Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Ska    06/10/2008    1 recensioni
Un viaggio verso un’altra scuola. Un attacco improvviso e poi... si possono cancellare anni di scontri e dare un'altra possibilità a chi forse non la merita?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ed eccomi con una nuova storia.

Spero che piaccia come la precedente e sperando che mi porti fortuna l'aggiornerò, come l'altra, di lunedì.

Dedico questa storia a Seyriu, Angyyy e Vekra, sperando che possa essere per loro un piacevole regalo, e al mio angelo che veglia sempre su di me e che mi sprona in tutto ciò che faccio.

Buona lettura.



1° CAPITOLO

 

Ad inizio anno il Preside aveva deciso di accettare l’invito di una della più importanti scuole di Magia e Stregoneria d’Europa di un gemellaggio per permettere agli alunni di conoscere nuovi metodi di insegnamento, nuove regole, ma soprattutto nuovi maghi e streghe con cui stringere amicizie.

Aveva ritenuto che in un tempo buio come quello, in cui Colui-che-non-deve-essere-nominato aveva ripreso potere e i suoi seguaci erano aumentati in modo esponenziale, una ‘alleanza’ tra maghi e streghe di mondi e realtà diverse avrebbe di sicuro giovato a tutti.

Per quel motivo, dopo neanche tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico tutti gli alunni del sesto e settimo anno avevano rifatto i bagagli ed erano partiti alla volta della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, nel nord della Scozia.

Il viaggio sarebbe durato quattro giorni.

Due giorni di treno per raggiungere lo stretto sulla Manica, una mezza giornata di nave e un altro giorno di treno per arrivare al piccolo villaggio di Hogsmeade per poi raggiungere in carrozza la scuola.

Un viaggio lungo e abbastanza faticoso ma che avrebbe permesso ai ragazzi di compiere un esperienza nuova e indimenticabile, o almeno questo era l’augurio che il Preside aveva fatto loro prima che partissero, ed era anche quello che speravano i ragazzi visto che il viaggio sembrava non finire più.

I due giorni in treno erano stati a dir poco devastanti.

Era un treno allestito per dei viaggi così lunghi, per cui era predisposto di posti letto per i passeggeri e di un vagone ristorante, ma il continuo movimento e il paesaggio che sfrecciava fuori dal finestrino dopo la prima mezza giornata aveva già fatto girare i cinque minuti a tutti i viaggiatori.

Una volta scesi dal treno erano rimasti due ore fermi a terra per un contrattempo con la nave. Una volta imbarcati il viaggio era durato solo cinque ore, ma il mare mosso aveva scombussolato non pochi stomaci.

Una volta arrivati a Londra ci volle poco perché il treno partisse per l’ennesimo viaggio che li avrebbe finalmente portati alla scuola.

Per questo i ragazzi si auguravano veramente che quel esperienza fosse indimenticabile, almeno per pareggiare i conti con il viaggio.

 

Allora, c’è qualcosa di interessante su quel libro?” chiese Judi sedendosi accanto all’amica dopo essere tornata per l’ennesima volta dal bagno.

Come va lo stomaco?” chiese Evelyn alzando gli occhi dal libro.

Un po’ meglio grazie” rispose l’amica massaggiandosi lo stomaco. “Maledetto traghetto. Allora, che hai letto fino ad ora?”
“Niente di che” rispose Evelyn, sfogliando distrattamente il libro. “Ha quattro Case come le nostre con le stesse caratteristiche bene o male, ma si chiamano in modo diverso”
“Tipo?” chiese distrattamente Judi, appoggiando i piedi sul sedile di fronte a sé.

Tipo le nostre Fenici sono i loro Grifondoro” iniziò a spiegare la maga. “I nostri Kneazle sono i loro Tassorosso, le Sfingi sono i Corvonero e le Chimere sono i Serpeverde”

E sono adorabili come i nostri?” chiese sarcastica la ragazza.

A sentire qua sì” rispose Evelyn, continuando a sbirciare qua e là il libro.

