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Autore: kiaracmc    26/09/2014    1 recensioni
Mi colpii già dal nostro primo incontro:–tu devi essere Elena! Sei così bella! Sei identica a tua madre! Aspetta piccola ti presento i miei figli… Stefan, Damon dove vi siete cacciati?- disse cercando i due ragazzi –non urlare mamma! Non vorrai farti conoscere anche qui?- disse quello che scoprii essere Damon con un sorriso di sghembo. Mi fu portato via troppo presto, ma non rinuncerò mai a lui...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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POV STEFAN


Perché doveva essere così difficile dire ad Elena che mio fratello era in viaggio e che sarebbe arrivato domani mattina? Forse era perché ero stanco di vederla soffrire? Si, sicuramente era questo. Ma nasconderglielo era anche peggio! Che razza di situazione! Ero certo che lei si fosse resa conto del fatto che le nascondessi qualcosa, mi conosceva fin troppo bene. La mia codardia però non mi aiutava affatto e quando per l'ennesima volta mi chiese cosa ci fosse che non andava le dissi che pensavo a quello stronzo di Klaus, il che era vero, ma solo in parte... In questo momento la mia mente era impegnata a trovare un modo per aiutare Elena quando sarebbe arrivato Damon. Basta dovevo dirglielo! Afferrai il mio iPhone e cercai tra i contatti recenti il suo numero, parlarle tramite cellulare era una tentazione molto forte, ma dovevo parlarle faccia a faccia. Stavo per chiamarla quando mi accorsi che c'era una mail, come al solito facevo di tutto per evitare le cose spiacevoli e la lessi: Ciao fratellino come te la passi? Volevo avvisarti che siamo già atterrati, arriveremo domani mattina come previsto. Un saluto da New York baby Alla fine l'aveva portata sul serio.


POV ELENA


Avrei potuto cambiare la residenza in questo ufficio per quanto tempo ci passavo. Neanche il lavoro intenso però riusciva a staccarmi da un pensiero fisso: Stefan. Non riuscivo a capire che cosa avesse, si okay Caroline gli aveva parlato si Klaus e lui si è parecchio arrabbiato, ma avevo la netta sensazione che mi stesse evitando. E se non volesse più la mia amicizia? Se fossi diventata un peso per lui? Se il mio pensare continuamente a Damon gli avesse rotto le scatole? Se mi avesse abbandonata pure lui? Dovevo assolutamente parlargli! Durante la pausa pranzo sarei andata a casa sua. Mancava una ventina di minuti alla pausa pranzo quando mi arrivò la sua telefonata:
-buongiorno disturbo?
-no figurati, anzi volevo proprio raggiungerti durante la pausa pranzo, vorrei parlarti...
-anche io dovrei parlarti, ma adesso sto lavorando... Ho un sacco di scartoffie da sbrigare per l'albergo di mio padre... Facciamo così sta sera ci vediamo da te solo noi due porto un bel film che ne dici?
Ovviamente accettai, magari mi stavo sbagliando, magari non aveva nulla contro di me ed era semplicemente impegnato nel rimodernare l'albergo che avevano in città, quando erano partiti avevano lasciato tutto in mano ad un certo Marcus, ma non aveva fatto proprio un ottimo lavoro. Erano ancora le 18:30 il tempo non passava mai in ufficio, quando finalmente arrivai a casa mi accorsi di essere molto nervosa. Che mi prendeva? Era solo Stefan! Avremmo sicuramente chiarito tutto. Mi infilai sotto la doccia e mi lavai accuratamente i capelli. Dopo la doccia afferrai la prima tuta che trovai e la indossai, serata tranquilla a vedere un film con Stefan voleva dire comodità. Stef arrivò puntualissimo con una familiare e una commedia. Ci spostammo in salotto e inserimmo il film nel lettore DVD mentre addentavamo con foga la pizza. Fin da piccoli ogni volta che guardavamo un film io e Stefan commentavamo ogni singola scena a meno che quel film non fosse il più entusiasmante del momento e non era proprio il caso di questa commedia, ma allora perché non commentava? Forse aspettava che parlassi io? Quando si alzò per prendere della cola mi vennero le lacrime agli occhi, che ci stava succedendo?
