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Autore: semplicementeme     07/10/2008    13 recensioni
"...Quando la Luna, la Terra ed il Sole saranno sullo stesso piano, quando il grande pianete azzurro inghiottirà con la sua ombra la tua stella guardiana e questa, e si colorerà della stessa tinta del sangue, allora il tuo nemico si sveglierà..."
ATTENZIONE!!
Questa FF era nata come una mia rivisitazione della prima serie, ma col procedere della stesura dei capitoli mi sono resa conto che non è perfettamente così. Sto modificando per intero la serie, inserendo anche un nemico diverso da Beryl e Metallia. Credo piuttosto di scrivere una fanfiction in cui siano presenti quasi tutti i personaggi del manga o almeno, certi, quelli delle prime quattro serie (quindi le Outer Senshi, Helios e forse anche Chibiusa). Lo tengo a precisare per chi avesse letto per caso i primi due capitoli e si aspetti di trovare, nei prossimi, gli stessi personaggi della prima serie del manga o dell'anime. Mi scuso con quanti si siano aspettati una nuova versione ed invece leggeranno una storia completamente diversa. Mi auguro solamente di poter contare sulla vostra attenzione e suoi vostri giudizi. Scusate ancora per questo cambio di programma.
Come ha scritto una tra le autrici che più amo... strano ma vero... ***On line XXXVI capitolo!***
STORIA SOSPESA
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Helios/Pegasus, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Inner Senshi, Outer Senshi
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo XXXV

Arrivo davanti la porta della Dream ‘s Room e gli occhi di tutti sembrano puntati su di me. Mi accorgo di Haruka poggiata ad una colonna; le ho imposto di non raccontare a nessuno ciò che le è accaduto durante il suo addestramento, non posso permettermi che le guerriere siano influenzate dai racconti delle altre. Ogni guerriera deve essere pronta ad affrontare l’ignoto solo così troverà la forza necessaria per reagire.

I miei pensieri volano a Mamoru. Allo scontro avuto pochi minuti fa. È la fine. Questa volta qualcosa si è spezzato e non sono certa che si tratti di una lite passeggera, ma è giusto così. Non voglio che lui soffra. Lo impedirò a costo di restare sola per l’eternità. A costo di versare fiumi e fiumi di lacrime. Io ti salverò amore mio.

Avanzo con calma tra le guerriere ed i generali. Voglio stare in mezzo a loro sperando di cancellare il mio dolore. Osservo tutti e noto, accanto a Haruka la presenza di Michiru, Setsuna ed Hotaru. Dall’altra parte Makoto e Minako con Nephrite. Rei e Jadeite sono fermi davanti la porta. Mancano solo Amy e Zoicite. C’è come un muro a separare Inner ed Outer e questo non mi piace. Appena questo addestramento sarà concluso dovrò cercare di unire il gruppo, altrimenti così, otterremo ben poco.

- Bene, siete tutti qui. Rei, sei pronta?

La guerriera di Marte compie, titubante, un passo in avanti. La mano è ancora stretta in quella del suo generale. Sembra che non voglia separarsi da lui, ma la luce che brilla nei suoi occhi mi fa capire che è determinata ad entrare e vincere. Vincere contro se stessa. La voce di Nephrite riempie il silenzio che sta saturando l’aria rendendola pesante.

- Usagi… ancora mancano Mamoru e Kunzite, non credo che...

- Non preoccuparti. Arriveranno presto.

Cerco di mantenere un tono di voce calmo, non voglio far trasparire la mia pena. Poi, è inutile prendersela anche con loro. Se adesso ci troviamo in questa situazione è colpa mia. Ho abbassato la guardia e non dovevo. Mi volto verso Rei che, intanto, ha materializzato il suo rubino. Credo che abbia capito che è necessario bagnare la sua pietra nel mio sangue, mi auguro che anche le altre abbiano compreso la necessità di questo gesto.

- Usagi vorrei entrare al posto di Rei all’interno della Dream ‘s Room.

La voce di Michiru arriva calma e placida come il mare calmo della sera. Mi volto verso di lei e posso leggere negli occhi della mia guerriera la sua determinazione. Sposto lo sguardo su Haruka. È ferma. Posso percepire la tensione che avvolge la sua persona. Non parla solo perché troppo orgogliosa ma è preoccupata. Preoccupata per Michiru.

- Non è possibile Michiru. Ho già deciso.

I muscoli di Haruka si rilassano ma non abbandona la sua posizione. In questo momento quella colonna deve essere realmente il suo sostegno.

- Perché no?

Sospiro e chino il capo. Come spiegare che lei, perché Outer, è più potente di una Inner. Se Caos decidesse di attaccarci adesso, che sta riacquistando il suo potere, le Inner si troverebbero in netta difficoltà rispetto le Outer, anche se… neanche le Outer potenziate al massimo potrebbero nulla contro la potenza di Caos. Come spiegare tutto ciò senza ferire le guerriere? Come spiegare loro che questo addestramento non servirà a nulla contro Caos? E come far capire a Michiru che in questo momento sono le Inner che necessitano maggiormente della Dream ‘s Room?

- Io credo che Usagi preferisca far entrare Rei perché è una Inner ed è ben noto che i nostri poteri sono inferiori a quelli di voi Outer. Avete i vostri talismani che li amplificano mentre noi… per noi è diverso.

Mi volto verso Minako e le sorrido riconoscente. Io non sarei riuscita ad essere più chiara. Anche se posso avvertire nella sua voce lo sconforto causato da questa consapevolezza.

- Io credo che sia…

- Michiru non insistere. Ho già deciso.

Michiru non sembra demordere giacché ribatte alle mie parole.

- Non puoi…

- Michiru adesso basta. Verrà anche il tuo turno non temere.

Stavolta è l’intervento di Haruka a salvarmi dalle richieste di Michiru. Mi volto verso la Senshi del vento e fisso i miei occhi nei suoi. L’astio di questo ultimo periodo sembra svanito nel nulla. Sono felice di aver recuperato parte dello strappo che si era creato tra noi. Sarà difficile recuperare totalmente la sua fiducia ma questo piccolo gesto è già un passo avanti. Almeno questo è un bene. Dopo la lite con Mamoru non sarei riuscita a sopportare altro sarcasmo da parte di Haruka. Adesso ho bisogno più che delle mie guerriere, delle mie amiche.

Mi fermo ad osservare Michiru e leggo il turbamento che traspare nitido dai suoi occhi azzurri. Le parole di Haruka devono averla profondamente scossa. Generalmente è sempre la bionda ad essere calmata dalla guerriera di Nettuno e mai il contrario. Questo capovolgimento delle parti deve averla sorpresa.

Non temere. Arriverà anche il tuo momento ed allora potrai proteggerla. Abbi solo un po’ di pazienza.”

Lo sguardo stupito di Michiru si punta su di me che annuisco silenziosa e mi volto ancora verso Rei. Sono felice di poter essere d’aiuto alle mie amiche.

Jadeite e Rei si guardano negli occhi quando io porgo la mano alla mia Senshi che, prontamente, lascia il suo rubino a me. Il contatto con la pietra mi regala un piacere tepore. È come se il fuoco che lo caratterizza stesse riscaldando anche la mia anima. Sorrido a Rei e la invito a poggiare la sua mano sulla mia così da tenere entrambe il rubino.

Ancora una volta il coltello dalla lama d’argento incide la mia carne. Altro sangue sgorga dalla mia ferita. Sangue che si confonde con il rosso della pietra. Anche questa reagisce come le altre due. Si illumina di un intenso bagliore rosso. Dentro di me sento un nuovo legame con Rei.

- Hai altri due minuti. Poi dovrai entrare.

- Usagi io non capisco…

Scuoto il capo tristemente. Perché io e le mie guerriere dobbiamo essere così affini?

- Parla con Jadeite. Ricordagli che lo ami. Anche lui ha bisogno di essere rassicurato da te. Concediti un po’ di felicità.

- E tu Usagi? Tu quando ti concederai di essere felice. Davvero credi che non me ne sia accorta? Quando tornerò mi dovrai spiegare perché Mamoru è così arrabbiato con te e perché tu sei così… fredda. Fredda nell’anima. Diventerai una vecchia zitella acida se continui a comportarti così.

Mentre Rei parla tengo il capo chino. Le sue parole sono vere ma non posso evitare di pensare che io… non diventerò mai una vecchia zitella acida. Io… resterò in eterno nella dimensione di Chronos.

- Se sei riuscita tu ad irretire il povero Jadeite non capisco perché debba essere io a rischiare lo zitellaggio.

Spingendo la mia amica verso Jadeite torno a posare gli occhi sulla Dream ‘s Room… intanto gli occhi di Mamoru mi stanno perforando la schiena. È qui da quando ho preso tra le mani il rubino di Rei…

Fisso la porta davanti a me senza curarmi di nessuno. La mia mente è immersa nel buio più totale. Non voglio pensare. Non adesso.

- Usagi…

Mi ridesto dal mio momentaneo salto nel vuoto. Osservo Rei negli occhi e vi leggo molta paura, ma anche tanta determinazione. Sposto i miei occhi su Jadeite e lo vedo preda dell’ansia. Sorrido a Rei e l’abbraccio. Prima di lasciarla mormoro poche parole al suo orecchio. Parole che trovano subito una risposta.

- Sei fortunata ad averlo accanto.

- Anche tu potresti esserlo se ti lasciassi andare…

Scuoto la testa con un finto sorriso. A me non è concesso un simile lusso. Io devo solo combattere.

- Vai adesso prima che Jadeite ci ripensi e ti rapisca.

Stavolta è il turno di Rei di sorridere mestamente.

Lo so amica mia. Soffri per me ma non preoccuparti. Io sono forte. Uscirò da questa situazione, più forte di prima.

Rei avanza sicura verso le porte della Dream ‘s Room che magicamente si aprono come se avessero riconosciuto il richiamo del suo rubino. Avvolta in una luce accecante svanisce davanti ai nostri occhi. Jadeite si affianca a me che resto con gli occhi fissi alle ante chiuse. Unisco le mani in grembo ed attendo.

- Tornerà. Vero Usagi?

- Sì Jadeite. Altrimenti andrò personalmente a prenderla. Puoi starne certo.

Poi mi volto ancora verso le ante chiuse osservandole attentamente. Ho come la sensazione che all’interno della Dream ‘s Room sia entrato qualcun altro con Rei. Che significa tutto ciò?

***** *****

Appena fatto un passo avanti ho avuto come la sensazione di essere risucchiata in un vortice. Lo stomaco si è contratto in modo doloroso e la testa ha preso a vorticare velocemente. È stato terribile ma per fortuna è durato solo pochi secondi. Quando tutto è finito apro gli occhi lentamente e mi ritrovo davanti il fuoco sacro che arde nel tempio dove vivo. Sono sdraiata in terra come se mi fossi appena svegliata da un sonno poco ristoratore. Ho i muscoli indolenziti e la testa che scoppia. Il fusuma (1) alle mie spalle scorre lentamente sulle canalette che lo contengono. Mi alzo in piedi ancor prima che il pannello di legno e carta raggiunga il gemello. Mi volto ancor più velocemente pronta a colpire chiunque spunti da quella porta. Ma resto immobile appena riconosco la figura che ho davanti.

