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Autore: Vampire_Queen    28/09/2014    2 recensioni
Le persone che non credono nei sogni sono da considerare come vuote.
Mi possono criticare, torturare, qualsiasi cosa...ma nessuno può togliermi i miei sogni.
Io un mio desiderio, un mio sogno già c'è l'ho, e vi prometto che alla fine tornerò a raccontarvi se l'ho realizzato.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, T.O.P., Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 23
Things Never Say
 


-Amore?Aly?Honey?Ci sei???- mi chiama Ji scrollandomi leggermente riscuotendomi dai miei pensieri.

-Eh?Si Ji, che c'è?- chiedo voltandomi verso di lui con un'espressione interrogativa stampata in viso.

Lo vedo tornare a guardare la strada con un sospiro mentre le luci dei lampioni illuminano a intermittenza l'interno della Lamborghini.

-Dovrei chiedertelo io!Da quando a cena mia madre ha parlato di matrimonio mi sembri una mummia!- esclama lui con un tono di voce che non riesco a classificare.

-N-non è vero...è solo che non ho nulla da dire tutto qui- mormoro giocherellando con una ciocca di capelli.

-Non è così e lo sai!Tu hai sempre qualcosa da dire. Non mi piace quando menti, soprattutto se menti a me- ribatte Ji con una nota di tristezza nella voce.

-Ok, vuoi la verità?Mi pare un po' affrettato no? In fondo stiamo insieme solo da 6 mesi- dico alzando lo sguardo che fino a quel momento avevo tenuto fisso sulle mie scarpe. I capelli, che ormai iniziano a sfaldarsi dall'elaborata acconciatura in cui erano racchiusi, scendono a coprirmi il viso.

-Guarda che 6 mesi non sono poco- lo sento precisare, come a dire che ho una percezione del tempo sfasata.

-Non ho detto che è poco amore, ma non è neanche un anno. Che fretta c'è?- domando guardandolo.

Lui non risponde subito, ma accosta fuori dalla corsia spegnendo il motore.

-C'è che ti amo da impazzire- mi dice prendendomi il viso fra le sue mani.

Le mani che io adoro guardare mentre, stringendo una penna, compongono le canzoni che mi fanno sognare, che amo sentire tra i miei capelli, sul mio viso, sul mio corpo, intrecciate alle mie mani...

Si avvicina al mio collo bianco, dà un bacio alla mia pelle, poi un respiro, mentre io mi scosto di nuovo e sorrido.

-Cosa stiamo facendo?- dico piano con una risatina.

-Ssshhh...- mi sussurra -amami e basta-.

Mi bacia passionale tirandomi a se facendo si che presto i vestiti diventino un fastidio insopportabile. Ho bisogno di sentire la sua pelle sotto le mie dita.

Ricambio immediatamente il bacio schiudendo le labbra facendo scontrare le nostre lingue ottenendo in risposta un gemito soffocato mentre affondo le mani tra i suoi capelli.

-Non dovremmo usare qualche precauzione?- mormoro fermandomi un secondo di malavoglia.

-Non è il tuo periodo fertile ricordi?Me l'hai accidentalmente detto ieri, e poi anche se ci fossero sorprese sai quanto vorrei una bimba- mi sussurra sulle labbra guardandomi negli occhi con uno sguardo colmo d'amore.

Sorrido annuendo riprendendo a baciarlo mentre gli sbottono la camicia usando quel gesto come un consenso.

-Prega solo che nessuno ci becchi con GoogleEart- dico con una risatina prima di venir trascinata sui sedili posteriori mentre lo sento ridacchiare.

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-Eccoli qua!Che vi avevo detto!Non serviva farsi tanti problemi!- esclama SeungRi appena entriamo in casa facendoci sobbalzare.

Tae, Bingu e Daesung sono seduti sul divano mentre Ri è spaparanzato sul bracciolo della poltrona.

-Avreste anche potuto mandarci un messaggio per avvisarci che non sareste rientrati per la notte- esordisce Top guardandoci un po’ male mentre ci togliamo i cappotti.

