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Autore: Female_Weezy    28/09/2014    1 recensioni
*Storia ripostata*
Cinque ragazze, una completamente diversa dall'altra ma hanno una cosa in comune: stanno lottando per
una vita migliore. Tutte e cinque si ritroveranno a vivere nello stesso appartamento e nonostante le incomprensioni
e le discussioni, alla fine riusciranno a volersi bene come sorelle.
Courtney, Anne Maria, Gwen, Dawn ed Heather presto scopriranno cos'è la felicità.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Maria, Courtney, Dawn, Gwen, Heather
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale
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Ero appena arrivata davanti alla porta del mio nuovo appartamento, non era proprio in ottime condizioni ma non mi lamentavo. Ero così emozionata che non stavo più nella pelle!
 L’aprì lentamente, e, appena misi piede all’interno spalancai la bocca scioccata. A parte che l’appartamento era in condizioni molto più peggiori di quello che mi aspettassi, trovai sedute sul divano a forma di ferro di cavallo altre quattro ragazze, che già mi sembravano nervose, appena mi videro s’infuriarono .
“Un’altra? Ma cos’è, affittano a tutto il mondo ‘sto cesso di appartamento!” urlò una ragazza dai capelli lunghi e neri, con gli occhi leggermente a mandorla.
“E’ meglio che ve ne andiate tutte, è mio!” urlò un’altra con i capelli cotonati e un trucco un po’ eccessivo seppur perfetto.
“Ma chi me l’ha fatto fare? Non dovevo vivere in pace lontano da tutti?!” sbraitò un’ispanica con una grossa coperta sulle spalle.
L’ultima ragazza, una dark, si limitò a grugnire a guardarci tutte malissimo.
Dopo lo sfogo, tutte mi osservarono da capo a piedi e mi chiesero :”Non mi dire che abiti anche tu qui.”
“Emh… si.” Risposi io, sperando di non causare le urla di quelle ragazze.
“Ma veramente il proprietario aveva affittato questo schifo a ME!” urlò l’ispanica.
“Non credo proprio!” urlarono l’asiatica e la truccata.
“Se permettete” si alzò la dark “Questa casa è mia.”
Mentre tutte si urlavano addosso,io accennai timidamente:
“Emh… magari il proprietario ha pensato che, dato che tutte e cinque saremmo venute a vivere qui, fossimo insieme”
“O magari ci ha imbrogliate, così invece di prendere un solo affitto, ne prende cinque!” gridò l’asiatica.
“Già si vedeva dalla faccia che quel vecchio ubriacone che viveva in un buco era un pezzo di merda…” ringhiò la dark.
“Comunque, che ci piaccia o no, ora viviamo tutte insieme” concluse l’ispanica “Che ne dite di presentarci, ignorando le iniziali urla?”
“Va bene” dissero le ragazze, e ci sedemmo sul divano non troppo stabile.
“Courtney.”
“Heather.”
“Anne Maria.”
“Gwen.”
“Dawn.”
“Ok.”
“Ok.”
Dopo  queste  presentazioni  non troppo lunghe, e dopo circa un minuto di silenzio, parlai.
“Ragazze, so che siete venute tutte qui per un motivo… per abbandonare la vostra vita, che vi ha causato molte sofferenze.. o sbaglio?”
“E tu come fai a saperlo?!” gridò quasi Anne Maria.
“Ho intuito” mentì “Anche io sono qui per questo motivo.”
Nessuna di loro parlò per qualche secondo, poi Courtney disse:
“Eccome. I miei genitori mi hanno costretto a fare tutto quello che volevano loro, e per una volta che ho trasgredito le regole sono rimasta tradita dal mio “ragazzo”, abbandonata dalla mia famiglia e incinta.”
“Non mi pare che tu abbia il pancione” osservò di nuovo Anne Maria
“L’ho perso. Una macchina mi è venuta addosso una notte. Vivevo per strada, perché la mia famiglia ora mi odia, perché non sono come vogliono loro.”
Disse abbassando la testa con voce rotta e stringendo le unghie nei ginocchi.
“Io” parlò Anne Maria “mi sono prostituita perché mia mamma aveva un tumore, e non avevo soldi per curarlo, oltre la casa ipotecata. Quando ho raggiunto la somma era troppo tardi, è morta. Quel lurido di mio padre non so dove sia, e ho un fratello in Italia.”
Dopo altro silenzio, parlò Gwen.
“Sono stata vittima di bullismo. Insulti, prese per il culo, pugni , calci , vomito. Ho resistito tre anni e un po’, poi ho detto “basta”, perché per colpa loro sono diventata una cazzo di bulimica e autolesionista. I miei se ne fregavano. Sono scappata.”
Lasciai parlare Heather.
“io avevo il tuo esatto problema opposto. Ero una delle più popolari della scuola, e la popolarità mi aveva accecato al punto di diventare la più temuta della scuola. Era bello per me, ma non sapevo di essere diventata un mostro senza cuore, e me ne sono accorta dopo essere rimasta sola. Mi sono data alla droga e all’alcool, tanto a nessuno importava, ero sola.”
Tutte mi guardarono, aspettando la mia storia.
“Io sono stata adottata, ma non è questo il problema. Ho un dono, so leggere l’anima della gente e comunicare con gli animali, per questo sapevo perché eravate qui. Nessuno mi parlava per questo, pensavano fossi pazza, ero completamente sola.”
Ci fu altro silenzio, poi Courtney parlò:
“Beh… se siamo qui siamo qui per ricominciare, no? Non pensiamo al passato. Guardiamo avanti”
“In fondo c’è una cosa che ci accomuna… la solitudine.” Dissi
“Ha ragione.” Esclamò Gwen riferendosi a me.
“E allora basta pensarci, anche se sarà difficile! “ si alzò Heather
“Già! Ora che ci conosciamo, sistemiamoci, la vita va avanti.” Concluse Anne Maria sorridendo.
  
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