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Autore: Xevias    06/10/2008    14 recensioni
Draco e Pansy si devono sposare, e hanno assunto un'organizzatrice di matrimoni per realizzare in modo perfetto il giorno più importante della loro vita: ma quando è una ex Grifondoro ad organizzare l'evento, quando il Futuro Sposo inizia a delirare, ma soprattutto quando ci si mette di mezzo l'amore.. chi può sapere come andrà a finire?
Dopo il successo di "Love's game", un'altra longfiction tutta da scoprire!
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Mio

Hermione sembrava una furia: camminava veloce, molto più veloce della sua solita andatura, e teneva le mani strette in due pugni lungo i fianchi, con le nocche bianche per il troppo stringere; si stava dirigendo a grandi passi verso il San Mungo, senza curarsi del fatto che, a quell'ora, il tempo per le visite era già passato da un pezzo.

Percorrendo le strade di Londra ed entrando poi nell'ospedale, la donna sentì la rabbia crescere in lei: si era fidata di Harry, gli aveva raccontato tutti i suoi segreti.. e lui che aveva fatto?! Li aveva spifferati a Malfoy?! Come aveva potuto?!?

- Signorina, dove crede di andare? - le chiese un'infermiera, tentando di fermarla prima che potesse entrare nella stanza di Harry.

- Oh non si preoccupi, il tempo di ammazzarlo e me ne vado. - ringhiò lei in risposta, oltrepassando la donna con rabbiosa determinazione.

- Svegliati! - urlò all'uomo, che sobbalzò tirandosi su a sedere.

Hermione si avvicinò al letto, e se lui avesse potuto sarebbe indietreggiato per il timore che gli incuteva: - Voglio solo sapere a cosa diavolo pensavi quando hai detto a Malfoy come mai non sono diventata una Medimaga. Voglio che mi spieghi cos'ha pensato quel tuo cervello bacato in quel momento, quale dei tuoi neuroni si è fuso a tal punto da fare una cosa simile. Spiegamelo Harry, perchè non riesco proprio a capirlo. - sibilò, guardandolo con odio.

Lo odiava, sì: aveva tradito la sua fiducia, e per la donna quella era la cosa peggiore che qualcuno potesse fare.

L'ex grifone si passò una mano tra i capelli: - Hermione, ascolta. Era da un po' che Malfoy si chiedeva come mai non avessi ottenuto quel posto, e quando me l'ha chiesto, io.. non lo so, sembrava che volesse davvero saperlo, e non solo per rinfacciartelo o cose del genere! E poi potrebbe esserti d'aiuto, lui.. -

Lei lo interruppe, furibonda: - Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, so cavarmela benissimo da sola! - ringhiò con gli occhi velati di lacrime - Mi hai delusa, Harry, hai tradito la fiducia che avevo riposto in te. E ti odio per questo. - mormorò con voce spezzata, lasciando la stanza.

Non ce la faceva a rimanere lì, a sentire le scuse di lui: lei si era fidata, e lui aveva raccontato tutto a Malfoy; non aveva importanza se l'avesse fatto in buona fede, l'aveva tradita.

Piangendo lacrime di rabbia e delusione, la donna tornò a casa sua, buttandosi sotto le coperte ancora completamente vestita: con gli occhi gonfi per il troppo piangere, Hermione si addormentò quasi subito, esausta, scivolando in un sonno senza sogni.

                                                                                   ***

- Maledizione! -

Draco diede un calcio al divanetto di pelle di fronte al camino, mentre Pansy si sedeva, pallida, su una poltroncina lì accanto.

L'uomo si passò una mano tra i capelli con un gesto rabbioso: era andato tutto a rotoli per colpa sua! Ma perchè, perchè non era riuscito a tenere la bocca chiusa?! Senza contare la storia di Blaise e di tutto il casino che ne sarebbe conseguito!

- Ne parleranno tutti i giornali, vero? - chiese Pansy, con un filo di voce.

