Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: arangirl    28/09/2014    1 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER per chi non ha letto "La Danza dei Draghi"*
Un AU/What if? in cui Arya Stark ha passato la sua adolescenza allenandosi nelle arti dell'assassinio nella Casa del Bianco e del Nero, diventando una delle migliori assassine in tutta Essos. Ormai la ragazza è diventata una spietata macchina da guerra, senza sentimenti e con pochi ricordi del doloroso passato e della sua famiglia. Ma all'improvviso un nuovo e inaspettato incarico sconvolge il suo mondo, catapultandola di nuovo in un universo che aveva a lungo dimenticato, facendo nascere nel suo cuore di nuovo dei sentimenti, facendole desiderare di tornare indietro.
Premetto che questo è il mio primo tentativo di ff, perciò non so cosa ne uscirà. La storia mi ronza in testa da un po', e prevedo che ci saranno parecchi capitoli! Consigli e commenti sono assolutamente bene accetti!
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Arya Stark, Brienne di Tarth, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note: Ciao a tutti! Scusate se ci ho messo tanto con questo aggiornamento (giuro che non l'ho scelto apposta) ma l'inizio dell'università incombe ed è oscuro e pieno di terrore. E' un capitolo un po' corto ma mi piaceva restare sull' "evento" senza portare la scena troppo oltre, spero non vi dispiaccia. Dunque senza ulteriori indugi, avanti con il tanto atteso capitolo...






Il resto della giornata era passato come in un sogno, e Daenerys aveva assistito quasi impotente allo sbarco finale dei suoi uomini, alla conta dei morti che poi erano stati consegnati al mare e soprattutto all'incontro fra due popoli che non avevano nulla in comune. Grossi e barbuti uomini del Nord squadravano con occhio sospettoso i glabri Immacolati e gli scuri dothraki, e ricevevano da essi le stesse occhiate dubbiose. Arya era sparita attimi dopo il loro breve incontro, risucchiata dalla battaglia e dai suoi doveri e Dany era rimasta sola con Missandei ad assistere un dolorante ser Jorah. La ferita non doveva essere grave, ma l'uomo faticava a stare in piedi e sanguinava anche da una ferita sul braccio. Un'alta donna bionda era arrivata poco dopo, aiutandole a farlo salire sui carri e a raggiungere una zona sicura. Dany aveva cavalcato fianco a fianco con la donna, inviata personalmente da Arya affinché si prendesse cura di loro. Erano andati avanti per quasi un ora attraversando boschi oscuri così diversi dalla vegetazione secca e arida a cui era abituata Dany da lasciarla letteralmente senza parole. Era tutto così verde, così rigoglioso e allo stesso tempo freddo, che quando arrivarono ad una locanda abbandonata, occupata ora dai feriti, Dany stava battendo i denti dal freddo. "La mia signora si scusa per la sistemazione, ma non è ancora sicuro viaggiare a lungo per le strade, almeno finché non avremo ricompattato l'esercito. Domani ci metteremo in marcia verso le Torri Gemelle; là starete più comoda mia regina."



La donna, Brienne, fece per andarsene dall'anonima stanza in cui aveva portato Daenerys dopo aver affidato Ser Jorah alle cure delle guaritrici "Lei dov'è?" Brienne si bloccò e si girò a guardarla, i brillanti occhi azzurri che la fissavano con un misto di curiosità e comprensione, e Dany capì che Arya doveva averle parlato di lei, di loro. "Sta arrivando." Con quelle parole la lasciò sola e Dany si accasciò nella piccola sedia traballante che rappresentava, insieme al tavolo e al letto dall'aspetto tutt'altro che comodo, l'unica mobilia della stanza. Missandei salì poco dopo, portandole dell'acqua per lavarsi e una delle vesti che era riuscita a recuperare dalle navi una volta conclusa la battaglia. Era sola ormai da molto quando sentì la porta della stanza aprirsi e alzò lo sguardo, pronta a trovarsi davanti Arya. Riuscì a stento a trattenere la sorpresa quando invece di lei si trovò di fronte alla lupa che aveva visto vicino alla ragazza durante la battaglia. Era un animale imponente, molto più grosso di qualsiasi cane avesse mai visto, il muso pieno di graffi e cicatrici, il bel pelo grigio ancora sporco di sangue e fango. Nonostante l'aspetto minaccioso Daenerys non provò timore quando l'animale le si avvicinò, squadrandola con occhi intelligenti tanto quanto quelli dei suoi draghi. Allungò la mano lentamente, permettendo alla lupa di annusarla e poi di appoggiarle il muso sul palmo della mano. 



