Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: mattstarlight    26/09/2014    1 recensioni
Fu allora che mi scontrai in un passante. Avevo staccato la gamba molto di più visto che il lampione successivo era stranamente più lontano e colpii lo sfortunato tanto da farlo cadere per terra sotto di me.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a Dio le prime due ore passarono più velocemente di quanto immaginassi. Con il suono della campana schizzai fuori dalla classe raggiungendo il corridoio affolato. Pensai che mi sarei sentito più a mio agio nella folla, quando nessuno può essere riconosciuto e si crea una specie di barriera tra te e le persone che vuoi evitare.
Non potei neanche emettere un primo sospiro di sollievo che mi sentii il braccio preso da dietro. Venni girato in meno di un secondo ritrovandomi davanti l’unica persona che volevo evitare.
“Mi raccomando, vediamo di andare d’accordo! Ci si rivede in classe!” mi disse Taehyung mentre scompariva nuovamente nella mischia.
Cioè ma io dico… Possibile che non ce la faccia ad evitarlo neanche in un fiume di studenti irriquieti?
Il posto migliore per evitare chiunque rimaneva il cortile della scuola.
Da quando era stato vietato agli studenti per il suo utilizzo come zona fumatori solo pochi sapevano come accedervi.
Una porta di servizio secondaria all’interno di uno sgabuzzino conduceva al loggiato imminente al prato che ricordava vagamente quei chiostri medioevali nei monasteri di quelli che si vedono nei libri di storia.
 
Una volta entrato in quest’oasi di silenzio mi sentii già più a mio agio. Non sopportavo stare tra le persone se non per nascondermi da qualcuno. Sin da piccolo mi ero abituato ad isolarmi dal mondo e spesso mi venivano poste domande come “Ma come fai? Ma quanto sei asociale?” ma io non le prendevo in considerazione, sempre convinto che se per stare bene dovevo rimanere da solo si vede che era la cosa giusta da fare. Non sopporto la gente che cerca di forzare se stessa solo per far piacere agli altri.
 
Mentre pensavo ciò camminavo percorrendo il perimetro del loggiato per la seconda volta.
Avevo quasi finito nuovamente il percorso quando vidi uscire dalla porta un gruppo di ragazzi di un anno più grandi di me.
Tra di loro uscì un ragazzo nettamente più piccolo, forse di due anni, che cadde a terra e venne accerchiato dagli altri.
“Questo è quello che succede quindi fai la spia ai professori!” disse uno  lanciando un calcio al minore che gemette rannicchiandosi ancora di più.
Io rimasi immobile, shockato dalla scena che mi si presentava davanti. Non sapevo cosa fare. Stavano bloccando l’unica uscita e non c’era possibilità di evitarli se non aspettare che se ne fossero andati.
 
Feci per girarmi muovendomi in direzione opposta quando sentii un “Ehi tu!”.
No, no, no, vi prego no! Perché a me?
Fui costretto a rigirarmi. “Ehi tu” ripetè “vieni qui!” e io, cercando di fare il finto tonto “Chi? Io? Perché?”. Il ragazzo non se la bevette e mi fece cenno piegando la mano verso l’interno del braccio di avvicinarmi.
Non avevo scelta.
 
Quando mi avvicinai mi prese la camicia arrivando ad alzarmi da terra rischiando di soffocarmi. Non avevo neanche la forza di divincolarmi tanto era il mio spavento. Non mi ero mai imbattuto in una situazione del genere, ero sempre riuscito ad evitare certi elementi ma sapevo che prima o poi una cosa del genere doveva capitare… solo che…. Avrei sperato avvenisse più tardi… non ero ancora pronto!
 
Avvicino la sua bocca ai miei occhi cercando di parlarmi quando si sentì un tremendo suono di una porta sbattere.
Era l’ingresso al cortile che si era spalancanto mostrando la figura di Taehyung.
Il suo sguardo era fisso sul mio “molestatore” e lo guardava con un’aria di superficialità che non faceva altro che aumentare l’attrito dell’aria.
 
Taehyung si mise a ridere avvicinandosi al bullo con un andatura sciolta e tranquilla. Io nel frattempo gli inviavo occhiate come a dire Cosa aspetti? Fai qualcosa? AIUTAMI!  Sempre cercando di non essere troppo ovvio. Non volevo che pensasse che fossi un bambino incapace di difendersi da solo.
 
Quando finalemente arrivò all’obbiettivo si appoggiò alla spalla del gradasso “Non ti hanno insegnato a prendertela con quelli della tua stessa taglia?” e allungando la mano libera mi tolse dalla presa. Nel mentre lanciò un calcio al ragazzo che con mia sorpresa non battè ciglio. Sembrava più scioccato di me! Anche gli altri ragazzi non ebbero neanche la benché minima idea di controbattere.
Taehyung poi fece una finta abbastanza efficace da far allontanare i ragazzi.
La sua mano era ancora aggrappata alla mia uniforme quando uscimmo dalla porta tornando nel corridoio che conduceva alla nostra classe.
Nessuno dei due parlò finche non entrammo in classe. Ma fu troppo tardi per conversare sull’accaduto. Il prof entrò accompagnato dal suono della campanella.
 
Non fui molto attivo durante la lezione, troppo preso nei miei pensieri.
E se dopo quei tizi mi vengono a cercare di nuovo? Ma come faceva a sapere quell’entrata? Mi aveva seguito? Perché mai dovrebbe farlo?... eppure la sua tempistica era troppo azzeccata!
Beh di una cosa sono sicuro, ero grato per quel gesto e… quando mi ha preso per la giacca…non mi sono mai sentito così completo e felice…Cosa mi sta succedendo?
   
 
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