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Autore: Vanisher    28/09/2014    10 recensioni
"- Ma tu sei mai stato innamorato, Ryuzaki? - la domanda mi esce spontanea, mentre mi appoggio con entrambe le mani allo schienale della sedia su cui è seduto.
L rimane impassibile mentre si volta a guardarmi - Le probabilità che io mi innamorassi, fino a poco fa, erano davvero scarse ... diciamo attorno al 25% o anche più basse, attorno al 19%. E poi innamorarmi non è mai rientrato nelle mie priorità ... e nei miei bisogni -
- Fino a poco fa? - sono così vicina al suo viso che sento il suo respiro sulle guance, le mie labbra per poco non sfiorano le sue - Vuoi dire che ...? -
- In questo periodo le probabilità sono aumentate in modo quasi surreale. Non mi era mai successo prima d'ora e premetto che la cosa è alquanto ... sorprendente. Diciamo ... diciamo che le probabilità sfiorano il 65%Ma se mi stai così vicina ... - le sue labbra toccano le mie - Le probabilità non faticano a sfiorare l'85% -"
Lui, il più grande detective del mondo incaricato di risolvere il caso Kira.
Lei, investigatrice in incognito incaricata di scoprire l'identità di L.
Lui, non conosce cosa sia l'amore.
Lei, ha archiviato quel sentimento da tanto tempo.
Lui, un passato misterioso.
Lei, lo scoprirà.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 38
" SHINIGAMI "



Avvertenze : alcuni elementi di questa fan fiction sono differenti dall'opera originale e i fatti accaduti nell'opera hanno subito lievi modifiche



L si è liberato temporaneamente delle manette, ammanettando al suo posto Mello, in modo che possa controllare che Light non faccia nulla di sospetto. Non credo sia stata una buona idea, scegliere Mello per questo compito. Io e L rimaniamo soli sul largo tetto dell'edificio, coperto da quattro grosse e alte mura grigie su tutto il perimetro. C'è un'antenna bianca rotonda e molto grande saldata su una delle mura e più in là i due elicotteri di cui aveva parlato L. In tetto è così grande da sembrare una piazza, della stessa tonalità di grigio che ha assunto in questi ultimi minuti il cielo sopra di noi, coperto da nuvole che a poco a poco si sovrappongono e che minacciano pioggia. Si è alzato anche un debole vento, che sposta i miei capelli sulla fronte e davanti agli occhi, sono costretta a passarci più volte le mani sopra per fissarli.
L avanza verso il centro del tetto, le mani sprofondate svogliatamente nelle tasche dei pantaloni e la schiena curva fasciata dalla maglietta bianca immacolata ma piena di pieghe. Le occhiaie sotto i suoi occhi sono diventate più evidenti e marcate, chissà se ha dormito almeno qualche ora di recente. Si ferma al centro del tetto, quasi bruscamente. Rimane in silenzio, attendendo che io faccia lo stesso e lo raggiunga. Lentamente, mi avvicino al detective, mentre sento il cemento ruvido di cui è composto il tetto grattarmi fastidiosamente i piedi e incrociando le braccia davanti al petto, senza staccare gli occhi da quella schiena arcuata.
- Non credo che lasciare Light nelle mani di Mello sia stata un'ottima idea, Ryuzaki - dico, mi fermo a pochi metri da lui, se allungassi una mano potrei accarezzargli quella schiena all'apparenza gracile e potrei sfiorargli i fili sottili scuri come la pece che sono i suoi capelli.
