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Autore: MandyCri    28/09/2014    13 recensioni
Una richiesta, una promessa, una dichiarazione.
- Te lo giuro Jenna. Il college non ci separerà.
Questo aveva detto Jack a Jenna quando li abbiamo lasciati.
Le cose purtroppo non vanno sempre come si spera.
E se il college invece li avesse divisi? E se questa volta non fosse colpa di Jack?
E se fosse stata Jenna la prima ad arrendersi e a non credere nel loro rapporto a distanza?
Questa volta però Jack non è da solo: Chantal ed Elizabeth lo aiuteranno con i loro metodi poco ortodossi e piani strampalati a riprendersi la sua Jenna, ma Jack sarà all’altezza delle due genitrici pazze? Riuscirà a mettere in pratica i loro piani strampalati?
Il destino si sa, certe volte è crudele, ma Jack si opporrà agli eventi contrastanti, perché si è sempre sentito “Gastone” e non “Paperino” e per lui nulla è impossibile.
Ce la farà il nostro Don Chisciotte a sconfiggere i suoi mulini a vento?
Lo scopriremo insieme.
Sequel di “Un sacco di patate. L’amore non è bello se non è litigarello”.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore non è bello se non è litigarello'
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TRAILER

J&J: JENNA & JACK
https://www.youtube.com/watch?v=5zUd7RcLzrc





Ciao!
Dopo secoli sono tornata.
Ringrazio come sempre tutti e spero che questo capitolo vi piaccia.
Se vi va, fatemelo sapere.
Come sempre ricordo:
- Il gruppo L'amore non è bello se non è litigarello
- Le mie storie
L'undicesimo comandamento
Fratelli di sangue

