Capitolo
XXXV
Arrivo
davanti la porta della Dream ‘s Room e gli occhi di tutti sembrano puntati su
di me. Mi accorgo di Haruka poggiata ad una colonna; le ho imposto di non
raccontare a nessuno ciò che le è accaduto durante il suo addestramento, non
posso permettermi che le guerriere siano influenzate dai racconti delle altre.
Ogni guerriera deve essere pronta ad affrontare l’ignoto solo così troverà
la forza necessaria per reagire.
I miei pensieri volano a Mamoru. Allo scontro avuto pochi minuti fa. È
la fine. Questa volta qualcosa si è spezzato e non sono certa che si tratti di
una lite passeggera, ma è giusto così. Non voglio che lui soffra. Lo impedirò
a costo di restare sola per l’eternità. A costo di versare fiumi e fiumi di
lacrime. Io ti salverò amore mio.
Avanzo con calma tra le guerriere ed i generali. Voglio stare in mezzo a
loro sperando di cancellare il mio dolore. Osservo tutti e noto, accanto a
Haruka la presenza di Michiru, Setsuna ed Hotaru. Dall’altra parte Makoto e
Minako con Nephrite. Rei e Jadeite sono fermi davanti la porta. Mancano solo Amy
e Zoicite. C’è come un muro a separare Inner ed Outer e questo non mi piace.
Appena questo addestramento sarà concluso dovrò cercare di unire il gruppo,
altrimenti così, otterremo ben poco.
- Bene, siete tutti qui. Rei, sei pronta?
La guerriera di Marte compie, titubante, un passo in avanti. La mano è
ancora stretta in quella del suo generale. Sembra che non voglia separarsi da
lui, ma la luce che brilla nei suoi occhi mi fa capire che è determinata ad
entrare e vincere. Vincere contro se stessa. La voce di Nephrite riempie il
silenzio che sta saturando l’aria rendendola pesante.
- Usagi… ancora mancano Mamoru e Kunzite, non credo che...
- Non preoccuparti. Arriveranno presto.
Cerco di mantenere un tono di voce calmo, non voglio far trasparire la
mia pena. Poi, è inutile prendersela anche con loro. Se adesso ci troviamo in
questa situazione è colpa mia. Ho abbassato la guardia e non dovevo. Mi volto
verso Rei che, intanto, ha materializzato il suo rubino. Credo che abbia capito
che è necessario bagnare la sua pietra nel mio sangue, mi auguro che anche le
altre abbiano compreso la necessità di questo gesto.
- Usagi vorrei entrare al posto di Rei all’interno della Dream ‘s
Room.
La voce di Michiru arriva calma e placida come il mare calmo della sera.
Mi volto verso di lei e posso leggere negli occhi della mia guerriera la sua
determinazione. Sposto lo sguardo su Haruka. È ferma. Posso percepire la
tensione che avvolge la sua persona. Non parla solo perché troppo orgogliosa ma
è preoccupata. Preoccupata per Michiru.
- Non è possibile Michiru. Ho già deciso.
I muscoli di Haruka si rilassano ma non abbandona la sua posizione. In
questo momento quella colonna deve essere realmente il suo sostegno.
- Perché no?
Sospiro e chino il capo. Come spiegare che lei, perché Outer, è più
potente di una Inner. Se Caos decidesse di attaccarci adesso, che sta
riacquistando il suo potere, le Inner si troverebbero in netta difficoltà
rispetto le Outer, anche se… neanche le Outer potenziate al massimo potrebbero
nulla contro la potenza di Caos. Come spiegare tutto ciò senza ferire le
guerriere? Come spiegare loro che questo addestramento non servirà a nulla
contro Caos? E come far capire a Michiru che in questo momento sono le Inner che
necessitano maggiormente della Dream ‘s Room?
- Io credo che Usagi preferisca far entrare Rei perché è una Inner ed
è ben noto che i nostri poteri sono inferiori a quelli di voi Outer. Avete i
vostri talismani che li amplificano mentre noi… per noi è diverso.
Mi volto verso Minako e le sorrido riconoscente. Io non sarei riuscita ad
essere più chiara. Anche se posso avvertire nella sua voce lo sconforto causato
da questa consapevolezza.
- Io credo che sia…
- Michiru non insistere. Ho già deciso.
Michiru non sembra demordere giacché ribatte alle mie parole.
- Non puoi…
- Michiru adesso basta. Verrà anche il tuo turno non temere.
Stavolta è l’intervento di Haruka a salvarmi dalle richieste di
Michiru. Mi volto verso la Senshi del vento e fisso i miei occhi nei suoi.
L’astio di questo ultimo periodo sembra svanito nel nulla. Sono felice di aver
recuperato parte dello strappo che si era creato tra noi. Sarà difficile
recuperare totalmente la sua fiducia ma questo piccolo gesto è già un passo
avanti. Almeno questo è un bene. Dopo la lite con Mamoru non sarei riuscita a
sopportare altro sarcasmo da parte di Haruka. Adesso ho bisogno più che delle
mie guerriere, delle mie amiche.
