The Travel
Ed eccomi qui, di nuovo solo a viaggiare per queste lande deserte e desolate, con l'unica luce quella di Onice e Ghenice splendenti nel cielo come due occhi che fissano con curiosità lo stonare del cammino della formica su un foglio bianco....
Solo, sempre solo.Qualche volta in compagnia, ma alla fine mi ritrovo semprpe da solo.... Un bene? Non lo so... Chi può dirlo? Soltanto qualcuno che conosce ambe le parti penso.....
- Per Salaghon, sto cominciando a parlare da solo... -.
Tutto questo soliloquio avveniva mentre Vander percorreva le lunghe distese di Erbafossa. Erano ormai 6 giorni che era iniziato il suo cammino, e ancora la meta non era ben precisa.
- Toh! Un cartello in mezzo al nulla - Eclamò con stupore - non ci sono strade ne abitazioni nei paraggi, chi avrà messo questo cartello quà deve avere un grosso senso dell'umorismo o una disperazione latente come la mia... - il cartello indicava una direzione con scritto "Howl", un nome che la dice lunga. Vander decise d'intraprendere la direzione per Howl, anche se non aveva la ben che minima idea a cosa stesse andando contro. Le lande erano troppo monotone, distese infinite d'erba senza neanche un albero che spezzasse il paesaggio, finchè ad un certo punto non spunta qualcosa d'inaspettato che attira finalmente la sua attenzione in lontananza. Una figura parecchio alta ed esile coperta da un manto blu come la notte con lunghe braccia e lunghe mani violacee e una schiena spaventosamente dritta. Essa tendeva le mani al cielo a mo di volerlo sostenere.
Vander incuriosito più che spaventato si avvicina a questa figura per osservarla meglio in silenzio. Che diamine sta facendo? disse tra se e se osservando il fare strano della creatura....
- Ti diverti ad osservare? -
- Oh! Heam.... Ni...? -
Vander rispose alquanto imbarazzato all'essere, che si girò con tranquillità ad osservarlo.
Girandosi, egli abbassa le lunghe braccia mostrando a Vander quanto queste possano essere lunghe, arrivando di poco sotto le ginocchia. Ma la cosa più strana era il suo volto, in gran parte coperto da quello che può definirsi.... Altra pelle. Non mostra occhi e naso, ma al loro posto prende un grande e largo sorriso, mostrando denti grandi e giallastri ma non fuori dal normale.
- Dio... Ne esistono di cose strane qui, ma tu.... Cosa sei..? -.
L'essere non la smetteva di sorridere, cercando in tutti i modi di mostrarsi gentile esso fa un breve inchino e dice - Mr.O al tuo servizio... - Vander si affascinò dai modi gentili dell'essere guardandolo con meno paura
- Il mio nome è Vander, piacere Mr.O. Che cosa fa lei qui? -
- Guardo le stelle -
- Bhè, ti capisco... L'alternativa qui è parlare con se stessi... -
- Caro Vander, la mia non è noia! Anzi, è qualcosa di più importante! Sai cosa sono quelle? - l'ossuta mano viola con una falange in più si protrae verso il cielo completamente stellato mostrando la volta celeste.
- Le stelle dici? -
- Esatto, quelle! Belle vero? Esse brillano nel cielo, e insieme ad Onice e Ghenice illuminano la via dell'uomo! Pensa se non esistessero! -
- Bhè... C'è pur sempre il fuoco! -
- Ebbene il fuoco celeste, non sarà mai come quello materiale. -
- Cosa? -
- Ogni uomo pone sempre una determinata via da percorrere, ma per quanto e piacevole e splendente sia, alla fine sceglierà sempre la via alternativa e più artificiale, marchiata da tutti e non voluta da nessuno. -
- Non riesco ad afferrare il concetto.... -. L'essere si gira e stringe tra i polpastrelli una stella rendendola a piano a piano più luminosa. - Che diamine!? - Mr.O aveva appena preso una stella e l'aveva in questo momento nelle mani. Con grande stupore Vander rimane a bocca aperta e completamente immobile - Ma cos... - venne interrotto subio da uno "Shhhhh" ammonitivo di Mr.O, dopodichè gli venne fatto cenno di avvicinarsi e di guardare nella stella.
- Cosa vedi? -
Vander guardò dentro. Un uomo sulla trentina di anni giocava con una bambina tutto contento, portandola sulle spalle e regalandole giocattoli, tutto quest d'avanti ad una possibile moglie dell'uomo che rideva contenta. Questa era una visione piacevole per Vander, gli si scaldò il cuore e gli portò il sorriso nel giro di pochi secondi.
- Prendila, te la presto - Mr.O mise quella luce bianca e paradisiaca nelle mani di Vander che la prese con stupore.
- Perché? - domandò Vander confuso.
- Ogni uomo dovrebbe raggiungere questa luce, soltanto che ormai si utilizzano le torce e altri stratagemmi luminosi. Le stelle illumineranno la via agli altri, certo.