Ciao MandyCri

 
§§§


CAPITOLO 12
 
- Mi passi il fegato JJ? – disse, rivolgendosi al suo futuro genero.
Elizabeth vide chiaramente la smorfia di disgusto del ragazzo, mentre afferrava la teglia e gliela porgeva.
Gli sorrise e ne prese un cucchiaio – Jen ne vuoi un po’ anche tu? – chiese alla figlia, mettendole, praticamente, il fegato sotto il naso.
Jenna trattenne un conato di vomito a stento ed Elizabeth la fissò, quasi soddisfatta.
- No, mamma… grazie… - rispose, dopo svariati secondi.
- Un po’ di trippa? – domandò allora, prendendo la pentola che si era tenuta vicina e portandola ad un centimetro dal viso della figlia.
Jenna sgranò gli occhi, si toccò il naso e fece un “no” con la mano, senza riuscire a pronunciare nemmeno un monosillabo.
- Sicura, tesoro? – insistette, mescolando la brodaglia con il mestolo, per farla vedere bene alla sua bambina.
Avvertì nitido il gemito di Jenna – No, mamma… veramente… oggi non sto tanto bene.
Elizabeth alzò le spalle indifferente – Come vuoi. – disse, prendendosi anche una porzione di trippa.
- Liz hai fatto proprio un pranzo singolare, sicuramente di origine italiana, ma decisamente diverso dalle nostre conoscenze di quel paese. – intervenne, in quel momento, Jack Senior che sembrava fosse l’unico che apprezzasse il cibo in tavola – A molte persone questo genere non piace, tuttavia è ricco di vitamine, proteine… insomma fa bene al cervello…
- A proposito di cervello… - lo interruppe – Dopo vi faccio assaggiare il cervelletto fritto e il cuore alla piastra…
Non fece in tempo a finire la frase che Jenna si alzò, tra gli spasmi e si rifugiò in bagno.
Elizabeth trattenne un sorriso.
- Cristo Santo! – esclamò Jack Junior – Non potevi fare un hamburger con patatine fritte? E dopo c’è anche il dolce della mamma… che Dio ci aiuti! - borbottò, alzandosi per raggiungere Jenna.
- Ehi! Dove credi di andare tu? – gli chiese, rizzandosi a sua volta, pronta a placcarlo – Aiutami a portare gli avanzi in cucina e a prendere il resto delle pietanze.
- Cosa? E perché io? Jen sta male…
- Jack! In cucina, subito!
- Ok! Ok! Però io non lo voglio il cervelletto e l’altra schifezza che hai cucinato. Dopo vado su da Clara e mi faccio preparare qualcosa da lei… si può sapere cosa ti è saltato in mente ad imbandire queste cose? – protestò.
- Dai JJ come la fai lunga, era solo un esperimento… volevo solo avere alcune certezze. Non ti sei accorto che Jenna ha soffocato conati a tutti spiano? – gli chiese, abbassando la voce per non farsi sentire dagli altri due, mentre si avviava in cucina, seguita dal ragazzo.
- Per forza! Qualsiasi persona sana di mente vomiterebbe solo guardando quella roba! – protestò lui.
- Tu non hai vomitato, Chantal ha assaggiato ogni cosa e tuo padre ha divorato tutto! – dissentì.
- Io sono un uomo e lo sai che periodo è questo per Jenna. – rispose, facendole l’occhiolino.
Elizabeth spalancò leggermente gli occhi.
Allora Jack sapeva…
Jack era conoscenza delle condizioni di Jenna.
Jack non era affatto preoccupato.
Jack aveva messo incinta la sua piccolina e faceva anche il finto tonto!
Era inammissibile!
Eppure le sembrava di essere stata chiara: lui doveva riconquistarla, non sprigionare gli ormoni e spargere i girini che aveva represso per tutti quegli anni!
Stupido, imbecille e tonto Jack!
Oh, ma ci avrebbe pensato lei a rinfacciarglielo per tutta la vita.
Jenna era troppo giovane per avere un figlio. Non voleva che la sua piccola avesse la stessa vita che aveva avuto lei, perché era rimasta incinta troppo presto.
Guardò Jack che continuava ad occhieggiare il corridoio per raggiungere Jenna.
Scosse la testa e sorrise, senza nemmeno rendersene conto: no, sua figlia non avrebbe avuto le stesse disavventure che aveva avuto lei, Jack l’amava veramente. Lo vedeva, lo sentiva.
Quel ragazzo avrebbe fatto carte false per sua figlia e non l’avrebbe certo abbandonata.
Almeno lo sperava.
