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Autore: Bloody_Amy    27/09/2014    2 recensioni
I pensieri di Robin mentre cammina verso il patibolo accompagnata dalla CP9 nella saga di Enies Lobby.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico Robin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COGLIETEMI


 
“I tried to kill the pain but only brought more,
I lay dying
and I’m pouring crimson regret and betrayal” 
 
 Cammino con le mani legate davanti a me, la guancia dolorante. Sento il corpo che viene indebolito sempre più dall’algamatolite marina, mi sento inutile e impotente, non ce la faccio più. Sto andando verso la morte che io ho cercato, e che è stata l’unica cosa che ho desiderato fino a quel momento. Quel momento in cui qualcosa si è acceso in me, che mi ha dato una scarica forte e talmente incontrollabile che ho dovuto liberarla con le lacrime. Lacrime che mi ero ripromessa di non versare mai più, poiché non avevo diritto di piangere. Non avevo il diritto di vivere fin che loro non mi hanno fatto riscoprire l’amicizia, quella vera. Dietro di me sento il respiro silenzioso di Lucci che brama per una vittima. Riesco a percepire l’odio che Spandman che riserva nei miei confronti, lo leggo nel suo sguardo pazzo e disperato. È un odio che troppa gente ha provato per me, il demone di Ohara. Un odio che ha fasciato tutto ciò che mi riguarda, facendomi vedere tutto attraverso i suoi filtri. Non ho potuto liberarmi di quest’odio, ed ora non sento la differenza tra esso e il mondo che mi circonda. Odio e morte: questo mi ha accompagnato nella mia infanzia e crescita, ma, in fondo, è quello che merito, quello che pensavo di meritare fino a quando loro non mi hanno liberata dal mio involucro fatto d’odio, e non mi hanno fatto vedere la verità sotto un altro punto di vista: quello della vita; e questo lato mi piace, ho scoperto, e non voglio più cambiare prospettiva.

“I’m dying, praying, bleeding and screaming.
Am I too lost to be saved?

Am I too lost?”

Sto andando verso la morte, ma la vera morte si è già stanziata dentro di me da parecchio tempo. Non sentivo più nulla, ero vuota, ero morta dentro, c’era solo il buio dentro me. Come una scatola sfruttata e che, pian piano, è stata privata del suo contenuto ed infine abbandonata in una polverosa soffitta dove non filtra nemmeno un debole raggio di luce; ecco, io sono vuota. Per vent’anni ho vagato sola e sono stata sfruttata fino ad essere svuotata, ora appartengo all’oscurità. Ma adesso una voce dentro di me grida forte “Robin, tu devi vivere!”. Una voce che inizia a riempire il mio vuoto, riecheggia insistente e si fa sempre più forte salvandomi dal mio sempre più continuo andare alla deriva, perché non so quando potrò toccare il fondo, ma quando lo farò, invece di risalire, annegherò e la morte si impossesserà di me.  Non capisco bene cosa succede al mio interno, ma prego il mio salvatore di non mollare, di portarmi a se e farmi rivedere la luce. Perché, forse, non è troppo tardi perché io sia salvata.

“My God, my tourniquet return to me salvation.
My God, my tourniquet return to me salvation.”


Se c ‘è un Dio mi dia la risposta. Sono troppo lontana per essere salvata? Ho smesso di volare in alto, perché tutte le volte che l’ho fatto mi schiantavo al suolo, e ogni caduta era più dolorosa della precedente. Un giorno ho deciso di tagliarmi le ali, e dalle ferite si poteva accedere facilmente alla mia anima, permettendo agli altri di svuotarmi oltre il limite.
I miei tagli sanguinano e io non riesco più a controllarli, chiamano la morte che scandisce suadente il mio nome, e mi promette la pace eterna. Ma la voce determinata dentro me blocca la fuoriuscita della mia linfa vitale e la donna incappucciata non sente più il mio odore. Mi cerca disperatamente, perché già pregustava il dolce atto del mio decesso, ma io non ho più intenzione di farmi trovare da lei, ho capito chi è, e non è più l’ultima alternativa che mi rimane. Ora li vedo spuntare dal buio, sono luminosi e piacevolmente caldi. Si avvicinano a me, si fanno sempre più nitidi: un braccio lunghissimo fatto di gomma, una spada, un bastone d’acciaio azzurro che emette lampi, una fionda, un mestolo da cucina, e uno zoccolo piccolo e tenero. Lottano per raggiungermi, e io mi sforzo per restare a galla, e di sperare che da un momento all’altro riuscirò a respirare di nuovo ossigeno.

“Do you remember me?
Lost for so long.
Will you be on the other side or will you forget me?”


Non posso cancellare il mio passato dalla mia pelle, lo so… ma ti chiedo di non abbandonarmi. Non ti sei scordato di me, nonostante tutto ciò che ho fatto e ti ho fatto. Stai riempiendo il vuoto che per troppo tempo era pesato sul mio cuore, e solo la luce della tua voce che riecheggia in me potrà farmi rivivere. Ti prometto che non mollerò, ma tu devi fare lo stesso, te lo chiedo in ginocchio. Ho capito di essere importante per te e gli altri, e non voglio più farvi del male. Ho intrapreso la strada della perdizione quando ero ancora innocente, e non ho più distinto il bene dal male… tutto era dello stesso colore, del colore che vedevo in me ma che ora sta mutando grazie al vostro aiuto. Vado avanti e dentro me grido di disperazione affinché  io possa trovarvi nel luogo della mia morte, e leggere nei vostri occhi la voglia di salvarmi. Imploro ognuno di voi, con tutte le forze che mi rimangono, di non lasciarmi andare alla deriva, di non lasciarmi toccare il fondo, perché solo ora ho capito che senza voi non posso stare, che siete la mia nuova famiglia, che riempite il mio doloroso, pesante, freddo vuoto. Non dimenticatemi, non abbandonatemi… per troppo tempo sono stata schiava e sottomessa… ma ora voglio emergere dal letame che mi circonda, e sbocciare come il più luminoso dei fiori. Coglietemi e portatemi con voi, lontano dal letame. Ora sono qui, coglietemi.