Mi fermo ad osservare Michiru e leggo il turbamento che traspare nitido
dai suoi occhi azzurri. Le parole di Haruka devono averla profondamente scossa.
Generalmente è sempre la bionda ad essere calmata dalla guerriera di Nettuno e
mai il contrario. Questo capovolgimento delle parti deve averla sorpresa.
“Non temere. Arriverà anche il tuo momento ed allora potrai
proteggerla. Abbi solo un po’ di pazienza.”
Lo sguardo stupito di Michiru si punta su di me che annuisco silenziosa e
mi volto ancora verso Rei. Sono felice di poter essere d’aiuto alle mie
amiche.
Jadeite e Rei si guardano negli occhi quando io porgo la mano alla mia
Senshi che, prontamente, lascia il suo rubino a me. Il contatto con la pietra mi
regala un piacere tepore. È come se il fuoco che lo caratterizza stesse
riscaldando anche la mia anima. Sorrido a Rei e la invito a poggiare la sua mano
sulla mia così da tenere entrambe il rubino.
Ancora una volta il coltello dalla lama d’argento incide la mia carne.
Altro sangue sgorga dalla mia ferita. Sangue che si confonde con il rosso della
pietra. Anche questa reagisce come le altre due. Si illumina di un intenso
bagliore rosso. Dentro di me sento un nuovo legame con Rei.
- Hai altri due minuti. Poi dovrai entrare.
- Usagi io non capisco…
Scuoto il capo tristemente. Perché io e le mie guerriere dobbiamo essere
così affini?
- Parla con Jadeite. Ricordagli che lo ami. Anche lui ha bisogno di
essere rassicurato da te. Concediti un po’ di felicità.
- E tu Usagi? Tu quando ti concederai di essere felice. Davvero credi che
non me ne sia accorta? Quando tornerò mi dovrai spiegare perché Mamoru è così
arrabbiato con te e perché tu sei così… fredda. Fredda nell’anima.
Diventerai una vecchia zitella acida se continui a comportarti così.
Mentre Rei parla tengo il capo chino. Le sue parole sono vere ma non
posso evitare di pensare che io… non diventerò mai una vecchia zitella acida.
Io… resterò in eterno nella dimensione di Chronos.
- Se sei riuscita tu ad irretire il povero Jadeite non capisco perché
debba essere io a rischiare lo zitellaggio.
Spingendo la mia amica verso Jadeite torno a posare gli occhi sulla Dream
‘s Room… intanto gli occhi di Mamoru mi stanno perforando la schiena. È qui
da quando ho preso tra le mani il rubino di Rei…
Fisso la porta davanti a me senza curarmi di nessuno. La mia mente è
immersa nel buio più totale. Non voglio pensare. Non adesso.
- Usagi…
Mi ridesto dal mio momentaneo salto nel vuoto. Osservo Rei negli occhi e
vi leggo molta paura, ma anche tanta determinazione. Sposto i miei occhi su
Jadeite e lo vedo preda dell’ansia. Sorrido a Rei e l’abbraccio. Prima di
lasciarla mormoro poche parole al suo orecchio. Parole che trovano subito una
risposta.
- Sei fortunata ad averlo accanto.
- Anche tu potresti esserlo se ti lasciassi andare…
Scuoto la testa con un finto sorriso. A me non è concesso un simile
lusso. Io devo solo combattere.
- Vai adesso prima che Jadeite ci ripensi e ti rapisca.
Stavolta è il turno di Rei di sorridere mestamente.
Lo so amica mia. Soffri per me ma non preoccuparti. Io sono forte. Uscirò
da questa situazione, più forte di prima.
Rei avanza sicura verso le porte della Dream ‘s Room che magicamente si
aprono come se avessero riconosciuto il richiamo del suo rubino. Avvolta in una
luce accecante svanisce davanti ai nostri occhi. Jadeite si affianca a me che
resto con gli occhi fissi alle ante chiuse. Unisco le mani in grembo ed attendo.
- Tornerà. Vero Usagi?
- Sì Jadeite. Altrimenti andrò personalmente a prenderla. Puoi starne
certo.
Poi mi volto ancora verso le ante chiuse osservandole attentamente. Ho
come la sensazione che all’interno della Dream ‘s Room sia entrato qualcun
altro con Rei. Che significa tutto ciò?
*****
*****
Appena
fatto un passo avanti ho avuto come la sensazione di essere risucchiata in un
vortice. Lo stomaco si è contratto in modo doloroso e la testa ha preso a
vorticare velocemente. È stato terribile ma per fortuna è durato solo pochi
secondi. Quando tutto è finito apro gli occhi lentamente e mi ritrovo davanti
il fuoco sacro che arde nel tempio dove vivo. Sono sdraiata in terra come se mi
fossi appena svegliata da un sonno poco ristoratore. Ho i muscoli indolenziti e
la testa che scoppia. Il fusuma (1) alle mie spalle scorre lentamente
sulle canalette che lo contengono. Mi alzo in piedi ancor prima che il pannello
di legno e carta raggiunga il gemello. Mi volto ancor più velocemente pronta a
colpire chiunque spunti da quella porta. Ma resto immobile appena riconosco la
figura che ho davanti.