Malfoy si volse lentamente verso di lei: - Puoi starne certa. Il Profeta riempirà tutte le pagine con la cronaca di quello che è successo stasera, c'è da giurarci. - le rispose, gelido.

La donna annuì, portandosi poi una mano alla bocca per ricacciare indietro il singhiozzo che le era salito dalla gola, mentre lacrime calde scendevano sul suo viso.

Draco, a quella vista, si addolcì e si sedette accanto a lei: - Mi dici perchè mi hai mentito? Perchè mi hai detto che tu e Blaise ne avevate parlato e che lui era d'accordo ad essere solo uno zio per il bambino? -

Lei respirò a fondo: - Ne abbiamo parlato. - rispose con voce tremante - Ma non gli ho dato il tempo di controbattere, me ne sono andata subito.. non potevo sostenere il suo sguardo, capisci? Lui crede che per me non sia importante riconoscerlo come padre, crede che m'importi solo della mia reputazione.. ma tu sai che non è vero, lo sai.. mi porteranno via il bambino, Draco.. - sussurrò tra le lacrime, scoppiando a piangere subito dopo.

Lui l'abbracciò, permettendole di rifugiarsi tra le sue braccia: sapeva che se la famiglia di Pansy avesse scoperto della sua relazione con Blaise, e ancor peggio del fatto che lei era rimasta incinta, le avrebbero chiesto di abortire o di abbandonare il bambino appena nato; anzi, era probabile che se ne sarebbero occupati loro personalmente. Famiglie come le loro non avrebbero mai potuto accettare un bambino nato fuori dall'unione della coppia che loro stessi avevano creato mediante un accordo: sarebbe stato un bastardo, non ci sarebbe mai stato posto per lui. Per questo Pansy avrebbe voluto tenere tutti all'oscuro dell'identità del vero padre, per poter tenere il bimbo che portava in grembo, per permettergli di vivere e crescere circondato dall'amore della madre e dello "zio". Ma Blaise, all'oscuro di tutto ciò, aveva creduto che la reputazione fosse la principale preoccupazione della donna, e aveva agito d'istinto.

- Non voglio che qualcuno me lo porti via.. è il mio bambino.. - ripeteva intanto Pansy, cullata dall'uomo che la teneva stretta.

Sì, Pansy voleva quel bambino: e lo voleva perchè rappresentava l'unione tra lei e Blaise, perchè era la prova tangibile del loro amore. E perchè, dopo anni e anni di solitudine, dopo aver vissuto in una famiglia dove affetto ed amore erano due parole completamente sconosciute, finalmente aveva l'occasione di creare una vera famiglia, con un figlio a cui dare tutto l'amore che lei non aveva ricevuto da piccola.

- Nessuno te lo porterà via, vedrai. - le sussurrò lui all'orecchio, cercando di calmarla; quando ci fu riuscito, l'uomo la prese in braccio e la portò a letto, vegliando su di lei fino a quando non la vide addormentata.

Ora che aveva calmato Pansy, c'erano tre cose da fare: la prima era parlare con Blaise, spiegargli la situazione e convincerlo che nessuno aveva cospirato contro di lui; la seconda era impedire che quello scandalo venisse letto da ogni singolo mago o strega di Londra, convincendo quindi il direttore del Profeta a non pubblicare l'articolo. E la terza.. la terza era andare a parlare con la Granger, scusarsi, e.. e baciarla fino a farle capire cosa provava per lei.

Per questo Draco prese il cappotto e, senza perdere tempo, si smaterializzò a casa dell'amico.

                                                                                   ***

Blaise era appena rientrato a casa, quando Draco si smaterializzò di fronte a lui: i due si fissarono per un lungo istante, come due contendenti che si studiano prima della lotta.

- Non mi sembrava di averti invitato a casa mia, Malfoy. - disse Blaise, gelido.

- Non mi sembrava di aver bisogno dell'invito per venire, Zabini. - replicò l'altro con lo stesso tono.

L'uomo arricciò il naso in una smorfia, incrociando le braccia al petto: - Che diavolo vuoi ancora, Draco? Non hai combinato già abbastanza guai? - gli chiese, sprezzante.