“I’m dying, praying, bleeding and screaming.
Am I too lost to be saved?
Am I too lost?”
My God, my tourniquet return to me salvation.

My God, my tourniquet return to me salvation”

Ogni passo non fa che aumentare la mia paura di morire, quella paura che fino a qualche minuto fa non sentivo, poiché avevo solo vuoto, ma ora che la voragine si sta riempiendo, percepisco emozioni che avevo rimosso. Lei non si è ancora arresa, non ha smesso di cercarmi, vuole la mia morte, i suoi occhi infiniti e bui si guardano disperatamente intorno. Ma io ho deciso che non voglio più concedermi a lei, perché sento che non è ancora il mio momento, e voglio che il nostro prossimo incontro faccia a faccia sia più lontano di quanto possa immaginare. La sento, grida il mio nome, mi ricorda i tempi in cui eravamo amiche… ma io sto giocando a nascondino, e sto vincendo. Ora voi siete il mio laccio emostatico e la mia brocca; fermate lo scorrere fuori del mio sangue prezioso e allo stesso tempo riempite il vuoto che si è creato in me. Il mio cuore grida preghiere disperate: non dovete arrendervi.

“I want to die!”

Fino a poco tempo fa questo ero il mio unico pensiero: io voglio morire. Credevo che la morte fosse l’unica alternativa, che avrebbe risolto tutti i problemi… ma non è così. Ho fatto il grave errore di dimenticare le  parole di Sauro, e per troppo tempo non ho più creduto in nessuno, me compresa. Ogni mia emozione, ogni mia ambizione, ogni mia singola passione era svanita, insieme alla persona che sono… sentivo solo il richiamo della morte. Ovunque andassi lei era con me, ed era l’unica cosa certa e concreta che riuscissi a percepire, l’unica cosa a cui potevo aggrapparmi, la mia unica realtà insieme a quel vuoto che attimo dopo attimo si faceva sempre più grande e devastante, che inglobava tutto quello che trovasse sul suo cammino, e a quell’odio che mi appannava la vista. La morte: la mia unica compagna, la mia unica chance.

“My God, my tourniquet, return to me salvation.
My God, my tourniquet, return to me salvation.
My wounds cry for the grave,
my soul cries for deliverance.
Will I be denial? Christ,
tourniquet.
My suicide.”


Ora è davanti a me. Quello che prima mi appariva confortevole, ora mi fa solo paura e disgusto. Sento il suo odore… e non è più attraente. Non voglio che il suo paesaggio sia l’ultima cosa che vedrò, perché ho ancora tante cose da vedere, da fare e da provare. Eccolo, si erge imponente e crudele davanti a me: è il luogo della mia morte, dove dimora la signora incappucciata che tutto può, che tutto sovrasta. Sento il lontananza il rumore della battaglia che si sta consumando intorno a me… ma lei si sta ancora concentrando sulla mia ricerca, e non si vuole arrendere al fatto che ho trovato un nascondiglio che lei non può trovare senza l’aiuto di qualcuno: l’amicizia... Poco a poco la sento abbandonasi alla ragione, all’evidenza, e infuriata si sfoga contro i protagonisti del conflitto che si svolge qui, non avrà pietà: quelli che non hanno trovato un buon nascondiglio saranno presi.
Ora che lei è sempre più lontana sento che il vuoto è sempre più colmo, e percepisco sensazioni che mi erano state rubate. Un bambino curioso è andato a rovistare nella soffitta stantia, e ha trovato la scatola vuota dandole nuova vita rattoppandola e riempiendola di oggetti a lui cari. Mi si insinuano dentro l’amicizia, l’affetto, la malinconia per un ricordo lontano e piacevole ma allo stesso tempo doloroso, l’allegria, il calore di un abbraccio, il lacerante dolore di un rifiuto… troppo. Non riesco più a controllarlo, sta per straripare tutto, cresce sempre di più. E di nuovo i miei occhi bruciano, e le lacrime cominciano a scendere dapprima lungo il mio viso, poi calando verso il mio collo. Ora ho la risposta: non sono troppo lontana per essere salvata, non per loro. Sarò disposta a pagare qualsiasi prezzo per la mia anima che si rinnova, ma ora ho solo il desiderio di vivere, ed è tenace. Da dietro di me si fa strada un boato sempre più vicino. Mi giro. Lo sento, qualcuno sta venendo a salvarmi, qualcuno non si è arreso. Qualcuno sta venendo a cogliermi.







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Ciao a tutti. Che dire? Dopo aver perduto il file di un'importante storia mi sono consolata scrivendone un'altra, ma non disperate, mi rimetto subito all'opera e riscriverò il file perso. Intanto spero che questa breve storia vi sia piaciuta e non dimenticate di recensire. Ringrazio (nuovamente) Seductress_of_Death per avermi fatto conoscere la canzone (la troverete utilizzata anche in una delle sue storie, se siete curiosi andate a leggerla, è molto bella). Per chi interessasse la canzone è "Tourniquet" degli Evanescence. Alla prossima, spero.
  
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