- Purtroppo credo tu abbia ragione - concorda L, senza voltarsi a guardarmi - Ma desidero metterlo alla prova, durante la sua presenza qui. Mello deve imparare a restare concentrato sui suoi obbiettivi e sulle priorità, e deve lavorare nel trattenere la sua impulsività. In più, deve gestire la rabbia che accumula minuto in minuto. Non mi aspetto che riesca nell'intento, almeno, non subito, ma è per questo che ho lasciato che Matt restasse con lui -
Annuisco, sovrappensiero - Per evitare che faccia qualche pazzia -
E' sempre stato così. Matt ha sempre dovuto fare attenzione a Mello, come un fratello maggiore, anche se è più piccolo di lui di un anno appena. E' sempre stato grazie a Matt se Mello non è finito tutte le volte nei guai, sia alla Wammy's House che fuori. Quella volta che Near aveva battuto per l'ennesima Mello in un test di logica e Mello aveva cercato di provocare l'albino per scatenare una rissa, ma Near è rimasto pacato come sempre e questo ha fatto solo infuriare di più Mello, che stava per saltargli addosso, e Matt è stato costretto a trascinarlo fuori con la forza e fargli fare un giro nel giardino per sbollire la rabbia. Anche quella volta che ci siamo messi a litigare pesantemente, stava per saltarmi addosso e io ero talmente arrabbiata con lui che non vedevo l'ora di fargli diventare un occhio nero, Matt è stato costretto a bloccarlo nel bagno del dormitorio per qualche ora prima di farlo uscire e farlo calmare. Oppure quella volta che Roger l'aveva rimproverato per qualche solita rissa in cui era coinvolto anche Mello, Matt è stato costretto a trattenere il biondo con la forza. Queste scene mi scorrono davanti agli occhi come sequenze di un film, facendomi ricordare quanto sia irascibile il biondo e anche quanto sia fragile.
- La gestione della rabbia viene sopravvalutata - mormoro.
- Lo credo anche io - L si volta lentamente a guardarmi - Ma dubito che sia di questo che avevi intenzione di parlarmi, o forse sbaglio? -
Annuisco, mentre i suoi occhi incontrano i miei. Sono passati troppi giorni dall'ultima volta che i suoi occhi mi hanno stregata, ipnotizzata, portata in un mondo parallelo in cui ci siamo solo io e lui. Mi lascio cullare da quel cielo notturno in miniatura, da quel mare in tempesta racchiuso in quelle grandi iridi.
- No, hai ragione - rispondo.
- Di cosa desideri parlarmi? -
Mi mordo ripetutamente il labbro inferiore, prima di rispondere. Ci sono così tante cose che vorrei dirgli, chiedergli, chiarire. Ma non so da dove cominciare, e non trovo nemmeno le parole adatte per farlo.
- Ho saputo che il signor Yagami è morto - comincio.
L annuisce semplicemente, più volte. Il suo sguardo si fa vitreo, è evidente che è sovrappensiero. La malinconia si cela nel suo volto, ma i suoi occhi sono perfettamente leggibili, o almeno, io riesco a leggerli come se fossero un libro.
- Perché l'hai mandato a prendermi? - gli chiedo, seria.
- Sono riuscito a trovare l'arma con cui Kira commetteva gli omicidi. Pensavo non fosse più necessaria la tua permanenza da Mello, quindi ne ho parlato con l'intera squadra e il signor Yagami e gli altri membri si sono fatti volontari per compiere la missione. E ... -
Scuoto il capo, bloccando le sue parole - Ti avevo detto di rimanere qui a svolgere il tuo lavoro, senza cercare di contattarmi o di salvarmi, perché ci sarei riuscita anche da sola. Ti avevo detto di ... -
- Ricordo perfettamente ciò che mi avevi detto, Lena - mi interrompe L.
- E allora perché non mi hai ascoltato? -
L abbassa appena le palpebre, studiando il mio volto colmo di serietà. Il cielo sopra di noi si è fatto ancora più cupo e si sta facendo sera. L sospira, si vede che la sua mente sta elaborando il modo corretto per rispondere.
- Non devo prendere ordini da te, Lena - risponde semplicemente, calcolando ogni parola con estrema cura. Eppure, nonostante sia a conoscenza dell'enorme sforzo che ha appena fatto per dire ciò senza ferirmi, rimango lo stesso delusa.