Sai, ho sentito dire che Walters è ufficialmente tornato single” disse la ragazza, guardando il viso dell’amica.

Aveva lanciato il sasso e sperava vivamente che la ragazza lo raccogliesse.

Edward Walters era uno dei ragazzi più belli di tutta la scuola.

Occhi grigi, capelli neri. La pelle leggermente ambrata. Muscoloso quanto bastava per far morire di crepacuore quasi tutte le ragazze della scuola.

Sarebbe stato perfetto se non fosse stato un Chimera, e quindi uno stronzo di prima categoria.

Bello e stronzo... cosa si poteva volere di più dalla vita? Probabilmente metà del suo fascino l’avrebbe perso se non fosse stato così.

Si? Bene, saranno contente tutte quelle oche che gli vanno dietro” rispose distrattamente Evelyn, spostandosi dagli occhi i capelli rossi. “Ehi, hanno una piovra nel Lago”

Fantastico” rispose sbuffando Judi, alzano gli occhi al cielo.

Cosa doveva fare per tornare in argomento?

Qualche giorno prima avevano ‘discusso’ sul suddetto ragazzo per una cosa che era successa tra i due, ma da allora più niente.

Era caduto un velo di dimenticanza sull’episodio, ma Judi sapeva che era solo una cosa superficiale, che in realtà l’amica non aveva dimenticato cosa era successo.

Ehi, stiamo rallentando” disse poi Judi, osservando il paesaggio fuori dal finestrino scorrere sempre più lentamente, fino al completo arrestamento del treno. “Ma perché ci siamo fermati? Non doveva essere un diretto?”
“Sì, doveva” rispose Evelyn, appoggiando il libro sul sedile accanto a sé, guardando fuori dal finestrino. “Stanno scendendo” aggiunse la maga quando il treno si arrestò completamente e le porte si aprirono.
“Ma non potevamo fare tutta una tirata?” sbuffò Judi, stanca del viaggio.

Io scendo, almeno mi sgranchisco le gambe, tu vieni?”
“No, grazie” rispose Judi, rubandole il libro, cominciando a sfogliarlo svogliatamente.
Orami il treno era quasi completamente vuoto. Poche persone, che come Judi avevano risentito del viaggio in traghetto, erano rimasti sul treno, gli altri erano scesi e gironzolavano nel boschetto li vicino.

Coprendosi gli occhi dal sole anche Evelyn scese dal treno, raggiungendo il limitare del bosco per riparasi all’ombra degli alberi e poter osservare il paesaggio.

Si trovavano ai piedi di quelle che dovevano essere le Montagne Rocciose, mentre dall’altra parte del treno si estendeva una delle immense pianure scozzesi.

Alcune ragazze erano sedute sull’erba a prendere un po’ di quel misero sole inglese mentre altre raccoglievano dei fiori.

Evelyn, chiuse gli occhi per un attimo, respirando profondamente il profumo dei pini dietro di sé.

Riaprendo lentamente gli occhi si accorse che Edward Walters e Kendra Carter erano a pochi metri da lei, a fumare appoggiati ad un albero.

Non le avevano fatto niente, non in quel momento almeno, ma la loro sola presenza la innervosiva.

Quello che era successo pochi giorni prima... beh, non l’aveva ancora dimenticato e la loro vicinanza non aiutava di certo.

Voltandogli le spalle si incamminò nella direzione opposta fermandosi subito dopo quando un ruggito bestiale raggiunse le sue orecchie e quelle degli altri compagni.

 

Era scesa per sgranchirsi le gambe. Aveva lasciato le sue amiche sul treno e aveva incontrato Stephanie lungo il corridoio del suo vagone.

Avevano deciso di fare due passi insieme, per raccoglie magari qualche fiore profumato e si erano inoltrate nel bosco, ma avevano commesso una sciocchezza.

Si era accorta di dove il treno si fosse fermato, aveva riconosciuto le famose Montagne Rocciose ma non credeva che i Giganti scendessero a valle.

Era convinta che rimanessero sulle Montagne ma a quanto pare così non era.

