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Autore: 365feelings    27/09/2014    2 recensioni
81. I am glad you are here with me | hunger games au
Per quanto le riguarda quel momento è solo suo. E di Mako. E se non lo bacia ora non lo farà mai più, per cui si sporge e lo fa. Lo bacia. Sulla bocca ed ad occhi chiusi.
Le labbra di Mako rimangono immobili per un interminabile secondo quindi si muovono sulle sue, dapprima piano e poi con ardore, quasi con disperazione.
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Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asami, Bolin, Korra, Mako
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Autrice: kuma_cla
Titolo: In the shadow of your heart
Pairing: Mako/Korra
Rating: verde
Avvertimenti: flash fic, het, spoiler
Genere: generale, malinconico, sentimentale
Note: ho visto il trailer del Book 4 e questo è il risultato. Dalle immagini sembra che parte della riabilitazione Korra la abbia affrontata senza il team Avatar; che sia così o meno mi piace pensare che in qualche modo in tre anni si siano allontanati, ma che Mako non abbia mai smesso di pensare a lei. Poi ovviamente Korra si rifà viva e il Book 4 ha inizio tra quanto, sette giorni? *decede*
Questa flash fic, inoltre, è la prima di altre sei (esatto, una per i giorni che ci separano dal Book 4). L'idea è di Alexiel Mihawk, che ha lanciato la sfida al mio team Avatar (di cui fa parte anche lei insieme a Kuruccha, Nocturnia e SunlitDays). 




Tre anni dopo

Ha una scrivania più grande, due agenti alle sue dipendenze e il rispetto dei colleghi. C'è ancora qualcuno che prova a mettere in discussione le sue decisioni e sa che i bisbigli alle sue spalle non sono davvero mai cessati, ma non se ne cura. Sono davvero poche le cose che ora lo toccano. E ha una scrivania più grande, no? Proprio davanti l'ufficio di Lin Bei Fong.
Ogni sera l'addetto alle pulizie gli svuota il cestino e spolvera la sua postazione, ma solitamente c'è poco da fare perché Mako è ordinato e metodico, prima di tornare a casa lascia la sua scrivania pulita. Sono davvero rare le volte in cui i fascicoli e i rapporti rendono invisibile la superficie del tavolo e in quel caso l'addetto non tocca nulla.
È tutto nuovo, tutto lucido, tutto curato, anche l'uniforme è diversa — persino il taglio di capelli e il modo di portarli. Nell'ultimo cassetto però c'è una vecchia foto, la foto di lui e Korra quando ancora il domani era carico di promesse, luminoso come il sorriso della ragazza e caldo come il suo abbraccio.
L'ha riposta sul fondo di quel cassetto tre anni prima e da allora non lo ha più riaperto e non ha nemmeno più preso in mano l'istantanea, ma non ha dimenticato. Non gli serve una fotografia per ricordare Korra. 
Korra è nelle sua mente — nel suo cuore. Occhi di cielo e sapore di sale.
Il profilo della ragazza, la curva dei suoi fianchi, il modo di combattere, il suono della sua risata, la sua testardaggine: il ricordo di Korra è indelebile e lo accompagna nel tempo. All'inizio ci sono stati giorni in cui notare del blu tra la folla di Republic City lo accendeva di speranza e ancora adesso, a volte, si scopre a cercare la coda di una ragazza tra la gente che attraversa la strada. 
No, non gli serve una fotografia per ricordare. Potrebbe perfino buttarla. Deve averci anche pensato alcuni mesi prima, ma poi non se n'è fatto nulla: il cassetto è rimasto chiuso, l'istantanea sotto alcune cartelle.
Korra invece è un pensiero che non lo abbandona.
Chissà dov'è chissà cosa sta facendo chissà se sta bene chissà se mi pensa.

«Sono fuori servizio» avverte stancamente, senza nemmeno alzare lo sguardo. La giornata è stata dura — non più del solito, ma dura — e Mako non ha voglia di fare il poliziotto. Sa che è sbagliato, che in orario o meno di lavoro lui resta un rappresentante della legge, però spera che chiunque sia persona che lo ha affiancato non abbia problemi e non cerchi rogne.
Se alza lo sguardo è perché l'altro non ha detto una parola e un po' perché, in fondo, per quanto stanco possa essere e per quanto desideri solo andare a letto resta pur sempre un poliziotto — è la vita che ha scelto, no?
«Cosa...» inizia ma non termina la frase e per lo stupore ci manca poco che faccia cadere a terra le chiavi del suo appartamento.
Ha i capelli corti; questa è la prima cosa che realizza. Ha i capelli corti e nella folla non avrebbe mai potuto trovarla, perché lui cercava una coda di cavallo.
Ed è più magra. O è solo un'impressione? Forse è la luce dei lampioni. Però gli sembra più magra e più seria, diversa. Ma non lo è anche lui, diverso?
Sono passati tre anni, in fondo. L'ultima volta che l'ha vista era su una sedia a rotelle e ora invece lo guarda dritto negli occhi, salda sulle sue gambe. Forse la Korra di adesso non è più la Korra di cui si è innamorato, forse nemmeno lui è il Mako di cui la ragazza si è innamorata. Forse sono così diversi che sono estranei. Forse dovrebbe smetterla di pensare e dire qualcosa.
Deve avere assunto un'espressione buffa, perché Korra sorride e nella piega del suo sorriso ritrova la ragazza che diversi anni prima è scappata di casa per vedere il mondo.
«Il team Avatar si riunisce».
   
 
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