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Autore: 24maggio2011    25/09/2014    1 recensioni
Malia, è una ragazza di 17 anni, frequenta il quarto anno di liceo alla Beacon Hills High School. E' una ragazza chiusa e solitaria, nessuno l'ha mai notata. Sua madre è morta all'età di tre anni e da quel giorno vive con il padre solo per convenienza. Le sue giornate sono sempre le stesse. Si alza infastidita la mattina, fa una doccia fresca per svegliarsi, colazione alla svelta e poi dritta a scuola. Malia non ha amici. Malia è sola. Malia è convinta che le sue giornate non cambieranno mai, fino a quando, un giorno, i suoi occhi incontreranno, due grandi occhi color miele che cambieranno la sua vita, per sempre.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Malia Hale, Stiles Stilinski
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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N.A: Salve cuccioli. Metto qui delle breve note per ringraziare 
- Stilba.
- A_M_N.

Per le splendide recensioni che mi hanno lasciato nello scorso capitolo e volevo avvisare che questo capitolo è più lungo ma gli altri saranno abbastanza normali.
Non ho altro d'aggiungere se non ringraziarvi immensamente per essere arrivati fin qui e augurarvi buona lettura.

 
- E' questa, la felicità?

Sebbene Malia Hale, quella mattina si alzò con la consapevolezza che sarebbe stata l'ennesima giornata del cavolo, qualcosa cambiò quando il ragazzo che ama da sempre, gli è finito addosso e per scusarsi gli ha offerto un caffè. Malia non ci poteva credere. Era alle stelle. Finalmente uno dei suoi più grandi sogni si è realizzato o per lo meno si sta realizzando e non puo' essere più felice di così. Se c'è una cosa che Malia fa dal primo giorno di prima superiore ad oggi, che è il primo giorno di quarta, è osservare. Malia osserva sempre e costantemente tutto ciò che riguarda Stiles. Dai suoi capelli ad una camicia nuova, un paio di vecchie scarpe, un nuovo profumo, un bacio od una litigata con Heather. Sua fidanzata da quattro anni ormai.

Stiles, insieme a Scott McCall, è uno dei più popolari della scuola. Partiti come due sfigati e Nerd di prima categoria, hanno dato il meglio sul campo di lacrosse e sono diventati come dei leader mettendo fuori gioco Jackson Whittemore, considerato fino a poco tempo prima, uno dei migliori. E Malia è li, ad ogni partita ad osservarlo e ad amarlo di nascosto da sempre, mentre sorride gioiosa ogni volta che segna. Ovviamente finge anche che quel punto, Stiles, lo dedichi a lei e non ha quella biondina da quattro soldi di Heather. Ma Stiles la ama e con lei sembra felice, quindi, da brava ragazza innamorata quale è, vuole solo il meglio per lui, anche se il meglio non è lei.

Quando Stiles corse alla sua lezione, lei controllò l'orologio e si rese conto che mancavano ancora tre ore a quel caffè di poco conto. Aveva voglia di saltare la prima e correre a per di fiato verso casa, cambiarsi ed indossare qualcosa di più decente di quello che aveva addosso. Tentennò qualche secondo e poi mandò al diavolo suo cugino Derek che iniziava a riprenderla e corse a casa, certa di trovare suo padre. Ma di questo, al momento, poco gli importa insomma. Arrivata a destinazione e vedendo la macchina del padre si rende conto che deve inventarsi qualche scusa. Si nasconde in giardino, prende un po' di fango che stava per terra e se lo getta sulla maglietta. Apre lo zaino, prende la bottiglietta d'acqua, se ne butta un po' addosso e si prepara per entrare in casa. Stava inserendo le chiavi nella serratura, quando la porta fu aperta da Peter che era già pronto per uscire.
- Malia?! 
- Si papà, sono io. 
- Come mai non sei a scuola?!
- Un cretino mi ha sporcato. C'era una pozzanghera per terra e questo qui, con la macchina l'ha presa in pieno, prendendo anche me. Devo cambiarmi! - Tenta di spiegare, Malia. L'agitazione è alle stelle. Non ha mai mentito a suo padre.
- Certo entra e va ma vedi di moderare subito il linguaggio, signorina. - La riprende scherzosamente, Peter mentre la fa entrare.
- Dov'è tuo cugino? - Chiede ancora.
- Non lo so, non mi interessa e non lo voglio sapere. - Risponde lei.
- Malia, per favore! Vive con noi da quasi un anno ormai, perchè non riuscite ad andare d'accordo?!
- Papà, sto scherzando! E' a scuola che io sappia.
- Ok dai, vatti a cambiare che ti aspetto e ti porto io.
- COSA? NO NO. NO. Non è necessario papà, faccio due passi, tanto ormai la prima ora l'ho persa.
- Mi stai nascondendo qualcosa, Malia? - Chiede Peter. Conosce la figlia come le sue tasche.
- Chi?! Io?! - Chiede ingenuamente, Malia.
- Conosci qualcun'altro che si chiama Malia in questa casa? - Chiede Peter, sorridendo con fare furbo.
- Mh, no. Senti papà, io vado a cambiarmi. Tu va pure a lavoro e ci vediamo stasera. Ti preparo la pasta al forno, ti va?!
- E me lo chiedi anche?! - Esulta Peter. Sono rare le volte che la figlia gli permette di sgarrare con la dieta.
- Ahahha ciao papà. - Lo saluta Malia salendo le scale e fiondandosi dritta dritta sull'armadio. Lo apre e si maledice da sola per non aver niente di carino. 