Un figlio avrebbe completamente rivoltato la loro vita, l’avrebbe resa più difficile, più complicata, ma anche più piena e, questo lo sperava ardentemente, felice.
Sicuramente per lei e Chantal sarebbe stata una ventata di novità.
Ormai quei due, anche se in “segreto”, erano tornati insieme e lei e la sua socia non avevano più nulla da macchinare. Non ci sarebbero stati più piani, ne complotti.
I loro ragazzi erano diventati grandi, adulti: tutto sommato avevano proprio bisogno di qualcosa di diverso.
Un nipotino sarebbe stata solo una grande gioia!
- Liz, allora? Cosa devo portare di là?
La voce profonda ed ansiosa di Jack la scosse dai suoi pensieri.
Elizabeth gli lanciò un’occhiata perplessa – Era una scusa! Ti sembra che sia una che cucina cervelletto fritto e cuore alla piastra?
- E che ne so io! Hai preparato fegato e quell’altra cosa spugnosa che non so nemmeno come si chiama! – replicò, asciutto.
- Senti Jack, parliamoci chiaro. Tu sai che cos’ha Jenna e anch’io lo so. Perché non me l’hai detto?
Jack aggrottò le sopracciglia, strinse gli occhi azzurrissimi e si passò una mano tra i capelli neri, disordinandoli ancor di più.
Fece un lungo sospiro – Certo che siete strane voi… - borbottò, stancamente.
Elizabeth inarcò le sopracciglia sorpresa – Strane? – domandò, non capendo cosa stava blaterando il ragazzo.
- Eh dai, Liz! Adesso non è che devo renderti conto ogni mese degli ormoni di tua figlia. Sei una donna, no? Credo tu sia al corrente di tutto. Cosa ti dovrei spiegare io che tu già non sappia? Senza contare che sei sua madre e ci vivi insieme!
Elizabeth socchiuse gli occhi e arricciò il naso – Senti bimbo, tu non mi devi spiegare niente. Ci sono passata prima di voi. Voglio solo sapere che intenzioni avete?
- Che intenzioni? Ah, ah, ah! Farò come tutte le altre volte che è capitato. Che domanda stupida. Farò finta di niente e poi tutto tornerà alla normalità.
Lo guardò esterrefatta.
Possibile che per tutti quegli anni avesse pensato che Jack fosse un ragazzo bravo e intelligente, seppur tonto e invece, adesso, veniva fuori che era un disgraziato che spargeva il suo seme a destra e a manca?
Oh no! Con la sua piccola Jenna non si sarebbe comportato così!
Cosa credeva che poteva sedurre e poi abbandonare sua figlia come se niente fosse?
Trattenne a stento l’impulso di prenderlo a sberle.
- Scusa… cosa vorresti dire con “ tutto tornerà alla normalità”? – gli chiese guardinga, cercando di reprimere il bisogno impellente di sbatterlo a terra e assestargli qualche calcio piazzato nelle parti del corpo più sensibili, mandibola, stomaco, femore, palle…
- Uff! So che una volta al mese è paranoica, sensibile agli odori, frignona, pazzoide, bipolare e faccio finta di nulla. Anche da amici è così. – sottolineò - Doso bene quello che dice e so che un sì è no e un no è sì. Le chiedo di perdonarmi ogni tre secondi, perché sono un uomo e, solo per questo, sono di razza inferiore, le dico che la amo… che l’amavo… e che è bellissima, ma con attenzione, perché se lei mi dice che le sta male qualcosa e io le rispondo che non è vero, s’incazza, perché afferma che non me ne frega niente, per cui, negli anni, ho maturato una strategia: quando si prova qualcosa e mette il broncio, dicendo che sta di merda, la rassicuro, sostenendo che non le sta affatto di merda, anzi che lei è bellissima, ma forse con un altro paio di pantaloni, gonna o maglietta che sia, starebbe meglio. Faccio così per ogni argomento dal tema del vestiario a quello della fame nel mondo. Smentisco ciò che dice, ma al tempo stesso le do ragione.
Elizabeth ascoltò lo sproloquio di Jack senza battere ciglio, anche perché sapeva che l’urlo di Munch, in quel momento, le faceva un baffo e le due lineette scure sopra gli occhi probabilmente erano entrate a far parte della sua capigliatura, tanto si erano inarcate.
