò sottovoce “Questa Me la paghi! Guardati le spalle Sfregiato!” e poi si allontanò il più in fretta possibile.

“In quanto a te Potter, seguimi!” il professore si voltò e le sue vesti fecero un enorme svolazzo, mentre si dirigeva nella direzione del suo ufficio. Harry sospirando rispose rassegnato “ Si signore” sapendo che quello era solo l’inizio di un orribile serata.

Una volta entrati Piton si accomodò alla sua scrivania, Harry lo seguì una volta all'interno della tana del serpente chiuse la porta e aspettò che la furia del pozionista si abbattesse su di lui.

“ Siediti!” ordinò con disprezzo l’uomo vestito di nero. Harry si avvicinò alla scrivania e fece come gli era stato ordinato, guardandolo dritto negli occhi e attese, pensando che non si sarebbe preso la colpa di quello che era successo, non anche questa volta.

“ Potter, la tua mancanza del rispetto delle regole della scuola è a dir poco scandalosa! Primo sei in ritaro per la detenzione, secondo ti sorprendo per i corridoi a duellare con il Signor Malfoy. La tua arroganza è davvero intollerabile! Complimenti ti sei guadagnato una detenzione con me per tutta la settimana, due ogni sera ore dalle 20.00 in poi.” Poi ghignando aggiunse “Ora ci sono dei calderoni da pulire la in fondo, sbrigati!”

Il labbro di Harry tremava per la rabbia, era a dir poco furibondo. Le sue mani artigliavano i bordi della sedia in una morsa quasi dolorosa. Poi alzandosi borbottò “Non è giusto! Non stavo combattendo da solo!”

“Scusa, cosa hai detto?” sibilò Piton.

Harry allora lo guardò dritto in faccia e disse ad alta voce stizzito “ Non è giusto. In fondo non stavo combattendo da solo e a Malfoy non ha dato una detenzione! Ma certo lui è il principe di Serpeverde ed è il suo pupillo”.

Piton si alzò in piedi, si avvicinò al ragazzo e poi si chinò per guardarlo dritto in faccia e infine sibilò pericolosamente “Sfacciato, piccolo arrogante! Niente uscite ad Hogsmeade per due settimane Potter! Credo che restare due sabati mattina con me a scrivere dei saggi, ti insegneranno a tenere a freno il tuo temperamento Grifondoro!”

Harry lo guardò con odio, era davvero infuriato stava per rispondere qualcosa di poco educato, ma il pozionista lo precedette “Vuoi aggiungere qualcosa? Non vorrei dover trascorrere più tempo del necessario con te, ci siamo capiti non è vero? ((Non osare sfidarmi piccolo arrogante o ti metto in punizione fino a Natale)).

Harry sapeva che Piton lo stava sfidando apertamente nella speranza di punirlo più duramente, così si morse il labbro con forza rimando in silenzio. Detestava sentirsi così vulnerabile di fronte al pozionista ma cosa poteva fare? Piton aveva il potere, era un insegnante e aveva tutto il diritto di punirlo se voleva. Così, nonostante la grande voglia di dargli un pugno in piena faccia, riuscì ad ingoiare gli insulti che stava pensando e rispose solo con un rabbioso “Si”.

(( Ah vedo che hai capito che sfidarmi non è una cosa intelligente)) pensò Piton, ma non era ancora soddisfatto dell'atteggiamento sfrontato del marmocchio, così lo incalzò "Si cosa, Potter!"
“Si Signore” quelle due parole gli costarono parecchio, si sentiva davvero sconfitto.

“Bene! Ora va a pulire quei calderoni e poi fuori di qui!” sibilò inespressivo l’uomo vestito di nero. Dunque si allontanò e riprese posto alla sua scrivania per leggere i saggi che aveva ritirato la mattina agli studenti del secondo anno. Il resto della detenzione fu più tranquilla. Harry in un primo momento era fuori di se dalla rabbia ma man mano che strofinava vigorosamente i calderoni le sue emozioni si placarono. Dopo una buona ora si era era calmato del tutto rimanendo del tutto spossato.

Circa due ore dopo aveva finalmente finito. Piton non lo aveva più degnato della minima attenzione così si alzò tutto indolenzito si diresse alla scrivania del suo professore più odiato e cercando di restare calmo disse “Ho finito Signore”

“Puoi andare. Ci vediamo domani alla stessa ora. Vedi di non tardare e di non duellare con altri studenti nei corridoi Potter, se non vuoi ulteriori conseguenze” lo avvertì il professore senza nemmeno alzare gli occhi dalle pergamene.

“Si signore” rispose il moro e poi finalmente uscì dall’ufficio del pozionista. Percorse velocemente i sotterranei e in breve arrivò alla torre dei Grifondoro. Ron ed Hermione erano ancora nella sala comune che lo aspettavano. Il rosso lo vide entrare in tutta fretta con un espressione livida dipinta sulla faccia. “ Che è successo amico? Come mai ci hai messo tanto?”

“ Quell'idiota dai capelli unti!!” urlò il moro “ Lo odio!!”

“ Harry! Non dire così è sempre un insegnante. Dai cerca di calmati per favore e raccontaci tutto!”

Il giovane raccontò della corsa nei sotterranei, dello scontro con Malfoy e dell’ingiustizia di Piton.
“Dannato Pipistrello!” ringhiò il Rosso “ Mi dispiace amico.”

Hermione lanciò un’occhiataccia a Ron e poi guardando il moro disse “Harry, perché gli hai risposto così? Lo sai che Piton non aspetta altro che lo provochi per punirti. Hai fatto esattamente il suo gioco.”

“Mione lo so! Ma ero davvero fuori di me e non sono riuscito a trattenermi” confessò il ragazzo d'oro.