Ma quanti di questi, le hanno mai raggiunte? -
Solo, sempre solo.Qualche volta in compagnia, ma alla fine mi ritrovo semprpe da solo.... Un bene? Non lo so... Chi può dirlo? Soltanto qualcuno che conosce ambe le parti penso.....
- Per Salaghon, sto cominciando a parlare da solo... -.
Tutto questo soliloquio avveniva mentre Vander percorreva le lunghe distese di Erbafossa. Erano ormai 6 giorni che era iniziato il suo cammino, e ancora la meta non era ben precisa.
- Toh! Un cartello in mezzo al nulla - Eclamò con stupore - non ci sono strade ne abitazioni nei paraggi, chi avrà messo questo cartello quà deve avere un grosso senso dell'umorismo o una disperazione latente come la mia... - il cartello indicava una direzione con scritto "Howl", un nome che la dice lunga. Vander decise d'intraprendere la direzione per Howl, anche se non aveva la ben che minima idea a cosa stesse andando contro. Le lande erano troppo monotone, distese infinite d'erba senza neanche un albero che spezzasse il paesaggio, finchè ad un certo punto non spunta qualcosa d'inaspettato che attira finalmente la sua attenzione in lontananza. Una figura parecchio alta ed esile coperta da un manto blu come la notte con lunghe braccia e lunghe mani violacee e una schiena spaventosamente dritta. Essa tendeva le mani al cielo a mo di volerlo sostenere.
Vander incuriosito più che spaventato si avvicina a questa figura per osservarla meglio in silenzio. Che diamine sta facendo? disse tra se e se osservando il fare strano della creatura....
- Ti diverti ad osservare? -
- Oh! Heam.... Ni...? -
Vander rispose alquanto imbarazzato all'essere, che si girò con tranquillità ad osservarlo.
Girandosi, egli abbassa le lunghe braccia mostrando a Vander quanto queste possano essere lunghe, arrivando di poco sotto le ginocchia. Ma la cosa più strana era il suo volto, in gran parte coperto da quello che può definirsi.... Altra pelle. Non mostra occhi e naso, ma al loro posto prende un grande e largo sorriso, mostrando denti grandi e giallastri ma non fuori dal normale.
- Dio... Ne esistono di cose strane qui, ma tu.... Cosa sei..? -.
L'essere non la smetteva di sorridere, cercando in tutti i modi di mostrarsi gentile esso fa un breve inchino e dice - Mr.O al tuo servizio... - Vander si affascinò dai modi gentili dell'essere guardandolo con meno paura
- Il mio nome è Vander, piacere Mr.O. Che cosa fa lei qui? -
- Guardo le stelle -
- Bhè, ti capisco... L'alternativa qui è parlare con se stessi... -
- Caro Vander, la mia non è noia! Anzi, è qualcosa di più importante! Sai cosa sono quelle? - l'ossuta mano viola con una falange in più si protrae verso il cielo completamente stellato mostrando la volta celeste.
- Le stelle dici? -
- Esatto, quelle! Belle vero? Esse brillano nel cielo, e insieme ad Onice e Ghenice illuminano la via dell'uomo! Pensa se non esistessero! -
- Bhè... C'è pur sempre il fuoco! -
- Ebbene il fuoco celeste, non sarà mai come quello materiale. -
- Cosa? -
- Ogni uomo pone sempre una determinata via da percorrere, ma per quanto e piacevole e splendente sia, alla fine sceglierà sempre la via alternativa e più artificiale, marchiata da tutti e non voluta da nessuno. -
- Non riesco ad afferrare il concetto.... -. L'essere si gira e stringe tra i polpastrelli una stella rendendola a piano a piano più luminosa. - Che diamine!? - Mr.O aveva appena preso una stella e l'aveva in questo momento nelle mani. Con grande stupore Vander rimane a bocca aperta e completamente immobile - Ma cos... - venne interrotto subio da uno "Shhhhh" ammonitivo di Mr.O, dopodichè gli venne fatto cenno di avvicinarsi e di guardare nella stella.
- Cosa vedi? -
Vander guardò dentro. Un uomo sulla trentina di anni giocava con una bambina tutto contento, portandola sulle spalle e regalandole giocattoli, tutto quest d'avanti ad una possibile moglie dell'uomo che rideva contenta. Questa era una visione piacevole per Vander, gli si scaldò il cuore e gli portò il sorriso nel giro di pochi secondi.
- Prendila, te la presto - Mr.O mise quella luce bianca e paradisiaca nelle mani di Vander che la prese con stupore.
- Perché? - domandò Vander confuso.
- Ogni uomo dovrebbe raggiungere questa luce, soltanto che ormai si utilizzano le torce e altri stratagemmi luminosi. Le stelle illumineranno la via agli altri, certo.
Ma quanti di questi, le hanno mai raggiunte? -