"Le piaci" Daenerys sussultò al suono improvviso e incrociò lo sguardo di Arya, in piedi sulla porta. Sentì il cuore stringersi in petto a quella visione mentre cercava di prepararsi al confronto che ora le aspettava. "Lei è Nymeria, la mia metalupa. Mio padre trovò nel bosco sei cuccioli di metalupo e ne diede uno ad ognuno dei suoi figli. Pensavo di averla perduta, ma è tornata da me." Daenerys rimase in silenzio, evitando lo sguardo della ragazza davanti a lei "E così... sei diventata regina." Arya abbassò lo sguardo a sua volta grattando distrattamente la testa della metalupa davanti a lei "Io... si, sono la regina del Nord ora. Se riusciamo a vincere questa guerra, ovviamente. Non è stata una mia idea, se devo essere sincera mi hanno incastrata." Arya cercò di sorridere, ma Daenerys rimaneva impassibile "Non è un peso facile da portare, quello della corona..." A quelle parole Dany la guardò negli occhi, incontrando davvero per la prima volta il suo sguardo, come a soppesare le sue parole. Quando parlò però, la sua voce risultò fredda tanto quanto il vento che soffiava all'esterno "Dunque vi ringrazio mia regina. Avete salvato me e i miei uomini da morte certa, ma adesso devo saperlo, cosa ne farete di noi? Posso assicurarvi che come prigioniera non valgo poi molto." Dany osservò con stupore l'espressione scandalizzata di Arya "Prigioniera? No, non è così Dany." 



Arya tirò la collana che aveva al collo, rivelando il ciondolo che portava e Daenerys si sentì tremare alla sola vista della collana mentre la mano le saliva al petto a sfiorare la gemella che lei stessa portava. "Vale ancora la promessa che ti ho fatto. Questo esercito, il mio esercito, è tuo se lo vuoi. Uomini, armi, viveri, la mia corona... appartengono a te. Ero qui oggi solo per aiutarti, per evitare che cadessi nell'imboscata dei Frey." 
Daenerys sentì l'indignazione montare dentro e quando parlò non riuscì a sembrare indifferente come lo era stata fin'ora "Come posso crederti Arya? Dopo quello che mi hai fatto?" Arya la guardò per un attimo, poi fece un cenno a Nymeria, che uscì dalla stanza mettendosi di guardia e chiuse la porta "Hai intenzione di rinchiudermi qui?" "Ho intenzione di parlarti e non voglio essere disturbata" si avvicinò a lei e Dany riuscì a leggere nei suoi occhi lo stesso fuoco che l'aveva tanto incuriosita durante il loro primo incontro "E voglio che tu mi ascolti. Ho bisogno che tu mi ascolti, ti prego." 



Dany sapeva che non era una buona idea, che in cuor suo desiderava troppo perdonarla per riuscire a resistere alle sue parole, ma fu semplicemente più forte di lei, e si limitò ad annuire. Le spalle di Arya si abbassarono leggermente mentre prendeva un respiro profondo "Lo so che ho fatto una cosa spregevole. E averla fatta a te, che tra tutti sei stata l'unica a vedere qualcosa di buono in me... è un pensiero che mi dilania dentro. So che per quanto io possa scusarmi non sarà mai abbastanza ma credimi quando ti dico che farò di tutto per riavere la tua fiducia." Le labbra di Daenerys si aprirono in un sorriso stanco e amaro, pieno di consapevolezza "Quella notte, quando ti ho trovata nella mia tenda... non eri venuta per assicurarti che stessi bene, vero? Eri venuta per uccidermi." Non era una domanda. Arya abbassò lo sguardo, fissando le sottili crepe del pavimento "Si" rispose in un sussurro e Daenerys scosse la testa, incapace di aggiungere altro. 