- Rei è tardi. Perché non vai a riposare. Domani riprenderai con la meditazione. Adesso dai ascolto a tuo nonno e vai a dormire.

No. Impossibile. Non può essere il nonno. Io… che sia la prova a cui devo sottopormi? Osservo attentamente l’ambiente che mi circonda e riconosco che, effettivamente, siamo all’interno della sala del fuoco sacro. Osservo il fuoco e lo sento… freddo. È come se fosse finto.

- Coraggio Rei. Non facevi i capricci da piccola e devi iniziare a farli adesso che sei grande? Dai ascolto a me. Vai a dormire e domani avrai le risposte che cerchi.

Resto in silenzio e mi avvicino alla porta. Fatti due passi però mi blocco. Ritorno indietro e mi avvicino al fuoco. Avverto ancora freddo. Sento repulsione verso queste fiamme così simili ma così diverse da quelle che conosco da sempre. Come spinta dal bisogno di sapere, allungo la mano tra le fiamme e… queste mi avvolgono. Resto impietrita anche perché non brucio. Cosa sta accadendo?

Sono sorpresa. Cerco di capire come sia possibile ciò. Come sia possibile tutto questo. Chiudo gli occhi cercando un po’ di concentrazione, quando li riapro mi ritrovo nuovamente davanti le porte della Dream ‘s Room. Come è possibile?

Un attimo. Quella sono io. Io e Jadeite. Usagi e tutti gli altri. non li vedo bene ma so che sono loro. Riconosco le loro aure. Questo è quello che accaduto prima che io entrassi nella stanza dell’addestramento. Ed io… io sono uno spirito impalpabile, gli altri non mi vedono ma io posso benissimo sentire i loro discorsi, ma i loro volti restano sfocati come se vederli fosse troppo doloroso.

Tu sei la figlia di Marte. Non hai bisogno di nessuno. Vali molto più di loro.

Io non capisco. Da dove proviene questa voce? A chi appartiene. La sento rimbombare nella mia testa ma non capisco da dove arrivi.

Delle voci attirano la mia attenzione ed io senza capire come mi ritrovo vicina alle mie amiche. Ma io non ho mosso un passo, è come se il vento mi abbia trasportato con sé ed adesso sono qui, accanto a loro che non possono vedermi o sentirmi.

- Rei è entrata. Sono così strane. Lei ed Usagi intendo. Litigano dalla mattina alla sera ma sono unite. Io credo che, in fondo, Rei sia una strega. È capace di farti sentire in colpa anche per qualcosa che tu non hai commesso.

Questa voce, io so a chi appartiene. Minako. Mi volto verso di lei e la vedo parlare con Makoto. Finalmente i volti delle mie amiche sono riconoscibili e la nebbia che prima nascondeva i loro visi si è diradata, ma le sue parole sono così dolorose alle mie orecchie. Non può davvero pensare qualcosa di simile. Io… non sono una strega.

- Sai anche io credo che sia dotata di qualche potere di preveggenza. È una miko certo, ma deve avere qualche potere nascosto. È la prima a percepire la presenza del nemico quando sta per attaccare. Sembra quasi che sia direttamente in contatto con Caos. Se non la conoscessi la temerei.

Makoto. Anche tu? Non può essere. È tutto falso. Io… no. Non posso crederci. È solo la prova a cui sono sottoposta. Nulla di ciò che stanno dicendo è vero. È solo una bugia.

Mi volto verso le porte della Dream ‘s Room e vedo la mia immagine sparire in un lampo di luce. Le labbra di Usagi si piegano in un’espressione di fastidio mentre avanza verso Minako e Makoto.

- Siete due sciocche. La prossima volta urlate più forte. C’è mancato poco che Rei vi sentisse. Ma da dove vi saltano in testa certe assurdità. Rei è molto potente, forse tra le Inner è la più potente. Noi abbiamo bisogno del suo potere.

Non ci credo. Anche tu Usagi vuoi sfruttare le mie capacità divinatorie per questa guerra. Anche tu credi che io sia strana. Perché?

Loro non possono pensare davvero questo di me. Io per loro sono un’amica, una cara amica. Il nostro legame va al di là di quello che esiste tra guerriere, noi siamo sorelle.

- Ne sei sicura? Credi davvero, che per loro, tu conti qualcosa?

Mi volto verso la mia destra ed ecco che la vedo, la proprietaria della voce che fino adesso è stata nella mia testa. Una donna dai lunghi capelli color ebano ed occhi più scuri dell’abisso. Sulle sue spalle fanno mostra di sé delle ali nere come la notte. La veste che indossa però è rossa come il fuoco ed arriva sino ai suoi piedi nudi e nivei come il resto della carnagione. Le braccia sono decorate da bracciali che hanno le sembianze di serpenti ed in testa porta una corona di millefoglie e tanaceto. Il rosa ed il bianco dei fiori stona con il rosso della veste ed il nero dei capelli ma, non per questo, rende l’immagine della donna che ho davanti meno misteriosa e potente.

- Chi sei?

Resto ferma nella mia posizione in attesa. L’aura di questa donna è potente ma maligna. Incute terrore ed ansia.

- Chi sono? La tua guida. In questo percorso attraverso il tuo inconscio io sarò colei che ti indicherà la strada. Non ha importanza il mio nome. Sappi solo che di me ti puoi fidare.

La sua voce è calda e bassa. Potrei anche fidarmi se non fosse per l’aura negativa che avverto standole accanto. Continuo a restare guardinga mentre con calma cammina tra le mie amiche. Le sue labbra si piegano in smorfie di disprezzo appena si avvicina a loro. Solo adesso mi sono accorta che il tempo è come se si fosse fermato. Tutto deve essere iniziato con il suo arrivo qui. Accanto a me.

I commenti di Minako e Makoto sono stati sostenuti anche da Usagi. Se ripenso a quelle parole non posso che sentirmi vuota e sola. Ma non mi farò vincere dai miei sentimenti. Io… devo avere fiducia in loro. Devo credere nella nostra amicizia, e se si trattasse davvero della mia prova? Cosa devo fare? Cedere o continuare ad andare avanti? Una lacrima scende furtiva e scivola lenta sulla mia guancia. Subito è asciugata dal dorso della mia mano, il mio orgoglio è tale da non potersi piegare neanche davanti ad una delusione simile.

Stringo i pugni e mi volto verso la mia guida. Devo andare sino in fondo altrimenti non mi darò pace.

- Portami altrove. Ho visto abbastanza.

- Come tu desideri mia cara.

Ed ecco ancora quella sensazione di stretta allo stomaco. Uno strappo che dura il tempo del battito delle ciglia. Un attimo prima sono all’esterno della Dream ‘s Room, l’attimo dopo mi ritrovo in una pianura.

Mi guardo attorno e mi sembra un paesaggio familiare. Resto ferma. Sospesa tra i miei ricordi. Poi è un lampo e tutto diviene più chiaro. Questo è il Silver Millennium. Questa è la collina in cui io e Jadeite ci siamo scambiati la nostra promessa di amore eterno. Passeggio per questa distesa e quasi dimentico di essere eterea. Chiudo gli occhi e lascio che la magia di questo luogo mi avvolga. Un passo e poi un altro. Ed eccoci. Io e Jadeite. Mille anni fa. I nostri volti sono chiari, nessuna nebbia a nasconderli e poi, come potrei non riconoscere i suoi occhi azzurri? Mi avvicino per sentire ancora quel dialogo. L’ultimo prima della battaglia. L’unica volta in cui Jadeite ha avuto il coraggio di esprimere apertamente i proprio sentimenti.

- Come mai hai deciso per questo incontro notturno?

Ascolto ogni parola con occhi chiusi. La scena si ripete nella mia mente. Quasi posso percepire il calore della mano di Jadeite quando, mille anni fa, sfiorò la mia guancia. Ed ancora, come allora, quella lacrima silenziosa e furtiva che scivola e si ferma tra le mie labbra. Il sapore amaro delle lacrime è sostituito da quello dolce dell’amore. Riapro gli occhi proprio nel momento in cui le labbra di Jadeite si posano su quelle della me stessa di mille anni fa. Le sensazioni di quel bacio sono ancora vivide nella mia mente. La scossa avvertita. Il batticuore. Le gambe che tremano. Rivivo tutto. Anche il freddo a causa di quella separazione. Poi la voce di Jadeite mi riporta alla pianura.

- Sarà una battaglia dura e difficile. Non so quanto dovrò restare lontano da te ma ti giuro che farò di tutto per tornare da te. Ti chiedo solo di aspettarmi. Puoi farlo?

Ed ecco la me stessa di mille anni fa stringere il mio, il nostro, Jadeite e bagnare la sua spalla con le mie lacrime.

Osservo i due ma la voce della mia Guida mi riporta al presente. Le sensazioni di allora svaniscono come la neve al sole primaverile.

- Struggente. Davvero doloroso. Solo Jadeite si è accorto della tua fragilità. Le tue amiche al contrario, erano troppo prese dalla loro sofferenza per accorgersi della tua. Mi sbaglio forse?

“ Tornerà. Vero Usagi?”

“ Sì Jadeite. Altrimenti andrò personalmente a prenderla. Puoi starne certo. ”

Usagi e Jadeite. Sono le loro voci. Le riconoscerei tra mille. Cosa è questo dolore lancinante alla testa. È come se il cervello mi stesse andando a fuoco. Fa male. Troppo male. Io non riesco a sopportarlo.

Mi piego sulle ginocchia e porto le mani tra i capelli. Il dolore è troppo intenso. Cosa sta accadendo?

***** *****

Porto le mani tra i capelli e mi piego in due a causa del dolore, troppo intenso perché sia sopportato. Sento le tempie pulsare velocemente ed il turbamento si fa largo dentro me. Cosa sta accadendo a Rei?

Jadeite al mio fianco mi aiuta a rialzarmi e subito mi chiede cosa accade. Scuoto il capo mestamente senza trovare una risposta. Non so cosa stia affrontando Rei ma so che è un dolore dell’anima e non fisico. Il mio corpo non è ricoperto da nessuna ferita.

- Rei non abbandonare la fiducia. Ci siamo noi qui ad aspettarti.

Chiudo gli occhi e cerco di concentrarmi. Devo capire cosa sta accadendo all’interno della Dream ‘s Room, non posso permettere che accada qualcosa ad una delle mie guerriere. Loro sono la mia famiglia.

***** *****

- Rilassati Rei altrimenti sarà più doloroso. Sei pronta a vedere qualcosa che non avevi mai visto?

Annuisco anche se sono ancora piegata in due dal dolore. Inspiro profondamente e con uno sforzo incredibile mi alzo pronta a vedere ciò che la mia guida ha in serbo per me.

Ricorda che quello che vedono i tuoi occhi non è ciò che vede il tuo cuore. Abbi fiducia in coloro che ami.