Poi, un illuminazione. 

Quel vestitino nero a fiori blu con degli stivaletti di pelle nera, sono l'abbigliamento perfetto per un caffè con la tua cotta decennale. Lo indossa alla svelta, abbandona lo zaino prendendo al suo posto una borsa della Armani blu elettrica, come i fiori nel vestito, indossa un giubottino di Jeans e decide di entrare nel mondo dei trucchi. Apre la sua piccola trousse, prende la matita nera tra le mani e con mani tremanti la indossa. Un filo di mascara, un po' di ombretto color pelle che mette in risalto i suoi grandi occhi e un po' di fard. Non ringrazierà mai sua zia Talia che gli e li regalò poco prima dell'incendio che le fece esalare il suo ultimo respiro. A lei, al marito e alle altre due figlie. Laura, la primo genita e Cora la più piccolina. Solo Derek si salvò e nonostante sia passato quasi un anno ormai, per tutti loro, continua ad essere un dolore senza fine. Mette un po' di profumo, controlla l'orologio e tra una cosa e l'altra sono già le 08:30 ed è decisamente arrivata l'ora di tornare a scuola, visto che tra soli venti minuti, sarebbe suonata la campanella che segnalava l'inizio della seconda ora di lezione. 

Per questa volta decide di prendere l'autobus anziché farsela a piedi. E' più comodo e più veloce e poi ha il tempo di sistemarsi i capelli ancora di più e guardarsi dove puo', mentre decide se mettere o no un po' di lucida labbra. Arrivata davanti all'entrata della Beacon Hills High School decide che no, per questa volta non metterà ne lucida labbra ne niente, ma da domani comincerà. Con uno sbuffo seccato si avvia alla lezione di francese. Sebbene fosse la sua materia preferita, da sempre, l'unica cosa che vuole ora è che il tempo scorra velocemente fino alla fine della terza ora per poter incontrare Stiles. Non sa bene cosa sia capitato ma molti sguardi sono attirati verso di lei e per lo più sono sguardi di ragazzi. Se sapeva prima che bastava scoprirsi un po' le gambe per ottenere un minimo d'attenzione, beh, di certo, l'avrebbe fatto prima. Non che fosse quel genere di persona, però, a mali estremi, estremi rimedi.

La campanella della fine della seconda ora suona e lei può andare alla lezione di chimica. Nel bel mezzo del corridoio una mano forte gli circonda il braccio. Spaventata, si gira per vedere chi fosse e nota che è suo cugino che la guarda in cagnesco.
- Come. cavolo. ti. sei. vestita?! - Chiede con rabbia, Derek. Classico geloso! 
- Mh, non credo ti riguardi cuginetto e adesso se vuoi scusarmi, ho chimica con quell'idiota di Harris.
- Si, anche io. E mi riguarda eccome sapere come vai in giro vestita e poi da quando ti trucchi?!
- Derek, io ti voglio bene, ma fatti una padella di affaracci tuoi. - Dice brusca Malia scrollandoselo di dosso e raggiungendo l'aula di chimica.