<< Elena tesoro che succede? >>
< < dimmelo tu? Che ti prende? Cosa mi nascondi? Anzi no non dirmi nulla ci rinuncio... Solo non ti allontanare da me >> fui scossa dai singhiozzi l'idea che il nostro rapporto si stesse logorando mi uccideva
<< guardami per favore. Io non ho nulla contro di te anzi! Credimi non voglio avere segreti con te eppure non riesco a... Scusami mi suona il cellulare vado un attimo a rispondere >> Si allontano, lo so che non avevo delle basi per affermare ciò, ma fa come mi aveva abbracciata sentivo che qualsiasi cosa lo affliggeva non avrebbe intaccato la nostra amicizia. Ad un certo punto della telefonata gli sentii dire: "cosa? Alle sei del mattino? Starai scherzando?!... Va bene va bene che palle! Okay sarò li... No certo che no
<< tutto bene? >> dissi mentre si avvicinava
< < si è solo che domani mattina devo svegliarmi presto che palle! Senti è già tardi domani pomeriggio passo da casa e ti racconto tutto okay? >>
<< okay se vuoi posso venire io >>
<< no non è il caso... Ci si deve domani pomeriggio >> mi diede un bacio sulla fronte ed andò verso la porta sospirando. Guardai l'orologio erano solo le 22:19 va bene che doveva alzarsi presto, ma non era poi così tardi. Acchiappai il cellulare e chiamai Caroline magari lei sapeva qualcosa -ciao belli sono Care lasciate un messaggio dopo il beep Beep
<< ciao Care sono io, mi avevi chiesto di raccontarti l'esito della serata: ho pianto, mi ha consolata, ha parlato al telefono ed è andato via... Non so cosa pensare mi ha detto che mi racconterà tutto domani, ma che senso ha rimandare tutt.. >> mi accorsi che aveva dimenticato la sua giacca, forse era il caso di portar gliela prima di andare al lavoro so che aveva detto che sarebbe passato pomeriggio, ma in non riuscivo più ad aspettare!
<< senti Care odio parlare per telefono in caso dopo averlo visto domani passo da te. A presto >>
Verso le otto afferrai la giacca di Stef e mi diressi a casa sua subito dopo aver comprato del caffè. Verso le sette avevo sentito Stefan parcheggiare la macchina era ritornato da non so dove, avevo la certezza che fosse sveglio perché teneva la televisione a tutto volume cosa strana per lui, ma che diamine gli stava capitando? Suonai al campanello con il mio sorriso migliore, non volevo farlo arrabbiare, magari si era addormentato con la televisione accesa chissà... Il sorriso che avevo sparì subito dopo che mi fu aperta la porta. Colui che mi aprii non era Stefan, era Damon. Per poco non mi volò il caffè dalle mani
<< buongiorno posso fare qualcosa per te? >> Non riuscivo a rispondere mi aveva completamente spiazzata. Era proprio lui difronte a me con i suoi occhi glaciali, ma comunque carichi di un calore innato, i suoi capelli neri come la pece e la pelle bianca che dava un magnifico contrasto. Il suo profumo così familiare mi arrivava sotto il naso e mi spingeva ad avvicinarmi di più a lui per poterlo annusare meglio eppure non riuscivo a muovermi. La sua espressione passò dal cordiale al confuso e questo ovviamente perché io non avevo ancora detto una parola. Avevo così tanta paura che non appena aprissi bocca lui sarebbe sparito... Non riuscivo proprio a far nulla... Sentivo gli occhi così carichi di lacrime... Non riuscivo a capire se fossero per il sollievo di averlo rivisto o per la disperazione nel constatare il fatto che lui non ricordava ancora niente di me.
<< cosa c'è ti sei imbambolata? >> disse col suo sorriso di sghembo < < so di essere una meraviglia della natura, ma... >>
<< io... Io sono... >> era inutile non riuscivo a parlare
<< coraggio tu sei? >> mi incitò paziente
<< io... > >
<< tesoro sai che fine ha fatto l'asciuga capelli? Non riesco a trovarlo >>
<< l'abbiamo lasciato in Italia sweet, usa quello di mio fratello, è in bagno secondo scaffale a sinistra >>
<< okay amore ti aspetto di sopra >> Una ragazza, una di quelle che fanno venire delle crisi depressive a tutto il resto del mondo per quanto fossero belle aveva appena chiamato Damon amore. Sentii il rumore del mio cuore che si spezzava.
