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Autore: _Takkun_    28/09/2014    4 recensioni
[SPOILER!]
“Non ti permetterò di avere il Mera-Mera no Mi, Cappello di Paglia.”
Se questo qui sperava davvero di potersi impossessare del Mera-Mera no Mi di Ace, si sbagliava di grosso! Però… Dannazione! Torao aveva bisogno del suo aiuto e doveva andarsene il prima possibile dal Colosseo. Non aveva tempo da perdere con questo tipo!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Sabo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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“Proprio come ci sono uomini che hanno incarnato e portato avanti la volontà di Roger, un giorno qualcuno incarnerà la volontà di Ace! Puoi anche spazzare via la discendenza, ma le loro fiamme non si estingueranno!”
 
-Edward Newgate, Marineford




 




 
 
“Non ti permetterò di avere il Mera-Mera no Mi, Cappello di Paglia.”
“Uh? Qual è il tuo problema?! Non puoi semplicemente apparire e dire che non mi permetterai di avere il frutto!”

Il giovane dal cappello cilindrico aveva continuato ad avvicinarsi, arrivando davanti a lui. Gli occhi erano coperti dal copricapo ma si poteva chiaramente intravedere un sorriso.
Rufy digrignò i denti.
Se questo qui sperava davvero di potersi impossessare del Mera-Mera no Mi di Ace, si sbagliava di grosso! Però… Dannazione! Torao aveva bisogno del suo aiuto e doveva andarsene il prima possibile dal Colosseo. Non aveva tempo da perdere con questo tipo!
Mantenendo sempre le labbra piegate in quel sorriso, il misterioso ragazzo posò entrambe le mani sul cappello, levandoselo, rivelando così dei corti capelli biondi ondulati.
Il moro rilassò la mandibola, osservando con attenzione quell’individuo.   
Che strano. Ora che poteva vedergli il volto aveva assunto un’aria familiare.
“Ancora non mi riconosci?” La voce del biondo era piuttosto profonda e, inoltre, sembrava quasi che stesse trattenendo un groppo in gola.
Il minore inclinò il capo di lato, confuso.
“Senti, non ti ho mai visto in vita mia! Un mio amico ha bisogno di aiuto e non ho un minuto da perdere! Non mi interessa sapere chi tu sia, ma non avrai mai il frutto di Ace, chiaro?!”
Il maggiore si lasciò scappare una breve risata, e il labbro inferiore prese a tremargli leggermente.
Diamine, in dodici anni non era affatto cambiato.
“Facciamo così. Prova ad immaginarmi senza questa cicatrice, con i capelli più corti e senza un dente.” Continuò, una nota divertita nella voce.
Rufy non capiva. Perché ci teneva così tanto a farsi riconoscere? Se diceva di non averlo mai visto prima, era così! Lui non dimenticava i suoi amici, e non si ricordava di avercelo avuto come nemico in passato.
In ogni caso, fece come dettogli. Allora, capelli più corti, senza un dente e senza quella cicatrice sull’occhio sinistro…
Un attimo.
Sgranò di poco gli occhi, sorpreso quanto scettico.

Capelli corti biondi, senza un dente, senza quella cicatrice.

Capelli corti biondi, senza un dente, senza quella cicatrice.