- Rei è tardi. Perché non vai
a riposare. Domani riprenderai con la meditazione. Adesso dai ascolto a tuo
nonno e vai a dormire.
No. Impossibile. Non può essere il nonno. Io… che sia la prova a cui
devo sottopormi? Osservo attentamente l’ambiente che mi circonda e riconosco
che, effettivamente, siamo all’interno della sala del fuoco sacro. Osservo il
fuoco e lo sento… freddo. È come se fosse finto.
- Coraggio Rei. Non facevi i
capricci da piccola e devi iniziare a farli adesso che sei grande? Dai ascolto a
me. Vai a dormire e domani avrai le risposte che cerchi.
Resto in silenzio e mi avvicino
alla porta. Fatti due passi però mi blocco. Ritorno indietro e mi avvicino al
fuoco. Avverto ancora freddo. Sento repulsione verso queste fiamme così simili
ma così diverse da quelle che conosco da sempre. Come spinta dal bisogno di
sapere, allungo la mano tra le fiamme e… queste mi avvolgono. Resto impietrita
anche perché non brucio. Cosa sta accadendo?
Sono sorpresa. Cerco di capire come sia possibile ciò. Come sia
possibile tutto questo. Chiudo gli occhi cercando un po’ di concentrazione,
quando li riapro mi ritrovo nuovamente davanti le porte della Dream ‘s Room.
Come è possibile?
Un attimo. Quella sono io. Io e Jadeite. Usagi e tutti gli altri. non li
vedo bene ma so che sono loro. Riconosco le loro aure. Questo è quello che
accaduto prima che io entrassi nella stanza dell’addestramento. Ed io… io
sono uno spirito impalpabile, gli altri non mi vedono ma io posso benissimo
sentire i loro discorsi, ma i loro volti restano sfocati come se vederli fosse
troppo doloroso.
“Tu sei la figlia di
Marte. Non hai bisogno di nessuno. Vali molto più di loro.”
Io non capisco. Da dove proviene questa voce? A chi appartiene. La sento
rimbombare nella mia testa ma non capisco da dove arrivi.
Delle voci attirano la mia attenzione ed io senza capire come mi ritrovo
vicina alle mie amiche. Ma io non ho mosso un passo, è come se il vento mi
abbia trasportato con sé ed adesso sono qui, accanto a loro che non possono
vedermi o sentirmi.
- Rei è entrata. Sono così
strane. Lei ed Usagi intendo. Litigano dalla mattina alla sera ma sono unite. Io
credo che, in fondo, Rei sia una strega. È capace di farti sentire in colpa
anche per qualcosa che tu non hai commesso.
Questa voce, io so a chi appartiene. Minako. Mi volto verso di lei e la
vedo parlare con Makoto. Finalmente i volti delle mie amiche sono riconoscibili
e la nebbia che prima nascondeva i loro visi si è diradata, ma le sue parole
sono così dolorose alle mie orecchie. Non può davvero pensare qualcosa di
simile. Io… non sono una strega.
- Sai anche io credo che sia
dotata di qualche potere di preveggenza. È una miko certo, ma deve avere
qualche potere nascosto. È la prima a percepire la presenza del nemico quando
sta per attaccare. Sembra quasi che sia direttamente in contatto con Caos. Se
non la conoscessi la temerei.
Makoto. Anche tu? Non può essere. È tutto falso. Io… no. Non posso
crederci. È solo la prova a cui sono sottoposta. Nulla di ciò che stanno
dicendo è vero. È solo una bugia.
Mi volto verso le porte della Dream ‘s Room e vedo la mia immagine
sparire in un lampo di luce. Le labbra di Usagi si piegano in un’espressione
di fastidio mentre avanza verso Minako e Makoto.
- Siete due sciocche. La
prossima volta urlate più forte. C’è mancato poco che Rei vi sentisse. Ma da
dove vi saltano in testa certe assurdità. Rei è molto potente, forse tra le
Inner è la più potente. Noi abbiamo bisogno del suo potere.
Non ci credo. Anche tu Usagi vuoi sfruttare le mie capacità divinatorie
per questa guerra. Anche tu credi che io sia strana. Perché?
Loro non possono pensare davvero questo di me. Io per loro sono
un’amica, una cara amica. Il nostro legame va al di là di quello che esiste
tra guerriere, noi siamo sorelle.
- Ne sei sicura? Credi davvero,
che per loro, tu conti qualcosa?
Mi volto verso la mia destra ed ecco che la vedo, la proprietaria della
voce che fino adesso è stata nella mia testa. Una donna dai lunghi capelli
color ebano ed occhi più scuri dell’abisso. Sulle sue spalle fanno mostra di
sé delle ali nere come la notte. La veste che indossa però è rossa come il
fuoco ed arriva sino ai suoi piedi nudi e nivei come il resto della carnagione.
Le braccia sono decorate da bracciali che hanno le sembianze di serpenti ed in
testa porta una corona di millefoglie e tanaceto. Il rosa ed il bianco dei fiori
stona con il rosso della veste ed il nero dei capelli ma, non per questo, rende
l’immagine della donna che ho davanti meno misteriosa e potente.