Entra in classe e vedendo che c'è anche Scott McCall, sorride istintivamente perchè lo sanno tutti che dove c'è Scott, c'è Stiles e dove c'è Stiles c'è Scott. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare che proprio mentre si sta sedendo nel suo solito banco vuoto, un ragazzo, gli è subito a fianco. E' alto e indubbiamente di bella presenza. Ha capelli castani, lunghi e sparati tutti per aria, occhi color miele spesso tendenti al cioccolato e sorriso mozzafiato. Il suo nome è Stiles Stilinski e l'ha appena salutata.
- Ciao. Posso? - Chiede sorridendogli dolcemente, Stiles.
- Certo che si, è libero. - Gli sorride Malia senza riuscire a non guardarlo negli occhi. E' impossibile non farlo. Ha due occhi così grandi e così belli che non si possono non guardare. Sarebbe un reato, non farlo. 
- Non posso credere che io non ti abbia mai vista prima d'ora. Aspetta, ti sei cambiata?!
- L'hai notato? - Chiede Malia, non trattenendo un sorriso di gioia.
- Impossibile non notarlo. Stavi bene anche prima ma così, woow. Posso sapere perchè ti sei cambiata?
- Mh, stavo bevendo dell'acqua e mi è andata di traverso, la maglietta si è inzuppata e visto che la prima non era ancora suonata sono corsa a casa a cambiarmi. 
- Hale e Stilinski, non iniziate a farmi arrabbiare già il primo giorno di scuola e state zitti se non volete finire in presidenza. - Li riprende duramente Harris.
- Scusi prof, che cavolo ho fatto adesso?! - Chiede Derek, ignaro che la cugina stesse avendo una conversazione con uno dei più popolari della scuola.
- Non lei Derek e moderi il linguaggio con me. Per una volta ce l'avevo con sua cugina. - Dice ancora Harris. Fu veloce e automatico. Derek si girò verso la loro direzione e iniziò a guardarli male. Stiles lo salutò con la mano, prendendolo chiaramente in giro e Malia decise di fare lo stesso. Un secondo, un secondo soltanto e i due ragazzi scoppiarono a ridere all'unisono mentre Derek non la smetteva di mandargli occhiate di fuoco.
- Che idiota. - Borbotta Malia.
- Chi, io? - Scherza Stiles.
- Ovviamente non tu, ma mio cugino Derek.
- Ma come fai a sopportarlo? 
- Non chiedermelo perchè non lo so. E pensare che vivo insieme a lui da quasi un anno ormai.
- Non ti invidio proprio per niente, allora.
- Nemmeno io, se fossi un altra persona, mi invidierei. Guardalo, sembra tutto figo, fighetto e poi gira in casa con una tuta stracciata e una canottiera presa a caso e ad occhi chiusi dall'armadio.
- Ehi, guarda che qui quelli fighi siamo solo io e Scott. - Fa il vanitoso Stiles indicando il suo migliore amico, ad un banco dietro di lui che sorride compiaciuto e gli batte il cinque.
- Comunque piacere, io sono Scott. - La saluta Scott, porgendogli la mano. Malia sorride felice e gli e la stringe, presentandosi.

Non sono nemmeno passati 20 minuti dall'inizio dell'ora di Chimica che Stiles ha già sbuffato dieci volte. Ha masticato una matita manco fosse un castoro, ha sbattuto il piede a terra facendolo muovere alla velocità della luce, ha giocato con i suoi capelli e ha fatto perdere la pazienza a Malia.
- Qualche problema? - Chiede infatti.
- Mi annoio. Odio Harris!
- Lo odio anche io. Fai come me! Gioca a qualcosa. Io mi sto facendo l'impiccato, guarda. - Sussurra Malia mostrandogli il quaderno su cui giocava.
- Ah ma da soli non c'è gusto. Posso giocare con te?
- Certo. Scopri questa parola.
- A _ _ _ E. Malia, è facilissima. E' amore la parola. - Dice con un sorriso di vittoria in volto, Stiles.
- E dai, potevi almeno far finta di metterci di più! - Scherza Malia.
- Chi ci metterà di più, sarai tu e non sarà per finta. - Dice Stiles prendendogli il quaderno e iniziando a scrivere la sua parola.
- T _ _ _ _ _ _ _ O. Oddio Stiles, ma cos'è?! - Chiede seriamente confusa.
- Se te lo dico non c'è divertimento. Tocca a te scoprirlo!
- Aspetta, forse ci sono. A, a che fare con il lavoro? - Chiede dopo un minuto circa di pensieri.
- Probabile. - Gli risponde Stiles, sorridendo ancora e ancora. Il cuore di Malia batte ancora e ancora più forte che mai.
- E dai, aiutami un pochino! - Lo prega, Malia.
- Spara qualche lettera. - Gli suggerisce Stiles.
- R?
- Esatto. T _ R _ _ _ _ _ O.
- I?
- Cavolo, si. T I R _ _ I _ _ O.
- Ahaha aspetta che forse ci sono. Prova con un altra lettera! C?
- Arghh. Si! T I R _ C I _ _ O.
- Trovata! Tirocigno. - Dice sicura di se, Malia.
- E vince Malia Hale. Congratulazioni! - Si congratula Stiles!
- SI! - Esulta Malia alzando di parecchio la voce. Tutta la classe ha sentito, tranne il professore. Stiles ridacchia e Malia ride insieme a lui.

