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Autore: irispaper29    26/09/2014    0 recensioni
“Mamma, credi che un giorno sarò un eroe come Harry?”
“Certo. Tu e tua sorella sarete anche meglio.”
“ A me, però, non sembra un eroe. Mi sembra soltanto uno spregevole assassino.”
Jane era una ragazza all’apparenza normale. Non aveva mai conosciuto il padre, morto prima che lei nascesse. Ma la sua vita era serena. Aveva appena iniziato a lavorare dopo essersi diplomata ad Hogwarts, e aveva comunque una famiglia. Ma una sera la madre raccontò una storia al fratellino, Charlie, e da quel momento, la sua vita di strega provetta venne spazzata via con poche parole, il senso della sua esistenza venne ridotto in pezzi come la bacchetta di sambuco. Perché lei era la figlia del Signore Oscuro.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Louis Weasley, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Draco/Astoria
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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***Astoria***

 

Astoria quasi sobbalzò sentendo il rumore di un becco picchiettare sulla finestra con insistenza. Chiuse quindi il suo libro e fece entrare il gufo, riconoscendolo subito. L'avrebbe cacciato via, ma era curiosa di vedere cosa si era inventato questa volta il marito.

Così l'aprì, e la lesse ad alta voce:

Cara Astoria,
si sente molto la tua mancanza qui, nella nostra magione. Mi manchi molto, sento la mancanza della tua presenza, del tuo profumo, della tua voce. Vorrei chiederti di vederci stasera, a cena, davanti al tuo ristorante preferito. Ti prego, accetta il mio invito.
Con affetto,
Draco”

Astoria, leggendo quella lettera, quasi pianse dalla commmozione, non poteva crederci. Finalmente qualcuno aveva inniettato nelle vene del marito un po' di romanticismo.

Era ancora arrabbiata, ma decise di dargli una possibilità. Forse l'avrebbe stupita di nuovo. Così prese una pergamena e scrisse:

Caro Draco,

ho letto la tua lettera. Accetto il tuo invito, vediamoci stasera davanti a I Tre Calderoni.

Astoria”.

Era stata un po' fredda, ma voleva fargli capire come stavano le cose. Prese la lettera e guardò il gufo volare nel cielo pomeridiano con la sua missiva.

 

***Draco***

Draco si aggiustò nervosamente la cravatta. Si sentiva nervoso come ad un incontro d'affari. Tutto doveva essere perfetto, era la sua ultima occasione, o la sua famiglia si sarebbe distrutta. Scorpius aveva bisogno della madre, e non poteva permettersi di perderla.

Quindi prese la bacchetta e si smaterializzò davanti a “I tre calderoni”, e aspettò. Dopo pochi minuti, arrivò anche Astoria, bellissima in un lungo abito nero e austero ma elegante.

:-Sono molto felice di vederti, Astoria-disse l'uomo. -Vogliamo entrare?

Lei annuì, e si sedettero al loro tavolo, in silenzio. Subito una camerirera venne a chiedere le loro ordinazioni. Mentre aspettavano, i due cominciarono a tenere una conversazione.

:-Allora...-cominciò la donna. -Come stai?

:-Bene, bene, grazie-disse l'uomo, passandosi nervosamente una mano tra i capelli. -E tu?

:-Non c'è male-rispose lei, sorridendo. -In effetti, avevo dimenticato la quantità dei libri della biblioteca di mio padre, non riuscirò mai a finirli tutti.

Mentre la cameriera portava le loro ordinazioni, Draco disse:-Bene, fantastico. Quindi stai leggendo molto, in questo periodo.

:-Ho sempre amato leggere-disse lei. -Mi fa stare bene.

:-Oh, lo so-disse Draco, sorridendo. -Ricordi? Per il tuo ventiseiesimo compleanno ti regalai una copia di un libro. Era babbano, ma tutti lo adorano comunque.

:-Si-ribatté lei. -Quello è stato il compleanno più bello della mia vita. Ho sempre amato Romeo e Giulietta, e continuo a leggerlo.

