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Autore: Doctor Dragon    26/09/2014    1 recensioni
Quanto possono essere importanti due occhi?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 2

 

Bracelet

 

Finalmente saliamo sull'aereo. Ognuno di noi ha il posto prenotato e, siccome abbiamo i biglietti prioritari, abbiamo la possibilita` di salire per primi.

Io sono stanchissimo e i miei muscoli, ancora provati dal concerto di ieri, chiedono solamente un po' di riposo. Cosi`, appena raggiungo la mia postazione, mi lascio cadere sul morbido sedile, mi allaccio la cintura di sicurezza e mi metto comodo, pronto per prendere sonno.

Non mi interessa vedere chi altro sale a bordo ne` tanto meno il discorso sulle norme di sicurezza da parte del personale di volo: so gia` che se dovesse succedere qualcosa di brutto mi farei sicuramente prendere dal panico e non riuscirei a mantenere la calma quel tanto che basta da seguire le regole. Tuttavia non mi va di pensare alle possibili catastrofi, faccio un profondo respiro e decido di concentrarmi solo su cose belle.

Chiudo gli occhi e, nella mia mente, subito ne appaiono un paio. Due grandi occhi, le iridi multicolore che nuotano in un oceano di ombretto blu, le lunghe ciglia che sembrano ondeggiare come se fossero mosse dal vento e le pupille perfettamente tonde e di un nero cosi` limpido da potercisi specchiare. Gli occhi di lei, della ragazza nerd: non conosco il suo nome per cui il mio unico modo per identificarla e` quell'aggettivo scritto sul cappello con visiera che indossava all'aeroporto.

Chissa` dov'e` ora... Chissa` qual'e` il suo volo... Due occhi del genere dove potranno mai trovare qualcosa da vedere che sia anche lontanamente magnifico da eguagliare la loro bellezza? Inizio ad immaginarmi posti esotici, luoghi selvaggi e sconosciuti, cercando di pensare a qualcosa che possa sorprendere due occhi pieni di magia.

Vengo di nuovo catapultato nella realta` da una voce che chiama il mio nome, stizzito apro gli occhi per trovarmi di fronte il manager.

"Che succede?" biascico, strofinandomi il viso per eliminare diversi chili di sonno rimasti incastrati tra le palpebre.

"Vuoi qualcosa da mangiare?" mi domanda lui, porgendomi il menu`.

Io lo prendo e inizio a sfogliarlo, ma senza particolare interesse. Quando una delle hostess si avvicina a noi per prendere le ordinazioni io chiedo solo una bottiglietta di acqua naturale: non ho fame al momento.

La donna prende appunti e si allontana lungo il piccolo corridoio tra le file di sedili, la guardo andarsene e i miei occhi vagano tra i vari passeggieri. Pochi di loro sono concentrati sugli schermi dei propri portatili, qualcuno e` impegnato a mangiare, ma la maggior parte di loro sta dormendo.

Poi i miei occhi vedono qualcosa. Una cosa cosi` banale da sembrare inutile, ma che scatena nella mia testa un turbinio infinito di emozioni: un cappellino con visiera.

Un cappellino fucsia con la visiera nera e la scritta Nerd, anch'essa nera.

Lei e` qui, e` salita sul mio stesso aereo. E` seduta una fila davanti a me, ma sul lato opposto del piccolo corridoio. E` una delle poche persone ancora sveglie, sul tavolino di plastica posto di fronte a lei e` appoggiato un computer viola, ma lei non sembra esserne particolarmente interessata. Indossa un paio di cuffie che legano il pc alle sue orecchie, riesco a vedere il sottile filo nero, ma lei non sta guardando lo schermo bensi` le sue mani. Sembra intenta a fare qualcosa, ma dalla mia posizione non riesco a vedere altro che le sue spalle e parte dello schermo del computer.

Almeno finche` una mano non copre completamente la mia visuale.

"Che c'e`?" sbotto voltandomi di nuovo verso il mio manager.

"Potrei farti la stessa domanda, visto che sono almeno cinque minuti che ti chiamo e non mi rispondi." ribatte lui.

"Che cosa mi hai chiesto?" esclamo, con voce stizzita.

"Perche` sei cosi` distratto?" mi domanda, per quella che credo sia l'ennesima volta.

"Ho sonno..." brontolo, senza sapere bene che altro dire.

La hostess torna da noi con le nostre ordinazioni: acqua per me e del sushi per il mio collaboratore, la ringraziamo con un sorriso. Lui si mette subito a mangiare e non perde l'occasione di criticare il fatto che dovrei imitarlo di piu` perche` il mio fisico avrebbe davvero bisogno di qualche chilo in piu`.

Decido di lasciar correre e non imbattermi in quella che potrebbe diventare una lite bella e buona, cosi` cambio argomento portandolo su un terreno meno rischioso e ci ritroviamo a parlare del concerto di ieri sera e di quanto i fan abbiano apprezzato l'esibizione mia e della mia band.

"Immagino che ci sia la possibilita` di tornare a fare altri concerti qui, no?" chiedo al manager.

"E` possibile, se il feedback non cala a picco." risponde lui.

"Sempre molto ottimista tu, eh!" ribatto, ma non prolungo oltre la discussione.

Poso la mia bottiglietta d'acqua sul tavolino in plastica e mi lascio scivolare contro lo schienale del sedile, pronto per riprendere sonno.