- Chi sei?
Resto ferma nella mia posizione in attesa. L’aura di questa donna è
potente ma maligna. Incute terrore ed ansia.
- Chi sono? La tua guida. In
questo percorso attraverso il tuo inconscio io sarò colei che ti indicherà la
strada. Non ha importanza il mio nome. Sappi solo che di me ti puoi fidare.
La sua voce è calda e bassa. Potrei anche fidarmi se non fosse per
l’aura negativa che avverto standole accanto. Continuo a restare guardinga
mentre con calma cammina tra le mie amiche. Le sue labbra si piegano in smorfie
di disprezzo appena si avvicina a loro. Solo adesso mi sono accorta che il tempo
è come se si fosse fermato. Tutto deve essere iniziato con il suo arrivo qui.
Accanto a me.
I commenti di Minako e Makoto sono stati sostenuti anche da Usagi. Se
ripenso a quelle parole non posso che sentirmi vuota e sola. Ma non mi farò
vincere dai miei sentimenti. Io… devo avere fiducia in loro. Devo credere
nella nostra amicizia, e se si trattasse davvero della mia prova? Cosa devo
fare? Cedere o continuare ad andare avanti? Una lacrima scende furtiva e scivola
lenta sulla mia guancia. Subito è asciugata dal dorso della mia mano, il mio
orgoglio è tale da non potersi piegare neanche davanti ad una delusione simile.
Stringo i pugni e mi volto verso la mia guida. Devo andare sino in fondo
altrimenti non mi darò pace.
- Portami altrove. Ho visto
abbastanza.
- Come tu desideri mia cara.
Ed ecco ancora quella sensazione di stretta allo stomaco. Uno strappo che
dura il tempo del battito delle ciglia. Un attimo prima sono all’esterno della
Dream ‘s Room, l’attimo dopo mi ritrovo in una pianura.
Mi guardo attorno e mi sembra un paesaggio familiare. Resto ferma.
Sospesa tra i miei ricordi. Poi è un lampo e tutto diviene più chiaro. Questo
è il Silver Millennium. Questa è la collina in cui io e Jadeite ci siamo
scambiati la nostra promessa di amore eterno. Passeggio per questa distesa e
quasi dimentico di essere eterea. Chiudo gli occhi e lascio che la magia di
questo luogo mi avvolga. Un passo e poi un altro. Ed eccoci. Io e Jadeite. Mille
anni fa. I nostri volti sono chiari, nessuna nebbia a nasconderli e poi, come
potrei non riconoscere i suoi occhi azzurri? Mi avvicino per sentire ancora quel
dialogo. L’ultimo prima della battaglia. L’unica volta in cui Jadeite ha
avuto il coraggio di esprimere apertamente i proprio sentimenti.
- Come mai hai deciso per
questo incontro notturno?
Ascolto ogni parola con occhi chiusi. La scena si ripete nella mia mente.
Quasi posso percepire il calore della mano di Jadeite quando, mille anni fa,
sfiorò la mia guancia. Ed ancora, come allora, quella lacrima silenziosa e
furtiva che scivola e si ferma tra le mie labbra. Il sapore amaro delle lacrime
è sostituito da quello dolce dell’amore. Riapro gli occhi proprio nel momento
in cui le labbra di Jadeite si posano su quelle della me stessa di mille anni
fa. Le sensazioni di quel bacio sono ancora vivide nella mia mente. La scossa
avvertita. Il batticuore. Le gambe che tremano. Rivivo tutto. Anche il freddo a
causa di quella separazione. Poi la voce di Jadeite mi riporta alla pianura.
- Sarà una battaglia dura e
difficile. Non so quanto dovrò restare lontano da te ma ti giuro che farò di
tutto per tornare da te. Ti chiedo solo di aspettarmi. Puoi farlo?
Ed ecco la me stessa di mille anni fa stringere il mio, il nostro,
Jadeite e bagnare la sua spalla con le mie lacrime.
Osservo i due ma la voce della mia Guida mi riporta al presente. Le
sensazioni di allora svaniscono come la neve al sole primaverile.
- Struggente. Davvero doloroso.
Solo Jadeite si è accorto della tua fragilità. Le tue amiche al contrario,
erano troppo prese dalla loro sofferenza per accorgersi della tua. Mi sbaglio
forse?
“ Tornerà. Vero
Usagi?”
“ Sì Jadeite. Altrimenti
andrò personalmente a prenderla. Puoi starne certo. ”
Usagi e Jadeite. Sono le loro voci. Le riconoscerei tra mille. Cosa è
questo dolore lancinante alla testa. È come se il cervello mi stesse andando a
fuoco. Fa male. Troppo male. Io non riesco a sopportarlo.
Mi piego sulle ginocchia e porto le mani tra i capelli. Il dolore è
troppo intenso. Cosa sta accadendo?
*****
*****
Porto le mani tra i capelli e mi piego in due a causa del dolore, troppo
intenso perché sia sopportato. Sento le tempie pulsare velocemente ed il
turbamento si fa largo dentro me. Cosa sta accadendo a Rei?