Ancora? Stavolta è una voce diversa. È più dolce ed anche la sensazione che la sua aura è meno bellicosa. Cerco di rilassarmi ma è inutile. Il dolore alla testa aumenta a dismisura. Chiudo gli occhi cercando di non pensare. Chiudo la mia mente. Chiudo il mio cuore. Ancora il senso di strappo allo stomaco e poi quando riapro gli occhi mi ritrovo in un salone che non ho mai visto.

Le pareti in pietra bianca sono ricoperte da armi di ogni foggia. Il camino scoppietta allegramente ed è l’unica fonte di luce che offre alla stanza. Un grosso tavolo rettangolare è posto al centro della stanza e cinque sedie lo circondano. Una di queste è posta a capotavola. Più che una sedia è un vero e proprio trono decorato in oro e velluto rosso. I piedi della sedia sembrano le zampe di un leone mentre i braccioli sono adornati di semplice seta, anch’essa rossa. Rossa sangue. Le altre sedie sono semplici e di mogano o ciliegio. Non riesco a distinguere. Altro arredamento della stanza sono i divani e le poltrone, di pelle scura, che circondano il camino donando alla stanza un senso di confusione.

La porta improvvisamente si apre ed entrano quattro uomini che riconosco da subito. I generali. Tra questi spicca la figura di Jadeite. Anche i loro volti non sono nascosti dalla nebbia. Credo di iniziare a capire come muovermi in questi viaggi ed ecco perché gli ambienti diventano sempre più nitidi, come avviene per i volti di coloro che incontro.

Seguo i movimenti degli uomini ed alla fine li vedo prendere posto attorno al camino. Ridono e scherzano come se stessero festeggiando qualcosa, ma non capisco cosa.

- Ascolta e capirai.

Mi volto verso la mia Guida che ha parlato come se avesse letto i miei pensieri. Mi avvicino maggiormente e senza rendermene conto prendo posto sul bracciolo della poltrona su cui siede Jadeite.

- Dimmi un po’ caro il mio Jade, come è andata con la tua principessa di Marte?

A parlare è stato Kunzite. Si rivolge a Jadeite utilizzando il nomignolo che generalmente usano per prenderlo in giro. Sorrido interiormente pensando a quanto sono uniti, contemporaneamente però, mi rendo conto che, fino a pochi minuti prima, anch’io credevo nelle mie amiche ma adesso non è più così. Adesso ho capito, loro fingono. Mi credono una minaccia ed il loro affetto è dovuto solo al timore che nutrono verso di me.

- Kunzite piantala. Lo sai che non ti racconterò nulla.

La risposta di Jadeite non si fa attendere. È sempre stato riservato e silenzioso. Un po’ come me. Nei nostri silenzi riusciamo a parlare con semplicità. Ci basta scambiarci un’occhiata per capire cosa va e cosa non va. Credo che sia questa la magia del nostro amore. Capirsi senza l’uso della parola, solo ascoltando il cuore dell’altro.

- Il nostro Jade non vuole parlare. Lascialo stare amico mio. Si vede che la sua principessa deve averlo addestrato a dovere: nessuna confidenza a nessuno. Ho indovinato?

La voce di Nephrite è più alta di quella di Kunzite che intanto ridacchia con il generale moro. Osservo il viso di Jadeite e noto che continua a sorridere come se nulla fosse. Come se non gli importasse del giudizio degli altri generali.

- Perché non imparate a farvi i fatti vostri? Ognuno di noi ha il suo daffare con la propria principessa. Tu Kunzite devi badare alla vanità della tua Venus altrimenti ti lascerà sul lastrico per il suo amore smisurato per le cose belle. Tu Nephrite devi fare attenzione alla forza della tua Jupiter o tra i due tu sarai la donzella e lei l’uomo forzuto. Io devo prestare attenzione al cervello di Mercury altrimenti mi farà passare per un idiota. Mentre tu Jadeite… devi prestare attenzione al caratterino della tua Mars altrimenti ti piegherà al suo volere come se fossi un ramoscello.

Tutti ridono alla battuta di Zoicite come se nulla fosse. Intanto, il mio cuore va a pezzi. Perché Jadeite non dice nulla? Perché ride con gli altri come se fosse d’accordo con quanto detto da Zoicite? Davvero agli occhi di tutti sono così dominatrice?

Prova a leggere dentro il tuo cuore. Prova a fidarti delle persone. Non avere paura. Figlia di Marte non lasciare che il timore prenda il sopravvento. Fidati di coloro che ti amano. Non scappare ancora una volta. Fermati e guarda fino in fondo. Sii degna dei tuoi genitori.

Questa voce è gentile e serena. A chi appartiene? Chi può essere tanto sereno? Cosa può dare tanta sicurezza a chi mi ha parlato in questa maniera? Io sono confusa. Ciò in cui credevo, ciò che amavo, coloro di cui mi fidavo mi hanno mentito. Mi temono. Io… sono totalmente sola.

Mars tuo padre e tua madre non vogliono vederti in terra. Sii più forte delle apparenze. Fidati del tuo cuore.

Guardo i generali ridere e scherzare. Sembrano tanto uniti, tanto amici. Li invidio. Anche io vorrei avere amici simili.

- Andiamo mia cara. È arrivato il momento di scegliere da che parte stare. Se tra coloro che ti hanno mentito o prestare fedeltà a Caos che nella sua immensità ti ha aperto finalmente gli occhi.

La mia Guida mi esorta ad andare. Mi soffermo ancora un po’ ad osservare i quattro generali. Imprimo per l’ultima volta i loro volti sereni. Di certo, da qui a poco, in quello che per loro è il presente, scenderanno in campo contro Nemesi e perderanno la vita. Fisso gli occhi di Jadeite e sembra che possa annegare in questo azzurro. Come vorrei che fossero sempre così sereni. La voce di Kunzite, però, mi fa tornare in questo salone.

- Sapete qual è la verità? Io adoro la vanità di Venus. Mi sono innamorato della sua bellezza. Una bellezza che non è solo fisica. Una bellezza che fa splende la sua anima. È una creatura unica. Riesce a farmi sorridere, cosa che sa fare solo lei. Per lei mi ridurrei volentieri sul lastrico. Non credo che ci sia nulla di male in questo. Sarei disposto ad essere povero e a dover mendicare ma farei di tutto pur di renderla felice. Farei di tutto per far brillare ogni giorno il sorriso sul suo viso.

Il mio cuore batte a mille per via di questa dichiarazione d’amore che arriva da Kunzite, generale integerrimo ma che davanti gli occhi azzurri di Minako diviene docile come un agnellino.

- Oddio. Chi sei tu? Cosa ne hai fatto del mio amico Kunzite? Mai mi sarei immaginato di sentirti pronunciare parole tanto dolci. Dolci come la mia Jupiter. Lei è forte. Forse tra le Senshi è la più forte, ma anche la più fragile. Il suo animo è delicato come il petalo di un giglio. Ed anche se a voi può sembrare la più forzuta vi assicuro che non è così. Nulla di ciò che vedete è vero. Jupiter è fragile e dolce. Lei è come una madre pronta a proteggere il proprio figlio a costo della vita. Potete chiederlo al suo popolo se non mi credete. E vi avviso, se qualcuno di voi osasse parlare ancora una volta di lei in questa maniera, vi giuro sul mio onore che la pagherà cara. La mia Jupiter non si tocca.

Osservo il fervore nelle parole di Nephrite. La forza con cui ha attaccato Zoicite perché erano dirette a lui quelle parole. Ne sono certa.

- Nephrite puoi stare tranquillo. So perfettamente quanto possa essere dolce Jupiter. Non credere che io abbia parlato così di lei per offenderla, né ho voluto offendere le altre guerriere. Secondo te, potrei mai parlare male di Mercury? È vero, è intelligente. Acuta. Attenta. Con lei posso parlare di tutto quello che riguarda il sapere ma Mercury è molto di più di un libro da consultare. Mercury è il mio porto sicuro. È l’unica certezza che ho. I nostri caratteri ci impediscono di essere aperti come lo siete voi, ma non per questo ci amiamo di meno.

Anche Zoicite ha parlato. È il tuo turno Jadeite. Perché non parli? Non senti il bisogno anche tu di dire cosa ami di me? Ma tu, mi ami?

- E tu Jade? Perché non dici nulla? Ci siamo resi tutti ridicoli dichiarando cosa amiamo più delle nostre donne, manchi solo tu. Non credere che potrai uscire da qui senza una dichiarazione vera e propria.

Kunzite stuzzica Jadeite attendendo una risposta. Una risposta che anch’io aspetto con il cuore in mano e con la paura di scoprire cosa mai possa pensare di me il mio unico amore.

- Non credo che amare possa rendere ridicoli. Io amo Mars. Amo il suo carattere così fiero e forte perché è contrapposto al mio mite e tranquillo. È lei a darmi la forza per andare avanti in questa battaglia. È il pensiero di tornare e trovare il suo sorriso pronto ad accogliermi a farmi andare avanti. Amore carnale. Amore sfrenato. Amore vizioso. Amaro peccato. (2) Mars è tutto questo. È la famiglia che non ho mai avuto. È il mio mondo. Il mio universo, la difenderò a costo della vita. Morirei pur di non arrecarle dolore. Lei è troppo preziosa perché resti al mio fianco e, non c’è giorno in cui non mi chieda cosa ho fatto per meritare il suo amore. Io non lo so. Non posso saperlo, ma ogni giorno mi impegno per essere degno del suo amore.

Le parole di Jadeite mi hanno lasciata sorpresa. Non credevo che il suo amore fosse tale. Osservo il suo volto ed allungo la mano per sfiorare la sua guancia ma sono eterea. Non posso. Una lacrima scivola silenziosa. Ma stavolta piango di felicità.

- Adesso seguimi e non temere. Non accadrà nulla.

Alla mia sinistra compare, dal nulla, la figura di una donna. Una giovane e bellissima donna. I lunghi capelli castani cadono in morbidi boccoli sulle spalle nude. Gli occhi color del miele risplendono di una calda luce e le gote rosate regalano al suo viso di porcellana un alone di magia. La veste, di seta bianca, ricade morbida sulle gambe lasciate nude. Il capo è adorno da una corona di ulivo e dalle spalle spiccano delle ali bianche come la neve. La forza che sprigiona è pari, se non superiore, a quella dell’altra donna che ho alla mia destra, ma è come se il calore emanato dalla sua aura riuscisse a placare il tormento della mia anima.

- E tu? Cosa ci fai qui? Come osi venire fino a qui? Non dovresti stare al seguito di…

- Adesso basta così. Non aggiungere parola sempre che tu non voglia che la nostra ospite sappia chi siamo.

Le due parlano come se io non fossi presente. Le loro voci sono talmente differenti. Talmente opposte. La nuova venuta mi porge la sua mano ed io, leggermente titubante, la prendo. Ancora lo strappo allo stomaco e poi torniamo nuovamente davanti la porta della Dream ‘s Room.

- Perché mi hai riportata qui? Andiamo via. Non voglio sentire oltre.