Per sicurezza, si toccò il viso, come una non vedente, per constatare se ce le avesse ancora e poi sospirò, affranta – Ma si può sapere di che cavolo stai parlando, Jack?
- Delle mestruazioni! – sbuffò lui.
- Delle mestruazioni? – ripeté lei, incredula.
- Sì, Liz! Del ciclo di Jenna! – confermò – Adesso posso andare a vedere come sta?
- Del ciclo di Jenna… - mormorò come un automa.
- Uff, sì!
- Jack… Jen non ha il ciclo. Jenna è incinta! – proruppe, forse con troppa enfasi.
Jack impallidì, barcollò e si aggrappò al tavolo della cucina per non cadere – Incinta? – esalò con un filo di voce.
In quel momento, Elizabeth constatò che, come al solito, il ragazzo non aveva capito niente e decise di divertirsi un pochino.
- Eh sì Jack. Jenna è incinta. Pensavo si fosse confidata con te, siete diventati molto amici, ultimamente. So che tu provi qualcosa di più per lei, però adesso ti devi mettere da parte e lasciare che lei viva la sua vita insieme a Davis. Lo sapevi vero che sono insieme? – domandò, cercando di bloccare la risata che le solleticava la gola.
- Cosa? – balbettò lui.
- Bè credo che questo bambino sia di Davis. Jenna mi ha detto che sono ritornati insieme. – spiegò.
Jack si aggrappò ancora di più al tavolo.
Gli faceva un po’ pena, se proprio doveva essere sincera, però lui non era stato ai patti e, soprattutto, non le aveva ancora detto che il loro complotto era andato a buon fine.
Era venuta a saperlo da Tess e poi anche da Chantal, ma a lei, Jack non aveva spifferato proprio un bel niente.
Doveva far capire a quel pivellino che era ancora lei il capo supremo.
- Sì, ma non può essere incinta, voglio dire, si sono solo baciati! – annaspò lui – Com’è possibile che aspettino un bambino? – le chiese, quasi con le lacrime agli occhi.
- Bè Jack, evidentemente non si sono solo baciati! – sentenziò lei.
- Ma Jenna mi ha detto che lui le ha rubato solo un bacio e anche Clara mi ha confermato la cosa, non è possibile…
- Senti Jack, forse Jen non ti ha detto nulla, perché non voleva farti star male, magari voleva trovare le parole adatte per parlarti di lei e Davis… immagino sappia che tu sia ancora innamorato di lei. Non è stupida.
- Ho bisogno di un bicchiere d’acqua. – sussurrò – Sono sicuro che ci sia un’altra spiegazione. Jenna non è incinta di Davis. Lei non mi avrebbe mai mentito. Ne sono certo…
- Oh, Jack! Mi dispiace tanto… - gli disse, porgendogli un bicchiere d’acqua.
- Ma è proprio così, Jenna… Davis? – le chiese, avvilito.
- Sicurissima! Questo mese sono stata attenta e la scatola degli assorbenti è ancora intatta.
- Com’è possibile restare incinta solo con un bacio? – domandò lui, bianco come un lenzuolo.
- Jack! Ma che cavolo stai dicendo? Lo sai che…
Elizabeth si bloccò di colpo.
Ma quella che stava avendo, con quel ragazzo, era davvero una conversazione seria?
La stava prendendo in giro?
Come era possibile che non capisse che era lui il padre del bambino di Jenna?
- Jack… - tentò, quasi incredula – Tu sai vero come nascono i bambini?
L’occhio del ragazzo ebbe un guizzo – Ehi! Ovvio che lo so! – sbuffò – Uno spermatozoo su milioni ce la fa! La testa è la depositaria del DNA e la coda serve per muoversi e nuotare nel collo dell’utero per raggiungere l’ovulo che si trova nell’ampolla tubarica e se tutto va per il verso giusto, i due si incontrano e creano una nuova vita.
Elizabeth lo guardò allibita – Accidenti Jack! Sai proprio tutto! – lo prese in giro.
- Bè adesso te l’ho fatta semplice e non ti ho parlato di enzimi, reazione acrosomiale, zona pellucida, ecc… ecc… Ci vuole più tempo per spiegarlo bene. – ribatté.
- E come fai a sapere tutte queste cose? – gli chiese, riuscendo a stento a soffocare una risata sul nascere.
- Sai discorsi tra uomini… mio padre è stato molto chiaro, quando me l’ha spiegato! – rispose serio.
- Ah sì? E quando sarebbe stato?
- Dai Elizabeth! L’avrai fatto anche tu il discorso a Jenna, quando è entrata nella fase della pubertà! – le disse.
