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Autore: kymyit    27/09/2014    4 recensioni
In seguito alla punizione inflittagli da Smoker, la 1D del liceo Kamome si ritrova in aula punizione a sottostare alle angherie del professor Vergo. Riusciranno le promesse dell'inferno a resistere un mese in quell'aula?
Capitolo 1: Letteratura ostrogota e ferite di guerra (Mai sfidare il Male Assoluto)
Capitolo 2: Educazione sessuale e consiglio di guerra (Mai mostrare gigantografie esplicite)
Capitolo 3: Il cavallo bianco della rivoluzione e il ciclo di Mr. Krabs (POF)
Capitolo 4: Nel mezzo del cammin di nostra vita (L'Inferno di Vergilio)
Capitolo 5: Il tugurio del Grande Fratello (mamma che bello, mamma che bello)
Capitolo 6: Tanto sei sempre il cocco di Smoker (E' la tua risposta definitiva?)
Capitolo 7: Una sporca apocalisse (Mai sfidare le promesse dell’inferno)
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara, Smoker, Supernova, Un po' tutti, Vergo | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6:

Tanto sei sempre il cocco di Smoker
(E' la tua risposta definitiva?)







Basta, era troppo!
La professoressa di storia, Boa Hancock, l'imperatrice professoressa, sua altezza reale delle bocciature, era veramente infuriata.
Entrò in sala professori con gli occhi azzurri che lanciavano saette e se qualcuno solo osava rivolgerle la parola non si limitava a prenderlo a calci, ma era capace di staccargli la testa dal collo.
-Vergo!- sbottò, infuriata.
L'interpellato sorseggiò la sua bibita e diede un morso al suo panino, scoprendo che l'hamburger che ci stava dentro era “misteriosamente” scomparso.
-Professoressa.-
-E' vero quello che è successo?-
-Dipende da quel che è successo.-
-Non fare i giochini con me, maledetto! Rufy! Il mio Rufy era in condizioni pietose, come me lo spieghi?!-
-Sa che è disdicevole, professoressa, intrattenere rapporti interpersonali con gli alunni?-
Ma Hancock, fortunatamente per lui, non lo ascoltava. Sbraitava. Diceva che non era concepibile che si usasse una punizione del genere su un alunno che meritava tanto.
-Anche gli altri brillano nelle loro discipline, ma specialmente in maleducazione e, a quanto pare, Monkey D. Rufy ha anche lui un certo caratterino.-
-Questo non c'entra, maledetto, l'hai rinchiuso per ore in quella stanza fetida insieme a un branco di scalmanati che attentano alla sua istruzione scolastica!-
Vergo fece per ribattere che non era quello il punto, ma Hancock riprese a sommergerlo di parole, perché non era concepibile che lei mancasse un giorno da scuola e che succedessero certe cose.
Mentre la donna si sfogava senza che lui potesse far nulla per metterla a tacere, entrarono in aula professori sia Smoker che Drake e Koby.
-Buongiorno.- fece il ragazzo salutando gli insegnanti con un cenno del capo.
Smoker li fece accomodare davanti a lui.
-Dunque, se vuoi iniziare a parlarmi delle regole del basket, Diez... -
-Sì... - il ragazzo lanciò un'occhiata verso i due insegnanti che si erano ammutoliti per qualche secondo, per poi riprendere a scannarsi.
-Insomma, questa è una scuola, non un pollaio!!- urlò Smoker sbattendo la mano sul tavolo.
-Che vuoi, maledetto porco, è colpa tua se Rufy si trova in questa situazione!!- ribatté Hancock, infuriata. Drake osservò ed ascoltò molto bene la discussione che si creò.
-Monkey è un casinista cronico come tutti gli altri, punto uno. Punto due, sia lui che i suoi compagni non hanno fatto che ignorare i miei avvisi, ora ne pagheranno le conseguenze.-
-Ma hai idea di dove lo ha messo questo maledetto?-
-Tsk.-
E Tashigi gli diceva di smettere di fumare...
Come faceva, col lavoro stressante che svolgeva?! Manco un manicomio era messo peggio.
-Volete la mia opinione? Non sono d'accordo con te Hancock e non sono d'accordo con Vergo.-
-Se non eri d'accordo coi miei metodi, non avresti dovuto farmi richiesta d'intervento, Smoker.- replicò quello, tranquillo.
-Sì, sì, lo so. Pensavo che una bella ripassata dei vecchi metodi funzionasse, ma addirittura la vecchia latrina... -
-Oh, è stato molto istruttivo, sai? Dopo erano tutti così tranquilli.-
-Rufy era mezzo morto asfissiato!!- accusò Hancock.
-Insomma, non stiamo parlando solo di Monkey.- Smoker iniziava ad accusare una forte emicrania. -Per favore, ragazzi, tornate in classe, vi richiamerò dopo.- disse, rivolto ai due alunni.
-Uhm, ok...- fece esitante Drake.
Raccolse le sue cose e, non visto, infilò un biglietto nella borsa di Hancock.