- Sii coraggiosa. Non fermarti alle apparenze. Ascolta prima di giudicare.

Osservo la donna che ha parlato. Fidarmi? Mi sono sempre fidata di loro, forse è vero. Non devo fermarmi alle apparenze. Forse esiste una spiegazione a tutto ciò che ho visto e sentito. Forse è davvero la prova cui sono sottoposta. Ma la paura di scoprire che sono solo mie illusioni mi spinge a non fidarmi. A tremare, a temere la verità, però… però dentro di me una vocina flebile mi invita a non arrendermi. A prendere il coraggio a due mani ed affrontare ciò che mi aspetta ed io non mi tiro indietro. Ho sempre affrontato la vita a viso aperto, non posso piegarmi adesso. No. Devo andare sino in fondo.

- E sia. Voglio ascoltare il seguito del discorso.

Con un inchino la donna si sposta e mi permette di raggiungere le altre Senshi. Makoto, Minako ed Usagi stanno parlando. Usagi ha appena finito di rimproverare le altre due e sposta i suoi occhi verso le porte chiuse della Dream ‘s Room. Makoto è la prima a parlare come se attendesse qualcosa. Come se volesse vedermi spuntare fuori da un momento all’altro.

- Usagi non credere che per noi Rei non sia importante. È una sorella. Abbiamo lottato sempre una fianco all’altra. Abbiamo pianto e riso assieme. Sono seriamente preoccupata per lei. So cosa vuol dire essere da sole ed è una sensazione orribile. Spero solo che Rei sia forte abbastanza da non cedere.

Le parole di Makoto sono come un toccasana per la mia anima ferita. Forse è vero. Forse sono stata io a giungere a conclusioni affrettate.

- Tu e Rei litigate dalla mattina alla sera ma siamo coscienti dal profondo affetto che vi lega. Che ci lega. Siamo sorelle, tu stessa lo hai detto. Non puoi dimenticare questo particolare. È normale essere preoccupate. È vero, lei tra le Inner probabilmente è la più forte grazie anche alle sue capacità divinatorie ed è per questo che siamo preoccupate. E se Caos, per questo motivo, volesse Rei? Sarebbe capace di tutto pur di vincere questa guerra ed io non voglio lottare contro di lei. È stato difficile contro Makoto ed Amy, figuriamoci contro Rei. No. Non potrei.

Minako. Non credevo che si preoccupasse per me sino a questo punto. Ho sempre visto in lei la ragazza allegra, pronta a sdrammatizzare, non mi ero certa resa conto che il suo timore potesse essere talmente profondo.

- Sono stata una sciocca. Mi sono fermata alle apparenze dimenticando che loro sono le mie amiche. Le migliori del mondo. Potranno mai perdonarmi?

Parlo senza neanche rendermene conto. Ero così preda della paura da non essere lucida e logica. Ho sbagliato a credere in quelle parole, a fermarmi solo ad esse.

- State tranquille. Rei è un tipo tosto. Dubito che Caos possa riuscire a farla cadere in qualcuno dei suoi trucchetti. In lei è troppo radicato il senso dell’onore e del rispetto per piegarsi al Signore del Nulla. Ho fiducia in Rei e voi dovrete fare lo stesso… e se non dovesse tornare… andrò personalmente a prenderla.

Le parole di Usagi mi rendono felice ma allo stesso tempo mi fanno comprendere sino a dove si è spinta la mia stupidità. Ho davvero creduto che per le mie amiche io valessi poco? Ho davvero permesso al dubbio di insinuarsi nella mia mente? Sono stata così facilmente manovrabile? Mi volto verso la donna che per prima è stata mia Guida e la fisso direttamente negli occhi neri come la pece.

- Chi sei? Perché mi hai fatto vedere quelle scene?

Sento dentro di me il potere crescere a dismisura. È qualcosa che non mi era mai capitato prima. Sento come se il sacro fuoco scorresse nelle mie vene. È come se le fiamme stessero bruciando dentro di me donandomi nuova forza.

- Chi sono? Vuoi davvero sapere chi sono?

Attendo trepidamente il nome della mia avversaria. Mi dimentico dell’altra donna che ho accanto. Il suo potere è superiore anche al mio ma so che non è necessario temerla. So per certo che non è lei il nemico.

- Bene. Che tu sappia stupida ragazzina. Io sono Eris.(3)

Eris. Il suo nome non mi è nuovo. Ma non capisco a cosa possa ricondurmi. Poi si volta verso l’altra donna e riprende a parlare con voce maligna.

- E dimmi Nike, tu non dici nulla alla ragazza? Come mai la Divina ha mandato te?

La Divina? Di chi stanno parlando? A chi si riferiscono? Io non capisco.

- Eris sai bene che incapperai nelle ire del tuo signore solo per aver tentato di prenderti gioco di sua figlia. Hai dimenticato ciò che accadde ad Alirrozio figlio di Poseidone? (4)

Non capisco più nulla. Cosa sta accadendo? Io… sono terribilmente confusa. Non riesco a seguire i discorsi di queste due donne. Queste due divinità. Perché adesso non ho più dubbi, si tratta di due dee.

- Ares? Ares non è più il mio signore. Non lo è mai stato. Ti ricordo che io sono la Discordia. È lui ad aver bisogno di me. Senza di me la guerra non ha inizio.

Ora ricordo. Eris è la dea della Discordia. Accompagna il Dio della guerra nelle sue lotte. Perché non ho ricordato prima. Ed ho anche capito chi è la seconda donna. Il suo animo forte e la sua bellezza non possono ingannarmi. So chi ho accanto e sono certa di non sbagliare.

- Io credo che per te sia inutile continuare a parlare con Nike, la vittoria alata. Adesso sono io la tua avversaria. Mars power, make up.

E’ un attimo. Le fiamme mi avvolgono senza bruciarmi. Il mio corpo reagisce al fuoco e sento la forza aumentare ancora. Aumenta a dismisura tanto che temo di non riuscire a controllare tutta questa potenza. Dei cerchi di fuoco danzano attorno a me ed io cerco di attingere più potere possibile da loro. È come se mi stessero nutrendo con la loro energia. È come se… come se io stessi rinascendo da queste fiamme.

Nel corso della mia trasformazione, Eris cerca di colpirmi ma è bloccata dal pronto intervento di Deimos e Phobos. Quando sono arrivati? Possibile che mi abbiano accompagnato nel mio viaggio ed io non mi sia mai accorta di loro?

I due corvi attaccano la donna che arresta i suoi colpi, poi, planano lentamente ai miei piedi acquistando sembianze umane e si mettono davanti a me, come a difendermi. Osservo i due guerrieri, identici nei tratti fisionomici, che sovrastano la mia figura. Le tuniche, che ricordano abiti risalenti all’età classica, sono di colore diverso, una rossa e l’altra porpora. I colori del terrore e della paura. Osservo i due uomini e stento a credere che sino a pochi secondi prima erano due corvi, eppure dovevo immaginarlo, loro per me non sono mai stati dei semplici uccelli. Sono sempre stati al mio fianco da che ho qualche ricordo. Il nonno mi ha sempre raccontato che, al tempio, sono arrivati con me. Siamo cresciuti insieme. Li ho sempre sentiti un po’ come dei fratelli più grandi pronti a difendermi ed adesso… sono qui pronti a proteggermi. No. Non possono farlo. Questa è la mia guerra.

- Phobos, Deimos fermatevi. Questa non è la vostra guerra. Lasciate lottare la principessa di Marte. La figlia di Ares, il dio della guerra.

Solo adesso realizzo davvero chi sono. Solo dopo aver sentito il fuoco di Marte dentro di me. Essere parte di me.

Avanzo con passo deciso tra i due e mi piazzo pronta a scagliare i miei colpi. Non ho paura di lottare. Sono la personificazione della guerra. Nelle mie vene scorre sangue divino e non sarà certamente Eris a piegare il mio orgoglio.

- Avete sentito cosa vi ha chiesto?

Nike ha parlato con voce solenne. Deimos e Phobos mi osservano e poi il primo parla con tono fermo e sicuro. La sua voce è acuta, quasi ululante. Suscita terrore ma i suoi occhi scuri non mi ingannano. In essi leggo un profondo rispetto verso la donna che ha parlato.

- Come puoi abbandonarla? La tua signora è al corrente di ciò? Sa che vuoi lasciare sua figlia a lottare contro la più viscida delle serpi? La più crudele tra le divinità?

Ascolto le sue parole ma non riesco a capire cosa voglia dire. “La tua signora…” a chi si riferisce? Nike ha sempre accompagnato…

- Esatto Mars. Atena, la dea della giustizia o se meglio preferisci la dea della guerra ragionata (5). Tua madre. Tu mia cara incarni la guerriera perfetta. Dotata della forza e della saggezza. Incarni gli ideali nobili della guerra e non solo, la forza e l’astuzia.

Ascolto le parole di Nike affascinata ed ora capisco. Ho sempre temuto questo mio carattere agguerrito ed ho sempre tentato di placarlo. Ero sicura che i tentativi di calmarmi fossero forzati ma in realtà non è mai stato così. Fa parte di me essere così agguerrita ma anche riflessiva. Incarno il meglio dei miei genitori.

- Io credo che sia pronta a lottare. Sia sufficientemente forte per affrontare Eris da sola. Nel caso in cui le cose si metteranno male noi entreremo in azione fratello.

Phobos ha parlato. La sua voce è lenta e strascicata, ma pronta ad esplodere in tutto il suo vigore. Resto ferma. Cerco di concentrarmi ed estraniarmi da tutto ciò. Eris è rimasta ferma come se aspetta il momento ideale per attaccare.

“No mia cara. Non aspetto il momento ideale. Voglio solo farti vedere sino a che punto sono vili coloro che fingono di volerti bene. Si fanno da parte, ma non per permetterti di dimostrare il tuo valore. No. Sono vigliacchi. Tremano come foglie al vento. Hanno paura di lottare e così lasciano a te questa incombenza. Come la tua Principessa. Manda voi guerriere qui. Ma lei che fa? Nulla. Resta al sicuro fuori dalla porta dalla quale sei entrata.”

***** *****

Cosa accade? Porto le mani al seno. Stringo forte la mia veste proprio là dove batte il cuore. Resto ferma con il capo chino. Non riesco a muovere un muscolo. Jadeite, al mio fianco, non percepisce nessun cambiamento in me, ma io sto soffrendo. È come se una mano si stesse chiudendo a pugno attorno al mio cuore. È come se lo stesse stritolando. Apro la bocca in cerca di ossigeno. Non riesco a parlare. A muovere un muscolo. Sento il mio corpo abbandonarmi. Cosa sta accadendo a Rei? Non capisco più nulla. Chiudo gli occhi e mi lascio cadere all’indietro con la mano stretta all’altezza del cuore. L’aria accarezza il mio volto mentre le mie spalle si avvicinano al terreno.