-Si mammina la prossima volta ti chiameremo quando arriviamo lì, quando usciamo da casa dei miei, quando arriviamo al ristorante, quando ne usciamo e mentre stiamo per salire in macchina- ribatte JiYong facendo alzare gli occhi al cielo al più grande mentre Dae e Sol se la ridono sotto i baffi.

-Insomma, lo so che hai ragione Tabi, ma non c’era bisogno di preoccuparsi, in fondo siamo entrambi adulti- dico togliendomi le scarpe lasciandomi crollare sulla poltrona accanto a SeungRi, i capelli completamente ridotti a un disastro. Trattengo uno sbadiglio coprendomi la bocca con una mano, cosa che non sfugge a Oppa Panda.

-Hyung!Non si fanno certe cose in macchina!- esclama in direzione di Ji, con tono falsamente shockato facendoci arrossire entrambi.

-Ri!Smettila di fare il voyerista e trovati una ragazza!- dice G-D mentre io spingo giù dalla poltrona il moro facendolo cadere di culo tra le risate generali dei ragazzi.

-Pensavo di abitare con 5 uomini e non con 4 bambini e un ragazzo. Vado a farmi la doccia- sbuffo alzandomi dirigendomi verso il bagno.

-Ohi hyung perché non vai con lei eh?-.

“SeungRi ha decisamente voglia di morire oggi” penso voltandomi un secondo verso il soggiorno giusto in tempo per vedere il mio ragazzo che tenta di soffocare il Panda con un cuscino del divano.

Mai provocare Ji con battutine riguardanti me e lui, vista la sua gelosia si rischia di non capire cos’è stato a ucciderti.

A quella vista scoppio in una risata per poi chiudermi la porta del bagno alle spalle iniziando a spogliarmi, buttando il vestito nella cesta dei panni sporchi. Dopo provvederò a portare tutta la roba a lavare, penso che sarebbe abbastanza imbarazzante se lo facessero gli altri visto che, non si sa come, la gonna mi si è sporcata e di certo non con il vino…

Apro l’acqua aspettando che si scaldi un po’ prima d’infilarmi sotto il getto.

Pian piano mi rilasso completamente e, senza preavviso mi tornano in mente i ricordi di me, che, immersa nell’acqua della vasca di casa mia, fantasticavo a come doveva essere poter vivere a Seoul, a come sarebbe stato andare finalmente a un concerto dei Big Bang, conoscerli, conoscere G-Dragon…

Alla tristezza che provavo ogni volta che qualcuno mi andava contro dicendomi che non sarei mai riuscita a realizzare nulla di quello che avevo in mente poiché per loro era impossibile.

Senza preavviso i brutti ricordi mi assalgono la mente e una scarica di dolore mi attraversa lasciandomi senza fiato.

Mi stringo inconsciamente le braccia attorno al corpo, come se volessi difendermi da tutto, accucciandomi in un angolo della doccia, le lacrime mi rigano le guancie mischiandosi presto all’acqua che spiove su di me.

Improvvisamente apro gli occhi tornando alla realtà rendendomi conto solo ora di essere seduta a terra, con ancora l’acqua calda che corre.

Mi tiro su chiudendo il rubinetto e afferro un asciugamano da avvolgermi attorno al corpo mentre tento inutilmente di asciugarmi le lacrime che non ne vogliono sapere di smetterla di scendere solcandomi le guance.

Entro a passo svelto in camera chiudendo la porta rivestendomi; indosso una gonna scozzese rossa  con sopra una felpa nera lasciando sciolti i capelli rossi in modo che mi ricadano sulle spalle.

Lo sguardo mi cade quasi subito sulla mia mano sinistra, dove all’anulare dovrebbe esserci l’anello che Ji mi ha regalato il 100 giorno di relazione, il gemello di quello che indossa lui ogni volta che non deve uscire a meno che non sia travestito.
Sarebbe un disastro se su internet comparisse una sua foto con l’anello al dito. Finiremmo tutti nei casini, io e lui più degli altri.

Mi accorgo subito di non avere l’anello al dito e corro in bagno, l’ho lasciato certamente lì, mi ricordo bene di essermelo tolto prima di entrare in doccia. Mentre sto uscendo, i residui delle lacrime che ancora mi decorano il viso, finisco per scontrarmi con G-D.