Quel pomeriggio Vergo era seriamente irritato. La soddisfazione del giorno prima aveva lasciato posto all'amaro in bocca per essere stato sgridato dalla collega come un bambino dell'asilo. Aveva una gran voglia di rifarsi su quei pezzenti che l'aspettavano in aula, ma ovviamente qualsiasi reclamo non sarebbe più sfuggito alle orecchie dei colleghi, indi per cui, doveva andarci leggero.
Quando entrò nell'aula, li vide scattare e correre ognuno al suo posto, con aria spaurita.
Eccellente.
Di solito la maggioranza degli alunni crollava dopo il primo giorno, ma questi erano più coriacei del previsto, specie Trafalgar Law.
-Buongiorno.- 
Rufy scattò in piedi e diede inizio al rito del saluto.
-In piedi! Saluto! Buongiorno, professore.-
-Seduti, seduti.- disse, liquidandoli, poi, appurato che non ci fosse colla nei paraggi, si sedette dietro la cattedra e aprì il registro, per dare il via al supplizio giornaliero.
-Bene, bene, bene. Potete sedervi, ora. Spero che abbiate studiato filosofia per oggi.-
Tutti annuirono, pallidi.
-Bene, allora passeremo alle interrogazioni.-
Rabbrividirono.
Avevano sentito parlare delle interrogazioni "shampoo" di Vergo. Roba che ti frullava il cervello alla velocità della luce. Interrogazioni centrifuga dovevano chiamarle.
O “Chi vuol essere rimandato?”.
-Vediamo... che giorno è oggi? 23? Perciò iniziamo col due, il tre, il ventitré, tre più due fa cinque, perciò anche il cinque, sì. E il sei.-
I numeri corrispondenti si abbatterono sui banchi, sconsolati.
-Allora, Hitokui, cos'è l'iperuranio?-
-...-
-Hai trenta secondi per rispondere.-
-Aspetti, sto mettendo insieme le idee... l'iperuranio... ecco... oh, sì... è...-
-Due. Basil.-
-Ma, ma...-
-Zitto, il prossimo.-
Bartolomeo incassò in silenzio, maledicendo l'insegnante fra sé.
-Basil, parlami dell'antropomorfismo religioso.-
-Si tratta dell'attribuire caratteristiche umane alle divinità.- rispose quello, subito -Caratteristiche comuni al credente, sia fisiche che morali.-
-Cerca di essere più preciso. Chi ne parla?-
-Senofane. Di lui non si hanno molte notizie.- Hawkins fece un interrogazione impeccabile, sennonché Vergo decise di dargli una bella stangata.
-Molto bene, Basil. E dimmi, puoi recitarmi una delle sue elegie?-
Il ragazzo rimase muto.
-Male, male... avrei potuto darti un otto, ma mi vedo costretto a scendere a sei.-
-Spero che uscendo da scuola t'investa un tir.-
-Hai detto qualcosa, Basil?-
-Studierò di più, esimio professore.- rispose quello alla minaccia del gesso, mantenendo però la solita faccia inespressiva.


Hancock non era solita fermarsi a parlare con gli alunni, eccetto quando il preside le faceva la testa come un pallone o quando si trattava di Rufy, ma quel pomeriggio fece un eccezione, recandosi in una caffetteria dove ad attenderla trovò Diez Drake.
-Buonasera, professoressa.-
-Ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo, Diez?- esclamò irritata.
-Professoressa, se vuole aiutare Rufy, deve aiutare me.- disse lui serio.
La donna si sedette di fronte a lui.
-Come vuoi aiutarlo?- gli domandò.
-Ecco, vorrei che lei ci coprisse le spalle in caso di rappresaglie, so che molti professori hanno una grande considerazione di lei.-
-Sì, lo so, sono uno schianto.- commentò lei, vanitosamente, scorrendo le dita fra i capelli.
-E molto carismatica.- aggiunse lui -Ecco, professoressa, inoltre vorrei alcune chiavi.-