“Lo credo! Harry, hai accumulato troppa tensione, finirai in guai seri se vai avanti così! Ti rendi conto che la scuola è cominciata da pochi giorni e tu sei già in punizione per una settimana? Dovresti parlare con qualcuno di come ti senti. Se non vuoi farlo con noi o se preferisci fallo con Silente oppure….”

Harry si alzò di scatto aveva avuto una giornata orrenda: prima la Cooman, poi Piton, Malfoy e di nuovo Piton, non aveva voglia di sentire altro “Non ho ne il bisogno ne la voglia di parlare con qualcuno. Ora sono stanco e me ne vado a dormire ragazzi, ci vediamo domani” e poi si allontanò estremamente scocciato, dirigendosi verso il suo dormitorio.

I due Grifondoro lo richiamarono ma non ci fu nessuna risposta. Sospirarono entrambi. Poi la riccia disse al suo amico “ Dobbiamo tenerlo d’occhio non sta bene. Ho paura che faccia qualche sciocchezza Ron, ho davvero un brutto presentimento”.

“ Lasciamolo in pace Mione, sai che ha bisogno dei suoi spazi. Quando sarà pronto ci racconterà tutto” Rimasero li ancora una mezz’ora a finire i loro saggi di Trasfigurazione poi andarono a letto anche loro.

Due stancanti giorni dopo, Harry camminava in tutta tranquillità nei sotterranei mentre si dirigeva nell'ufficio di Piton. Quella sera come nei giorni precedenti era stato ben attento al orario e miracolosamente era riuscito a tenere perfino a freno il suo temperamento, nonostante i commenti sarcastici e gli insulti del pozionista. ((Dai forza e coraggio, mancano ancora tre sere e due sabati e poi sarà finita. Non voglio stare un minuto più del necessario con lui)). Con quel obiettivo in mente oltrepassò lo stesso angolo in cui aveva affrontato Malfoy la prima sera. Dopo solo pochi passi sentì un rumore alle sue spalle, si voltò di scatto con la bacchetta in mano.

“Bene bene sfregiato, così siamo alla resa dei conti” ghignò il platinato.

Mentre Harry stava per rispondere vide i due tirapiedi del ragazzo pararsi davanti a lui. A quel punto sapeva di essere nei guai. Erano in tre contro uno, non sarebbe finita bene. “ Sei il solito vigliacco Malfoy! Tre contro uno, non è leale!”

“Potter, Potter, Potter, la strategia è una qualità. Se sei talmente idiota da girare da solo nel covo delle serpi dopo che ti avevo avvertito... non è colpa mia. Credo che arriverai di nuovo in ritardo alla tua detenzione. Ohhh ma che peccato, Piton sarà molto molto seccato” e rise malignamente.

Il ragazzo d'oro a quel punto sapeva che non c’era modo di evitare lo scontro e urlò “Petrificus Totalus” prendendo Tiger e Goyle del tutto alla sprovvista. I due ragazzi si irrigidirono immediatamente due statue, ma il platinato stavolta era preparato e rispose all'attacco della sua nemesi prima con incantesimo di protezione e poi con uno schiantesimo. Harry evitò il primo e poi iniziò a correre verso l’ufficio di Piton, sperando di evitare lo scontro. Era l’unica cosa sensata da fare pensò ma fu costretto a fermarsi e a duellare, perché Malfoy non aveva nessuna intenzione di smettere.

“Ahhh smettila Malfoy! Vuoi davvero che Piton ci trovi di nuovo qui a duellare?” ringhiò il moro seccato, mentre mormorava un altro incantesimo scudo.

“Ohhh no Potty! Lui sorprenderà solo te stavolta” rispose il Serpeverde, e poi urlò strano incantesimo “Combinatum!”. Proprio nello stesso istante in cui Malfoy lanciò la maledizione Harry sentì dei passi alle sue spalle e una voce furente che sbraitava “Fermatevi! ADESSO!!”. Quel secondo di distrazione gli fu fatale. Infatti l’incantesimo del biondo colpì prima lui e poi la sua bacchetta scaraventandolo al suolo. Purtroppo lo strano raggio di luce nera che aveva colpito la bacchetta del moro rimbalzò sulla stecca e investì il pozionista, prendendolo in pieno petto.

Malfoy era basito sia Potter che Piton erano a terra, avevano perso i sensi, stava quasi per darsela a gambe quando un prefetto della sua casa lo afferrò per una spalla “Malfoy che succede?!”

Il platinato terrorizzato balbettò “ Io … Io ... non lo so! Sono appena arrivato”.

Il Prefetto lo guardò in cagnesco e sibilò “ Questo lo vedremo. Sarà il professor Piton a stabilirlo quando si sveglierà. Spera che tutta questa faccenda non sia colpa tua, perchè se ci fai perdere dei punti saranno guai per te. Ora muoviti chiama Madama Chips e vedi di sbrigarti!”.

Dopo solo qualche istante una grande folla di studenti si era radunata intorno ad Harry e a Piton. Per fortuna anche la medi-strega, il preside e la capocasa dei Grifondoro erano stati abbastanza celeri nel raggiungerli.

La Mc Granitt aveva uno sguardo molto severo e con un tono altrettanto minacciosa disse “ Allora? Qualcuno può spiegare cosa è accaduto quì?”, guardando principalmente Malfoy e i suoi due amici che erano stati liberati dal incantesimo di Harry.

Non ci fu alcuna risposta allora il preside intervenne “ Minerva, portiamo prima Harry e Severus in infermeria, poi avremo tutto il tempo di ascoltare i nostri quattro giovani Serpeverde”.
 

   
 
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