-Ehi Aly stavo giusto per chie- -, si blocca con ancora i vestiti in mano guardandomi più attentamente in volto mentre io mi riinfilo l’anello al dito.

-Amore?Cosa c’è che non va?- mi chiede buttando i vestiti sopra la cesta prendendomi il viso fra le mani in modo da potermi guardare negli occhi.

Invece io nei suoi mi ci perdo.

Non mi ha chiesto se c’è qualcosa che non va.

Mi ha domandato cosa c’è che non va.

Ha capito subito il mio stato d’animo.

Mi lascio sfuggire un singhiozzo stringendomi a lui nascondendo il viso contro il suo petto lasciandomi andare a un pianto silenzioso.

Non dice niente, si limita ad abbracciarmi accarezzandomi i capelli e la schiena, sa bene che ora come ora non riuscirei a mettere giù due parole di fila.

Pian piano si siede a terra con me sulle gambe senza lasciarmi andare, aspettando con pazienza che io mi calmi. Ad un certo punto sento dei passi e la voce di Ri che subito si spegne, evidentemente Ji deve avergli fatto un cenno a dirgli “non è il momento”.

Dopo alcuni minuti mi scosto leggermente da lui asciugandomi il viso,

-Scusa, ho dato uno spettacolo orribile…-mormoro tenendo lo sguardo basso, so che a lui non importa, ma mi sento lo stesso imbarazzata per essermi mostrata così debole davanti a lui.

-Non devi scusarti, non è vero quello che hai detto, so che se ti sei lasciata andare in quel modo ne avevi bisogno, sono qui, sarò sempre qui per te. Ti ascolterò in qualunque momento, qualsiasi cosa tu voglia dirmi- mi sussurra baciandomi dolcemente.

Ricambio mentre un timido sorriso si fa strada sulle mie labbra.

-Che ne dici se io e te ora ci facciamo un Thè caldo, ci sediamo sul divano e tu mi racconti cosa c’è che non va?- mi propone tirandosi su insieme a me, prendendomi per mano.

-Grazie Ji…-

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Fino ad ora ho sempre pensato di essere una pazza stronza.

Ma a quanto pare non lo sono, e anche se fosse a lui non sembra importare, forse perché è pazzo quanto me.

Mi asseconda quasi sempre senza neanche chiedermi spiegazioni a volte.

Che poi vorrei tanto capire come ho fatto a innamorarmi definitivamente di lui.

Certo, sin da quando ho scoperto il suo nome e la sua persona me ne sono innamorata, ma il colpo finale è arrivato dopo, ed è stato proprio lui in persona a sferrarlo.

E’ bastato il suo “oddio scusa, non volevo” con quel suo tono preoccupato e dolce, è bastato un solo sguardo dal vivo e sono completamente crollata.

Sì è bastato solo quello e da quel giorno il mio cuore è completamente suo, è lui l’unico da incolpare.

E basta questo pensiero a farmi sorridere mentre mi accoccolo tra le sue braccia con una sua mano che giocherella con una ciocca dei miei capelli.

Da quando sto con lui le giornate mi sembrano più belle e finalmente riesco a pensare in modo quasi completamente ottimistico.

Lui ha cambiato tutto, ed è diventato l’unica cosa di cui ho bisogno.

Io allora sarò la persona che gli starà accanto qualunque cosa accada.

Mentre guardo le nostre mani intrecciate, con gli anelli che vengono illuminati leggermente dalle fiamme del caminetto, mi torna in mente un episodio di qualche mese prima.

******************************

Ji, come da un bel po’ di mattine a quella parte, si era alzato molto presto, così presto che non se l’era sentita di svegliarmi per darmi il buongiorno, per andare in agenzia a occuparsi delle canzoni per i nuovi album, il suo da solista e il nuovo di gruppo per il comeback.

Non era tornato a casa per tutto il giorno e solo verso sera mi aveva mandato un messaggio di scuse per dirmi che non sarebbe riuscito a tornare per cena visto che aveva ancora un sacco di cose da finire a lavoro, poiché bisognava modificare alcune cose e migliorarne delle altre.

