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Autore: Anushka    28/09/2014    0 recensioni
Adèle Varens Rochester, ritornata dal collegio che l'aveva allontanata dalle amate mura di Thornfield Hall, sboccia nella delicatezza dei suoi quindici anni. Tuttavia, il suo buon cuore e la sua ingenuità, saranno ambita preda di un Destino avverso. Ancor più vorace è l'Amore, che infiammerà il suo cuore ingenuo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La carrozza svoltò d’un tratto abbandonando il bosco, e si spalancò in una silenziosa vallata. Il sole si assopiva piano lungo la linea di un orizzonte nebbioso, il cielo infuocato si spegneva nelle tonalità scure del paesaggio. Seguendo il sentiero non si distingueva rumore, come se la natura intera fosse in raccoglimento, in preghiera. Stringeva ancora tra le mani la lettera che Jane le aveva scritto. Come dimenticare la sua grafia precisa? Quasi le sembrava di udire all’orecchio la sua tenera voce leggere quelle parole. Avevano dovuto abbandonare Thornfield dopo l’incendio: i danni erano stati tanto tragici da rendere vano qualunque sforzo di recuperare quel luogo. Con il cuore gonfio avevano perciò detto addio a quelle pietre familiari, a quel nido di felicità, ed avevano trapiantato le radici della loro nuova famiglia in una tenuta, a nome Ashes House, in Cornovaglia. Si mostrava come una costruzione semplice ma spaziosa, sviluppata su due piani, di dimensioni di poco più modeste rispetto alla vecchia Thornfield, ma graziosa nelle fattezze. E, certo, ben più gioiosa, dal momento che la lunga separazione aveva fatto di quella dimora una meta attesa e sospirata. Il giardino era davvero un delizioso guadagno, poiché era largo e ben curato, abbastanza esteso da poter passeggiare nelle giornate di sole e offriva un rifugio all’estremità della proprietà tra gentili fronde d’albero. Appunto tra quelle fronde potè scorgere, scendendo dalla carrozza, la ricurva e ombrosa sagoma di Edward, mentre quella esile e composta di Jane quasi non poteva contenere la gioia nell’accoglierla al grande cancello in ferro battuto. L’abbracciò a lungo, non potendo trattenere le risa. Si rese conto di essere cresciuta quando dovette chinarsi appena per ricambiare la stretta materna di Jane. L’allontanò da sé e, salutandola, l’osservò: cinque anni avevano illuminato quel viso una volta tanto malinconico, e avevano dissolto le ombre che aleggiavano sul suo capo. Se non aveva dimenticato i modi composti ed eleganti, aveva però coltivato nel suo cuore quella scintilla che Edward aveva saputo accendere e che sfavillava sempre più ogni giorno. Anche lui sembrava godere di quel prodigio: nonostante l’occhio destro ancora fosse annebbiato, un largo sorriso si apriva sul suo volto come non ne aveva mai visti. Ed era certo una bella novità, per il dannato che era stato. Non potè non notare una ciocca di capelli grigi sulla sua fronte matura. Il viaggio l’aveva molto stancata. Dopo la prima cena di nuovo tra le carezze della famiglia, si congedò, e fu scortata nella sua stanza. Era al piano superiore, con un’ampia finestra che dava sul giardino, non troppo lontano dal boschetto ai margini della tenuta. Non avevano dimenticato quanto amasse leggere, e le avevano conservato una stanza che rimanesse illuminata quanto più possibile. Non era una camera troppo grande, come di suo gusto, ma non mancavano un caminetto, un comodo letto con delle tende leggere, uno scrittoio ancora nuovo regalatole per l’occasione. Sfilando l’abito da viaggio vennero meno anche le sue ultime forze, e scivolò nel sonno senza accorgersene, baciata dalla luna e cullata dai grilli nella sera.
   
 
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