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Autore: ladyzaphira    25/09/2014    5 recensioni
*Completa*
Universo 2003-2004:
Una bellezza esotica e pericolosa, come un serpente nascosto nella sabbia.
Un amore letale, feroce e passionale.
Lei è la dolcezza nell’amaro, è il piacere nel dolore, è il desiderio nell’ignoto.
Lei è la morbidezza, la calma, l’amore, ma è anche il mistero, la violenza, la lussuria …
Lei è figlia del deserto e della notte. La luna è il suo sole, la sabbia e il deserto i suoi tutori.
Lei è il demone che lo ha ferito, sottomesso, e abbandonato; lei è l’angelo che lo ha cullato, consolato, e amato …
... Lei è la donna che ha conquistato il suo cuore …
Lei è Mayra.
Genere: Angst, Azione, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Bondage, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Black eyes: Mayra's chronicles'
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Karai socchiuse gli occhi mentre guardava per la SEDICESIMA VOLTA le ultime immagini registrate dalle robo-Amazzoni.
 
Aveva richiesto personalmente a Chaplin di consegnare solo a lei quelle registrazioni, poiché sapeva per CERTO che la sua sorellina avrebbe di sicuro combinato qualcosa!!
E quel qualcosa non gli piacque per niente!!
 
Fece ripartire il nastro dal momento in cui Mayra si era avvicinata ad un Leonardo completamente bloccato e indifeso contro la trave.
 
-Non posso crederci!! Non posso crederci!!- pensò stoppando il video proprio nel momento in cui la bocca di Mayra si era posata su quella di Leonardo.
-Lo sta facendo di nuovo …!!-
 
Scosse la testa, rifiutandosi di finire di elaborare quel pensiero.
 
“Non ha il minimo pudore!! Leonardo è … è un mutante, per di più nemico …” borbottò la corvina spegnendo il monitor, anche se i suoi pensieri erano leggermente diversi e sfumati dalla … gelosia?!
 
Era gelosa del bacio che Leo e quella puttanella si erano scambiati?! Ma anche no!!
 
“In tutti questi anni non è affatto cambiata, è sempre una …”
 
“Che cosa sarei io, sorellona?” domandò all’improvviso una voce innocente alle spalle della kunoichi.
 
Karai inorridì riconoscendola, girandosi di scatto.
“Oh, Mayra …” sussurrò sorpresa nel ritrovarsi la sorellastra davanti, nella sua stanza.
 
Aveva la sua solita espressione angelica sul volto, ma nonostante ciò Karai era sicura che la giovane avesse intuito perfettamente in che modo volesse finire la frase.
 
“Ho visto che cosa hai fatto …” sibilò la corvina avanzando di qualche passo verso l’altra “Ti rendi conto che per soddisfare la tua misera curiosità hai mandato a monte l’intera operazione!?”
 
La ragazza sbuffò, facendo le spallucce.
“Si beh, mi era sembrato di capire che alla fine tu e il nostro “Adorato” paparino avevate recuperato quello che volevate, no?” disse guardandosi le unghie con non curanza.
 
“Non è questo il punto!! Se nostro padre scoprisse che tu …”
 
“Ma tu non glielo dirai, vero?”
 
Il tono serio, gelido, quasi innaturale con cui Mayra pronunciò quella frase ebbe il potere di far rabbrividire la kunoichi di paura.
Le volte in cui sentiva la sua sorellastra parlare in quel modo erano rare, rarissime; ed  era sempre quando erano sole.
 
“Se lo facessi … ci resterei male, MOLTO male” sibilò la ventenne socchiudendo gli occhi “E non è il caso di rovinare un così bel rapporto tra sorelle, non trovi?”
 
Karai deglutì.
 
“In tutto questo tempo siamo andate avanti senza metterci i bastoni tra le ruote a vicenda” continuò Mayra sorridendo “Vediamo di continuare su questa strada uh?! TU non disturbi me, e vedrai che IO non disturberò te, ok?!”
 
Karai annuì lentamente e quasi senza rendersene conto.
 
“Grazie” pigolò Mayra tornando alla solita espressione dolce di sempre “Ti voglio bene sorellona, ora tu e papi non aveva da fare con un dirigibile o non-mi-ricordo-bene-cosa?!” continuò schioccandole un bacio sulla guancia “Non ti disturberò, ciao, ciao!!”
 
Fatto questo Mayra girò i tacchi e uscì fuori dalla stanza di sua “Sorella”, con un ghigno soddisfatto sul bel viso.
 
“Sciocca Karai” pensò la ragazza rientrando nella stanza che Saki le aveva fatto preparare seguendo le sue speciali richieste.
 