-Allora, Eustass? Com'era il mondo delle idee?-
-Ehm... beh... era... ideale?-
-Forse è meglio se ti fai suggerire dal nostro mimo mancato. Trafalgar, allora?-
Law non rispose, ribattere sarebbe stato controproducente. E non voleva avere altri incubi a tema prugne e baguette.
-Male, male, male.- commentò Vergo e riprese la sua tortura per interminabili minuti. Una domanda e via il cronometro.
-E' la tua risposta definitiva, Roronoa?-
-Ehm... no, forse era Platone.-
-Peccato, era corretta prima. Molto male. Kuroashi, perché non mi parli di Protagora?-
Il biondo tacque.
-Kuroashi?-
-Io... non ho studiato.- rispose.
Vergo scattò in piedi e afferrò il bastone.
-Eppure mi è parso di essere stato molto chiaro.-
Il ragazzo rabbrividì.
-Ecco... ieri ho dovuto aiutare mio nonno al ristorante, non ho avuto tempo. Ho la giustificazione.- disse e fece per prenderla, quando Vergo lo fermò frapponendo fra lui e la cartella il suo bastone.
-Non voglio scuse. Non avete scelta qui. Nessuna giustificazione vale, questa è una punizione, vi ricordo.-
-Ma, non ho davvero potuto, lo chieda al vecchio se vuole. Lo chiami, glielo confermerà!-
Vergo lo fulminò con lo sguardo.
-Dammi la giustificazione.-
Il ragazzo obbedì.
Vergo la esaminò, sembrava regolare.
-Ok, dammi il numero di tuo nonno.-
Sanji obbedì, dopotutto era la verità. Aveva passato tutta la sera a servire ai tavoli e cucinare. Poi il vecchio Zeff aveva lamentato dolori lancinanti alla gamba amputata e aveva trascorso altre ore a prendersi cura di lui. Morale della favola, alle tre del mattino la sua voglia di studiare era sotto zero.
Alla fine, Vergo non aveva possibilità di prenderlo a bastonate. Si limitò a sovraccaricarlo di compiti in più per i due giorni successivi. Come se aiutare i propri famigliari fosse un peccato mortale.
Dopo di Sanji, il Perfido Lui decise di estrarre a sorte nuove vittime.
-Hakuba.- esordì, prima che qualcuno bussasse alla porta dell'aula.
-Avanti.-
Con gran sorpresa di tutti, Drake varcò la soglia.
-Buonasera, professor Vergo.- disse -Mi ha mandato il professor Hannyabal.-
-Che ci fai a scuola di sera, Diez?-
-Corso speciale di paleontologia, signore.- asserì.
Vergo corrucciò le sopracciglia.
-Voi state buoni qui finché non tornerò. Anzi, mentre sarò via, voglio che scriviate per trecento volte: “Ho imparato la lezione, non mi ribellerò mai più al professore”. Quando tornerò, voglio vederlo scritto almeno cento volte.-
I ragazzi presero carta e penna, poi, dopo che Vergo uscì dall'aula, Usop, che stava al primo banco, vide che Drake aveva lasciato loro qualcosa.
Si guardarono tutti con occhi sbarrati e si obbligarono a stare zitti finché lo stronzo era vicino, poi Shachi esclamò, al colmo della commozione: -E' la chiave del laboratorio di Vegapunk, vero?-
-E bravo Drakeya.- commentò Law.
-Tsk.- fece Hawkins -Stupido cocco di Smoker... -
-Sapete cosa significa, ragazzi?- domandò l'aspirante chirurgo -Questa è la nostra unica possibilità. Procediamo.-
-Per la libertà!- esclamò Penguin, sottovoce.
-Libertà!!- urlarono tutti, sottovoce, di rimando.


Durante il pomeriggio, a vegliare sulla scuola era Hannyabal. Lui si presentava nell'edificio dalla mattina presto e se ne andava la sera tardi, per lui l'istruzione era cosa sacra e costruire il futuro di quei giovani rampolli era quanto di più importante al mondo, perciò occuparsi di sostituire il preside Sengoku di pomeriggio non era affatto un peso. Anzi.
Poi c'era anche il suo lato arrivista a dargli una marcia in più, non a caso era stato più volte ammonito dal dirigente per aver “accidentalmente” scambiato la targhetta di Sengoku con la sua.
Ignorando comunque ogni avvertimento, continuava a sostituirle, gli piaceva proprio il ruolo di preside. Se ne stava spaparanzato coi piedi sulla scrivania quando ad un tratto il suo intestino iniziò a reclamare una seduta urgente.
-Non starò diventando diarroico come l'ex vicepreside?!- si domandò preoccupato saltando giù dalla sedia per correre al bagno degli insegnanti.
Per pura coincidenza, quel giorno Hancock gli aveva preparato un'ottima tisana, ma non si sarebbe mai sognato di accusare una donna così bella, dolce e angelica.
Che l'insegnante di storia si rigirasse gli uomini come voleva era cosa nota, ma era così bella che potevi perdonarle tutto.
E nonostante lui avesse chiuso l'ufficio a chiave, la donna, nascosta nell'ombra dietro alcune colonne, corse a riaprirlo, affinché il Perfido Lui potesse finalmente pagare.
Drake lo scortò fino alla porta, bussò e l'aprì senza aspettare risposta.
-Professor Hannyabal, ho chiamato il professor Vergo.- annunciò.
L'insegnante entrò senza sospettare nulla, finché non vide la scrivania vuota. Si voltò allora di scatto verso il ragazzo.
-Che razza di scherzo è questo?!- domandò.
Troppo tardi, perché Drake chiuse la presidenza a chiave.
“Probabilmente verrò sospeso per un po' per questo.” pensò andandosene. Beh, non gli importavano troppo le conseguenze.
Forse, Smoker gli avrebbe fatto un cazziattone, ma lui sapeva farsi perdonare. Su questo Basil Hawkins aveva ragione, lui era il suo cocco, dopotutto.