:-Un giorno dovremmo andare a vederlo-disse il marito. -I babbani fanno molti spettacoli.

:-Certo-disse lei. -E Scorpius?

:-Oh, lui sta bene, più o meno-rispose Draco, nervoso. -Gli manchi molto.

:-Lui...lui sa che...?

:-No, lui non lo sa-continuò l'uomo. -Gli ho detto che saresti tornata a casa per Natale.

:-Questo dipende dal tuo comportamento-rispose la donna, raggelandosi. -Lo sai questo, vero?

:-Ovviamente-si affrettò a dire il biondo.

:-Bene-disse lei, sorridendo maliziosamente. -E allora metti le carte in gioco.

 

Jane sognava di dare il suo primo bacio sin da quando era bambina, e lo aveva sempre immaginato come un avvenimento particolarmente romantico, con i fuochi d'artificio di sottofondo.

Il suo primo bacio non fu così. Sentì piuttosto uno strano calore all'altezza dello stomaco, l'aria fredda e profumata dell'oceano sferzarle i capelli, un lieve aroma di nocciole e delle mani che le stringevano il volto. La sensazione sparì dopo pochi secondi, nello stesso momento in cui le labbra di Louis si staccarono dalle sue. Sentì le guance infiammarsi, era sicuramente arrossita, e con la sua carnagione chiara non aveva la minima possibilità di nasconderlo.

I due si guardarono negl'occhi, in silenzio. Nessuno dei due aveva il coraggio di parlare, e Jane non sapeva cosa dirgli.

Fu Louis ad infrangere quell'imbarazzante momento di silenzio:-Allora?

Jane sbatté più volte le palpebre, confusa:-Come?

:-Cioè...io ti ho appena...sai e...tu cosa...cosa pensi?-balbettò il ragazzo, arrossendo.

:-Io...-incespicò la ragazza, imbarazzata e confusa. -Io non...io...da...da quanto?

:-Io credo che sia...sia successo quando ci siamo incontrati. Te lo ricordi?

:-Non potrei mai dimenticarlo-rispose lei. -Sei stato il mio primo amico dal mio ritorno ad Hogwarts.

:-Amico?-chiese Louis, deglutendo visibilmente, deluso.

:-Si-disse lei, sicura. -Sei stato un amico fantastico, e mi sei sempre stato vicino...

:-Quindi sono solo un amico per te?-chiese con un tono amareggiato.

Jane si fermò all'improvviso. In realtà, non lo sapeva. Si, l'aveva sempre visto come un amico, ma, in realtà, era stata talmente occupata che non ci aveva pensato. Tra il lavoro, la madre malata e il fratello a cui badare, non aveva avuto il tempo di pensare alle relazioni o alla propria vita sociale. Quella era la prima volta che si trovava in una situazione del genere. Ed era veramente strano. Jane non se n'era mai accorta prima, ma il suo collega era molto carino, e anche molto dolce.

:-Io non...io non lo so, Louis-rispose lei, imbarazzata, e vedendo l'espressione del ragazzo, cercò di essere gentile. -Ho avuto molti problemi in questo periodo, e non ho mai avuto il tempo di pensare ai ragazzi. Ma tu sei sempre stato gentile , e sei carino. Credo che...potremmo provare.

:-Sei sicura?

:-Si-disse la ragazza, sorridendogli. -Intando, fino ad ora non sei niente male.

Louis rise, e Jane sentì nuovamente quella strana sensazione alla bocca dello stomaco. E capì che era il momento di mettere le carte in gioco.

Nota dell'autore:Salve, salve! Non mi picchiate, non mi cruciate, via le bacchette!!!!!! So di essere scomparsa, ma ho delle ottime ragioni (credo).
Prima ho fatto l'animatrice in un campeggio dove non c'era nemmeno il minimo segnale, poi la scuola, e dei problemi in famiglia hanno contribuito a rendere la mia vita infelice. Ma sono tornata!!! Ringrazio tribute_potterhead per la sua recensione, tanto love per te!!! Seguiamo il suo esempio, sennò mi scoraggio!!!!! Bene, vi aspetto. Un bacione <3

   
 
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