- Quindi è questo che sono? Un semplice membro della squadra incaricata di catturare Kira ai tuoi ordini che deve fidarsi ciecamente dei tuoi ragionamenti e dei tuoi piani? Sono solo questo? -
L scuote il capo - Non essere sciocca, sai perfettamente che non è così -
Alzo le spalle, cercando di cambiare argomento. Mi faccio improvvisamente seria e terrorizzata allo stesso tempo, mentre comincio a torturarmi le mani con insistenza, nervosa - E' una mia impressione oppure Light è ... cambiato? Anzi, peggiorato? -
L annuisce appena, distogliendo lo sguardo dal mio e osservando il cielo - Non è una tua impressione, me ne sono accorto anche io. Da quando ha toccato il quaderno della morte per aiutarmi ad esaminarlo, non è più lo stesso -
Aspetta. Quaderno della morte? Che cos'è?
- Il quaderno della morte? - ripeto, confusa - Di cosa stai parlando? -
L continua a fissare il cielo sopra di noi, minacciosamente scuro - Quella è l'arma che Kira utilizzava per uccidere le sue vittime. Death Note, il quaderno della morte, e al suo interno ci sono tutte le regole necessarie da sapere che Kira seguiva per commettere gli omicidi. L'abbiamo trovato la sera prima che spedissi il signor Yagami e il resto della squadra a Los Angeles per riportarti qui. A commettere gli omicidi era Kyosuke Higuchi, uno dei membri del consiglio dei dirigenti del gruppo Yotsuba, sul quale stava indagando Near per me. Higuchi è un individuo arrogante e cinico, disposto a tutto pur di privilegiare i propri interessi personali, e grazie a Misa siamo riuscito ad ottenere una registrazione in cui confessava di essere lui Kira -
Alzo un sopracciglio, a metà tra il sorpreso e l'incredulo - Misa Amane? -
- Si è dimostrata incredibilmente furba. Sinceramente, da lei non mi sarei mai aspettata una tale intelligenza. Ha corso un grosso rischio, ma è stato molto utile. Higuchi era innamorato di Misa, quindi per lei è stato abbastanza facile ottenere la registrazione. Abbiamo attirato Higuchi in una trappola, e lui ha confessato quasi subito l'arma che utilizzava per commettere gli omicidi. La sua condanna a morte si terrà a breve -
- Il Death Note - sussurro. Come può un semplice quaderno uccidere delle persone? Un pensiero mi invade la mente, e non posso fare a meno di esporlo a L - Hai detto che Light è cambiato da quando ha toccato il quaderno. Suppongo che il Death Note abbia dei poteri paranormali, se è in grado di uccidere delle persone. Quando abbiamo rinchiuso Light per cinquanta giorni, nelle prime due settimane sembrava totalmente indifferente. Ma quando ha pronunciato la parola rinuncio ... ha cominciato ad implorare di essere tirato fuori di li. Ed è completamente cambiato. Una volta mi hai detto che molto probabilmente Kira è capace di tramandare il suo potere di persona in persona, quindi chiunque potrebbe avere il suo stesso potere. Prima di essere rinchiuso, Light era Kira. Quando ha detto rinuncio, era solo Light. Quando ha toccato il quaderno, è tornato ad essere Kira. Lui ... è Kira - dico tutto d'un fiato.
L sembra riflettere qualche secondo, come se stesse analizzando attentamente ogni parola da me appena pronunciate. Il suo volto si fa serio, concentrato mentre il mio cuore batte veloce nel petto e i suoi occhi tornano nei miei.
- E' davvero ... interessante - commenta, la sua voce è inespressiva - Ammetto di aver tratto anche io una simile conclusione. Tutto ha un senso, tutto si collega. Light Yagami è davvero Kira -
- Possiamo dichiarare il caso chiuso e arrestare Light - dico, mentre l'euforia cresce in me ogni secondo di più, adesso sappiamo chi è il vero colpevole, il vero Kira, e possiamo arrestarlo, possiamo finalmente porre fine a questo incubo.