Jadeite al mio fianco mi aiuta a rialzarmi e subito mi chiede cosa
accade. Scuoto il capo mestamente senza trovare una risposta. Non so cosa stia
affrontando Rei ma so che è un dolore dell’anima e non fisico. Il mio corpo
non è ricoperto da nessuna ferita.
- Rei non abbandonare la fiducia. Ci siamo noi qui ad aspettarti.
Chiudo gli occhi e cerco di concentrarmi. Devo capire cosa sta accadendo
all’interno della Dream ‘s Room, non posso permettere che accada qualcosa ad
una delle mie guerriere. Loro sono la mia famiglia.
***** *****
- Rilassati Rei altrimenti sarà
più doloroso. Sei pronta a vedere qualcosa che non avevi mai visto?
Annuisco anche se sono ancora piegata in due dal dolore. Inspiro
profondamente e con uno sforzo incredibile mi alzo pronta a vedere ciò che la
mia guida ha in serbo per me.
“ Ricorda che quello che
vedono i tuoi occhi non è ciò che vede il tuo cuore. Abbi fiducia in coloro
che ami. ”
Ancora? Stavolta è una voce diversa. È più dolce ed anche la
sensazione che la sua aura è meno bellicosa. Cerco di rilassarmi ma è inutile.
Il dolore alla testa aumenta a dismisura. Chiudo gli occhi cercando di non
pensare. Chiudo la mia mente. Chiudo il mio cuore. Ancora il senso di strappo
allo stomaco e poi quando riapro gli occhi mi ritrovo in un salone che non ho
mai visto.
Le pareti in pietra bianca sono ricoperte da armi di ogni foggia. Il
camino scoppietta allegramente ed è l’unica fonte di luce che offre alla
stanza. Un grosso tavolo rettangolare è posto al centro della stanza e cinque
sedie lo circondano. Una di queste è posta a capotavola. Più che una sedia è
un vero e proprio trono decorato in oro e velluto rosso. I piedi della sedia
sembrano le zampe di un leone mentre i braccioli sono adornati di semplice seta,
anch’essa rossa. Rossa sangue. Le altre sedie sono semplici e di mogano o
ciliegio. Non riesco a distinguere. Altro arredamento della stanza sono i divani
e le poltrone, di pelle scura, che circondano il camino donando alla stanza un
senso di confusione.
La porta improvvisamente si apre ed entrano quattro uomini che riconosco
da subito. I generali. Tra questi spicca la figura di Jadeite. Anche i loro
volti non sono nascosti dalla nebbia. Credo di iniziare a capire come muovermi
in questi viaggi ed ecco perché gli ambienti diventano sempre più nitidi, come
avviene per i volti di coloro che incontro.
Seguo i movimenti degli uomini ed alla fine li vedo prendere posto
attorno al camino. Ridono e scherzano come se stessero festeggiando qualcosa, ma
non capisco cosa.
- Ascolta e capirai.
Mi volto verso la mia Guida che ha parlato come se avesse letto i miei
pensieri. Mi avvicino maggiormente e senza rendermene conto prendo posto sul
bracciolo della poltrona su cui siede Jadeite.
- Dimmi un po’ caro il mio
Jade, come è andata con la tua principessa di Marte?
A parlare è stato Kunzite. Si
rivolge a Jadeite utilizzando il nomignolo che generalmente usano per prenderlo
in giro. Sorrido interiormente pensando a quanto sono uniti, contemporaneamente
però, mi rendo conto che, fino a pochi minuti prima, anch’io credevo nelle
mie amiche ma adesso non è più così. Adesso ho capito, loro fingono. Mi
credono una minaccia ed il loro affetto è dovuto solo al timore che
nutrono verso di me.
- Kunzite piantala. Lo sai che
non ti racconterò nulla.
La risposta di Jadeite non si fa attendere. È sempre
stato riservato e silenzioso. Un po’ come me. Nei nostri silenzi riusciamo a
parlare con semplicità. Ci basta scambiarci un’occhiata per capire cosa va e
cosa non va. Credo che sia questa la magia del nostro amore. Capirsi senza
l’uso della parola, solo ascoltando il cuore dell’altro.
- Il nostro Jade non vuole parlare. Lascialo stare amico mio. Si vede che
la sua principessa deve averlo addestrato a dovere: nessuna confidenza a
nessuno. Ho indovinato?
La voce di Nephrite è più alta di quella di Kunzite che intanto
ridacchia con il generale moro. Osservo il viso di Jadeite e noto che continua a
sorridere come se nulla fosse. Come se non gli importasse del giudizio degli
altri generali.
- Perché non imparate a farvi
i fatti vostri? Ognuno di noi ha il suo daffare con la propria principessa. Tu
Kunzite devi badare alla vanità della tua Venus altrimenti ti lascerà sul
lastrico per il suo amore smisurato per le cose belle. Tu Nephrite devi fare
attenzione alla forza della tua Jupiter o tra i due tu sarai la donzella e lei
l’uomo forzuto. Io devo prestare attenzione al cervello di Mercury altrimenti
mi farà passare per un idiota. Mentre tu Jadeite… devi prestare attenzione al
caratterino della tua Mars altrimenti ti piegherà al suo volere come se fossi
un ramoscello.