"Adesso l'ho capito, sai?" "Cosa?" "Perché non sono riuscita a farlo, né quella notte né in nessun altro momento... Durante la battaglia per riprendere Grande Inverno io... io sono stata ferita." Daenerys la guardò corrugando la fronte "Ho pensato di morire e il mio ultimo pensiero è stato che non potevo, non potevo ancora andarmene... non senza averti detto che.. che ti amo." Arya alzò lo sguardo su di lei e Daenerys notò che aveva gli occhi lucidi e qualcosa sembrò spezzarsi nel suo animo "Ti amo, Daenerys. E non per la corona che porti in testa o per i draghi che comandi, ma per il cuore che ti batte in petto, per il tuo animo forte e gentile. Fin dal primo momento in cui ti ho vista, ho capito che eri diversa. Diversa da qualsiasi altra persona che avessi mai incontrato. Prima di conoscerti ero come morta, pensavo di non poter più sentire niente, di essere insensibile ad ogni cosa intorno a me. Ma tu... tu sei riuscita a risvegliare il mio cuore. Mi hai fatto sentire viva, di nuovo capace di vivere, di avere qualcuno al mio fianco. Volevo dirti tutto e ci ho provato, lo giuro... Ma avevo paura, avevo paura di perderti, e alla fine ti ho persa lo stesso." Daenerys rimase in silenzio mentre quel fiume di parole usciva da le labbra di Arya, calde lacrime le scivolavano sulle guance mentre sentiva crescerle dentro un'ira che aveva tenuto sopita dentro per tutti quei mesi.



"Come osi?" Arya la guardò confusa mentre si alzava, avvicinandosi a lei "Come osi dirmi queste cose? Hai idea di quanto io abbia sofferto per colpa tua? Di quanto mi sia sentita abbandonata, tradita da te fra tutti?" La voce di Daenerys si era alzata di tono fino a farla urlare e Arya si portò in avanti, afferrandole le braccia "Perché fai così? Perché sei così arrabbiata?" anche Arya urlava a quel punto, desiderando farsi sentire, farsi capire "Perché ti amo anche io stupida idiota!" A quel punto Arya le prese il volto tra le mani, incapace di trattenersi oltre e la baciò con forza. Daenerys cercò di strapparsi al suo abbraccio, ma Arya la teneva stretta a se come se da quello dipendesse la sua vita stessa, senza mollare nemmeno quando Dany le morsicò il labbro, lasciando cadere grosse gocce di sangue sui vestiti di entrambe "Lasciami, lasciami maledetta!" Per quanto le sue proteste fossero accorate, Daenerys sentiva di volerlo, di volerla più di qualsiasi altra cosa. Così, quando Arya la trascinò verso lo scomodo letto improvvisato, Dany non oppose alcuna resistenza, e circondò lo sottile vita di Arya con le gambe. Le sue dita graffiarono le pelle della ragazza sotto la tunica mentre le mani di Arya le spingevano il vestito sempre più in alto. 



Fu una cosa veloce e rude, quasi disperata, esattamente quello di cui Daenerys aveva bisogno. L'adrenalina della battaglia, ancora viva dentro di lei, le scorreva nel sangue come il fuoco dei suoi draghi mentre il rassicurante peso del corpo di Arya contro il suo la faceva sentire al sicuro nonostante il sapore metallico del sangue che ancora sentiva sulle labbra. Arya la prese come se fosse l'unica occasione per farlo prima della fine del mondo, mescolando la fretta di possederla alla passione che sentiva dentro, quasi soffocante, e alla fine Dany soffocò un gemito tra i suoi capelli, lasciandosi andare contro il pagliericcio, il respiro ansante e profondo. Arya si appoggiò al petto di Dany, ascoltando il ritmo regolare del suo cuore cercando di calmare il suo respiro. Si guardarono per un lungo istante e Dany alzò un mano, sistemando una ciocca dei capelli ribelli di Arya; ora che la rabbia se n'era andata, le restava dentro solo la gioia di averla ritrovata e una lugubre, fredda paura che cercava di ignorare senza risultato "Non farlo mai più." Arya si lasciò andare nella dolce carezza di lei, senza staccare gli occhi dai suoi nemmeno per un momento "Non tradirmi mai più o giuro che ti strapperò il cuore dal petto." Il suo tono era serio, ma Arya sorrise "Perché mai dovresti prendere qualcosa che già ti appartiene?" 