Malfoy scosse la testa: - Qui quello che combina guai sei solo tu. Hai commesso un forte errore di valutazione, Blaise, e se non ti conoscessi bene direi che non hai la minima idea di com'è fatta Pansy, la donna di cui sei innamorato. -

Blaise sbuffò: - Non ho tempo per i tuoi giochi di parole, vattene. - lo gelò, ma Draco non sembrava avere intenzione di mollare tanto facilmente.

- Me ne andrò, sì. Ma non prima di averti detto come stanno le cose. - rispose, raccontando all'amico tutto ciò che sapeva, e spiegandogli così il perchè del gesto di Pansy.

- Perchè non me ne ha parlato? - chiese l'uomo alla fina del racconto dell'altro, cercando di simulare indifferenza senza però riuscirci del tutto.

Draco si concesse un mezzo sorriso: - Sa quanto sei testardo, Blaise, e sapeva che avresti risolto la situazione a modo tuo, a costo di dover togliere di mezzo i suoi genitori e i miei. Ha preferito agire di testa sua. - gli rispose, rincuorato dall'espressione dell'amico che si era ammorbidita.

- Saresti un ottimo padre, Blaise, e nessuno lo sa meglio di me. E sarei felicissimo di essere uno zio per tuo figlio: ma Pansy ha paura che le porteranno via il bambino, per questo ha finto che fossi io il padre. - proseguì  - E adesso, dopo quello che è successo al ristorante..  il Profeta ci ricamerà sopra una storia da copertina, e per Pansy sarà come firmare una condanna a morte. -

Blaise sospirò, passandosi una mano sul viso: - Come facciamo ad evitarlo? - chiese, serio.

- Dobbiamo parlare col direttore del Profeta, e convincerlo a non pubblicare la storia. - rispose Draco, con lo stesso tono - E non sarà facile. - aggiunse amaramente.

L'altro aggrottò la fronte: - Che intendi dire? - gli chiese.

Malfoy storse la bocca: - Il direttore del Profeta e mio padre si conoscono da anni, erano compagni di scuola a Hogwarts; per fartela breve, i due non sono mai andati d'accordo, al contrario. Mio padre gli ha messo i bastoni tra le ruote parecchie volte, e lui ha giurato di vendicarsi della mia famiglia per i torti subiti: quale miglior occasione di screditare me e il mio matrimonio di questa? -

L'ex serpeverde abbassò lo sguardo: - Draco.. se non fosse stato per me.. - disse, mentre i sensi di colpa lo colpivano come un pugno nello stomaco, ma l'amico lo interruppe.

- Non ho bisogno delle tue scuse, Blaise. Ora vediamo di risolvere tutto 'sto casino. -

                                                                                   ***

- Spiacente Malfoy, non si può fare. -

Draco strinse le labbra, riducendole in una linea sottile: - Forse non ci siamo capiti. Non andrò di mezzo solo io, non sarà solo la mia vita ad essere rovinata. - sibilò, duramente.

L'uomo sogghignò: - Draco Malfoy che si preoccupa per la vita di qualcuno, un'altra notizia da copertina. - commentò malignamente - Sfortunatamente, il Profeta non si occupa di fornire aiuti umanitari, ma d'informare i lettori. E la tua storia, Malfoy, riempirà le pagine del nostro giornale per parecchio tempo. -

Malfoy strinse i pugni, facendo sbiancare le nocche: - Me la pagherai cara. - ringhiò contro l'uomo, uscendo a passo veloce dalla sede del giornale.

- Che facciamo adesso? - chiese Blaise, preoccupato.

L'altro scosse la testa: - Non lo so.. quel bastardo, figlio di buona donna.. - sibilò con odio - Blaise, io devo fare una cosa.. aspettami a casa tua, ci metto poco. - gli disse, congedandosi da lui.

Doveva parlare con la Granger, prima di potersi concentrare su altro: a passo veloce, l'uomo si diresse a casa di lei, decidendo di smaterializzarsi direttamente all'interno; non era sicuro, infatti, che la donna l'avrebbe fatto entrare se avesse suonato il campanello.