L alza una mano, frenando il mio entusiasmo - Non ancora - dice - Non abbiamo prove sufficienti per incastrare Light, e anche se lo arrestassimo, c'è un 80% delle probabilità che possa tramandare il suo potere a un'altra persona, come ha fatto con Higuchi, che verrà ugualmente condannato a morte per aver contribuito agli omicidi di Kira. Dobbiamo solo attendere -
- Attendere? - ripeto, contrariata - Attendere che altra gente muoia? -
L sospira, mentre vedo l'ombra di un sorriso illuminargli appena il viso - Temo che Mello ti abbia contagiato con la sua eccessiva impulsività -
Ma io non sorrido - Non è assolutamente vero -
- Comunque sia - cambia lentamente argomento L - E' meglio cominciare ad adottare la massima prudenza, da adesso in poi. Desidero informare Near di questa nostra ipotesi su Light Yagami e chiedere un parere anche a lui. Naturalmente, desidero convocare anche Matt e Mello, dato che anche loro due sono miei due possibili successori, sarebbe scorretto da parte mia non farlo -
Annuisco, poi osservo timidamente L - Posso vedere il quaderno? -
L sembra inizialmente sorpreso dalla mia richiesta, quasi riluttante. Ma poi mi fa cenno col capo di seguirlo, e io obbedisco. Mi porta in un labirinto di corridoi bui e umidi, come quelli della base di Mello, ma questi sono di gran lunga più puliti e non c'è puzza di muffa. Non c'è nemmeno uno spiraglio di luce che possa illuminare il pavimento sul quale sto poggiando i piedi, ma L mi precede con una tale sicurezza che sembra riuscire a vedere anche al buio. Sento la sua mano sfiorare inizialmente la mia, e sussulto a quel contatto, al contatto con quella pelle cadaverica che da tempo non toccavo. La sua mano si chiude attorno alla mia, le sue dita s'intrecciano alle mie diventando una cosa sola mentre mi lascio guidare dalla stretta della sua mano e dal suo intenso profumo di vaniglia e cannella, un profumo così dolce da essere imparagonabile e meraviglioso. Dopo minuti eterni passati a camminare e a distinguere figure indistinte nel buio, riesco a scorgere una debole luce azzurra, uno spiraglio piccolo quanto illuminato, la forma di una serratura di una porta che ai miei occhi è invisibile. L si ferma e le sue dita scivolando via dalle mie, mettendosi a frugare in una delle due tasche profonde dei suoi pantaloni blu. Sento un tintinnio, un rumore di chiavi che vengono sbattute di qua e di la. L estrarre un mazzo di chiavi e senza alcuna difficoltà riesce a trovare quella da infilare nella serratura illuminata d'azzurro. Osservo incantata i riflessi argentati della chiave mentre incontra la luce, mentre armeggia nella serratura per aprire la porta. 
La porta si apre e la luce azzurra che prima illuminava solo la fessura adesso m'inonda e mi costringe a chiudere gli occhi. Sono costretta a sbattere le palpebre più volte per sopportare la luce troppo forte e per riuscire a vedere che lentamente strascica i piedi dentro alla stanza. Lo seguo, e il detective mi fa cenno di chiudermi la porta alle spalle.
La stanza è molto piccola e c'è una lampadina al neon azzurro che pende dal soffitto, pericolosamente. Il pavimento e le quattro pareti della stanza sono anche loro azzurri e immacolati, al centro della stanza si eregge un blocco di cemento verniciato d'azzurro e sopra una teca di vetro quadrato. Al suo interno, c'è un quaderno nero. Che sia quello il Death Note di cui mi ha parlato L? Quella è l'arma più pericolosa che sia mai esistita? Un semplice quaderno?