Un colpo secco. Un botto. È il mio corpo che sussulta per un attimo. Rei cosa ti sta accadendo? Mi manca l’aria. Sento le voci attorno a me. Sento qualcuno che mi solleva per le spalle ma non è Mamoru. No. Non è lui. Riconoscerei il suo potere ma questo non appartiene a lui. È diverso. Antico. Misterioso. Eterno.

- Serenity guardami. Apri gli occhi.

Non riesco. Non ho le energie necessarie per compiere questo sforzo ma devo farlo. Per Rei che è lì dentro, sola contro se stessa. Contro le sue paure. Le sue angosce. Lentamente ci provo. Sollevo le palpebre ma sono tremendamente pesanti. Ricadono nuovamente. È tutto buio. Non sento più nulla. Sono debole. La stretta al cuore è svanita o sono io ad essere talmente debole da non avvertirla più?

- Serenity non mollare. Apri gli occhi. Non puoi abbandonare le tue guerriere.

No. Non posso ma non ho la forza per lottare. Mi sento vuota. Rei. Rei sta perdendo fiducia. Io… devo fare in modo di raggiungerla. Devo riuscire a toccare il suo cuore. Coraggio Usagi. Estraniati da tutto questo. Sei sola con Rei. Non cedere. Non cedere al dolore.

Rei… Rei ti prego. Ascoltami. Non cedere. Non cedere amica. Non arrenderti. Lotta, lotta per te stessa e per il tuo orgoglio. Lotta guerriera di Marte altrimenti è la volta buona che ti distruggo con le mie stesse mani. Non puoi cedere. Non tu che sei la più battagliera. Non tu che hai il fuoco dentro di te. Non vuoi farlo per me, benissimo. Fallo per Jadeite. Quel ragazzo ti ama. È disposto a tutto per te. Reagisci guerriera di Marte. Reagisci. Fallo per la nostra amicizia. Non abbandonarmi. Ho bisogno di te. Della mia amica.

- Serenity non cercare di metterti in contatto con la guerriera di Marte. Risparmia le tue energie. Apri gli occhi. Guardami.

- Padre… come potete chiedermi di… rinunciare a Rei. Sapete che è impossibile...

Lentamente apro gli occhi e sorrido verso Chronos che ha un’espressione preoccupata. Allora è proprio vero che ci tiene a me. Lentamente mi mette a sedere mentre con una manica della sua veste asciuga un rivolo di sangue che è fuoriuscito dalle mie labbra.

Osservo il bordo lindo della veste macchiarsi di nero. È la maledizione. In questo periodo ho abusato delle mie energie, dovevo aspettarmelo. Prima o poi la maledizione sarebbe tornata prepotente a riscuotere il suo tributo.

Hai rinunciato a Mamoru. Hai rinunciato all’amore. Così facendo, hai rinunciato anche alla Pietra di Luna.”

Èos. Le sue parole arrivano dritte al mio cuore o, forse, è solo la mia immaginazione. Non so. Cerco di alzarmi e ci riesco. Osservo i volti di tutti, sono carichi di apprensione e preoccupazione. Mi sposto ad osservare Luna che stritola tra le mani un fazzoletto e mi osserva con gli occhi pieni di lacrime. Amica mia. Senza rendermene conto cerco gli occhi di Mamoru. Incrocio il suo sguardo ma dura un attimo. Poi ricordo la nostra ultima lite e subito mi concentro su Chronos che mi sostiene stringendo con forza il mio braccio.

- Sto bene. È tutto passato.

- Hai abusato per troppo tempo dei tuoi poteri. Lascia che io conduca nuovamente qui la tua guerriera e poi la finirai con questa assurdità della Dream ‘s Room. È in pericolo la tua vita.

Osservo gli occhi di mio padre e posso leggervi tutto il suo timore. Per la prima volta mi appare come un uomo e non come un dio. Poso la mia mano sulla sua ed amplifico il mio potere nella speranza di tranquillizzarlo. Perché non voglio preoccuparlo, non voglio pesare anche su di lui, e poi… non voglio pensare a Mamoru. Non adesso che Rei sta lottando da sola contro le sue paure.

- Serenity ti prego… per una volta in vita tua, dai ascolto a tuo padre.

Mi alzo sulle punte e bacio la sua guancia ispida. Gli sorrido e scuoto il capo.

- Non posso abbandonare le mie guerriere, e poi non puoi riportare indietro Rei. Ho fatto apportare una piccola modifica alla Dream ‘s Room. Rei uscirà solo nel momento in cui avrà raggiunto il suo scopo. Quindi puoi metterti comodo ed aspettare. Se vuoi puoi starmi vicino ed aiutarmi. Il tuo sostegno mi dà coraggio e forza. Vuoi papà?

Scuote la testa contrito ed alla fine con un sonoro sospiro carico di sconforto risponde alla mia domanda.

- Come potrei dirti di no bambina mia?

Serena poggio il capo sulla sua spalla. Stringo la sua mano e cerco di ritrovare lo stesso conforto che ricevevo da bambina. Per la prima volta, dopo tanto tempo, torno ad essere bambina con lui, il mio papà.

Ritorno davanti alla Dream ‘s Room tenendo stretta la mano di mio padre nella mia, cerco nuovamente un contatto con Rei. So che è rischioso, ma non posso lasciarla combattere da sola. Lei ha bisogno di me ed io necessito di lei, della mia amica. Non posso fare diversamente.

Chiudo gli occhi continuando a cercare la sua aura ma inizialmente ho qualche difficoltà. La stanchezza e la debolezza mi impediscono di concentrarmi ma alla fine, dopo un paio di tentativi, ho raggiunto il mio scopo: l’ho localizzata. Finalmente le mie labbra si schiudono in un sorriso. Adesso è tutto chiaro. So chi è entrato con lei e non dovrei stupirmene, in fondo sono stati i suoi angeli da sempre.

- Usagi, perché sorridi in questo modo?

Jadeite mi guarda agitato. Ha notato un cambio di espressione sul mio volto ma non volevo allarmarlo.

- Jadeite… Rei è al sicuro. Phobos e Deimos sono con lei. La proteggono loro. Rilassati anzi, rilassiamoci.

Il volto del generale prima si irrigidisce ma poi si rilassa e lascia che le sue labbra si incurvino in su per sorridere leggermente. Per il momento Rei è al sicuro. Ma solo per il momento…

***** *****

- Eris, mi credi davvero così stupida? Non posso cadere due volte nello stesso trucco. Ormai ho capito come agisci ma mi spiace. Adesso sono pronta per lottare. Non temo nulla. Fatti sotto.

Osservo il volto della donna deformarsi a causa della rabbia. Urla in modo inquietante e per un attimo le mie gambe tremano. Faccio un passo indietro e lotto con il senso di impotenza che si sta impossessando di me. Eris mi arriva addosso come una furia.

Mi scanso di lato appena prima di essere raggiunta. Piego sulle gambe portando avanti il ginocchio destro così da scattare in avanti o lateralmente, secondo le necessità. Data la furia con cui attacca Eris non posso fare molto, solo parere i suoi colpi. Cerco di parare tutto ma le forze iniziano a vacillare. È come se qualcosa stesse risucchiando la mia energia, ma non capisco cosa. Inizio a vacillare mentre asciugo col dorso della mano un rivolo di sangue che scende dalla tempia destra. Questo attimo di distrazione risulta essermi fatale.

Eris riesce a superare le mie difese e, prima con una sfera di energia e poi con una potente ginocchiata allo stomaco, mi butta malamente a terra. Mi rialzo con tantissima difficoltà. Sono stremata. Non riesco a tenermi in piedi e la mano sinistra è sull’addome proprio dove sono stata colpita per ben due volte, ma avverto solo fastidio, nessun dolore.

Phobos e Deimos fanno un passo avanti pronti a scattare ma, un cenno del mio capo ed un braccio proteso di Nike, fa comprendere loro che non voglio alcun aiuto. È la mia battaglia e devo vincere da sola. Le energie continuano a fluire via, lente lasciano il mio corpo. Non capisco cosa stia accadendo. È come se qualcosa stesse risucchiando la mia forza.

Chiudo gli occhi e cerco dentro di me la concentrazione necessaria per scagliare il mio colpo. Eris continua ad attaccarmi con le sue sfere di energia. Ogni volta che mi colpisce il mio corpo sussulta a causa del fastidio. Il dolore è per Usagi. Non posso perdere tempo. Lei sta soffrendo parecchio ed io mi indebolisco ad ogni attacco portato a segno da Eris.

Una sfera più potente delle altre mi scaglia lontana. Cado pesantemente sulla schiena e striscio lungo il terreno accidentato. Sento la mia schiena sanguinare ed il dolore iniziale è sostituito dall’ormai consueto senso di fastidio. Non posso continuare così. Il sangue continua a fuoriuscire dalla ferita che ho alla tempia. Annebbia la mia vista e mi costringe a chiudere gli occhi, ma non posso. Non posso abbassare ancora la mia guardia, sarebbe la fine per me e per Usagi.

“Rei, lotta. Non pensare a me!”

Usagi. È lei ne sono certa. Amica mia stai soffrendo terribilmente. Appena questa guerra sarà finita dovrò evitare di prenderti in giro per un bel po’ di tempo. Eris continua ad attaccarmi incessantemente. Cosa posso fare?

- Principessa di Marte non mi sembri un’avversaria così ostica. È stato al quanto facile buttarti al tappeto, sarà ancora più facile ucciderti e portare la tua testa ad Ares.

A stento mi sorreggo sui gomiti. Sono ancora in terra e cerco di retrocedere strisciando e la cosa mi irrita. Io sono sempre stata una che ha lottato a testa alta ma adesso il pensiero di Usagi in un certo senso mi frena.

- Preferirei tenerla attaccata al collo la mia testa. Magari potremmo mandare la tua di testa ad Ares, tu che ne dici?

Eris si infuria ancora e mi scaglia contro un’altra sfera di energia, l’ennesima. Sono sbalzata lontana a causa del contraccolpo e batto pesantemente il capo in terra. Il mio diadema finisce in terra e il rubino sfavilla proprio sotto i miei occhi. No. non posso cedere. Io sono figlia della guerra e non posso certo farmi piegare da un’esaltata. Sorrido impercettibilmente e mi rimetto in piedi rimettendo il diadema al suo posto e con esso il mio rubino.

- Sai Eris… solo adesso mi rendo conto dell’ambivalenza della tua essenza. Sei la Discordia, ma rappresenti anche la competizione (6), quella che spinge i mortali a portarsi oltre i limiti, ed io voglio andare oltre i miei limiti. Fire soul bird! (7)

Il colpo sorprende Eris che non si aspettava una reazione da parte mia, non adesso che in pratica ero a terra. Riesco a rialzarmi ancor prima che Eris riesca a capire cosa le è accaduto e, cercando dentro di me la forza necessaria, mi appresto a scagliare un altro colpo.

- Burning mandala!