Si era appena chinata a raccogliere uno splendido fiore rosso quando improvvisamente il cielo si era rannuvolato.

Si era voltata per vedere come fosse possibile un simile cambiamento di tempo e lo aveva visto.

Alto sette metri e largo quattro. Aveva delle enormi mani pelose, come il resto del suo corpo, ed era coperto di polvere e terra.

Merlino” gemette Madeleine, rimanendo immobile, con il busto piegato in avanti, le mani e le braccia penzoloni.

Chissà, magari funzionava come il Tirannossauro che aveva visto in quel film babbano durante l’estate. Magari se non si muoveva non la vedeva, ma ne dubitava grandemente.

Maddy” la chiamò l’amica voltandosi verso la maga, bloccandosi a sua volta. “Aiuto” gemette la ragazza con le mani tremanti per la paura.

Pochi secondi dopo un urlo disumano riecheggiò per il bosco richiamando Evelyn, Kendra e Edward, e mettendo in allerta i professori che fecero risalire gli studenti sul treno.

 

Kendra aveva insistito per scendere dal treno con la scusa di farsi una fumata.

Ovviamente non le aveva creduto.

Sapeva che la vera motivazione riguardava una certa Fenice con cui aveva avuto uno strano incontro pochi giorni prima.

Avrebbe potuto rifiutarsi ma la verità era che anche lui voleva vedere Evelyn e magari litigare con lei giusto per riportare tutto come era prima.

Che coincidenza” disse Kendra, sfilando una sigaretta dall’astuccio in pelle nera e infilandosela tra le labbra, accennando con un cenno della testa alla Fenice, qualche metro più in là.

Già, una coincidenza” rispose sarcastico Edward, imitando l’amica, accendendosi una sigaretta a sua volta, seguendola verso gli alberi al limitare del bosco, lanciando uno sguardo fugace alla Fenice.

Sai, potresti andare a parlarci” disse la maga a bassa voce, portandosi i capelli dietro le orecchie, soffiando il fumo verso l’alto.

E tu potresti lasciarmi in pace” le rispose Edward, guardandola seccato. “Non ho bisogno di un agenzia matrimoniale”
“Certo che no, con tutte quelle oche che ti vengono dietro non ti serve una mano per trovare qualcuna da portarti a letto, ma credo che Fanny sia un altro discorso. No? O è paragonabile a Isabelle?” chiese Kendra, sorridendo con fare provocatore.

Kendra, non ti azzardare” la avvertì il mago, diventando improvvisamene serio, serrando la mascella.

Beh, allora fai qualcosa stupido di un ragazzo orgoglioso” lo rimproverò la maga, indicando con uno scatto della mano la maga che nel frattempo si era voltata dalla parte opposta rispetto a loro e aveva iniziato ad allontanarsi. “Si sta...” cominciò a dire la ragazza, ma fu interrotta da un ruggito bestiale.

Immediatamente Edward si voltò verso la Fenice che dopo un attimo di smarrimento cominciò a correre nella direzione dalla quale era provenuto il grido.

Merda” sbottò il mago, cominciando a correre dietro alla maga, inseguito a sua volta da Kendra che, gettata la sigaretta, aveva sfoderato prontamente la bacchetta.

Madeleine!!!” urlò Evelyn, correndo verso le due ragazze, con la bacchetta alla mano, seguita da Edward e da Kendra.

Attenti!!!” urlò la ragazza, nascondendosi dietro un albero, indicando un punto dietro alle loro spalle.

Lì, ritto di fronte a loro, stava un secondo Gigante, ancora più grande del primo.

Ahhhh” urlò Stephanie, buttandosi per terra, proprio mentre il Gigante di fronte a lei assestava un poderoso pugno contro il tronco dell’albero sradicandolo.

Stephanie!” urlò Madeleine, estraendo la bacchetta e scagliando uno Schiantesimo contro il Gigante, senza che questo se ne accorgesse.

Stupeficio!” urlò Kendra, lanciando lo schiantesimo contro il Gigante di fronte a Stephanie mentre Evelyn e Edward attaccavano insieme il secondo Gigante.