Malia Hale non poteva credere ai suoi occhi e alle sue orecchie, era seduta vicino a Stiles Stilinski e stava parlando e ridendo con Stiles Stilinski mentre tra poco, avrebbe preso un caffè con Stiles Stilinski. Stiles Stilinski gente, mica uno qualunque. Derek fissa Malia e la guarda male. Se è vero che a scuola praticamente non la calcolava, a casa, era uno dei cugini migliori del mondo. Dolce, amorevole e tenero quanto basta e sapere che un cretino di prima categoria l'abbia adocchiata, gli fa girare le scatole. Prende il cellulare e invia un messaggio a sua cugina.
- Potresti per favore, seguire la lezione? 
- Non mi va.
- MALIA!
- DEREK!
- Stai attenta e smettila di fare la cretina con quello li.
- Primo, io non sto facendo la cretina e secondo, quello li ha un nome e si chiama Stiles Stilinski, nel caso non lo sapessi. Ma dubito tu non lo conosca. Lo conoscono tutti. 
- Dopo a casa, vedi.
- E' suonata. Noi andiamo a prenderci un caffè e tu starai buono buono. Ci vediamo stasera a casa. Buona giornata, Derek!


Dopo l'ultimo messaggio di sua cugina, Derek, con una rabbia che non credeva di poter avere, mette il cellulare in tasca e nonostante il divieto assoluto della piccola di famiglia, la segue. E' appoggiata alla macchinetta della scuola e sorride a Stiles che gli sta porgendo un caffè. I nervi sono alle stelle. Si sporge poco più avanti e molto attento a non farsi vedere dai due, ascolta cosa si dicono.
- Allora, in che rapporti sei con tuo cugino? - Chiede curioso, Stiles.
- Normali. Sai, lui sembra cattivo ma non lo è, anche se qui a scuola mi ignora, a casa è tutta un altra cosa. E' amorevole, dolce, premuroso. Un po' scemo ma speciale comunque. - Lo elogia, Malia.
- Ho saputo dell'incendio e della brutta vicenda che ha colpito la vostra famiglia. Mi dispiace!
- La stiamo superando. - Dice scrollando le spalle Malia mentre a stento, trattiene le lacrime. Lacrime che non ha trattenuto Derek ma che però, sono state subito asciugate, onde evitare che qualcuno lo veda.
- Scusa, non volevo. So come ci si sente, in qualche modo. Io ho perso mia madre all'età di due anni. Ricordo poco di lei ma so che l'amavo. Menomale che c'è stato Scott.
- Mi dispiace! Dico davvero. Anche la mia mamma è morta quando avevo tre anni. Ma gira voce che tuo padre si sia rifatto una vita da anni, ormai.
- Si, sta con la madre di mio fratello. Scott. Scott non è solo il mio migliore amico. Lui non ha un padre e da sempre ha amato il mio come se fosse suo e quando i nostri genitori si sono sposati, quella per noi, fu l'occasione da prendere al volo. Io amo Melissa proprio quanto amo mia madre. La chiamo mamma e so che a Claudia, quella che mi ha messo al mondo, non dispiace. Fu proprio lei a chiederlo a Melissa, la sua migliore amica. Gli chiese di prendersi cura di me e di amarmi come se fossi suo e così fece. Per quanto riguarda Scott invece, beh, lui non vive senza mio padre. Lo chiama papà e da quando 15 anni fa, i nostri genitori si sono sposati, lui non ha più permesso a nessuno di farsi chiamare McCall. Spesso lo chiamano solo Scott ma quando qualcuno che non conosce gli chiede nome e cognome, lui dice Scott Stilinski! - Racconta Stiles.
- Woow. Che cosa dolce che siete! Si vede che siete molto legati.
- Credimi Malia, senza Scott non vivo. Non abbiamo neppure una goccia dello stesso sangue nelle vene ma è mio fratello. E' mio fratello punto e basta. 
- Ahh! Anche io vorrei una storia simile. Mio padre si è chiuso in se stesso dopo la morte di mia madre e non ha più voluto nessuna donna al suo fianco. A me non dispiacerebbe più di tanto. Voglio dire, vivo circondata da due uomini che apparentemente sono uomini di Neanderthal. Non si possono guardare, guarda, è una cosa allucinante. Ti giuro che li amo più della mia stessa vita ma a volte sono intrattabili.
- Ahahah parli così perchè sei una donna. - Commenta divertito Stiles.
- Hai qualcosa contro di noi? - Chiede ridendo, Malia.
- Niente affatto. - Risponde con convinzione, Stiles.

