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Autore: Spensieratezza    26/09/2014    7 recensioni
da quando il piccolo principe era tornato nel suo pianeta, soffriva di solitudine...la rosa che lui amava tanto, è morta, ma ben presto forse avrebbe conosciuto un nuovo amico...
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Altri mondi, infinito amore'
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Jared e Jensen erano inseparabili , si muovevano come gemelli siamesi, e in particolare sotto il periodo natalizio, Jensen ci teneva tantissimo a far conoscere la neve a Jared.

“Possibile che non hai mai visto la neve?” gli chiedeva incredulo, ridendo.

“Ehi, non c’era neve dove stavo io..e a giudicare dalle fotografie che mi hai mostrato, è stato meglio cosi, altrimenti avrebbe sommerso tutto…” disse Jared ricordando il suo pianetino cosi piccolo.

Jensen lo abbracciò colto da una tenerezza disarmante, e gli sussurrò: “Allora dovremo rimediare.”
 
 


*

La prima volta che Jensen portò Jared a vedere la neve, in montagna, Jared rimase perplesso, davanti a tutti quei metri cubi di neve. Mise un piede avanti con circospezione e ci fini dentro quasi per metà.

“Ykeeees. JENSEN!!” gridò. “AIUTO!”

Jensen rise mentre si avvicinava, consapevole che il compagno ed amico, non era in pericolo.

Fece per tirarlo su, ma Jared furbescamente lo tirò giù con lui.

“AAAH!” gridò Jensen.

“è ancora divertente adesso?” gli chiese Jared sorridendo.

“Scemo” gli disse Jensen, baciandolo. La neve era fredda, ma i loro baci gli facevano dimenticare sempre il freddo.
 
 

*

Jensen si era portato uno slittino, e quando lui e Jared riemersero dalla piccola buca, decisero di provarlo insieme. A dire la verità Jensen era un po’ restio.

“Vai prima tu Jay…in due siamo troppo pesanti, rischaimo di cappottarci entrambi con lo slittino.”

“No! Io voglio andarci assieme a te!” disse jared a mò di bambino capriccioso, incrociando le braccia.

Jensen sospirò e si arrese, non senza un po’ di paura…ma quando lo slittino cominciò a scivolare giù per la discesa, doveva ammettere che Jared aveva proprio ragione e non era la prima volta che riusciva a spodestarlo da una sua idea…lui che era un testardo perenne e non le cambiava mai.

Jared era proprio unico.
 

Fu divertentissimo. Jensen era praticamente sdraiato sopra Jared, mentre scivolavano giù con lo slittino, ed era una sensazione meravigliosa restare appiccicato a lui sentendo l’aria che li sferzava il viso e che li faceva andare cosi veloce.

Era quasi come…

Come viaggiare attraverso il cosmo, sorpassando milioni di stelle.
 
 
 

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*

Un altro giorno, invece, Jared vide per la prima volta la neve cadere..finora l’aveva vista solo quando Jensen l’aveva portato in montagna, e li l’aveva vista già caduta. Stavolta la vide cadere e la osservava a bocca aperta.

“Jensen, fai una foto, svelto!” gli disse Jared.

Jensen prese il suo telefonino, ma quando azionò la videocamera, invece di fotografare la neve, fotografò lui.

Era cosi bello, con in mano un ramoscello di fiori rossi….Jensen ripensò a quello che gli disse uno di quei classici uomini vestiti da babbo natale, al supermercato, quella mattina.

Lo avvicinò e gli disse:

“Sai, mi piace fare questo lavoro..i bambini si divertono....io gli parlo, e capisco che sono pieni di sogni….è bello essere pieno di sogni, sai? Anche io lo ero una volta, poi ho capito che è meglio che i sogni restino nel campo del sogno e dell’immaginazione…appena si affacciano sulla realtà, qualcuno si precipita a distruggerli…” gli disse sorridendo dolcemente, e Jensen era rabbrividito. Era contento che Jared era restato a casa quella mattina, e non avesse sentito quelle parole.
 

Ora, ripensando a quell’avvenimento, guardò Jared nella videocamera, e scattò un’altra foto.

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Perché, piccolo, potresti andartene dalle mie mani…e ti scorderai di me…





Si mise poi una mano sugli occhi, perché senti delle lacrime scendergli dal viso, e posò il telefonino.

“Jensen!” ovviamente Jared appena lo vide, accorse subito.
 

“V-va tutto bene, non è niente, non spaventarti, Jared!”

“No, che non va tutto bene, e si che mi spavento, che cos’hai?” gli chiese, tenendolo tra le braccia.

“Lascia stare Jay…”

“No! Fatti aiutare qualche volta, Jensen! Lascia che ti aiuti!”

Jensen allora cedette.

“Tu sei la mia favola, Jared

“Jensen…” esclamò Jared, turbato.

“Tu sei tutto quello che volevo, tutto quello che ho sempre desiderato…sei i miei sogni da bambino, quelli che ho sempre custodito e amato e protetto e che temevo cosi tanto di veder scomparire un giorno, sei l’innocenza, la purezza che ho sempre amato…e sei tutto questo in carne e ossa, e amo TUTTO di te, amo i tuoi occhi, amo il tuo sorriso dolcissimo, amo come mi parli, amo come mi guardi, amo il tuo cuore, amo che non sei di questa terra dove tutto è sporco e corrotto, e amo che sei in carne e ossa e che posso vederti e toccarti e sentirti”

“Jensen, ti prego….”

“Amo che sei l’amore, amo che tu mi ami e che ti lascia amare…”

Jared prese il viso piangente di Jensen nelle mani e lo baciò, piangendo anche lui soprraffato dall’emozione, ma Jensen non smise.

“Amo che tra tutti hai scelto proprio me” disse ancora Jensen.

“Jensen, non sapevo cos’era l’amore, hai ragione, ma incontrando te, ora lo so!”

“…..E non posso sopportare che un giorno potresti lasciarmi, perdonami per questa debolezza, Jared, ma non ce la faccio…ti amo come non ho mai amato nella mia vita e non credo di poter riuscire ad amare ancora qualcun altro o più di quanto ho amato te!”

“Jensen, io sento la stessa cosa, e ti prometto che non ti lascerò mai. MAI! Devi fidarti di me!” gli disse Jared e poi lo abbracciò forte. Restarono cosi, abbracciati, mentre fiocchi di neve cadevano ancora….
 
 
 
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*

Dopo quel momento dolcissimo condiviso insieme, Jared e Jensen si misero a passeggiare insieme per la cittadina. C’erano tutte le luci natalizie appese a illuminare la cittadina, e Jensen era contento di passeggiare con Jared in quel modo e di non vergognarsi a tenergli la mano cosi, in pubblico.

Lo guardò ancora una volta e ancora una volta lo trovò bellissimo con quella sua sciarpa rossa penzolante.

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Alla fine presero del cibo da portar via, take away, e lo mangiarono in macchina, mentre Jared gli diceva:

“Vedi, Jensen…quello che noi pensiamo cosi lontano…in realtà non lo è poi cosi tanto…la magia, le creature dell’altro popolo…le fate…vivono intorno a noi, è solo che non possiamo vederle…ma a volte si aprono degli squarci tra il nostro mondo e loro…e un pizzico di magia , ci raggiunge anche qua…”

E Jensen ci credeva a quello che gli stava dicendo Jared. Ci credeva davvero. 

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