La sua mente ringiovanì il ragazzo davanti a lui, e l’immagine di un bambino fin troppo familiare comparve davanti ai suoi occhi, frapponendosi all’ormai uomo.
Non poteva essere vero. Sarebbe stato meraviglioso, un sogno, ma Dogura era stato chiaro quella volta. Lui era morto in quell’incidente.
“T-tu sei…” Non riuscì nemmeno a concludere la frase. Aveva perso Ace, non voleva pronunciare quel nome e sentirsi dire che si stava sbagliando, che non era lui, e quindi perdere anche quella minuscola speranza che, da dentro il suo cuore, urlava a gran voce che in realtà le sue supposizioni non erano poi così errate, per quanto incredibili. Lui poteva essere davvero…
“Ne è passato di tempo, vero?” Gli sorrise ancora il non più sconosciuto, facendogli mancare del tutto il respiro.
Pochi secondi dopo, la vista gli fu totalmente offuscata dalle lacrime. Ora a malapena riusciva a distinguere la figura davanti a sé. Era troppo bello per essere vero.
“Rufy!” Esclamò quello, scaturendo nel moro un grido di puro stupore e un’espressione alquanto sconcertata. Era lui, era lui! Non poteva crederci, la sua mente non riusciva a metabolizzare la notizia, né a pensare ad altro. Non pensò di chiedergli dove fosse stato in questi lunghissimi dodici anni, non pensò di chiedergli dove diamine era andato a cacciarsi quando Ace, due anni fa, aveva bisogno più che mai di loro, durante la guerra, nulla di tutto ciò gli passò per l’anticamera del cervello. L’unica cosa che sentiva di fare era abbracciarlo, il più forte possibile, sentire che quello davanti a lui era davvero suo fratello Sabo.
“S-Sabo!” Urlò tra i rumorosi singhiozzi, avvolgendo le braccia allungabili attorno al busto del maggiore.
“F-Fratellone! S-sei c-caldo…” Tirò su col naso, strusciando il viso contro il collo del rivoluzionario. “… s-sei vivo!” Esclamò rafforzando ancora di più, se possibile, la stretta. Non era un fantasma, e non sembrava tanto meno uno zombie. Sabo non era morto, era lì, tra le sue braccia.
Il biondo si morse con forza il labbro inferiore, cercando di reprimere ogni singola lacrima. Che figura ci avrebbe fatto con il suo fratellino se fosse scoppiato a piangere? Ma il tutto fu inutile, non ce la fece. Scoppiò anche lui in un pianto disperato, al settimo cielo. Lo stava abbracciando, era felice di vederlo, non gli aveva tirato un pugno in pieno volto come si era, invece, aspettato.
“R-Rufy!” Lo abbracciò a sua volta, levandogli di dosso l’elmo, così da potergli accarezzare in modo rassicurante i capelli senza alcun intralcio. “Mi sei mancato molto, fratellino!”
“S-Sabo…” Singhiozzò ancora e ancora il suo nome, aggrappandosi al suo busto con le gambe, quasi fosse un koala.
“Penserò io al Mera-Mera, non devi più preoccuparti, ora siamo di nuovo insieme.” Gli mormorò all’orecchio.
“S-Sabo, A-Ace è…”
“Lo so.” Lo interruppe, versando altre lacrime nel riportare alla mente la sua visita alla tomba del fratello e del vecchio Imperatore Bianco. “Avremo modo di parlarne quando sarà tutto finito. Ho un sacco di cose da raccontarti, Rufy.” Lo staccò di poco dall’abbraccio, guardandolo negli occhi.
Il corvino esaminò il viso del maggiore e la sua attenzione si soffermò soprattutto su quella cicatrice. Posò il pollice su di essa e la accarezzò lentamente, mentre Sabo chiuse entrambe le palpebre.
“Questa è una delle cose di cui devo parlarti.” Disse. “Ma non ora.”
Rufy annuì. “I-io devo andare, S-Sabo, Torao h-ha bisogno di m-me.”
Il biondo gli sorrise, asciugandogli le guance bagnate con la mano, inumidendo il guanto.
“So anche questo.”
Il minore afferrò la mano del fratello sulla sua guancia, stringendola forte.
“Il frutto di A-Ace…”
“Sarò io a vincerlo, non permetterò che cada in mani sbagliate. Saremo noi a ereditare la volontà di Ace, fratellino.” Assicurò, rimettendolo a terra. “Ora che ci sono io puoi stare tranquillo. Non me ne andrò, te lo prometto.”
Rufy si buttò contro il petto del biondo, nascondendo il viso dalla sua visuale.
“Mantienila.” Mormorò con le voce spezzata dal pianto. “Almeno tu mantienila.”
Sabo lo abbracciò ancora, sorridendo con aria malinconica. Intuì che cosa volesse dire con quel almeno tu.
“Terrò fede alla mia parola, te lo giuro. Nulla al mondo riuscirà ad allontanarci un’altra volta, Rufy.”
Il pirata dal cappello di paglia si concesse un sorriso, seppur lieve. Gli credeva, non stava mentendo.
“Shishishi. Se Ace fosse qui ci sgriderebbe. Abbiamo pianto troppo.”
“Figuriamoci.” Borbottò il rivoluzionario. “Sicuramente è proprio qui con noi, adesso, e anche lui starà piangendo.”
“Dici sul serio?”
Il biondo annuì. “Ne sono convinto.”
 
 
 
 
 
Angolo autrice:

Se trovate errori chiedo umilmente perdono, ma in questo momento mi stanno tremando le mani e sto piangendo come una stupida dopo aver visto l’episodio 663. Fatemela passare come scusa... Cioè, porca di quella puzzoletta! Sabo. Sabo. Sabo. Sabo. La VOCE di Sabo.
Fa davvero tutt’altro effetto vedere l’episodio rispetto al manga (anche se devo ammettere di aver pianto un bel po’ anche per quello ^^”).
Vabbé, so che altre persone avranno scritto altrettante Missing Moments su questa scena, ma non ho potuto fare a meno di scriverla dopo la visione dell’episodio. Spero possa esservi piaciuta.
Un grosso bacione e alla prossima crisi di pianto! çWç
 
 
 
 
 

 
  
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