Il suono prolungato della campanella, li distrasse dal loro discorso. Malia si tappò le orecchie visto che era proprio sotto una delle campanelle e Stiles sbuffò con fare seccato. Evidentemente di andare ad Economia, non ne aveva la minima voglia. Quando i due presero a camminare, Derek dovette allontanarsi per non farsi vedere e non potè più sentire il discorso trai due.
- Cos'hai adesso?! 
- Economia. - Risponde Malia.
- Cosa? Anche io. Mi salvi dalla noia?
- Io salvo te e tu salvi me?
- Si dai. Ci sediamo vicini?
- Volentieri.
- Comunque di la verità, Malia Hale. Hai fatto finta di sporcarti solo perchè non volevi fare matematica. Confessa! - La invita a confessare, Stiles mentre prende posto a sedere.
- Ahahh beccata. Odio matematica. In compenso amo il francese, però.
- Come funziona, io amo la matematica ma odio il francese e tu viceversa?! - Chiede divertito, Stiles.
- Odi il francese? Ma come fai? - Chiede sconvolta, Malia.
- Odi la matematica? Ma come fai? - La prende in giro, Stiles.
- Spiritoso. - Scherza Malia.
- No seriamente, lasciami il tuo numero, così se è necessario e se ti va, ti aiuto!
- Io aiuto te con il francese se vuoi ma non voglio crearti problemi.
- Che genere di problemi?
- Tra te e Heather, Stiles! E' la tua ragazza. Cosa direbbe se vede che messaggi con qualcun'altra?
- Dimenticati di Heather, Malia, per favore. E' la mia ragazza ma non è un mostro. Come lei può avere degli amici maschi, anche io posso avere delle amiche femmine.
- Come vuoi. - Sorride Malia scrivendogli su un pezzo di carta il suo numero e consegnandoglielo. 
- E grazie. Dopo ti faccio uno squillo! Come uno stupido ho dimenticato il cellulare a casa.
- Capita, soprattutto se si tratta del primo giorno di scuola.
- Ti prego, non me ne parlare. Questa mattina è stato un trauma! Poi Scott stanotte ha avuto un incubo e si è infilato nel mio letto e non ti dico.
- Ahhaha perchè, scalcia?
- Non immagini quanto. Una notte mi ha tirato i capelli e un altra volta ancora mi ha tirato un calcio nei paesi bassi e non sto qui a raccontarti tutte quelle che mi ha combinato altrimenti facciamo notte.
- Povero te. 