L avanza verso la teca, ma io sono troppo timorosa per seguirlo, improvvisamente ho freddo e sono costretta a stringermi nelle spalle e incrociare le braccia davanti allo stomaco. Il solo pensiero di vedere così da vicino un'oggetto così banale ma allo stesso tempo così pericoloso ... mi affascina e mi spaventa allo stesso tempo. L mi fa cenno di avvicinarmi, e io lo affianco con esitazione.
- Eccolo - sussurra, semplicemente - Il Death Note -
E' un semplice quaderno nero, con la scritta Death Note al centro. A vederlo così da fuori non sembra letale, ma chissà cosa c'è al suo interno. Mi sporgo più in avanti per vederlo meglio, chinandomi sopra alla teca. L si avvicina a una parete, c'è un piccolo schermo rettangolare e dei tasti che prima non avevo notato. Compone un numero di sette cifre e la teca comincia a sollevarsi automaticamente, scoprendo il quaderno. Sto per allungare la mano e afferrare il quaderno, ma L mi fa cenno di aspettare e compone un altro numero, questa volta di nove cifre. Ha preso molti precauzioni ed è seriamente interessato a custodire il quaderno.
- Adesso puoi toccarlo senza che l'allarme scatti - mi spiega, tornando verso di me.
- E' incredibile come un semplice quaderno possa uccidere così tanta gente - mormoro, non riesco a distogliere gli occhi da quell'arma così letale. 
- Abbiamo controllato i nomi delle vittime della Yotsuba che Near era riuscito a fornirmi, e coincidono perfettamente con i nomi scritti sul quaderno. Higuchi usava questo quaderno per uccidere persone scomode alla società, ma gli altri membri lo chiamavano semplicemente Kira per mantenere segreta la sua identità nel caso qualcuno fosse riuscito ad origliare o a spiarli. Sono stati furbi, ma non abbastanza -
Allungo una mano verso il quaderno, questa volta decisa ad afferrarlo e a sfogliarlo, a leggere coi miei stessi occhi i nomi e a studiarlo. Sfioro appena la copertina col palmo della mano, poi le mie dita si chiudono attorno al profilo del libro e lo sollevo. La copertina è liscia e a tratti ruvida, perfettamente lucida e la scritta bianca Death Note scritta in un carattere che non riconosco è appena incisa. 
- Sembra un semplice quaderno - dico, continuando a studiare il Death Note.
- L'apparenza può ingannare, quello non è un semplice quaderno - dice una voce a me sconosciuta.
Mi volto di scatto, questa non è la voce di L. E' una voce profonda ma allo stesso tempo debole, una voce che sembra quasi ironica e canzonatoria. Non conosco questa voce, mi guardo attorno per accertarmi che nella stanza ci siamo solo io e L. Ma quando incontro quella figura, quel mostro ... sono costretta a ricredermi. 
Distante pochi metri dalla teca ormai completamente sollevata, c'è un mostro alto più di tre metri, con un paio di ali enormi e piumate, nere come la pece. La sua pelle è grigia e pallida, sembra quasi azzurra e i suoi capelli scuri sono sparati verso l'alto. La sua schiena è curva e ha le braccia talmente lunghe che toccano terra. La vita incredibilmente sottile, uno strano sorriso che mostra tutti i denti aguzzi e strani occhi ... rossi. Fatico a trattenere un urlo per lo spavento, ma più che terrorizzata sono confusa, incredula.
- Riesci a vederlo pure tu, Ryuzaki? - la mia voce è ridotta a un sussurro per l'incredulità, mentre con una mano strattono la maglietta bianca di L, dapprima lentamente, poi sempre con più forza.
- Lui è uno Shinigami, Lena, un dio della morte - mi spiega L, pacatamente. Ma come fa ad essere così tranquillo davanti a un mostro? Davanti a uno Shinigami? Gli dei della morte ... appartengono alla cultura giapponese e sono stati introdotti da poco, questi esseri chiamati Shinigami. Non è possibile che esistano davvero, è assurdo.