Dany si ritrovò a sorridere lei stessa, incapace di trattenere ancora la felicità che sentiva dentro. Arya la baciò di nuovo e improvvisamente ci furono troppi strati di vestiti tra loro; entrambe non riuscivano a sopportare che qualcosa si mettesse in mezzo, il desiderio di essere pelle contro pelle che superava altro pensiero. Arya trattenne il respiro per un momento quando, dopo aver sfilato delicatamente la tunica dell'altra, vide ciò che Dany teneva al collo "L'hai tenuta?" Dany sfiorò il ciondolo del metalupo e la guardò intensamente "Non sono riuscita a disfarmene. Quando mi hanno detto quello che avevi fatto alla Casa del Bianco e del Nero a Bravos... Non potevo credere che avessi distrutto la tua casa per me." "Quella non era la mia casa, non lo è mai stata. Pensavo che tornando a Grande Inverno avrei ritrovato il mio posto nel mondo, così com'era quando ero bambina, ma mi sbagliavo. Sei tu la mia casa Dany, ovunque tu sia io andrò, il mio posto è al tuo fianco." Dany si morse il labbro, contemplando la splendida donna che aveva davanti a lei; era l'Arya Stark che aveva conosciuto, ma c'era qualcosa di diverso in lei, una consapevolezza di se che le mancava quando si erano conosciute nel deserto, ormai un anno prima. 
Arya appoggiò la fronte sulla sua spalla, beandosi del profumo che tanto le era mancato "Dany, sono sfinita..." La mancanza di sonno per tre notti di fila e la sforzo della battaglia l'avevano lasciata senza forze. Daenerys sorrise "Allora dormi, domani mattina sarò ancora qui." "Promesso?" Dany le baciò delicatamente le palpebre chiuse, circondandola in un abbraccio "Promesso."




Arya pensò di non essere stata più felice in vita sua quando, una volta aperti gli occhi alla luce del giorno, capì che Daenerys aveva mantenuto la sua promessa. Niente riuscì a scalfire la sua gioia, nè il fatto di doversi alzare del letto, ormai a mattina inoltrata, liberandosi dall'abbraccio di Dany, né i commenti osceni che fece Asha quando uscì insieme a lei dalla taverna, né gli sguardi assassini che Jorah le lanciava ogni volta che Daenerys non guardava. "Se la fai soffrire di nuovo Stark, giuro che ti taglio la gola." "Se mai mi azzardassi a compiere un atto simile, Ser Jorah, hai il mio permesso di farlo." Lasciarono un Ser Jorah ammutolito e una Missandei ridacchiante per andare ad accogliere il resto dell'esercito di Daenerys, che ormai stava arrivando insieme ai suoi draghi. Cavalcarono affiancate, lanciandosi sguardi non del tutto furtivi e contemplatori, ridacchiando spensierate per la minima cosa. Ad un certo punto però Dany la guardò seriamente, cose se improvvisamente un pensiero l'avesse colpita "Come facevi a saperlo? Che sarei arrivata proprio ieri?" 



Arya la guardò per un secondo, dubbiosa se dire la verità o meno per non sembrare completamente folle "Ti ho sognata" disse semplicemente alla fine e nonostante la confusione che provava Daenerys si limitò a scrollare le spalle "L'importante è che tu sia arrivata in tempo." Videro in lontananza le navi avvicinarsi e quando furono abbastanza vicine, i grossi draghi vennero liberati e raggiunsero la loro madre sulla spiaggia. "Hanno sentito la tua mancanza." commentò Arya divertita guardando il grosso Drogon annusare sospettoso Nymeria, che sembrava alquanto sconvolta di non essere l'animale più grosso in circolazione. Dalla prima nava scese Melisandre in tutto il suo splendore, visibilmente sollevata nel vedere Daenerys al sicuro "Ho avuto terribili visioni stanotte, ma non avevo modo di avvertirvi, ero così in pena." Poi l'espressione sul suo viso cambiò nel vedere Arya accanto a lei "Chi non muore si rivedere, Arya Stark." "E' sempre un piacere lady Melisandre." La donna rossa sorrise sorniona guardando Daenerys negli occhi "Cosa vi avevo detto? Selvaggia e fedele... Ora che Azor Ahai ha di nuovo la Portatrice di Luce al suo fianco, nulla potrà fermarci." Arya la guardò con espressione interrogativa, ma Daenerys aveva lo sguardo fisso all'orizzonte, perso in pensieri lontani. La mano della madre dei draghi cercò la sua e la strinse forte mentre il suo sguardo rifletteva i colori del tramonto "Faremo tremare i nostri nemici. Prenderemo il Trono di Spade..." Arya strinse la mano di Dany, guardandola con un espressione di fiero orgoglio e quando parlò di nuovo, la voce di Daenerys era accompagnata dalla sua "... con fuoco e sangue."   
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: arangirl