Tutti ridono alla battuta di Zoicite come se nulla fosse. Intanto, il mio
cuore va a pezzi. Perché Jadeite non dice nulla? Perché ride con gli altri
come se fosse d’accordo con quanto detto da Zoicite? Davvero agli occhi di
tutti sono così dominatrice?
“ Prova a leggere dentro
il tuo cuore. Prova a fidarti delle persone. Non avere paura. Figlia di Marte
non lasciare che il timore prenda il sopravvento. Fidati di coloro che ti amano.
Non scappare ancora una volta. Fermati e guarda fino in fondo. Sii degna dei
tuoi genitori. ”
Questa voce è gentile e serena. A chi appartiene? Chi può essere tanto
sereno? Cosa può dare tanta sicurezza a chi mi ha parlato in questa maniera? Io
sono confusa. Ciò in cui credevo, ciò che amavo, coloro di cui mi fidavo mi
hanno mentito. Mi temono. Io… sono totalmente sola.
“ Mars tuo padre e tua
madre non vogliono vederti in terra. Sii più forte delle apparenze. Fidati del
tuo cuore. ”
Guardo i generali ridere e scherzare. Sembrano tanto uniti, tanto amici.
Li invidio. Anche io vorrei avere amici simili.
- Andiamo mia cara. È arrivato
il momento di scegliere da che parte stare. Se tra coloro che ti hanno mentito o
prestare fedeltà a Caos che nella sua immensità ti ha aperto finalmente gli
occhi.
La mia Guida mi esorta ad andare. Mi soffermo ancora un po’ ad
osservare i quattro generali. Imprimo per l’ultima volta i loro volti sereni.
Di certo, da qui a poco, in quello che per loro è il presente, scenderanno in
campo contro Nemesi e perderanno la vita. Fisso gli occhi di Jadeite e sembra
che possa annegare in questo azzurro. Come vorrei che fossero sempre così
sereni. La voce di Kunzite, però, mi fa tornare in questo salone.
- Sapete qual è la verità? Io
adoro la vanità di Venus. Mi sono innamorato della sua bellezza. Una bellezza
che non è solo fisica. Una bellezza che fa splende la sua anima. È una
creatura unica. Riesce a farmi sorridere, cosa che sa fare solo lei. Per lei mi
ridurrei volentieri sul lastrico. Non credo che ci sia nulla di male in questo.
Sarei disposto ad essere povero e a dover mendicare ma farei di tutto pur di
renderla felice. Farei di tutto per far brillare ogni giorno il sorriso sul suo
viso.
Il mio cuore batte a mille per via di questa dichiarazione d’amore che
arriva da Kunzite, generale integerrimo ma che davanti gli occhi azzurri di
Minako diviene docile come un agnellino.
- Oddio. Chi sei tu? Cosa ne
hai fatto del mio amico Kunzite? Mai mi sarei immaginato di sentirti pronunciare
parole tanto dolci. Dolci come la mia Jupiter. Lei è forte. Forse tra le Senshi
è la più forte, ma anche la più fragile. Il suo animo è delicato come il
petalo di un giglio. Ed anche se a voi può sembrare la più forzuta vi assicuro
che non è così. Nulla di ciò che vedete è vero. Jupiter è fragile e dolce.
Lei è come una madre pronta a proteggere il proprio figlio a costo della vita.
Potete chiederlo al suo popolo se non mi credete. E vi avviso, se qualcuno di
voi osasse parlare ancora una volta di lei in questa maniera, vi giuro sul mio
onore che la pagherà cara. La mia Jupiter non si tocca.
Osservo il fervore nelle parole di Nephrite. La forza con cui ha
attaccato Zoicite perché erano dirette a lui quelle parole. Ne sono certa.
-
Nephrite puoi stare tranquillo. So perfettamente quanto possa essere dolce
Jupiter. Non credere che io abbia parlato così di lei per offenderla, né ho
voluto offendere le altre guerriere. Secondo te, potrei mai parlare male di
Mercury? È vero, è intelligente. Acuta. Attenta. Con lei posso parlare di
tutto quello che riguarda il sapere ma Mercury è molto di più di un libro da
consultare. Mercury è il mio porto sicuro. È l’unica certezza che ho. I
nostri caratteri ci impediscono di essere aperti come lo siete voi, ma non per
questo ci amiamo di meno.
Anche Zoicite ha parlato. È il tuo turno Jadeite. Perché non parli? Non
senti il bisogno anche tu di dire cosa ami di me? Ma tu, mi ami?
- E tu Jade? Perché non dici
nulla? Ci siamo resi tutti ridicoli dichiarando cosa amiamo più delle nostre
donne, manchi solo tu. Non credere che potrai uscire da qui senza una
dichiarazione vera e propria.
Kunzite stuzzica Jadeite attendendo una risposta. Una risposta che anch’io aspetto con il cuore in mano e con la paura di scoprire cosa mai possa pensare di me il mio unico amore.
