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Autore: Chiara Nelli    26/09/2014    0 recensioni
In un mondo perennemente buio, abitato da magiche creature è tradizione compiere un rito.
La piccola Sophie all'età di otto anni dovrà affrontare una prova che giudicherà se la si potrà considerare in possesso di poteri magici.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In un mondo fuori da ogni spazio e ogni tempo, chiamato Sempre Buio, dove i cavalieri combattono con le loro spade e grossi draghi solcano il cielo con le loro ali smisurate, nasce una bambina che i genitori decidono di chiamare Sophie. E' una creatura bellissima dai capelli neri e gli occhi azzurri come un cielo limpido e senza nuvole. I primi sette anni di vita della fanciulla corrono lieti fra giochi e insegnamenti da parte dell'anziano del villaggio. 

Sempre Buio è un mondo dove il cielo è completamente notturno, illuminato soltanto dalle stelle. Si narra che a compiere questo maleficio sia stata una bambina apparentemente innocente divenuta, dopo otto anni, una potente strega che oscurò il mondo, donando ad esso un cielo perennemente nero. Da quel giorno, a Sempre Buio, è usanza che ogni bambino, al compimento del suo ottavo anno, compia un rito che giudicherà se lo si potrà considerare in possesso di poteri magici, e se si arriverà a questa conclusione, la creatura finirà sul rogo.

Sophie ha appena compiuto otto anni. Suo padre entra nella umile casetta campagnola e trova la piccola difronte alla porta. -Buona sera- le dice con un sorriso.
-Buona sera a te.- risponde lei -Oggi è il mio compleanno, papà.- esclama felice e con la sua solita aria innocente e le braccia dietro la schiena chiede -Quale sarà il mio regalo?-
L' uomo si fa improvvisamente scuro in volto, Sophie non lo sa, i suoi genitori hanno deciso di tacere, ma quella è la sera del rito.
E' tradizione all'ottavo compleanno di ogni bambino regalare un' arma a sua misura per potersi difendere in quell'occasione. Il padre si stampa sul volto un finto sorriso -Guarda che ti ho portato.- dice, abbassandosi alla sua altezza e mostrandole un piccolo oggetto nero. -Fai attenzione.-
Sophie lo prende tra le manine e capisce: si tratta di un pugnale dall'elsa nera. Lo estrae dal fodero e saltella felice. -Che bello, che bello! Un pugnale tutto per me. Grazie, papà!- Esclama, saltandogli al collo.

Sophie va in cucina per ringraziare anche la mamma, indaffarata a preparare la cena. 
Ha sempre desiderato un' arma. Uno dei suoi passatempi preferiti è sempre stato quello di osservare i giovani guerrieri allenarsi alla nobile arte della spada. Un giorno volle provare a prendere una di quelle armi tra le mani, ma era troppo pesante, il pugnale invece è piccolo e perfetto per lei.
La bambina lo punta verso l' alto dinanzi a se, lo vede brillare alla luce di un piccolo braciere e sorride. -E' bello!-

Dopo la cena, a base di zuppa e pane fresco, il papà porta Sophie nel bosco. Ad un tratto, giunti vicino al luogo del rito, a malincuore le dice. -Devo allontanarmi qualche attimo, ricorda che hai il tuo pugnale con te. Tornerò presto, vedrai.- Le dà un bacio sulla fronte e si allontana.
Sophie si ritrova sola ed ha paura. Un gufo bubbola su un albero e ad un tratto la bambina sente qualcosa muoversi in un cespuglio. Fugge impaurita, corre e corre e quando si ferma vede in lontananza due bambini ed una figura più grande. Decide di avvicinarsi a loro e si accorge presto che la terza figura è un grande drago. Il suo corpo è verde come uno smeraldo e i suoi occhi sono rossi come il fuoco. "E' bellissimo!" pensa la bambina felice; non aveva mai visto un drago da vicino.

Nonostante le sue dimensioni, sembra impaurito, scalcia e muove le grandi ali cercando di volare senza riuscirci. E' incatenato, e i bambini cercano di combatterlo con i loro pugnali. 
-No, non fategli del male.- interviene Sophie. 
-Non ti impicciare- dice uno di loro. -Dobbiamo farlo per il rito. Per dimostrare che non abbiamo poteri magici. Vogliono vedere come ce la caviamo con un vero drago, come riusciamo a sconfiggerlo. Se la magia dentro di noi si accende, anche involontariamente, se ne accorgeranno e finiremo sul rogo. Inoltre, è infuriato e noi non vogliamo una creatura cattiva nel nostro mondo. Voleva ucciderci-

Sophie, guardando il drago, percepisce tutta la sua sofferenza, la sua paura come se fosse sua. Allora si accorge di avere qualcosa di magico. -Io finirò anche al rogo, ma morirò per aver salvato una vita e per dimostrare che la magia può essere anche buona, che i pregiudizi sono inutili e cattivi.
-Vi faccio vedere io come si tratta un vero drago.- la bambina gli si avvicina e gli fa cenno di star buono. La creatura si volta verso di lei e la guarda, sentendosi compreso per la prima volta. L' animale allunga il collo e si lascia accarezzare da Sophie. E' piacevole per entrambi, la mano piccolina che sfiora il corpo ruvido e squamoso del drago. 

-Non devi fare del male a questi bambini.- La piccola gli si avvicina ancora di più, sotto gli occhi impauriti e perplessi dei ragazzini, e il drago emette un grugnito di consenso.
-Lui la capisce, è magica.- Sussurra uno nell'orecchio dell'altro. 

Sophie scruta il corpo del drago fino a notare una ferita sanguinolenta sotto un' ala.
-Tu non sei affatto cattivo. Sei soltanto ferito.- La bambina nota un bagliore sul palmo di una mano e allora capisce cosa deve fare. Posa il palmo sulla ferita della creatura. Il drago inizialmente si dimena e non vuole, poi però Sophie gli sussurra dolcemente -Buono, buono.- allora, l' animale si calma e si lascia curare. Infine, la bambina, sempre con la sua magia, scioglie le catene che tengono fermo il drago.

Uno dei due bambini la guarda disgustato. -Lo sapevo: è una strega.-
Sophie si sente afferrare le spalle, dietro di lei c'è un uomo grande e forte. La piccola urla, morde e si dimena, ma l' uomo cattivo non la lascia andare.
-Al rogo streghetta.- 
E' il drago ad intervenire. Del fumo gli esce dalle narici e digrigna i denti affilati come lame. -Se non lasci andare la bambina, ti ridurrò in un mucchio di cenere.-
I bambini fuggono e l' uomo lascia andare la piccola Sophie e anche lui corre via. 

La bambina si avvicina all'animale con gratitudine -Tu mi hai salvato la vita.-
-L' ho fatto per ringraziarti, bambina mia.-
-Come puoi parlare?- Chiede incuriosita Sophie.
-E' la tua magia buona che mi dona la parola, mia cara. La magia non è soltanto cattiva, come pensano gli altri- risponde il drago. -Monta sulla mia groppa e guarda che succede.-
La bambina non ci pensa due volte, si issa sul suo dorso e insieme spiccano il volo. 
Sophie lancia un grido di eccitazione, è felice, il vento fresco le sfiora il volto e le corre tra i lunghissimi capelli. Ride contenta guardandosi intorno, mentre tutto scorre veloce sotto di lei. Dalle fauci del drago esce una polvere luminosa. In un attimo arriva il mattino e dopo tantissimi anni nel mondo di Sempre Buio regna, come per miracolo, di nuovo la luce.​
   
 
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