Una volta all'interno, trovare la camera di Hermione non fu troppo difficile, poichè la casa non aveva dimensioni eccessive: Draco si stupì del fatto che la donna, pur essendo una maga, non avesse protetto la sua casa con degli incantesimi, ma forse non aveva mai pensato all'eventualità che qualcuno ci si materializzasse dentro.

L'uomo si avvicinò al letto, dove la Granger dormiva coperta fino alla testa.

- Granger? - la chiamò, scuotendola leggermente.

Un borbottio indistinto salì da sotto le coperte, prima che una massa di capelli aggrovigliati comparisse all'improvviso.

- Mmhh... ? ... Malfoy? .. oddio, sto sognando di nuovo... - mugugnò, passandosi una mano sulla faccia e scuotendo la testa.

L'uomo si accigliò: - Granger? Ti senti bene? - le chiese.

Hermione sbattè più volte le palpebre: - Co.. non.. non sto sognando? - mormorò, fissandolo come se fosse un alieno - Ma.. ma che ci fai qui? - gli chiese, allarmata - Fuori da casa mia!! - urlò, balzando giù dal letto per spingerlo via.

- Non è possibile, ma non sai che questa è violazione di domicilio, potrebbero arrestarti per una cosa del genere! - borbottava la donna, spingendo l'uomo senza riuscire a smuoverlo di un millimetro.

Draco la fissò divertito, prima di prenderla per i polsi e attirarla a sè: - Hai finito? - le chiese, dimenticandosi per un attimo tutti i suoi problemi.

Lei lo fissò, gelida: - Vattene subito, Malfoy. Non sto scherzando. - gli ringhiò contro.

Malfoy non accennò a diminuire la presa: - Nemmeno io sto scherzando, Granger, puoi starne certa. - rispose.

Hermione diede uno strattone ai polsi, costringendolo a lasciarla andare: - Mi spieghi che diavolo vuoi ancora da me? Mi sembrava di essere stata abbastanza chiara. - gli chiese, allontanandosi da lui di qualche passo.

- Devo mettere a posto le cose tra noi, Granger. Almeno questo devo farlo. - rispose lui, facendo sorgere nella donna una certa curiosità.

- Che intendi dire? - gli chiese infatti, e Draco, dopo qualche secondo di silenzio, le raccontò ogni cosa.

L'ex grifona ascoltò in silenzio e, quando l'uomo ebbe esaurito le parole, si affrettò ad indossare un maglione pesante ed un cappotto lungo sopra il pigiama, sostituendo delle scarpe da ginnastica alle pantofole.

- Che stai facendo? - le chiese, lui, ma lei non gli rispose; con un gesto secco della mano, la donna lo invitò a seguirla, e Draco fece appena in tempo a cogliere le parole "Smaterializzazione" e "Gazzetta del Profeta", prima di vederla scomparire.

- Mi farà diventare matto. - mormorò Malfoy, un attimo prima di scomparire anch'egli nel buio della notte.

                                                                                   ***

- Perchè lo fa, signorina Granger? Non ci guadagna niente da questa storia. -

Hermione fece un sorrisetto: - Diciamo che sono in vena di compiere una buona azione. E non si finga dispiaciuto, la notizia che pubblicherà domani al posto di quella sul matrimonio di Malfoy è molto più importante. -

L'uomo ghignò: - Lo ammetto, non avrebbe potuto farmi un'offerta migliore. E'stato un piacere parlare con lei, signorina Granger, e grazie. -

La donna sorrise appena, ignorando la mano che l'altro le aveva porto, e uscendo velocemente dall'ufficio del direttore.

Draco l'aspettava lì fuori, ansioso e confuso: la Granger non gli aveva spiegato niente, gli aveva semplicemente ordinato di aspettarlo mentre lei risolveva la faccenda ed era entrata nell'ufficio di quel verme con la freddezza più assoluta. Che diavolo si stavano dicendo?