-
Non credo che amare possa rendere
ridicoli. Io amo Mars. Amo il suo carattere così fiero e forte perché è
contrapposto al mio mite e tranquillo. È lei a darmi la forza per andare avanti
in questa battaglia. È il pensiero di tornare e trovare il suo sorriso pronto
ad accogliermi a farmi andare avanti. Amore carnale. Amore sfrenato. Amore
vizioso. Amaro peccato. (2) Mars è tutto questo. È la famiglia che
non ho mai avuto. È il mio mondo. Il mio universo, la difenderò a costo della
vita. Morirei pur di non arrecarle dolore. Lei è troppo preziosa perché resti
al mio fianco e, non c’è giorno in cui non mi chieda cosa ho fatto per
meritare il suo amore. Io non lo so. Non posso saperlo, ma ogni giorno mi
impegno per essere degno del suo amore.
Le parole di Jadeite mi hanno lasciata sorpresa. Non credevo che il suo
amore fosse tale. Osservo il suo volto ed allungo la mano per sfiorare la sua
guancia ma sono eterea. Non posso. Una lacrima scivola silenziosa. Ma stavolta
piango di felicità.
- Adesso seguimi e non temere.
Non accadrà nulla.
Alla mia sinistra compare, dal nulla, la figura di una donna. Una giovane
e bellissima donna. I lunghi capelli castani cadono in morbidi boccoli sulle
spalle nude. Gli occhi color del miele risplendono di una calda luce e le gote
rosate regalano al suo viso di porcellana un alone di magia. La veste, di seta
bianca, ricade morbida sulle gambe lasciate nude. Il capo è adorno da una
corona di ulivo e dalle spalle spiccano delle ali bianche come la neve. La forza
che sprigiona è pari, se non superiore, a quella dell’altra donna che ho alla
mia destra, ma è come se il calore emanato dalla sua aura riuscisse a placare
il tormento della mia anima.
- E tu? Cosa ci fai qui? Come
osi venire fino a qui? Non dovresti stare al seguito di…
- Adesso basta così. Non
aggiungere parola sempre che tu non voglia che la nostra ospite sappia chi
siamo.
Le due parlano come se io non fossi presente. Le loro voci sono talmente
differenti. Talmente opposte. La nuova venuta mi porge la sua mano ed io,
leggermente titubante, la prendo. Ancora lo strappo allo stomaco e poi torniamo
nuovamente davanti la porta della Dream ‘s Room.
- Perché mi hai riportata qui?
Andiamo via. Non voglio sentire oltre.
- Sii coraggiosa. Non fermarti
alle apparenze. Ascolta prima di giudicare.
Osservo la donna che ha parlato. Fidarmi? Mi sono sempre fidata di loro,
forse è vero. Non devo fermarmi alle apparenze. Forse esiste una spiegazione a
tutto ciò che ho visto e sentito. Forse è davvero la prova cui sono
sottoposta. Ma la paura di scoprire che sono solo mie illusioni mi spinge a non
fidarmi. A tremare, a temere la verità, però… però dentro di me una vocina
flebile mi invita a non arrendermi. A prendere il coraggio a due mani ed
affrontare ciò che mi aspetta ed io non mi tiro indietro. Ho sempre affrontato
la vita a viso aperto, non posso piegarmi adesso. No. Devo andare sino in fondo.
- E sia. Voglio ascoltare il
seguito del discorso.
Con un inchino la donna si sposta e mi permette di raggiungere le altre
Senshi. Makoto, Minako ed Usagi stanno parlando. Usagi ha appena finito di
rimproverare le altre due e sposta i suoi occhi verso le porte chiuse della
Dream ‘s Room. Makoto è la prima a parlare come se attendesse qualcosa. Come
se volesse vedermi spuntare fuori da un momento all’altro.
- Usagi non credere che per noi
Rei non sia importante. È una sorella. Abbiamo lottato sempre una fianco
all’altra. Abbiamo pianto e riso assieme. Sono seriamente preoccupata per lei.
So cosa vuol dire essere da sole ed è una sensazione orribile. Spero solo che
Rei sia forte abbastanza da non cedere.
Le parole di Makoto sono come un toccasana per la mia anima ferita. Forse
è vero. Forse sono stata io a giungere a conclusioni affrettate.
- Tu e Rei litigate dalla
mattina alla sera ma siamo coscienti dal profondo affetto che vi lega. Che ci
lega. Siamo sorelle, tu stessa lo hai detto. Non puoi dimenticare questo
particolare. È normale essere preoccupate. È vero, lei tra le Inner
probabilmente è la più forte grazie anche alle sue capacità divinatorie ed è
per questo che siamo preoccupate. E se Caos, per questo motivo, volesse Rei?
Sarebbe capace di tutto pur di vincere questa guerra ed io non voglio lottare
contro di lei. È stato difficile contro Makoto ed Amy, figuriamoci contro Rei.
No. Non potrei.
