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Autore: Lely_1324    26/09/2014    3 recensioni
Sarà il loro più grande segreto, che li porterà a vivere una straziante storia d'amore. Dovranno confrontarsi con la clandestinità e la passione ...Ma nella città dell'amore tutto è possibile!
JENNIFER MORRISON- COLIN O'DONOGHUE
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L.A. 9 ottobre 5:45 a.m.

Nel dormiveglia, la sentì scivolare con delicatezza dal suo abbraccio, e alzarsi dal letto. Aprì gli occhi controvoglia, per vedere la sua forma nuda che sgattaiolava in bagno, stringendosi nelle braccia per il freddo del mattino. Sbadigliò contro il cuscino, passando una mano sul materasso ancora caldo, inalando con un profondo respiro il profumo di lei. La prima volta che aveva dormito da lui, nel suo letto; nel cuore dell’invadente Los Angeles, senza più i giochi di Jeanne e Paul a far da scudo alle loro emozioni. Stavolta i giochi erano davvero finiti.
Quel suo corpo leggiadro riapparve dopo pochi minuti, e, camminando in punta di piedi, si intrufolò sotto le lenzuola, fissando il buio sopra di sé. Colin si mosse leggermente, e lei sobbalzò per la sorpresa: le cinse la vita con un braccio, facendola girare in modo che gli desse le spalle, e aderì completamente contro la sua schiena, infilando un ginocchio fra le sue gambe e stringendola possessivamente con un braccio.
“Scusa, non ti volevo svegliare” mormorò Jen, accarezzandogli la mano e muovendo piano le cosce.
“Mmm” brontolò Colin con un sorriso, affondando il viso nella sua nuca.
Stettero così per alcuni minuti, scaldandosi a vicenda senza parlare. Come al solito, toccò a lei rompere il silenzio: “Ho lasciato la macchina in un viale poco distante dal residence. Posso uscire sul retro e raggiungerla senza dare nell’occhio..”
La sua risata sommessa le solleticò il collo: “Eri davvero intenzionata a passare la notte da me!”
Jen non disse niente, sollevata che, al buio, lui non potesse scorgere il rossore violento che le aveva invaso le gote.
“Davvero mi ami?” le chiese a bruciapelo, improvvisamente serio.
Lei si limitò ad annuire, intrecciando le dita fra le sue.
“Come puoi amare un uomo che non ti sa dare niente in cambio. Come puoi amare qualcosa di così sbagliato?”
Jen lesse una nota di scetticismo nel suo tono. Sospirando, gli rispose: “E tu? Come puoi amare questa ragazzetta insipida?” 
Lo sentì ridere ancora, questa volta leggermente irritato:
“Hai detto una sciocchezza, e lo sai..sai di essere bella, anzi, bellissima”
“Per questo mi ami? Per la mia bellezza?”. Colin si staccò improvvisamente da lei, facendole mancare il respiro, e si sporse dal lato opposto del letto per accendere l’abat-jour. Jen si girò verso di lui, confusa, e lui le si riavvicinò prontamente, per rassicurarla: “No..” mormorò, guardandola pensieroso e alzò il viso, baciandola sulla fronte per non doverla guardare negli occhi: “Il mio amore non è stato un riflesso incondizionato alla tua bellezza...la tua bellezza, a dire il vero, mi ha spaventato fin dal primo giorno. Inizialmente mi sono sentito a disagio con te vicino. Eppure, mi sono innamorato..forse perché sei dolce..talmente dolce che il mondo intorno a te diventa subito più luminoso, più caldo. Perché sei talmente delicata che ho persino paura di farti male quando facciamo l’amore, ma ciò nonostante vorrei sempre andare più a fondo, toccarti dentro..perchè non mi sono mai sentito così forte, così uomo prima che i tuoi occhi si posassero su di me”.
Potè distintamente percepire  il calore delle sue guance in fiamme contro il suo viso, e la sua piccola mano che disegnava cerchi immaginari sul suo petto: “Ho lottato con tutte le mie forze per non innamorarmi di te.." sospirò Jen "mi sono detta che eri un uomo sposato..mi sono detta che mi stavo immedesimando troppo in Emma, e ho accettato subito le attenzioni di Sebastian..” Nel sentir pronunciare quel nome, Colin si irrigidì in un moto di colpa e di gelosia. Lei lo avvertì subito, e gli depose un bacio sulla spalla prima di continuare: “é stato facile volergli bene, sentirmi serena con lui..i miei lo adoravano, era tutto così semplice.. troppo semplice. E quando Katie mi ha sottoposto l'ipotesi che i nostri ruoli sarebbero cambiati nella quarta stagione, mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi..pensavo che fosse per la paura di essere messa da parte..ma poi ti ho visto con mia sorella, tu mi hai baciato.. e ho capito che non avevo avuto paura di perdere Hook ed Emma... ma di perdere noi due.”
“Lo avresti sposato se non ci fossi stato io di mezzo?” le sussurrò velocemente.
“Credo di sì” gli confessò Jen, con una certa tristezza.
Colin sospirò pesantemente, serrando la mascella: “Ho cominciato a farti del male prima di quanto pensassi..” Jen lo circondò con una gamba, stringendosi al suo bacino, e con mano ferma lo tirò verso la sua bocca, baciandolo fino a rubargli il fiato, per fargli sentire il bisogno che aveva del suo respiro.
Jen: “Tu..tu mi fai sentire così viva..quando ti muovi dentro di me sento il sangue scorrere nelle vene e sei talmente bello e potente che quasi mi fai paura..e dopo..dopo ritorni così dolce e protettivo che sarei tentata di stringerti così forte da toglierti il respiro...” e gli accarezzò una guancia “non riuscirò mai a farti sentire quanto ti amo..”
Colin deglutì a vuoto, staccandosi ancora da lei e spegnendo di nuovo la luce. Ma nella penombra i suoi occhi azzurri scintillavano impetuosamente, rivelando tutte le emozioni contrastanti che vi si celavano. Le parole di lei lo avevano stordito di amore e di dolore. Catturata dal suo sguardo, Jen non potè fare a meno di stendersi sopra di lui col suo piccolo corpo: in quei momenti si rendeva pienamente conto del potere che quell’uomo aveva su di lei. Ma ormai non le importava più. Si rannicchiò sul suo ampio torace, aspettando che parlasse, o che la stringesse.
“Sono un vigliacco, Jennifer...” mormorò con voce spezzata “lo sono sempre stato. Ti amo, ma non ho cambiato la mia vita per te, mentre tu lo hai fatto, sei sempre stata tu quella forte...”. 
“Non sono stato un figlio felice” continuò, stupito dall’emozione che gli stringeva il petto “i miei figli non saranno infelici a causa mia”.
Si aspettava quelle parole, ma le fecero più male di quel che pensasse.
Jen si morse istintivamente un labbro: avrebbe voluto colpirlo per quanto quella scusa fosse banale e patetica, per quanto fosse maledettamente vera..invece lo baciò di nuovo, sentendo che lui stava reprimendo un singhiozzo, che era quasi sul punto di piangere..e avrebbe pianto per lei, per loro due. Solo questo contava.
“Il tuo amore mi basta” gli sussurrò, prima di scendere con la bocca sul suo corpo.
Lui sapeva che era sincera, ma non le credette.
  
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