- Gli Shinigami ... esistono davvero? -
- Ma certo che esistono! - esclama lo Shinigami, la sua voce è talmente canzonatoria da sembrare quasi umana - Io mi chiamo Ryuk, e sono lo Shinigami di quel quaderno che hai in mano - 
- Qualsiasi domanda tu abbia da fare, ti conviene porla direttamente a lui - mi consiglia L, indicandomi Ryuk con un cenno del capo. 
Annuisco e smetto di strattonare la sua maglia bianca. Ci sono così tante domande che vorrei porre a uno Shinigami, ma non so da dove cominciare. Cerco di riordinare le idee mentre mi faccio coraggio - Da dove vieni, esattamente? -
- Dal mondo degli Shinigami, naturalmente - mi risponde Ryuk - E' un'altra dimensione popolata da creature come me e comandate dal Re degli Shinigami. Solo chi ha usato il Death Note durante la propria vita terrena vi può accedere dopo la morte -
Una domanda mi sorge spontanea - Questo è l'unico Death Note che esiste al mondo o ce ne sono altri? -
- Ogni Shinigami possiede il proprio Death Note, ma su di noi non ha alcun effetto. Solo sugli umani è in grado di funzionare. Una volta che il Death Note tocca il suolo, diventa proprietà della Terra. Il primo che lo tocca ne diventa il proprietario, e lo Shinigami non può fare altro che seguire il nuovo proprietario -
- E come fa ad uccidere le persone? -
- Ci sono delle regole ben precise. Apri il quaderno alla prima pagina -
Obbedisco e apro il quaderno. Sul retro della copertina ci sono delle regole, incise di bianco, delle istruzioni per l'uso. Quindi ... il potere di Kira, ammesso o non ammesso che sia Light, deve seguire delle regole precise. Delle regole che metteva in pratica sotto i nostri occhi, delle regole scritte. Passo un dito sulle parole incise, su quelle parole, quelle frasi che formano le regole del quaderno più temibile al mondo.
- Ryuk - non riesco a staccare gli occhi dal quaderno, cominciando ad immergermi poco a poco nella lettura e nella comprensione delle regole - Non ti dispiace se do un'occhiata al quaderno, vero? -



* * *



Mi è quasi tutto chiaro, finalmente.
Il nome della persona che verrà scritta sul Death Note morirà di arresto cardiaco entro quaranta secondi, ma si possono specificare le cause della morte, l'ora e il giorno nei seguenti sei minuti e quaranta secondi. E' necessario avere bene in mente il volto della persona che si vuole uccidere, per evitare di colpire omonimi. Una pagina presa dal Death Note, o anche un solo frammento della pagina, mantiene tutte le caratteristiche del quaderno. E' incredibile la precisione con cui vengono scritte queste regole.
Ma ci sono due regole che mi lasciano perplessa. Se il possessore del Death Note non uccide entro tredici giorni dall'ultima annotazione, lui o lei morirà. Se il Death Note viene bruciato, distrutto o altrimenti danneggiato in qualsiasi modo, tutti quelli che hanno toccato quel Death Note moriranno. Quindi ... è possibile dimostrare la propria innocenza seguendo la regola del tredici giorni. Se Light fosse Kira sarebbe già morto nel periodo della sua incarcerazione. Se solo non fosse per questo ...
- Quindi ... tu non stai più scrivendo nessun nome su questo quaderno, Ryuk? - chiedo, alzando la testa dal quaderno per incontrare le iridi giganti e rosse dell Shinigami che mi sta comodamente seduto di fronte.