Compiendo un giro su me stessa riesco a concentrare il mio potere in una serie di cerchi concentrici che poi lancio a velocità contro Eris. I colpi la raggiungono in pieno ed io esulto interiormente per questa vittoria. Rilasso i muscoli e tiro un sospiro di sollievo. La sua aura negativa si sta spegnendo. Con passo deciso avanzo verso la mia avversaria e attendo che la nube di fumo si diradi. Mi volto verso Deimos e Phobos e sorrido, ma stranamente non ricevo risposta. Poi è un attimo. Una mano gelida afferra la mia gola e la stringe sollevandomi da terra. Degli artigli taglienti graffiano la mia gola e sento i graffi bruciare. Chiudo gli occhi e sento mancare l’aria.

***** *****

Stringo la mano di Chronos e frattanto mi concentro su Rei, sola con le sue paure. Accanto a lei Deimos e Phobos possono, in ogni caso, fare ben poco. È Rei a dover vincere e lo deve fare da sola. Avverto che la sicurezza avuta fino adesso inizia a vacillare. Rei para quel che può ma contemporaneamente sento che si indebolisce. Non so come mai, ma sento che il suo avversario sta cercando di aggiogare il suo volere, la sua forza.

Chiudo gli occhi cercando di capire cosa può portare via la forza alla mia amica. È difficile da capire. Sono debole, e non riesco a fare uso dei miei poteri in modo corretto ma so che sono vicina alla fonte di questo potere oscuro.

- Eris…

Mi volto verso mio padre e lo fisso sconvolta. Se ciò che ha detto corrisponde al vero, Rei si trova ad affrontare un nemico temibile e capisco a cosa è dovuto questo calo di energie. Ma non posso cedere, non posso perdere la fiducia nelle sue capacità.

- Eris è un’avversaria pericolosa ma Rei riuscirà a batterla, ne sono certa.

- Spero che sia così… lo spero davvero!

Sto per ribattere quando mi blocco. Porto entrambe le mani all’addome e cado in terra battendo duramente le ginocchia sul pavimento lastricato. Cadendo mi mordo la lingua e presto il sapore metallico del sangue riempie la mia bocca. Tossisco cercando di non sforzare troppo gli addominali. Il bruciore è troppo intenso e non riesco a rimettermi in piedi. Chronos mi sorregge e mi aiuta ma a stare eretta. Fatico ma riesco a stare ferma in una posizione.

Stringo il braccio di Chronos quando sento che i colpi si susseguono ad un ritmo incontrollato. Sento dolore in tutto il corpo, non c’è un muscolo che non mi faccia male. Il sangue percorre lento la mia guancia destra, scende dalla mia tempia e scorre lungo il mio viso. Lo asciugo con il dorso della mano e lo osservo. È rosso come il fuoco, come Rei.

La stessa Rei che, in questo momento, si limita a difendersi solo per paura di essere attaccata e colpita. Sa che in tal caso sarei io a soffrire e non lei. Stupida! Non si rende conto che limitandosi a difendere diventa una facile preda? Ci vuole così poco per capire che sta facendo il gioco di Eris.

Un urlo improvviso fuoriesce dalle mie labbra. Il dolore è così intenso da costringermi a cercare conforto tra le braccia di mio padre. Le gambe non mi reggono e sto per cadere se non fosse per Chronos. Mi sostiene mentre io nascondo la mia testa tra le sue braccia, così da nascondere i miei singhiozzi. La schiena brucia e fa male. È come se qualcosa l’avesse graffiata in profondità. Cerco di non singhiozzare ma è più forte di me. Il dolore non mi dà tregua.

- Cosa succede? Usagi cosa sta accadendo? È Rei?

Mi sposto verso Jadeite cercando di rassicurarlo ma le mie lacrime devono averlo messo ulteriormente in agitazione. Stringo la veste di Chronos e cerco di avere la forza per rispondere. È un misero tentativo dato che non riesco ad articolare suono. Stringo ancora la sua tunica quando una nuova fitta mi coglie impreparata. Un’altra lacrima scivola lungo la mia guancia.

- Adesso basta Serenity. Richiama la tua guerriera. Non puoi sottometterti ad una tortura simile. Perché? Perché lo hai fatto?

Chiudo gli occhi. La voce di mio padre è amplificata dato che ho l’orecchio poggiato al suo torace. Sento il suo cuore andare veloce come se stesse correndo. Le lacrime bagnano ancora i miei occhi mentre cerco la forza per rispondere. Sollevo la testa e cerco i suoi occhi. Tento di sorridere ma con scarsi risultati. Alla fine parlo con un tono di voce roco.

- Non posso… riportare Rei in dietro… ti ho già spiegato che ho… modificato la Dream ‘s Room. Fidati papà… ti prego… ho bisogno del tuo aiuto…

Poggio nuovamente la testa sul suo torace ed inspiro profondamente cercando di trovare un po’ di sollievo. Mio padre bacia delicatamente i miei capelli e poi amplifica il suo potere cercando di porre sollievo alle mie ferite, cosa che mi fa stare un po’ meglio.

Rei, lotta. Non pensare a me!

Amica mia reagisci. Non ti arrendere. Cerca la forza dentro di te. Pensa a Jadeite. Pensa al tuo amore. Forse così riuscirai a reagire a questo attacco.

Altri colpi arrivano violenti ed io volta per volta stringo il braccio di Chronos. Adesso siamo seduti in terra ed il dio del tempo mi sta cullando come se fossi una bambina.

“Mamoru…”

Lo vorrei qui ma non posso cercarlo. Non posso chiedergli di starmi accanto, non dopo oggi. Ho deciso e so di aver fatto la cosa giusta… lo devo tenere lontano.

Non ho più lacrime e lentamente le forze stanno tornando. Rei sta attaccando. Il suo potere sta raggiungendo livelli superiori. Cresce ogni momento che passa. Una nuova ferita si è aperta sulla mia fronte ed altro sangue scende da essa ma non mi interessa. Rei sta reagendo ed è questo che conta. Sento il suo potere e non posso che esserne felice.

Cerco Jadeite e lo trovo accanto a noi. In ginocchio che ci osserva. Gli sorrido cercando di rassicurarlo con gli occhi. Sta reagendo. Rei sta attaccando.

I suoi attacchi vanno a segno. Eris deve essere rimasta stupita da ciò, spero solo che Rei non abbassi la guardia altrimenti sarebbe difficile riuscire a resistere a nuovi attacchi della Discordia.

Improvvisamente porto le mani alla gola come se qualcuno la stesse stringendo. Ho difficoltà a respirare. Mi fanno male i polmoni e gli occhi mi lacrimano. Cosa sta accadendo? Rei cosa succede?

- Il po… Mam…

***** *****

No! non può finire così. Io sono battagliera e non sarà Eris a battermi. Con la poca forza rimastami, alzo le braccia e stringo i polsi di Eris. Cerco di liberarmi, ma è inutile. È troppo più forte di me, non mi resta che utilizzare il mio potere. Mi concentro anche se diventa sempre più difficile. La mia mente inizia a risentire di questa ipossia prolungata. A mala pena apro un occhio cercando di vedere davanti a me. Il viso soddisfatto di Eris è la sola cosa che mi è concessa vedere e… sono costretta a richiudere gli occhi. Non riesco a tenerli aperti ancora. Non ci riesco. Mantenendo gli occhi chiusi uso al massimo il mio potere.

- Fire soul!

Dalle mie mani partono lingue di fuoco che presto avvolgono le braccia della Dea che sembra non risentire del calore delle fiamme. Non devo cedere. Aumento la mia concentrazione e con essa l’intensità delle fiamme. Una fiammata improvvisa ci avvolge e solo per un secondo Eris allenta la sua stretta. Ne approfitto. Facendo forza sull’ultimo barlume di lucidità conficco le mie unghie nelle sue braccia e le do un calcio all’addome.

La presa si allenta. Finalmente sono libera. Con uno scatto mi porto ad una distanza di sicurezza e tossisco cercando di incamerare più aria possibile.

- Come stai?

- Ti senti bene?

Phobos e Deimos sono preoccupati ma faccio loro un cenno per far comprendere che è tutto a posto. Eris ringhia in mia direzione. Ok! L’ho fatta arrabbiare. Meglio. Abbasserà la guardia ed io potrò concentrarmi su quel piccolo particolare che prima non ho notato.

- Dea della Discordia ho solo una domanda da porti prima di dare il via all’ultimo scontro!

Cerco di prendere tempo per recuperare le forze. So perfettamente che il prossimo sarà l’ultimo scontro e non posso permettermi di sbagliare. Devo stare attenta e pazientare ancora un po’. Poi, potrò attaccare utilizzando a pieno le mie energie.

- Parla stupida ragazzina. Questa risposta sarà l’ultimo desiderio di un condannato a morte.

Vorrei spiegarle che l’unica a morire sarà lei ma evito. Devo prendere tempo e trovare una domanda da porle per perdere tempo. Manca poco, sento che il potere sta tornando in me. È strano ma è come se appena ho focalizzato quel particolare la mia energia sia fuoriuscita da quella sfera per tornare a me.

- Perché sono comparsa al tempio Hikawa appena entrata qui dentro?

Forse è una domanda stupida ma devo conquistare tempo. Devo riposarmi e caricare il colpo. Non posso sbagliare, non questa volta. È l’unica occasione che mi è concessa.

- Non sono stata io a scegliere dove far iniziare il tuo percorso. Sei stata tu. Il tuo inconscio. Io ho modificato solo la tua percezione dell’ambiente. Il tempio in cui hai vissuto ti infondeva coraggio e forza, io ho cambiato tutto rendendo le fiamme fredde, gelide. Estranee. Questo ti ha sconvolta a tal punto da facilitarmi il resto. Ho giocato sulla tua debolezza e ti ho fatto vedere ciò che volevo… dimmi, adesso sei pronta per morire?

No! Veramente vorrei vivere per un altro paio di secoli! Non sono certa di ciò che sto per fare ma ho solo questa possibilità. Non posso sprecarla.

- Eris mi scoccia ripetermi. Non sarà la mia testa a volare ma la tua. Salutami Caos.

È un attimo. Mi concentro e lo vedo. Un arco. Davanti a me. Apro gli occhi e lo afferro con la mano destra. Sento il fuoco di Efesto scorrere nelle mie vene. È la lava dell’Etna (8) quella che sento ribollire dentro di me. Non posso sbagliare. È il fuoco della sua dimora. Grazie.

- Mars! Flame sniper!

Tiro l’arco che ho davanti e scocco la freccia di fuoco. Questa vola diritta verso Eris che si prepara a respingerla. Con l’arco ancora teso mi volto rapida di trenta gradi verso la mia destra e sono pronta ad attaccare ancora. Davanti a me ho le figure di Phobos, Deimos e Nike ma non sono loro il mio bersaglio. Il braccio è teso. Sento le urla di Eris. Ha capito a cosa punto. Una sfera di energia arriva veloce verso di me. Io sono più veloce di lei. Scocco la freccia.

- Flame ‘s whirlwind!(9)

Un’altra freccia di fuoco parte veloce. Molto più della precedente. Appena lascia l’arco si trasforma in un turbine di fuoco che lascia cenere al suo passaggio. È come se si trattasse di un tornado di fuoco.