Questa volta non ricordo che cosa mi regalano i miei sogni, ma avverto, fin troppo bene, il dolore al piede che mi riporta bruscamente alla realta`. Confuso, mi guardo attorno per scoprire che la mia bottiglietta d'acqua, probabilmente a causa di un movimento brusco dell'aereo, e` caduta dal tavolino andando a scontrarsi con il mio alluce. Borbottando proteste senza senso mi chino per raccoglierla, poi mi risollevo e lancio uno sguardo in direzione della postazione della ragazza nerd.

Lei non e` piu` seduta al suo posto.

Non so di preciso cosa mi spinga ad agire, ma sta di fatto che balzo in piedi come se avessi una molla sotto il sedile e mi lancio nel piccolo corridoio. Tuttavia non faccio nemmeno in tempo a fare un passo che mi scontro brutalmente contro qualcuno. La persona di fronte a me, che tiene in mano un grosso bicchiere fumante, durante la collisione piega il polso facendo cosi` rovesciare il liquido bollente sulla sua mano e parte del suo braccio, lancia un urlo di dolore e lascia cadere il bicchiere che finisce al suolo schizzando un po' ovunque.

"Oddio! Mi dispiace, scusa, non l'ho fatto apposta." esclamo risentito.

"Non fa niente, tranquillo." ribatte una voce. E` una voce leggera e soave che racchiude una gentilezza rara.

Sposto lo sguardo da quella mano ustionata per guardare il volto della ragazza a cui ho sbattuto contro e incontro, di nuovo, quei bellissimi occhi multicolore.

Come la prima volta rimango rapito da essi e, per quel che mi riguarda, il tempo si ferma mentre io ammiro ammaliato la magia che scaturisce da quelle iridi.

Tuttavia il mio momento di pace paradisiaca viene spezzato dall'arrivo di un paio di hostess: una si affretta a pulire il disastro che ho causato e l'altra prende sottobraccio la ragazza nerd per porlarla via e medicarle il braccio ferito.

"Mi dispiace." e` l'unica cosa che riesco a dire prima che lei sparisca dalla mia vista.

Sono infinitamente grato del fatto che il novanta per cento dei passeggeri sia ancora profondamente addormentata e che quasi nessuno abbia visto l'incidente. Torno a sedermi al mio posto, ben deciso a non alzarmi piu` ed evitare altri inconvenienti, afferro il mio zaino nascosto sotto il sedile di fronte e ne estraggo il mio portatile per poi dedicare ad esso tutta la mia attenzione.

Dura poco pero`, perche`, qualche minuto piu` tardi, con la coda dell'occhio scorgo la ragazza dai capelli blu tornare a sedersi al suo posto. Non c'e` nulla che io possa fare per mantenere la mia concentrazione sul laptop: ogni due per tre il mio sguardo cade sulla ragazza.

E` tornata a fare quello che faceva prima, qualunque cosa sia. Riesco ad intravedere oltre le sue spalle che sullo schermo del suo computer e` aperta una finestra di YouTube, ma lei piu` che guardare sembra limitarsi ad ascoltare e alzare gli occhi sullo schermo solo ogni tanto.

Chissa` cosa stara` facendo...

Ad un tratto lei si gira verso di me, senza alcun preavviso. La voglia incontrollabile di distogliere immediatamente lo sguardo mi invade, ma se lo facessi sarebbe come ammettere che la stavo spiando e cosi` resto a fissarla, con un sorriso ebete stampato sul viso. Anche lei mi sorride e, con la mano sana, mi fa cenno di avvicinarmi. Non me lo faccio ripetere e subito mi alzo, attraverso il piccolo corridoio e mi avvicino a lei, per poi piegarmi sulle ginocchia per essere piu` o meno alla sua stessa altezza.

"Mi dispiace per la tua mano, ti fa tanto male?" le chiedo, guardando la sua mano fasciata.

"Oh, non ti preoccupare. Non e` nulla di grave." ribatte lei sorridendo.

"Pero` avrei bisogno di una mano." aggiunge poi, guardandomi negli occhi.

Il mio cuore fa il triplo salto mortale con avvitamento dentro il mio petto, mentre i nostri sguardi si incontrano e, a fatica, riesco ad elaborare le sue parole.

"Come posso aiutarti?" chiedo infine, cercando di sciogliere il nodo che mi serra la gola.

"Porgimi la tua mano." risponde. Io resto stupito del fatto che il suo fosse un discorso da prendere alla lettera, ma non ribatto e le porgo la mano sinistra, curioso di sapere cosa abbia in mente.

La ragazza avvicina le sue mani alla mia e, con delicatezza, fa scivolare qualcosa lungo le mie dita fino al polso. Abbasso lo sguardo e vedo un piccolo braccialetto: e` fatto con degli elastici abilmente intrecciati fra loro di colore rosso e nero.

Resto a lungo a fissare quel piccolo oggetto: sembra quasi insignificante se messo a confronto con il grosso orologio in puro oro allacciato al mio polso, leggermente piu` in alto. Un regalo da parte di Gucci, un pezzo unico e di inestimabile valore che sembra eclissare con la sua ombra il piccolo braccialetto di elastici che sicuramente sara` costato solo pochi centesimi.

Tuttavia, se in questo momento qualcuno mi chiedesse quale dei due regali preferisco, risponderei il braccialetto bicolore, senza nemmeno pensarci troppo.

Perche` sono stati quegli occhi a regalarmelo.

 

 

 

 

BUUUU!!!!

Salve gente!

Nuovo capitolo! Sono stata veloce vero?

Spero che vi piaccia e vi invito a recensire in tanti :)

A presto :*

xXxJeyDragonxXx

  
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