Alla fine era tornato vero le 2:00 di notte.

Io avevo provato a rimanere sveglia, ma non ci ero riuscita, crollando a dormire sul divano in soggiorno, dove mi ero “accampata” per salutarlo al suo ritorno.

Nel dormiveglia in cu ero caduta, l’ho sentito aprire la porta di casa e richiudersela piano alle spalle cercano di fare il minimo rumore possibile. Evidentemente mi aveva notata e non voleva svegliarmi.

Sentii che mi prendeva in braccio a mo’ di sposa portandomi a letto depositandomi dolcemente tra le coperte, avrei voluto aprire gli occhi per dargli un bacio e dirgli “ bentornato”, durante la giornata però avevo fatto così tante cose che mi ero stancata a morte e ricrollai nel mondo dei sogni.

Non so per quale motivo mi svegliai, forse era stata la sete, forse dovevo andare in bagno, non lo so. Fatto sta che tirandomi su a sedere tra le coperte vidi un piccolo raggio di luce che spioveva in corridoio, a dire che in un a delle altre camere la luce era accesa e non ero l’unica sveglia alle 3:30 del mattino.

Mi sfregai il viso con una mano andando a vedere e trovai Ji, seduto alla scrivania di camera sua, con un sacco di fogli bianchi e uno spartito completo a metà davanti e la testa fra le mani.

-Amore?- sussurrai entrando e avvicinandomi piano a lui.

Lo vidi sobbalzare leggermente e girarsi verso di me accennando un sorriso.

-Ehi Aly, come mai sei sveglia a quest’ ora?Tutto ok?- mi chiese passandosi una mano tra i capelli.

-Questo dovrei chiedertelo io JiYong- ribattei ponendomi davanti a lui incrociando le braccia sul petto, - e non mentirmi per favore-.

Lo vidi sospirare e nascondere il viso fra le mani per qualche istante, quando rialzò lo sguardo notai immediatamente che aveva gli occhi lucidi. Subito m’inginocchiai in modo da portare il mio viso quasi alla stessa altezza del suo allungando una mano a sfiorargli una guancia.

-Il fatto è che…ci sono troppe cose da fare, da finire. Coup d’etat è praticamente finito, ma ci sono anche le interviste, i concerti, i servizi fotografici da fare…abbiamo le prove…inoltre vorrei riuscire a finire il nuovo album di gruppo per il comeback visto che siamo già indietro con i tempi…-.

Sembrava che non riuscisse più a smettere di parlare.

-Poi vorrei solo rendere pubblica la nostra relazione, ma ancora non si può perché scatenerebbe un casino, le fan si aspettano di vederci tornare presto e non sto riuscendo a farle felici, poi io e te siamo stati così poco insieme questo mese…vorrei solo starmene un giorno intero solo con te senza non dover pensare a niente. Non voglio deludere le aspettative degli altri, credono in me e non posso lasciare tutto a metà, ma non mi viene in mente nulla di nuovo!Non voglio che le fan e le persone con cui lavoro rimangano deluse dopo aver creduto così tanto in me!- esclamò passandosi una mano sul viso.

Io non dissi nulla all’inizio, mi limitai ad abbracciarlo stringendolo a me accarezzandogli il viso.

-Ji…Ji guardami ti prego…-mormorai riuscendo a fargli alzare lo sguardo in modo da far incontrare i nostri occhi.

-Non sei solo, lo sai, starò per sempre al tuo fianco. In queste situazioni sembra che non ci sia nulla che uno possa fare, ma non devi arrenderti. Continua a tenere duro. Io so che insieme possiamo farcela. Perché sai che sono qui per te, sono qui per te!Non c’è niente che tu possa dire o fare per impedirmi di rimanere al tuo fianco. Credimi quando ti dico che credo che qualsiasi cosa farai andrà a finire perfettamente. Ti ho già fatto capire quale persona stupenda tu sei, possiamo farcela, insieme- gli dissi, le mani strette nelle sue.