E' ora di cena a casa Hale. I due uomini sono già in tavola. Peter con l'acquolina in bocca e Derek con una fame da lupi. Malia mette la pasta nei piatti e la famiglia Hale inizia la sua cena chiacchierando del più e del meno. A fine cena, come prevedibile, arriva come da routine, la classica domanda del classico capo di famiglia.
- Allora, com'è andata a scuola? - Chiede Peter.
- A meraviglia zio, a te Malia? - Chiede Derek. Malia lo fulmina con lo sguardo ma poi sorride come un ebete e risponde.
- Mai passato una giornata più bella. 
- Prego? - Chiedono all'unisono Peter e Derek.
- Che c'è? Solo voi potet..
- MALIA! 
- Che c'è, papà?
- Perchè sei vestita in quella maniera?
- O Dio Santissimo, volete lasciarmi in pace una buona volta, voi due? - Sbotta Malia.
- Derek, vuoi spiegarmi cos'è successo?
- Non lo so, chiedilo a tua figlia. Ci dev'essere un motivo se si è vestita così.
- Si, mi sono sporcata venendo a scuola. - Risponde Malia.
- Si? Strano perchè poco prima che suonasse la prima campanella tu eri in corridoio che parlavi con quello li e quando se n'è andato tu sei scappata a casa e la tua maglia era perfettamente pulita. - Dice Derek.
- Ma quand'è venuta qui a casa aveva la maglia sporca. - Ragiona Peter.
- Fammi indovinare. Una macchina in corsa ha preso una pozzanghera che ha preso anche lei?
- Si e chi è quello li? - Chiede ancora Peter. Il suo tono non promette nulla di buono.
- Il bullo della scuola.
- Non è un bullo. E' un bravissimo ragazzo! - Lo difende Malia.
- Certo ed è per questo che Harris ha sgridato te e il bravo ragazzo perchè disturbavate la lezione?
- Malia, vuoi spiegarmi per favore?
- Papà, senti, non c'è nulla da spiegare. Come al solito è tuo nipot.. - Malia non continuò la sua spiegazione perchè il suo cellulare, che era sul tavolo, prese a vibrare segnalando così l'arrivo di un nuovo messaggio. Sorride istintivamente e sorride ancora di più quando vede che a scrivergli è stato Stiles.

- Ciao genio della matematica. Come va?
- Ciao genio del francese. Sto litigando con mio cugino e con mio padre ma sto a meraviglia. Tu?
- Litigo con mio fratello. Ma ti pare?
- Che succede? Se posso, ovvio.
- Si è arrabbiato perchè quando sono arrivato a casa, dopo aver preso Heather in aeroporto, non l'ho baciato sulla guancia come al solito.
- Carinooo!
- Si certo. E' scemo.
- E' tenero.


- Malia, lascia stare il telefono e rispondi alla mia domanda. Sai che non mi piace quando tu e tuo cugino lo usate a tavola!
- Perchè sorridi? - Chiede Derek.
- Perchè non ti fai gli affari tuoi? - Chiede Malia.
- Senti, papà, davvero, non è nulla! Qui è tutto pulito, io vado a letto. Sono molto stanca! Domattina mi devo svegliare presto se voglio arrivare in tempo a scuola per la prima ora. Buonanotte! Ti voglio bene. - Dice soffocandolo di baci, giusto per far cadere il discorso.
- Buonanotte idiota. - Dice baciando anche suo cugino.
- Domani mattina ne riparliamo, signorina. Buonanotte. Ti voglio bene anche io! - Dice Peter.

Malia gli sorride e corre al piano di sopra. Indossa il suo pigiama, si strucca e si rannicchia sotto le coperte e attende l'arrivo di un nuovo messaggio, anche se dubita arriverà. Mentre aspetta, si addormenta ma viene svegliata intorno all'una del mattino dal suono del suo cellulare.

- Buonanotte genio della matematica.
- Buonanotte genio del francese.


Con un sorriso enorme in volto, Malia si addormenta con una domanda nella testa.

E' questa, la felicità?

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao cuccioli. Eccoci qui alla fine del secondo capitolo! Inizialmente doveva essere molto ma molto più breve ma una volta che ho iniziato a scrivere, è stato difficile fermarmi. Questa storia mi ha presa più delle altre e chi mi conosce ormai sa che non è cosa mia scrivere capitoli enormemente lunghi perchè so che alla fine annoiano, quindi che dire, vi ringrazio per essere arrivati fin qui e vi vorrei porre una domanda. Capitoli lunghi così vi vanno bene o li volete più corti?! Non so mai come regolarmi perchè alcuni li vogliono lunghi, altri corti, quindi questa volta, in questa storia, sarete voi a decidere. Ancora grazie a risentirci al prossimo capitolo. Un bacione enorme a tutti :-*

Ps: che ne pensate del rapporto Peter-Malia-Derek?

E di quello di Jonh-Scott-Melissa-Stiles?
  
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