La sfera di energia di Eris mi sta per colpire ma io non ho più forze per reagire. Sono crollata. A sorreggermi il mio arco che non si piega solo perché è divino. Chiudo gli occhi ed attendo. Ecco.

Il mio tornado di fuoco è andato a segno. Colpisce il suo obiettivo. La mela cade in terra distruggendosi in mille piccoli pezzi. Un urlo disumano. Eris svanisce e con essa la sua sfera di energia. Sono distrutta. Non riesco a sorreggermi oltre. Cado in terra priva di forza ma con la consapevolezza di aver vinto.

***** *****

Finalmente è finita. Rei ha vinto. Ha colpito Eris nel suo punto debole. La sua mela. Era questa che sottraeva le energie alla guerriera di Marte. Rilasso i muscoli mentre le porte della Dream ‘s Room si aprono e materializzano il corpo di Rei, privo di sensi, tra le mie braccia. È un attimo. Subito dopo anch’io perdo i sensi. Un ultimo sguardo e poi è tutto buio.

(1)Fusuma: sono le porte scorrevoli decorate tipiche della casa tradizionale giapponese. Si tratta di pannelli di legno e carta, leggeri, e decorati nella parte "a vista". Tali porte scorrono su delle "canalette" in alto ed in basso (non hanno insomma rotaie o ganci di sostegno, una struttura essenziale e semplice). Vengono spostati utilizzando le apposite prese, che spesso sono degli oggetti di grande bellezza.

(2) Tratto dalla raccolta di drabble Elementi. Capitolo IV.

(3) Eris è la Dea della Discordia. Il mito più popolare che riguarda la sua figura riguarda il pomo d’oro che, in un certo qual modo, fu la causa dell’inizio della guerra di Troia (e poi data la fuga di Enea della fondazione di Roma). Il mito narra che Eris non fu invitata alle nozze di Peleo e Teti (genitori di Achille) ma ciò nonostante la dea si recò al banchetto organizzato da Zeus. Qui la dea lanciò tra Era, Atena e Afrodite un pomo d’oro con la scritta “alla più bella” (in greco antico kallisth ). Le tre divinità si contesero il pomo chiedendo a Zeus di scegliere a chi toccasse il frutto. Il padre degli dei non sapendo a chi consegnarla (secondo me anche per vigliaccheria n.d.a.) stabilì che fosse Paride, principe di Troia e l’uomo più bello, a scegliere per lui. Le dee furono accompagnate da Ermes al cospetto del giovane. Ognuna gli promise una ricompensa in cambio della mela:

Era gli promise di renderlo l’uomo più ricco e potente dell’intero universo (“il suo nome sarebbe riecheggiato sino alle stelle”);

Atena gli promise il sapere eterno così da poter cambiare gli eventi a suo piacere e con essi, la possibilità di modificare le leggi della natura;

Afrodite gli promise l’amore della donna più bella, Elena moglie di Menelao.

Il giovane principe scelse l’ultimo dono e con l’aiuto della dea rapì Elena e da qui ebbe inizio la guerra di Troia.

(4) Il mito narra che Alirrozio - figlio di Poseidone ed Eurite - fu ucciso da Ares perché tentò di abusare di Alcippe figlia del dio della guerra.

(5) Questa è una piccola licenza che mi prendo. Atena, che io sappia, è una dea vergine. Infatti, ho cercato e spulciato ovunque ma non ho trovato di suoi amori con uomini o dei. Si racconta, in ogni caso, di un tentativo di stupro ad opera di Zeus (o di Efesto) ma la dea riuscì a sfuggire. Lo sperma del re degli dei (o dello stesso Efesto) colpì il terreno (o la gamba della dea che si pulì con uno straccio di lana che buttò in terra) e da qui si generò Erittonio che fu adottato da Atena. La dea affidò il bambino, che al posto delle gambe aveva una coda di serpente, a tre sorelle – Erse, Pandroso e Agraulo – intimando loro di non aprire la cesta. Spinta dalla curiosità Agraulo aprì la cesta e la vista del bambino fece impazzire le tre sorelle che si uccisero gettandosi da una scogliera. Un’altra versione del mito narra che, mentre Atena andava a prendere una montagna per usarla per costruire l’Acropoli, un corvo avvertì la dea della disubbidienza delle tre sorelle; Atena infuriata, fece cadere la montagna e le donne si spaventarono a tal punto da uccidersi buttandosi dalla scogliera. La collera della dea non risparmiò neanche il corvo a cui cambiò il colore delle penne e le fece divenire tutte nere. Erittonio successivamente divenne il primo re di Atene.

(6) Secondo Esiodo, Eris oltre una natura violenta presenta un’altra natura che, in un certo qual modo può essere di aiuto ai mortali: quando si presenta nella forma della competizione, la dea è di stimolo agli uomini, spingendoli a superare i loro limiti e permettendo loro di conseguire risultati che la loro innata pigrizia renderebbe altrimenti irraggiungibili.

(7) Il Fire soul bird è l’attacco che Sailor Mars utilizza nella prima metà della seconda serie, l’“Uccello di fuoco!” Mentre il Fire Soul è il colpo che utilizza nella prima serie (Per intenderci il famoso “Fuoco, azione!”). Il colpo Burning mandala è tradotto da noi con il nome di “Cerchi di fuoco saettanti, azione!”

(8) Il dio Efesto era conosciuto come il dio del Fuoco e dato che Rei è la signora del fuoco è giusto fare cenno anche a lui. Quando parlo della lava dell’Etna lo faccio per due motivi: un po’ per campanilismo dato per la mia Sicilia e la mia Catania e poi anche perché il mito colloca la dimora di Efesto proprio all’interno dell’Etna, da noi chiamata Montagna o Muncibeddu.

(9) Flame ‘s whirlwind è di mia invenzione. Se per caso dovesse essere scritto in maniera errata non perdete tempo e correggetemi. Al liceo ho studiato solo francese e quel po’ di inglese che conosco – davvero una miseria – è merito mio, sono autodidatta.

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Salve gente. Eccomi tornata. Scusate per l’enorme ritardo ma non è dipeso da me.

Il mio account è stato bloccato per tutto questo tempo, 22 giorni, a causa di alcune incomprensioni sorte riguardo la mia fic su Candy Candy. Questa è stata una storia lunga che mi ha demoralizzata parecchio e che mi ha portato a prendere una decisione importante: concluse le fic che ho in corso mi prenderò un lungo periodo di riposo. Ma questa non è la sede per queste riflessioni quindi bando alle ciance. Ancora dovrete sopportarmi per un bel po’!

Passando a questo capitolo cosa dirvi! È stato difficile scriverlo e mi ha lasciato con dei dubbi. Senza dubbio è il più lungo che abbia mai scritto – non solo per questa fic ma in generale – ma dividerlo non era il caso (siamo a 408 pagine di Word ed ancora sono entrate solo due tre guerriere e manca la battaglia finale ed un piccolo epilogo che non guasta, in totale 12, al massimo 13 capitoli alla fine). Se lo avessi fatto avrei spezzato il ritmo narrativo e avrai modificato lo schema prefissato. Tornado ai fatti svoltisi in queste 25 pagine di word, non credo di aver reso giustizia a Rei e chiedo scusa a tutte le persone che apprezzano questo personaggio. Rei è complessa ed io non sono riuscita a centrare il suo personaggio. Per quel che riguarda la sua famiglia… la decisione di darle dei natali così nobili risiede nel fatto che Marte-Ares è il dio della guerra, ma la guerra violenta e sanguinaria e francamente non mi andava di darle solo un genitore così guerrafondaio e da qui l’idea di Atena che rappresenta la guerra ragionata o se volete quella giusta (anche se non esistono guerre giuste, le guerre sono tutte sbagliate, ma questa è mia opinione personale.)! Perché non ho scelto Venere-Afrodite che è l’amante ufficiale di Ares? Per una questione di rapporti di parentela: Rei e Minako sarebbero state sorelle. Ciò non avrebbe cambiato nulla alla trama di base ma non mi inquadrava e poi ripeto, avevo intenzione di dare una connotazione positiva al carattere di Rei che altrimenti sarebbe stata vista solo come la guerriera figlia del dio Marte.

Altra cosa importante è la spaccatura tra Mamoru ed Usagi. Ho cercato di rendere bene tale momento lasciando Mamoru al suo posto nel momento in cui Usagi soffre a causa della maledizione, ma per non lasciare troppo scoperta la nostra Principessa ho deciso di affidarla al padre così nel frattempo di recuperare parte del rapporto padre-figlia. Sono riuscita nel mio intento? A voi dirlo!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ed adesso passiamo ai ringraziamenti dove inserirò anche quelli relativi alla raccolta di drabble Elementi che è stata conclusa con successo. 105 recensioni sono tante non so come ringraziarvi!

RINGRAZIAMENTI:

- BUNNY 1987: grazie per i complimenti. La tensione del capitolo scorso è stata dura da descrivere ma sono felice di aver trasmesso parte di ciò che volevo. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.

- KILLKENNY: sono felice di vedere che alcuni tratti del carattere di Usagi restano IC, temevo di aver stravolto eccessivamente il suo personaggio. Per quel che riguarda il tuo alter ego… preparati. Ho in mente qualcosa di esplosivo!

- ROMANTICGIRL: emozionare è ciò che provo a fare ogni volta che scrivo ed è per questo che mi prendo tanto tempo tra un aggiornamento e l’altro. Temo che se scrivessi di getto non riuscirei ad ottenere risultati soddisfacenti quindi meglio aspettare che leggere qualcosa di deludente, non lo credi anche tu? Ringraziamenti relativi alla raccolta Elementi: non importa se tu abbia recensito o meno la drabble (non nego però che le recensioni non siano piacevoli!) relativa ad Usagi, l’importante è che tu abbia apprezzato tutto il lavoro. Sono felice che il mio lavoro continui a piacerti. Un bacio e grazie di cuore!

- AINECHAN: mi spiace averti fatto aspettare tanto per questo capitolo, ma come hai potuto capire non è stata colpa mia. Il capitolo era scritto a metà già i primi di settembre, poi il 15 settembre hanno bloccato il mio account ed ho proceduto a rilento nella stesura del capitolo, ma era già pronto per il 17 sperando che le cose non andassero per le lunghe, ed invece… che dire! Pazienza! Per quel che riguarda il capitolo scorso la proposta di matrimonio è stata scritta in un momento di pura follia, il mio ragazzo per scherzare – purtroppo – mi aveva proposto di sposarci alla stessa maniera, la mia risposta è stata opposta a quella di Usagi solo che lui – il simpaticone come lo chiamo io – si è scordato di dirmi che stava scherzando, quindi le mie nozze restano fissate per… il 2015 o giù di lì! A parte questo ho già in mente il finale e spero che piaccia a tutti! Spero…

- PRINCESSANGEL: ciao! Mi spiace non aver commentato ma come hai capito sono stata tagliata fuori dai giochi. Che posso dire per la storia? Sono felice che il mio modo di scrivere ti piaccia ma stai tranquilla, anche tu sei migliorata molto negli ultimi tempi e scrivendo si diventa sempre più bravi, però, spero che anche le idee siano di tuo gradimento. Cosa ne pensi della famiglia di Rei? Ares è suo padre, Atena sua madre, Phobos e Deimos suoi fratelli… oddio è una famiglia particolare! Ringraziamenti relativi alla raccolta Elementi: grazie per avermi sostenuta anche in questa prova. Per me era importante riuscire nel mio intento. Utilizzare 100 parole per descrivere un personaggio. Io che sono logorroica e la lunghezza dei miei capitoli ne è la dimostrazione. Per la scelta di chiudere con Chibiusa… sai che sei stata tu a farmi notare che chiudendo con lei lascio aperta una porta per il futuro? Per me è stata una coincidenza, ma tu hai ottimo fiuto! Complimenti!