- Oh certo… ho usato altri termini, però, sai com’è… non sono dottore io! E dimmi una cosa… JS ti ha spiegato anche come si introduce lo spermatozoo nel collo uterino? – domandò, sarcastica.
Jack deglutì vistosamente, socchiuse gli occhi e la fissò smarrito – Certo… - balbettò.
- Quindi saprai anche che per fare un bambino occorre che un corpo maschile si unisca a quello femminile. – continuò, imperterrita.
Non le sembrava vero che stesse facendo quel tipo di discorso proprio con Jack!
Perché quel tonto del padre non aveva spiegato ad un Jack adolescente la versione più piatta e logica, piuttosto che ricorrere a termini medici che non sapeva, praticamente, nessuno?
- Sì… - mormorò a disagio.
- Quindi se non sei del tutto un imbecille puoi capirlo da solo che un bacio non mette incinta una ragazza. – gli spiegò, portandosi automaticamente le mani sulla vita e cominciando a battere nervosamente il piede sul pavimento.
- È una cosa ovvia… - esalò lui.
- Esatto, ovvia! Dicevo… se Jenna e Davis si sono dati un semplice bacio. Com’è possibile che adesso Jenna sia incinta? – sparò a zero.
Jack tremò e si attaccò ancora di più al tavolo per reggersi in piedi – Non capisco… - disse a denti stretti.
- Sai che novità! – rispose lei, agguerrita – Ma continuiamo pure a fare supposizioni. Una teoria potrebbe essere questa: non si sono solo baciati. Giusto?
Jack divenne pallido come un cadavere, strinse il pugno con forza – Me l’ha giurato, Liz… io le credo. – annaspò.
- Bene, ti fidi di Jen. Quindi… ci dev’essere qualcos’altro, o meglio, qualcun altro, sotto. Non trovi?
Jack si sedette sulla sedia, ormai incapace di reggersi in piedi e annuì.
- Ma credo sia improbabile. Jenna non ha mai tenuto i piedi in due scarpe, non considero, ovviamente, quella volta che stava con Davis, perché tu l’avevi trattata come una donnaccia… ti ricordi vero Jack?
Il ragazzo si alzò di scatto – Jen non lo farebbe mai! È innamorata di me, noi stiamo insieme, lei non voleva dirtelo, perché voleva renderti pan per focaccia e farti vedere che anche lei era in grado di complottare contro di te…
Elizabeth sorrise malignamente – Ma guarda un po’… voi due siete insieme…
Jack la guardò impaurito – Non potevo dirtelo… - mormorò a disagio.
Arricciò il naso – Ok Jack, posso capirti, ti trovavi tra due fuochi e hai scelto di tradire me…
- No, Liz… io… volevo dirtelo, lo giuro!
- Hai pensato bene di dirlo ai tuoi genitori, ma hai evitato accuratamente di parlare a me. La persona che ha reso possibile tutto questo! – disse, allargando le braccia e puntando i piedi per terra, risoluta.
- Liz… - la voce di Jack tremolò.
- Ok dai… ti perdono, ciò non toglie, però che dovevi solo riconciliarti con lei, non inseminarla! – l’accusò.
Jack traballò.
Lo vide chiaramente dondolare su se stesso e poi cedere. Stramazzò al suolo dopo qualche secondo, producendo un tonfo incredibile.
Elizabeth spalancò gli occhi sorpresa – UOMO A TERRA! – sbraitò.
Dopo qualche secondo la cucina fu invasa dagli altri.
- Oh mio Dio! – esclamò Chantal, portandosi le mani sulla bocca preoccupata.
- Fategli spazio, lasciatelo respirare! – disse Jack Senior, trasformandosi subito in modalità dottore.
- Jack! Jack! – urlò Jenna, inginocchiandosi al capezzale del ragazzo e cominciando a piangere.
L’unica tranquilla in quella stanza era lei.
Alzò gli occhi al cielo, ascoltando le voci concitate dei presenti che continuavano a fare un baccano allucinante – Basta! Si è solo spaventato. JS la prossima volta che spieghi a tuo figlio come nascono i bambini, usa termini come vagina, pene e far l’amore. Forse gli riesce meglio intuire a cosa ti stai riferendo…
Chantal e Jack Senior si voltarono di scatto verso Jenna con sguardo duro.
- Bè, perché mi guardate così? – chiese sua figlia, facendosi, al contempo, piccola, piccola.
- Ehi JJ svegliati… ho bisogno del tuo aiuto… - sussurrò.
 
 

 
   
 
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