Sfortunatamente per loro i due incantesimi infastidirono il secondo Gigante che cominciò a correre goffamente verso di loro.
“VIAAA!!!” urlò Edward, correndo verso le due ragazze a terra, facendole entrare nel folto del bosco.

Ci stanno seguendo” gemette Madeleine, che veniva trascinata a forza da Kendra.

Forse li seminiamo tra gli alberi” rispose la maga, voltandosi a guardare i due Giganti che non sembravano demordere.

Uno dopo l’altro sradicano tutti gli alberi che trovarono di fronte a loro, spezzando i tronchi di alcuni e rivoltandone altri come calzini.

Non se ne vanno” singhiozzò Stephanie, continuando a correre dietro a Evelyn e a Edward.

Forza Stephanie, gli alberi li rallentano” la spronò Evelyn prendendole la mano e tirandola leggermente.

Edward, dove andiamo?” chiese Kendra, alle loro spalle, girandosi di tanto in tanto.

Il bosco sembrava non finire più, mentre loro erano a corto di fiato.

Non ce la faccio” gemette Madeleine, stringendo i denti.

Vedo una grotta” urlò ad un tratto Edward, indicando un punto di fronte a loro.

In meno che non si dica si diedero l’ultimo slancio catapultandosi all’interno della grotta, allontanandosi quanto bastava perché la mano dei giganti non li potesse raggiungere.

Tuttavia poco dopo una manona sporca e pelosa cercò di agguantarli senza successo. Questo innervosì ulteriormente il Gigante che, come risposta, cominciò a picchiare pugni contro la parete esteriore della caverna.

La farà cadere” urlò Evelyn, guardando il soffitto che tremava sotto i colpi del gigante.
“Tutti insieme, facciamo uno scudo” disse Kendra, avvicinandosi ad Evelyn che aveva già estratto la bacchetta. “Al mio tre... uno... due... tre... PROTEGO!!!”
“PROTEGO!!!” urlarono altre quattro voci, lasciando che uno scudo di protezione si formasse sopra le loro teste.

Non servirà a nulla se ci cade addosso l’intera caverna” disse Edward, tenendo il braccio bene in alto.
“Cosa proponi?” chiese Evelyn, concentrandosi per non far sparire lo scudo.

Dobbiamo entrare ancora di più”
“Sei pazzo? Non è detto che ci sia un'altra uscita”
“Già. Ma di sicuro questa entrata non ci sarà più tra poco” replicò deciso il mago. “Non abbiamo altra scelta”
“Evy, ha ragione Walters, dobbiamo provare” concordò Madeleine, stringendosi contro i compagni. “Forza, andiamo”

Sempre rimanendo uniti e concentrati si inoltrarono verso il fondo della caverna, fino a quando non raggiunsero un punto più stabile, dove i colpi del Gigante non si ripercuotevano.

Solo allora abbassarono le bacchette lasciando che l’incantesimo sparisse.

Lumos” sussurrò Evelyn, lasciando che un piccolo raggio di luce si sprigionasse dalla bacchetta. “Forza, andiamo” disse la maga, dando le spalle al tunnel dal quale erano passati. Era meglio mettersi subito in marcia se non velovano farsi prendere dallo sconforto e dal panico.

Sì, andiamo” concordo Kendra, posando una mano sulla spalla di Madeleine per spronarla a camminare.

Camminarono per un po’ in silenzio fino a quando un tonfo in lontananza non attirò la loro attenzione.

Alla fine la caverna aveva ceduto sotto le percosse dei due Giganti lasciandoli intrappolati senza una via d’uscita, o meglio senza una via sicura d’uscita.

Spero che tu abbia ragione Walters o siamo morti” disse Evelyn in un sussurro al mago in modo da non farsi sentire da Madeleine e da Stephanie, per non spaventarle.

Lo spero anch’io” rispose il mago, rimettendosi in marcia.

 

FINE PRIMO CAPITOLO

 


   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ska