- No, non sto più scrivendo alcun nome - mi rivela Ryuk - Ma potrei farlo, chiunque sia il nuovo proprietario umano del Death Note. Nulla mi impedirebbe di farlo -
- Puoi dirmi chi è l'attuale proprietario umano? -
- Potrei -
- Me lo puoi dire, per favore? -
La risata beffarda e glaciale di Ryuk mi fa venire la pelle d'oca, ancora non riesco a capacitarmi del fatto che una creatura che fino a stamattina credevo inesistente ride e si siede davanti ai miei occhi, rispondendo a tutte le mie domande - Cosa ci guadagnerei nel tradire la fiducia dell'umano che tuttora possiede il mio quaderno? -
- Pensi che eliminerebbe il quaderno, se tu lo tradissi? -
- Anche se lo facesse, sarebbe una cosa stupida, non trovi? Nel mondo degli Shinigami posso sempre trovare un altro quaderno su cui scrivere i nomi degli umani da uccidere. E poi, si compirebbe la regola secondo la quale chiunque cerchi di rendere il quaderno inutilizzabile è destinato a morire. Non sono immortale, ma certamente non è questo il modo in cui morirò. Quindi, cosa ci guadagnerei? -
Guardo L, chiedendogli telepaticamente aiuto. Le sue iridi scure rimangono fisse nelle mie per qualche secondo, prima di concentrarsi su Ryuk che con pazienza attende una risposta.
- Ryuk ... - comincia L, il suo tono è concentrato e neutrale allo stesso tempo - Suppongo che come Shinigami non avrai alcun tipo di problema nell'ottenere tutto ciò che desideri. E poi, se non erro, il tuo unico desiderio e l'unico motivo per cui rimani coinvolto nella faccenda nel ruolo di spettatore è per puro svago e divertimento. Giusto? -
- In effetti, si - annuisce Ryuk - Voi umani siete proprio uno spasso, nonostante facciate delle cose noiose e vivete in un mondo noioso. Siete anche una razza stupida, ignorante e terribilmente arrogante se non per alcune rare eccezioni -
- Purtroppo, concordo con quello che dici - dice L - Quindi, ho intenzione di aiutarti a goderti lo spettacolo mentre cerchiamo di stanare il nostro avversario, sebbene non ne conosciamo l'identità. Ma per farlo, è necessario che tu mi dica cosa desideri maggiormente -
Mi volto di scatto a guardare L, confusa e incredula per quello che ha appena detto. Sto per aprire bocca e ribattere, ma L alza una mano in aria per bloccare le parole non ancora uscite dalla mia bocca, continuando a fissare Ryuk con estrema concentrazione. A fatica reprimo una protesta.
- Tu vorresti offrirmi la cosa che desidero maggiormente ... in cambio dell'identità dell'attuale proprietario del quaderno? - sintetizza velocemente Ryuk, quasi impaziente.
- Esatto - annuisce L.
Ryuk ride ancora, i suoi denti aguzzi sono gialli e appuntiti come lame. I suoi occhi rossi si fermano prima su L e poi su me - In effetti, c'è qualcosa che desidero ardentemente ... -



Angolo dell'autrice : Bene! Ecco il nuovo capitolo e, rullo di tamburi, appare anche il mitico e insostituibile Ryuk! So che vi è mancato, ma adesso la sua presenza all'interno della storia è fondamentale. E ho deciso che da questo capitolo coinvolgerò moltissimo anche voi lettori, che mi aiuterete a sviluppare da qui in poi la storia per renderla più bella e avvincente possibile. Vorrei che voi rispondiate sinceramente a questo quesito tramite recensione o messaggio privato :
Che cosa potrebbe desiderare Ryuk così ardentemente da tradire Light?
Condizioni : deve essere qualcosa di folle, che riguardi L oppure Lena ( o se volete tutti e due insieme eh eh eh ), possibilmente qualcosa di macabro con una lieve sfumatura di ironia e divertimento. Potete sbizzarrire la vostra fantasia!
Nei miei prossimi angolini continuerò a coinvolgervi, così tutti insieme potremo contribuire a rendere fantastica questa storia. La trovate una bella idea? :-)

Bacioni,
Hope
   
 
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