Vorrei
Vorrei che per
una volta tutti i miei sogni non
diventassero fumo e si confondessero con la nebbia.
Vorrei che le
mie speranze non rimanessero sempre in attesa
di sciogliersi al sole come ghiaccio.
Vorrei che la
mia fiducia non venisse fusa col metallo
della spada che mi trafigge il cuore.
Vorrei che il
mio amore non diventasse sputo nella strada
calpestato da tutti i passanti.
Vorrei che il
passato non usasse strozzarmi come il
passatempo più divertente e preferito.
Vorrei che la
mia fortezza non andasse via come le foglie
secche di un grande salice.
Vorrei che il
tempo si fermasse e mi desse una boccata
d’aria fresca per ricominciare a vivere.
Vorrei che tutte le cose che
mi davano l’equilibrio
tornassero al loro posto com’erano prima.
Scritta tanto
tempo fa. E’ impressionante come le cose del
passato si ripercuotano ancora in me nel presente. E’ anche
strano, dato che
ormai non rammento più le poche cose belle che mi succedono,
non rammento da
quanto tempo sto “così”. Rileggere
queste parole e capire, realizzare
improvvisamente che tutto ciò che mi sembra un qualcosa di
nuovo, invece c’è
già da tempo. Questa sospensione, questo vedere la mia vita
e non prenderne le
redini. Proprio io che predico che chiunque è capace di
scegliere della propria
vita, con l’unica differenza che c’è chi
ha più scelte e c’è chi ne ha
pochissime, chi solo una. Insomma, mi chiedo spesso chi sono, cosa
sono, cosa
importo per gli altri, cosa per Dio, cosa per me stessa. Penso che
principalmente io serva agli altri, non a me stessa. Penso che Lui mi
abbia
mandato qui per fare da pilastro a tutti quelli che mi circondano, che
spesso e
volentieri hanno bisogno di me. Però se un tempo ero un
bellissimo bastone in
ciliegio, adesso sono un ramo secco e contorto. Spesso mi ripeto che
devo
risvegliarmi da questo lungo assopimento, ma altrettanto spesso, se non
di più,
mi lascio ricadere tra i miei inutili adagi. Questo maggiormente,
almeno credo,
perché ogni cosa bella che è nella mia vita,
brucia subito e va via da me,
lasciandomi con un abisso dentro, difficile poi da colmare. Ormai
è come se non
mi volessi sforzare più, perché già in
principio so con assoluta certezza che
non ne vale la pena, di soffrire tanto, per gioire per quasi nulla.
Quindi, è
come se aspettassi qualcuno che mi dia la totale garanzia che se
lotterò per
qualcosa, questa non andrà via da me subito, come tutto il
resto. Io aspetto,
ma qui rimane poco tempo, e non c’è nessuno, che
io sappia, che mi possa dare
questa garanzia. Quindi mi lascio ricadere nell’oblio, certa
che nessuno
riuscirà a salvarmi per tempo.