Era particolarmente grande e confortevole.
I muri erano di un caldo rosso scarlatto decorati verticalmente o orizzontalmente da intrecci di stencil neri in stile floreale; i mobili come i comodini o l’armadio erano in legno chiaro, lucido, intarsiati o dipinti sempre a tema naturale. Il letto era a baldacchino, impreziosito dalla presenza di molti cuscini dai colori accesi (Blu, viola, e rosso) e da delle lenzuola, e copriletto che variavano dalla seta al velluto; con tessuti che brillavano di motivi geometrici o floreali.
 
Tutto il resto erano per lo più oggetti decorativi e superflui come: Specchi, tappeti e soprammobili in vetro colorato.
 
Sembrava la stanza di una regina del deserto, tipica della sua terra natia.  
 
Mayra non aveva mai conosciuto i suoi genitori.
Sapeva solo che sua madre era una Newyorkese giunta in Arabia per scopi umanitari che poi se l’è fatta con un malvivente del luogo, ma per il resto … nulla, non sapeva nient’altro o forse Shredder non aveva VOLUTO dirle nient’altro.
 
Booooh!!!
 
Non ne era sicura, ma nemmeno le importava più di tanto in realtà.
Per come la vedeva lei: Non si poteva provare nostalgia o sofferenza per qualcuno che non si era mai conosciuto.
 
Fatto sta che era comunque evidente che le sue radici fossero impiantate nelle calde e misteriose terre dell’Oriente, e poi la giovane aveva praticamente passato gran parte della sua vita in Arabia saudita.
Nelle città come Riyad ad esempio ma, soprattutto, nel deserto.
 
Appena ebbe varcato la soglia della sua camera, la sua attenzione venne attirata da un lieve sibilo.
 
“Eyad …” sussurrò Mayra sorridendo dolcemente.
 
Un lungo serpente fece capolino tra i cuscini del suo letto, strisciando silenziosamente sul materasso. Aveva le squame di un caldo color rame con sfumature aranciate e gli occhi piccoli e verdissimi; la lingua sottile e nera batteva a rapidi scatti verso di lei come a volerla invitare a sedersi sul letto, vicino a lui.
 
Il suo unico, vero amico.
 
“Ciao Eyad” sorrise la giovane donna, sedendosi sul letto “Come sta il serpente più bello e letale del mondo?” schernì accarezzando la testa del rettile.
 
Eyad si lasciò accarezzare per poi iniziare a salire e attorcigliarsi attorno al braccio della sua padrona.
La bocca del rettile si avvicinò all’orecchio di Mayra, sibilando.
 
Mayra rise “Si lo so, sono in ritardo” ammise “Ma non è colpa mia se Karai deve sempre fare la guastafeste”
 
Eyad soffiò minacciosamente aprendo la bocca per mostrare meglio i lunghi canini veleniferi.
 
“Si, si, anch’io vorrei toglierla di mezzo” concordò la straniera sbuffando “Ma sai che non posso farlo e … no!! Non puoi farlo neanche tu, ti scoprirebbero” puntualizzò all’ennesimo soffio nel suo orecchio.
 
Mayra sospirò dolcemente accarezzando la pelle liscia e lucida del suo “Animaletto”
 
“Ho conosciuto una persona … molto particolare, sai?” disse ad un tratto “Penso che potrebbe piacere perfino a te” canticchiò “… Siete quasi parenti”
 
Eyad sbatté gli occhi con curiosità avvicinando il muso alla guancia di Mayra.
 
“Il suo nome è Leonardo” mormorò la bella guerriera “E’ una tartaruga, una tartaruga con gli occhi delle stesse sfumature delle tue squame, bellissimi … e poi è perfino un guerriero ninja, è … interessante” continuò pensierosa “Non ho mai visto nessuno come lui”
 
Eyad soffiò, geloso.
 
“A parte te Eyad ahahah!!” ridacchiò lei “Ma tu non puoi darmi il piacere che cerco …” mormorò pensierosa.
 
Con un cenno del capo Mayra ordinò al serpente di scivolare giù da suo braccio e farla alzare in piedi “Devo rivederlo …” decise sorridendo “E stasera potrebbe anche essere l’occasione giusta …” 
 
Neanche a farlo apposta, infatti, Leo, Raph, Mikey e Donnie erano in girò per la città quella notte. Per puro caso avevano avvistato un camion da trasporto appartenente all’azienda di Shredder e, poiché sospettavano che ci fosse in atto qualcosa di losco, avevano deciso di seguirlo.
 
Dopo un po’ il camion li aveva portati verso uno dei tanti edifici a New York che erano stati distrutti o danneggiati in seguito alla breve ma feroce invasione dei Triceraton; c’erano molti altri veicoli oltre al camion, per lo più macchine per gli scavi.
 
