Era ora.
Esisteva una strana connessione tra James e Rose; fin da piccoli si erano odiati, si facevano i dispetti a vicenda, mettevano nei guai l’altro nei più creativi dei modi, si picchiavano — a volte. Poi, da un giorno all’altro erano diventati inseparabili. Nessuno sapeva cosa fosse successo, e neanche i due ragazzi ricordavano cosa fosse accaduto.Ma da quel giorno, Rose c’era per James e James c’era per Rose.
Due facce dello stesso galeone.
Tanto diversi, ma tanto simili.
Ad Hogwarts erano finiti entrambi a Grifondoro, e certe indiscrezioni dicevano che Rose avesse chiesto al Cappello di smistarla nella casa rosso-oro, invece dei Corvonero, pur di stare vicino a James. La ragazza negava, ma un sorriso spuntava sempre sul suo viso, dopo.
James, al contrario, vantava il rapporto con la cugina e minacciava qualsiasi ragazzo orbitasse nel suo spazio vitale. Una sorta di fratello maggiore, o cane da guardia, come dicevano i Serpeverde.
Quando Rose iniziò ad uscire con un compagno di classe, James si vedeva spesso arrabbiato, e finì in punizione più di due volte nella stessa settimana. Ovviamente nessuno accennò alla coincidenza, e passarono oltre.
Quando James uscì con la Tassorosso del quinto anno, casualmente la stanza della ragazza prese fuoco durante la notte; la stessa notte che Rose era di ronda come Prefetto. Nessuno vide nulla, e passarono oltre.
Ma quando James e Rose furono sorpresi a litigare in mezzo al cortile interno, rinfacciandosi ogni cosa, ogni relazione, ogni vendetta ed ogni sentimento, nessuno riuscì a passare oltre. Assistettero tutti alla resa dei due ragazzi.
Si arrendevano all’evidenza che il loro rapporto forte molto di più di un legame di parentela, di amicizia o di qualsiasi cosa vantassero di avere.
E nel momento stesso in cui entrambi pronunciarono quelle parole tanto attese, un coro di “Era ora” giunse alle loro orecchie, con successivo applauso.
Le due facce si erano incontrate.