-Presto, presto!- esclamò Shachi, prendendo tutto quello che serviva, accompagnato da Killer e Penguin.
-Non ci credo, lo stiamo per fare!- esclamò Sanji col sorriso a trentadue denti  e un braccio intorno alle spalle tremanti di Usop e l'altro intorno a quelle di Rufy.
-Vendetta, tremenda vendetta.- canticchiò Law iniziando a miscelare sostanze varie.
-Oi, allegro chirurgo, che stai facendo?- domandò Kidd.
-Quello che faccio tutte le sere, Kiddolo, cerco di conquistare il mondo! Anche se è probabile che dopo questa mi escludano dagli albi senza manco esserci iscritto.- rispose quello, esaltato. -Ma poco importa. Indietreggiate.- fece, versando poche gocce in un liquido rossastro. La miscela cambiò colore, diventando verde, poi prese a fumare. A quel punto, Law sigillò l'ampolla.
-Perfetto.- disse -Ai condotti di areazione!-


Vergo non poteva crederci!
Come aveva fatto ad abbassare la guardia a quel modo? Eppure quel Drake aveva fama di essere un ottimo studente, uno che nella sua classe non ci finiva neppure per sbaglio.
A quanto pare aveva sottovalutato i suoi polli, era come i suoi compagni!
-Maledetti marmocchi.- disse digrignando i denti.
La porta non si apriva ed era pure in legno massiccio. E le finestre? Erano state incollate. Non era stata un'azione colposa, ma ben premeditata.
Iniziava seriamente a odiare la colla.
“Se vedo Trebol giuro che lo ammazzo, Dofy o non Dofy.”
Mentre meditava quali punizioni atroci dare ai suoi allievi (e a Trebol), sentì qualcosa rotolare.
Qualcosa in vetro.
Clang.
Il qualcosa urtò la griglia d'areazione, poi s'infranse e una cortina di fumo verde pervase la stanza.

-Sì! Vendetta!- esclamò Sanji, vittorioso.
-E se poi si vendicasse lui?- domandò timoroso Usop.
-Gliene faremo passare la voglia.- rispose quello.
-Grazie per l'aiuto, Drake!- esclamò Shachi. -Se non ci fossi stato tu non avremmo potuto far nulla!-
-Figuratevi.- rispose quello, compiaciuto. -E' stato un piacere.-
-Tsk. Non ti allargare troppo.- fece Hawkins -Tanto sei sempre il cocco di Smoker.-
Il rosso scosse il capo sconsolato.
-Comunque il tuo intervento è stato tempestivo, l'ammetto.-
-Cosa dice il nostro futuro?- gli domandò porgendogli un nuovo mazzo di tarocchi.
Hawkins guardò il mazzo, poi lui.
-Cos'è, un tentativo di corruzione?-
-Decisamente.- rispose Drake. -Ma più che altro vorrei mi levassi il malocchio.-
-Dopo tutta la fatica per fartelo? Non basta un mazzo di carte.- studiò bene il regalo. -Ho il mio mazzo da guerra con me, ma il destino mi ha messo in mano queste carte, perciò dovrò obbedirgli.- disse serio, per poi iniziare a disporle per la sua predizione. Di solito nessuno gli dava retta, ma dopo aver patito tanto e aver visto che Basil Hawkins aveva sempre ragione, tutti trattennero il fiato.
-Le carte predicono un grande cambiamento e il successo. Le probabilità di riuscita sono del 100%.-
-Si!- esclamarono sia Penguin che Shachi, battendosi poi il cinque.
-L'ora della resa dei conti è finalmente giunta.- fece Law senza nascondere la propria goduria e disponendo le mani nel triangolo incamerante la quintessenza stessa del potere.





Note: Questo capitolo mi sa è un po' cortino... Beh, spero che vi piaccia.
Stavolta si tratta di esperienza personale. Le interrogazioni shampoo erano roba temutissima da noi. Non so spiegarvi l'origine del nome, ma suppongo fosse "rapido, sconvolgente, rincoglionente". Odiavo molto quando uno dei miei prof alle medie ci diceva: "sei sicuro?". Si andava seriamente nel pallone @.@
Comunque, se avessi saputo che Corazon era così... Corazon, certo non l'avrei messo ai fornelli X°°D Immagino che Vergo non passi mai a casa di Law perché ha paura di lui.












   
 
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