“Guardate laggiù” cominciò Raph appoggiandosi sulla fronte gli occhiali per visione notturna inventati da Don “Lo sapevo!! Un’altra delle squadre di Shredder che rovistano a più non posso tra le macerie di un palazzo”
 
“Mi piacerebbe sapere cosa se ne facciano di tutta quella roba” borbottò Donnie.
 
“Beh, di certo la sotto deve esserci per forza qualcosa di importante per Shredder se fa lavorare i suoi uomini di notte per evitare i controlli” fece notare Leo.
 
Mikey fece per dire qualcosa ma l’improvviso squillo di un cellulare fece cadere gli sguardi di tutti su … Donnie!! Come sempre da alcune settimane a quella parte.
Di nuovo qualcuno che cercava di mandargli un fax!!??
 
“Un giorno di questi scoprirò chi è così ignorante da cercare di mandarmi un fax via telefono” brontolò Donnie.
 
“Lo farai più tardi Don, ora andiamo a dare un’occhiata” ordinò l’azzurro.
 
Detto fatto i ragazzi si calarono giù dal tetto del palazzo sul quale si erano appostati e raggiunsero la zona “Calda”, determinati a scoprire cosa diavolo avesse in mente di fare il caro muso-di-latta.
 
Tuttavia, stranamente, quando giunsero in mezzo al cantiere non trovarono più nessuno!!
 
“Ehi!! Ma qui non c’è più nessuno” constatò Mikey perplesso “Dove sono andati tutti?”  
 
“Non lo so, ma questa cosa non mi piace per niente” sospirò Donnie.
 
“Stiamo in guardia” consigliò infatti Leo.
 
Avvicinandosi di più verso le macerie e quel poco che restava delle mura del vecchio palazzo (Rette appena dalle balaustre di sicurezza), scoprirono il motivo di tanto lavoro.
 
“Ehi ragazzi avete visto?” domandò Raph.
 
“Una navicella Triceranton” affermò il viola.
 
Lentamente, assicurandosi di non essere seguiti o di non cadere in una qualche imboscata i ragazzi si addentrarono nella navicella abbandonata.
“Qualcosa mi dice che Shredder deve aver in mente qualcosa di grosso se si sta dando tanto da fare per raccogliere tutta questa tecnologia aliena” pensò intelligentemente Michelangelo “Insomma lo sta facendo da settimane ormai”
 
“Hai ragione Mik” concordò Donnie entrando per primo nella navicella “Ma non credo che qui ci sia qualcosa che possa interessar- … !!”
 
Non ebbe nemmeno modo di terminare la frase che, appena furono entrati anche gli altri il portellone della navicella si chiuse a tradimento.
 
“E adesso che cosa c’è!?” ringhiò Raphael estraendo prontamente i Sai.  
 
Fu allora che dalla parte buia della navicella uscì fuori … Karai!?
 
“Karai?!” esclamò Leonardo.
 
“Dobbiamo parlare” affermò la kunoichi guardandolo.
 
“Oh si, hai ragione!!” sibilò il focoso puntandole contro uno dei Sai “Non vedo l’ora di fare un bel discorsetto!!”
 
Karai aprì la bocca per ribattere ma …
… fu un’altra voce a rispondere per lei!!
 
“Fermi tutti!!” un’altra ragazza atterrò tra le tartarughe e Karai.
 
Sia Karai che Leonardo sgranarono gli occhi, mentre gli altri tre si limitarono a sbattere le palpebre sopresi.
 
“Mayra …” sussurrò la corvina con rabbia mordendosi il labbro.
-Sempre in mezzo, maledizione …-
 
“Mi sorprendi Karai” sorrise la bruna scostandosi indietro, con non curanza, i capelli da una spalla “Ti ho seguita di nascosto dalla base fino a qui e tu non ti sei accorta di niente” ghignò “Se lo sapesse papi!!” cinguettò.
 
“PAPI?!” esclamò Mikey.
 
“Ma si può sapere chi diavolo sei tu adesso!?” aggiunse Raph, sempre sul chi va là sebbene … la nuova arrivata gli stesse sorridendo in un modo che avrebbe fatto sciogliere una statua di ghiaccio.
-Sembra una regina- pensò infatti quasi senza accorgersene.
 
Lei ignorò la domanda.
 
“Dovrei essere una “Nemica” teoricamente parlando …” ridacchiò lei facendo le virgolette mentre intanto cercava con gli occhi lo sguardo della persona per la quale era venuta.
 
Leonardo la stava fissando con quei suoi occhi color rame sempre così deliziosamente confusi e ingenui … di certo non si aspettava di vederla così presto.
 
“… Ma visto che non mi va che Tokyo si sfracelli per terra …” disse lasciando volutamente la frase in sospeso.
 
Le tartarughe sobbalzarono.
 
“COOOSAAA!!!??” 

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