- Malfoy. -

L'uomo si volse di scatto, fissando il volto impassibile della donna: - Che cos'è successo? Che ti ha detto? - le chiese.

Lei gli lanciò un'occhiata sprezzante: - Ho ottenuto un risultato dove tu hai fallito, tutto qui. - gli rispose, e Draco potè permettersi alcuni secondi di sollievo prima che l'ansia lo invadesse di nuovo.

- Ma come hai fatto? Cos'ha voluto in cambio? - le chiese ancora.

- Niente che non fossi disposta a cedergli. - rispose lei, enigmaticamente.

La donna fece per andarsene, ma lui la fermò per un braccio: - Non ti azzardare ad andartene, Granger, devo sapere. -

Lei sostenne il suo sguardo, alzando il mento in un gesto di sfida: - Gli ho offerto la mia storia in cambio della tua. I miei studi, il perchè non sono diventata una Medimaga.. tutto quanto. Una testimonianza unica della diretta interessata: era più di quanto quell'idiota potesse sperare. -

Draco impallidì: - Cosa.. che diavolo hai fatto?! Ma come ti è saltato in mente?! - urlò, incredulo - Ti sei giocata ogni possibilità di diventare una Medimaga, te ne rendi conto?! Non ci sarà più nessuno ad appoggiare una tua domanda, a questo ci hai pensato?! -

Hermione abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo di scatto: - Credi che non ci abbia riflettuto? Credi che non abbia considerato che, pubblicando tutta la storia in prima pagina, gettando fango sul San Mungo e sulle famiglie che lo sostengono economicamente, il mio futuro sarebbe stato segnato per sempre? Mi credi davvero così stupida? - gli disse, con una voce tremante per la rabbia che fece venire i brividi all'uomo.

- Ci ho pensato, ma questa era l'unica cosa da fare: quell'uomo non avrebbe mai rinunciato ad uno scoop su di te, se non per un altro più succulento; e in ogni caso, visto che tuo padre è uno dei finanziatori dell'ospedale, ci andrà di mezzo anche lui. Saremo tutti contenti, alla fine. - aggiunse, asciugandosi gli occhi.

Malfoy la fissò, ancora incapace di credere a ciò che aveva fatto: - Perchè.. -

Lei lo interruppe: - L'ho fatto per Blaise e Pansy, e soprattutto per il bambino. E' giusto che nasca circondato dall'amore dei genitori, e non dal flash dei fotografi. - rispose, fredda.

- Granger.. io.. grazie. - mormorò lui, guardandola davvero forse per la prima volta nella sua vita.

Perchè quella donna non era solo bella: era anche gentile, altruista, coraggiosa, testarda.. era incredibile.

E lui..

Lui..

Lui se ne era..

Se ne era..

Oh al diavolo!

... se ne era... innamorato.

Lei fece un piccolo cenno con la testa, prima di dargli le spalle: - Non te lo ripeterò di nuovo, Malfoy. - gli disse senza voltarsi, per impedirgli di vedere i suoi occhi bagnati di lacrime - Stai fuori dalla mia vita. -

Con queste ultime parole, la donna si allontanò da lui, camminando più velocemente che poteva: dirgli quell'ultima frase era stata la cosa più difficile del mondo, perchè..

Perchè lei..

Lei lo... amava.

 

Chiedo umilmentissimamente scusa per il ritardo!! Scusate davvero, ma tra l'università, la famiglia, gli amici e il resto non ho avuto un secondo di tempo per connettermi e postare il nuovo capitolo!! Temo di non averlo scritto al massimo delle mie possibilità, ma spero che mi perdonerete e che soprattutto vi piaccia lo stesso!!!

Grazie per le 143 persone che hanno aggiunto la storia tra i preferiti, e le 16 persone che hanno commentato!! ^^ Spero di riuscire a ringraziarvi singolarmente nel prossimo capitolo, ce la metterò tutta!! ^^

Per ora non mi resta che salutarvi, e augurarvi buona settimana!! ^^

Alla prossima!!

Xevias

  
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