******************************

“Quella volta ho finalmente visto un vera parte di lui, quella fragile, quella che tenta sempre di nascondere” penso mentre, con la testa poggiata dolcemente sul suo petto, sento il suo cuore battere forte.

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Avete presente quando le persone ti dicono che non bisogna aspettarsi le cose belle perché esse accadono quando meno te lo aspetti?

Bhe, dovrebbero dirlo anche delle cose brutte, di quelle orribili, che nessuno vuole mai accettare, che tutti ignorano sperando che spariscano.

Vorrei poterlo fare anche io, ma purtroppo non mi è possibile.

Non questa volta.

Questa volta ho perso tutto quello a cui tenevo.

-Non andare…ti prego!Non puoi tornare in Italia!Non puoi lasciarmi solo!- grida Ji senza mollarmi, gli occhi lucidi di lacrime.

Le sta trattenendo.

Io no invece.

Io non ci riesco, non riesco a mostrarmi forte, non in questo caso.

Tremo violentemente riuscendo a liberarmi dalla sua presa, lo sguardo basso, i capelli che mi coprono gli occhi.

-Non posso…non posso lo sai anche tu!Ci hanno visti!La foto è su tutti i giornali!Non sanno chi sono, ma hanno capito che siamo più che amici. Finirai nei guai se rimango!L’unica soluzione è a-andarmene e a-a..aspettare che tutto si calmi…- dico, la voce che mi trema e si spezza.

Trovo il coraggio di guardarlo negli occhi e quello che vi vedo mi fa quasi morire dal dolore.

Sembra sul punto di spezzarsi, di crollare a terra, senza però rialzarsi dopo, come invece ha sempre fatto.

-Ti aspetterò, ti aspetterò per tutta la vita se sarà necessario. Quando tornerai a casa da noi io sarò qui, pronto ad accoglierti fra le mie braccia e a donarti tutto quello che ci siamo persi mentre eravamo lontani- mi dice coinvolgendomi in un bacio carico di dolcezza e di amarezza.

Saluto anche gli altri, li abbraccio stretti cercando di infondergli speranza, di far si che si ricordino che questo non è un addio fino al giorno in cui farò ritorno in Corea, a Seoul, alla mia vera famiglia, che oramai sono loro e Ye-jin.

Apro la porta correndo via, in borsa ho ancora i regali che mi hanno fatto a Natale, intrisi di ricordi e di emozioni.

Il cd che mi ha donato Ji è stretto nella mia mano, le mie dita sulla custodia sono così serrate che ho le nocche bianche.

Mi passo un secondo la mano sul viso per liberarmi delle lacrime, riuscendo a trattenerle fino a che, dopo ore, non sono seduta in aereo al mio posto, lo sguardo vuoto perso fuori dal finestrino, rivolto a quella che è diventata la mia vera Patria, che non avrei mai voluto lasciare.

Rivolto al ragazzo che non intendo dimenticare o smettere di amare.
Dal quale intendo un giorno tornare.

Perché senza di lui ora io non sarei qui, non starei respirando, sarei sotto metri e metri di terra, sepolta in una tomba da anni.

Perché se c’è una cosa che non ho mai avuto il coraggio di confessare a nessuno, nemmeno a lui,è che prima di scoprire la sua esistenza, visti i molti problemi che avevo stavo seriamente pensando di morire.

Di lasciarmi andare e di non tornare mai più indietro, persa nel nulla che c’è dopo la morte.

Devo la mia vita a Kwon JiYong.

Al ragazzo che mi ha fatto sognare, sperare, cambiare e innamorare.

Che mi ha mostrato che si può essere se stessi fregandosene di tutto quello che la gente ti dice alle spalle, che bisogna essere orgogliosi di come si è veramente, lasciando cadere tutte le maschere.

-Tornerò da te, questa è una promessa. Nessuno riuscirà a impedirci di tornare a essere felici.

Chiudo gli occhi. Le lacrime riprendono copiose le guance al pensiero di Ji, dei suoi occhi, che sono l’ultima cosa che ho visto prima di andarmene, con il mio amore per lui cucito nel cuore e il dolore della morte nell’anima. 


 
  
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