<< scusami, sono venuta a portare questa giacca ed il caffè a tuo fratello. Potresti darglieli per favore? Grazie >> non lo lasciai rispondere mi girai e scappai a casa. Non so cosa mi spinse a farlo, forse solo la voglia di sopravvivere. Dovevo andare a casa a cercare di incollare ciò che restava del mio cuore. Mi sembrava di essere ritornata indietro nel tempo, di almeno due anni. La sensazione di dolore era molto simile, forse adesso era anche peggio... Chi era quella? Perché aveva tutta questa confidenza con lui? Perché andava in giro per casa Salvatore in asciugamano? Perché mi sorprendevo? Speravo che Damon come me non si avvicinasse ad altre persone, ma infondo perché avrebbe dovuto farlo? Lui non ricordava di amarmi... Era logico che qualche ragazza si sarebbe avvicinata a lui. Non riuscivo a respirare bene così chiusi le mani tra il naso e la bocca e cominciai a respirare profondamente mentre lacrime sempre più forti mi sgorgavano dagli occhi. Non riuscivo a calmarmi. Avevo immaginato il nostro incontro come una cosa idilliaca, speravo che una volta avermi rivista si sarebbe magicamente ricordato di me, ma ovviamente tutto ciò si limitava ad una vana speranza. Lui non si ricordava di me è stava con un'altra.
<< Elena sono io apri >> era Stefan, non risposi. Non riuscivo a credere che era riuscito a tenermi nascosta una cosa del genere.
<< ti prego Lena... Apri ho bisogno di parlarti... Non sapevo come dirtelo >> in quel momento provai un profondo disgusto nel sentire quelle parole.
<< non sapevi come fare... Un modo qualsiasi modo sarebbe stato migliore di questo. Vattene > >
<< scusa mi dispiace veramente tanto, non volevo farti soffrire credimi, aprimi >>
<< e invece sei riuscito a farmi star male, spero ne sarai contento >>
<< sai che non lo sono >>
<< no non lo so, io non so nulla >>
<< apri >>
<< vattene >>
Sentii un leggero tonfo < < okay allora resterò qui >>
<< fa come ti pare > > Ebbi la forza di alzarmi e scrivere ad Alaric che mi serviva qualche giorno perché non stavo molto bene. Poi il nulla. Vedevo le ore passare dal pendolo difronte al divano dove stavo appollaiata, aveva un suono così fastidioso, volevo che finisse quel TIC TAC orribile, dovevo solo alzarmi e staccare le batterie, ma non ne avevo la minima voglia... Erano già le sette e venti di sera e non avevo ne mangiato ne bevuto tutto il giorno, ma la cosa non mi toccava per niente. Ero come in stato di shock non riuscivo a far nulla a parte pensare e ripensare a quella donna e Damon, il mio Damon. Verso le 22:00 mi venne sete e realizzai che avevo lasciato la cassetta d'acqua in macchina e mi alzai dal divano. Avevo le gambe così intorpidite che ogni passo era una sofferenza. Quando finalmente arrivai alla porta e la aprii trovai Stefan seduto sul primo gradino che mi fissava con gli occhi lucidi, era rimasto sul serio tutto il giorno ad aspettarmi. Pensavo di aver consumato tutte le lacrime a mia disposizione, ma a quanto pare non era così...
<< scusami... Permettimi di starti vicino >> Stefan si prese cura di me per il resto della serata: entrò la cassetta d'acqua, mi preparo qualcosa da mangiare, mi preparò un bagno caldo ed attese fuori dalla porta, aveva paura a lasciarmi da sola, alla fine mi accompagnò a letto dove si stese accanto a me, la cosa più bella fu la sua totale assenza di domande stupide.
<< da quanto tempo... >> non riuscii a completare la frase, ma Stefan aveva già capito dove volessi andare a parare
<< poco, quasi quattro mesi... >>
<< dove si sono conosciuti? >>
<< sai che nostro padre possiede una filiale dell'albergo in Italia... Beh questa tizia ha fatto domanda per lavorarci perché voleva imparare l'italiano, alla fine si sono visti una cosa tira l'altra e si sono messi insieme... Lei non mi piace per niente... Mi sa troppo di gatta morta... >> Ogni parola mi trafiggeva il cuore.
<< ma lui... Lui è felice con lei no? >> Prima di rispondermi Stefan mi abbracciò più forte e mi diede un bacio sulla fronte mentre mi accarezzava delicatamente la testa
<< conosco Damon meglio si chiunque altro al mondo Elena, lui non è soddisfatto di quello che sta vivendo, gli manca qualcosa, anzi qualcuno è quel qualcuno sei tu! La sua ragazza non sarebbe dovuta venire con lui, speravo di farvi incontrare e che lui magicamente si ricordasse di te, ma così non è stato... >>
<< come si chiama? >> << ah giusto tu non lo sai... Si chiama Bonnie Bennett >>
Avevo deciso che avrei riconquistato Damon non potevo vivere senza di lui e finalmente quella donna, il mio nemico aveva un nome: Bonnie.

  
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