- NEPTUNE_87: ciao! Prima di tutto spero di essere riuscita a completare la mia mail, dove commento il capitolo della tua fic, prima della pubblicazione di questo capitolo altrimenti preparati! Adesso passiamo alla mia di fic! Sai che sono un po’ sadica. Mi piace mettere il dolce e l’amaro. Un po’ come la vita non si può essere sempre felici e non si può essere sempre tristi ed io nelle mie fic tento di rimane il più realistica possibile. Certo, esagero e faccio penare ai nostri due eroi le pene dell’Inferno ma forza! Sapete che sono buona, di solito… Rei è entrata e questo capitolo mi ha lasciata soddisfatta a metà. La parte iniziale è stata interessante, alla fine credo di aver avuto fretta di concludere. Non saprei. C’è qualcosa che stona! Cosa sarà mai? Tu sai dirlo? Aiutami ti prego! Non ci dormo più la notte. Ho letto e riletto il capitolo senza trovare risposta! Come hai potuto vedere Mamoru ed Usagi continuano a restare separati, ma quanto durerà questa situazione? E chi può dirlo. Io vado a giornate! Ringraziamenti relativi alla raccolta Elementi: che dire! Hai avuto la forza di seguirmi anche in questa impresa e sei stata sempre presente. Tu sei sempre presente ogni volta che scrivo qualcosa, grazie per il sostegno, grazie davvero! Ho costruito questa fic basandomi sul parallelismo madre-figlia anche perché altrimenti non sapevo da dove cominciare e spero di averti fatto apprezzare un pelino di più la principessa del XXXesimo secolo! Che io scriva male è possibilissimo non temere, anzi tutte queste aspettative mi mettono l’ansia addosso ed ogni volta mi chiedo: e se dovessi deludere “i miei lettori”? Tu mia cara migliori in fretta tanto è vero che i capitoli della tua ultima fic sono meravigliosi e ricchi di particolari significati, ma sta tranquilla! Ti ho scritto tutto per benino nella mail. Le critiche fanno sempre bene, vorrei solo che tutti capissero il tuo concetto! Adesso ti saluto mia cara un bacio enorme!

- HATORI: ti chiedo scusa se ti ho fatto aspettare tanto ma, come hai potuto leggere, il mio account è stato bloccato sino adesso. Spero che il capitolo scorso ti sia piaciuto anche se è finito così male. Per quel che riguarda questo capitolo cosa mi sai dire? Ti è piaciuto come ho trattato il personaggio di Rei? Mamoru… per il momento è arrabbiato con Usagi tanto che non corre da lei al momento del bisogno, ma è da capire non credi? È sempre stato il primo a piegarsi quando hanno avuto qualche discussione non può essere sempre lui quello dotato di buon senso! Per adesso Nemesi resta nell’ombra anche se i primi effetti causati da questa separazione si sono fatti notare… speriamo bene per il seguito. Un bacio e grazie per il sostegno! P. S. aggiorna presto le tue fic che sto morendo dalla curiosità!

- KIRBY: grazie mille per i complimenti e per il continuo sostegno, mi spiace solo essere tanto in ritardo. Cosa posso dirti! Anche io sono stata un po’ dispiaciuta per la piega presa dalla storia, il mio cervello non mi informa di ciò che ha in programma e così anche per me ogni capitolo è una sorpresa! Ma stavolta ho già in mente il finale ed il mio cervellino non potrà dirmi di no! Sono soddisfatta della spiegazione data riguardo la presenza di Caos, volevo sottolineare il legame stretto e viscerale che si è venuto a creare tra Caos e Nemesi e spero tanto di esserci riuscita. La paura di Rei come hai potuto notare è il giudizio degli altri ed ho approfittato della figura di Eris, la discordia, per evidenziarlo, spero solo di esserci riuscita. A dire il vero alcuni dialoghi mi sembrano eccessivi ma non sono riuscita a migliorarli, vedremo più in là di revisionare tutta la storia! Per quel che riguarda Chronos hai visto che, sotto sotto, ma molto sotto, anche lui è un papà che si preoccupa per la sua bambina. È corso a sorreggerla nel momento del malore mentre Mamoru… è un poco arrabbiato con una bionda di nostra conoscenza! Vedremo cosa accadrà. Ringraziamenti relativi alla raccolta Elementi: come già ho detto altrove (leggi il ringraziamento a Neptune_87) il parallelismo è nato come base per questa fic, anche perché, altrimenti, non sarei riuscita a trovare altro spunto da utilizzare. Chibiusa è un personaggio un po’ scomodo per me, probabilmente a causa del pessimo doppiaggio italiano che l’ha resa una bambina antipatica e viziata, un po’ troppo saccente e troppo ironica nei confronti di quella che è sua madre! Ho scritto di lei cercando di farmela piacere e sono felice di esserci riuscita. Adesso mi piace la mia Chibiusa, ne sono convinta e questo capita raramente. Non ho scritto una fic dedicata ad Helios per un motivo di fondo. Del suo personaggio so poco e scrivere di lui e Chibiusa sarebbe stato troppo scontato! Forse ti ho delusa un po’, ma meglio una piccola delusione che una grossa batosta! Ti saluto e ti invito, se hai tempo, a leggere l’altra mia fanfic ambientata nel mondo di Harry Potter dove il pairing principale è Hermione/Draco, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi! Un bacio e a presto!

- REMEMBER: prima di tutto ben venuta tra le lettrice, secondo grazie per i complimenti relativi alla mia regione. Mi inorgogliscono come se fossero fatti a me stessa. Passando alla fic sono felice di coinvolgerti con questa storia. Posso immaginare che leggere capitoli così lunghi possa risultare pesante e difficile ma non posso farci nulla. Preferisco essere precisa e mettere tutto, anche la più insignificante delle emozioni piuttosto che essere rapida e superficiale. Spero che l’addestramento di Rei ti sia piaciuto e che non ti abbia deluso e mi auguro di leggere presto un altro tuo commento. Chiedo anche a te scusa per il ritardo di pubblicazione ma come ormai ho ripetuto milioni e milioni di volte ho avuto l’account bloccato, perdonami!

- FEFERICA: ciao! Mamoru ed Usagi se le sono dette di tutti i colori e stavolta il nostro Principe è rimasto al suo posto senza intervenire in aiuto della sua bella, poco cavalleresco ma non me la sento di accusarlo. Non è facile dimenticare le parole di Usagi, hanno creato una crepa che forse non si potrà sanare. Aspetteremo per giudicare. Sei troppo gentile riguardo i complimenti, non credo di meritarli tutto, ma li accetto volentieri! Ringraziamenti relativi alla raccolta Elementi: quando mi dite che ho azzeccato nel parallelismo ne sono felice anche perché altrimenti non avrei saputo come sviluppare questa drabble. Cosa posso dirti generalmente sono modesta ma stavolta non ci riesco: tramite la drabble sono riuscita ad apprezzare Chibiusa, spero di aver trasmesso lo stesso sentimento positivo anche a te! Adesso ti saluto alla prossima! Un bacio…

- GIROVAGHI: ben tornata! Era da un po’ che non ti sentivo! Sono felice di vedere che il capitolo ti è piaciuto. Effettivamente nel XXXIVesimo capitolo ho messo insieme diverse situazioni e tutte sono state affrontate diversamente e non si sono concluse… riprenderò nei prossimi capitoli ciò che si deve ancora chiarire. Riguardo ai veri poteri di Mamoru… vedremo. Ho qualche idea ma nulla di certo. È difficile creare qualcosa di sconvolgente quando ho dato ad Usagi poteri così immensi, ma non mi do per vinta! Per quel che riguarda questo XXXVesimo capitolo invece la guerra fredda tra il Principe e la Principessa continua, chi cederà per primo? Lo scopriremo insieme anche perché io non ne ho idea. Spero di non averti delusa un abbraccio ed a presto!

- LUCIADOM: ciao! Se non ho aggiornato presto è perché il mio account è stato bloccato e questa è la ragione per cui non ho commentato la tua longfic (ho evitato di leggerla anche perché preferisco commentare e leggere e non prima leggere e dopo commentare, nel fare il commento rischierei di non essere precisa)! Ti ringrazio per aver lasciato una recensione qua e là nel corso della tua lettura e sono felice di constatare che la mia storia ti piaccia. Mi spiace per gli equivoci che si sono venuti a creare spero solo che siano superati – però ti assicuro, puoi dirmi di tutto tranne che sono cinica – ti chiedo scusa se sono entrata nella tua sfera personale, ma avevo fatto la premessa che non era mia intenzione. Spero che le nostre divergenze si siano appianate e mi auguro di poter leggere presto un tuo commento riguardo alla mia fic. Un bacio ed un abbraccio alla prossima!

Vorrei ringraziare anche il resto delle persone che hanno commentato la mia raccolta di drabble ed in ordine alfabetico:

- CHIARUCCIAPUCCIA;

- CHICHILINA;

- DINNY;

- GENESIS;

- KAORU;

- MARYUSA;

- PEORTH;

- SERENITY_88;

- STREGA_MOGANA (ma dove sei finita? Tutto bene?);

- SUIKOTSU.

A questi ringraziamenti aggiungo anche coloro che hanno commentato anche questa fanfic, sempre in ordine alfabetico:

- FEFERICA;

- KIRBY;

- NEPTUNE_87;

- PRINCESSANGEL;

- ROMANTICGIRL.

Ed infine coloro che hanno inserito la raccolta di drabble, Elementi, tra i preferiti:

- FEFERICA;

- KAORU;

- KIRBY;

- LAURELIN;

- MARYUSA;

- PEORTH;

- PRINCESS OF DARKNESS;

- SUIKOTSU:

Adesso che ho finito con i commenti posso fare la mia domanda… per caso la storia sta perdendo di interesse? Ho notato un calo nelle letture e nei commenti degli ultimi due capitoli. Forse è una coincidenza con le vacanze estive o forse dipende da me. Fatemi sapere mi raccomando.

Per quel che riguarda il prossimo capitolo attendetelo tra un mese a partire da oggi, quindi il prossimo capitolo sarà pubblicato il 7 novembre! Un bacio e scusate ancora il ritardo, non è dipeso da me ma dall’amministrazione. A presto!

   
 
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