Minako. Non credevo che si preoccupasse per me sino a questo punto. Ho
sempre visto in lei la ragazza allegra, pronta a sdrammatizzare, non mi ero
certa resa conto che il suo timore potesse essere talmente profondo.
- Sono stata una sciocca. Mi
sono fermata alle apparenze dimenticando che loro sono le mie amiche. Le
migliori del mondo. Potranno mai perdonarmi?
Parlo senza neanche rendermene conto. Ero così preda della paura da non
essere lucida e logica. Ho sbagliato a credere in quelle parole, a fermarmi solo
ad esse.
- State tranquille. Rei è un
tipo tosto. Dubito che Caos possa riuscire a farla cadere in qualcuno dei suoi
trucchetti. In lei è troppo radicato il senso dell’onore e del rispetto per
piegarsi al Signore del Nulla. Ho fiducia in Rei e voi dovrete fare lo stesso…
e se non dovesse tornare… andrò personalmente a prenderla.
Le parole di Usagi mi rendono felice ma allo stesso tempo mi fanno
comprendere sino a dove si è spinta la mia stupidità. Ho davvero creduto che
per le mie amiche io valessi poco? Ho davvero permesso al dubbio di insinuarsi
nella mia mente? Sono stata così facilmente manovrabile? Mi volto verso la
donna che per prima è stata mia Guida e la fisso direttamente negli occhi neri
come la pece.
- Chi sei? Perché mi hai fatto
vedere quelle scene?
Sento dentro di me il potere crescere a dismisura. È qualcosa che non mi
era mai capitato prima. Sento come se il sacro fuoco scorresse nelle mie vene.
È come se le fiamme stessero bruciando dentro di me donandomi nuova forza.
- Chi sono? Vuoi davvero sapere
chi sono?
Attendo trepidamente il nome della mia avversaria. Mi dimentico
dell’altra donna che ho accanto. Il suo potere è superiore anche al mio ma so
che non è necessario temerla. So per certo che non è lei il nemico.
- Bene. Che tu sappia stupida
ragazzina. Io sono Eris.(3)
Eris. Il suo nome non mi è nuovo. Ma non capisco a cosa possa
ricondurmi. Poi si volta verso l’altra donna e riprende a parlare con voce
maligna.
- E dimmi Nike, tu non dici
nulla alla ragazza? Come mai la Divina ha mandato te?
La Divina? Di chi stanno parlando? A chi si riferiscono? Io non capisco.
- Eris sai bene che incapperai
nelle ire del tuo signore solo per aver tentato di prenderti gioco di sua
figlia. Hai dimenticato ciò che accadde ad Alirrozio figlio di Poseidone? (4)
Non capisco più nulla. Cosa sta accadendo? Io… sono terribilmente
confusa. Non riesco a seguire i discorsi di queste due donne. Queste due divinità.
Perché adesso non ho più dubbi, si tratta di due dee.
- Ares? Ares non è più il mio
signore. Non lo è mai stato. Ti ricordo che io sono la Discordia. È lui ad
aver bisogno di me. Senza di me la guerra non ha inizio.
Ora ricordo. Eris è la dea della Discordia. Accompagna il Dio della
guerra nelle sue lotte. Perché non ho ricordato prima. Ed ho anche capito chi
è la seconda donna. Il suo animo forte e la sua bellezza non possono
ingannarmi. So chi ho accanto e sono certa di non sbagliare.
- Io credo che per te sia
inutile continuare a parlare con Nike, la vittoria alata. Adesso sono io la tua
avversaria. Mars
power, make up.
E’ un attimo. Le fiamme mi avvolgono senza bruciarmi. Il mio corpo
reagisce al fuoco e sento la forza aumentare ancora. Aumenta a dismisura tanto
che temo di non riuscire a controllare tutta questa potenza. Dei cerchi di fuoco
danzano attorno a me ed io cerco di attingere più potere possibile da loro. È
come se mi stessero nutrendo con la loro energia. È come se… come se io
stessi rinascendo da queste fiamme.
Nel corso della mia trasformazione, Eris cerca di colpirmi ma è bloccata
dal pronto intervento di Deimos e Phobos. Quando sono arrivati? Possibile che mi
abbiano accompagnato nel mio viaggio ed io non mi sia mai accorta di loro?
I due corvi attaccano la donna che arresta i suoi colpi, poi, planano
lentamente ai miei piedi acquistando sembianze umane e si mettono davanti a me,
come a difendermi. Osservo i due guerrieri, identici nei tratti fisionomici, che
sovrastano la mia figura. Le tuniche, che ricordano abiti risalenti all’età
classica, sono di colore diverso, una rossa e l’altra porpora. I colori del
terrore e della paura. Osservo i due uomini e stento a credere che sino a pochi
secondi prima erano due corvi, eppure dovevo immaginarlo, loro per me non sono
mai stati dei semplici uccelli. Sono sempre stati al mio fianco da che ho
qualche ricordo. Il nonno mi ha sempre raccontato che, al tempio, sono arrivati
con me. Siamo cresciuti insieme. Li ho sempre sentiti un po’ come dei fratelli
più grandi pronti a difendermi ed adesso… sono qui pronti a proteggermi. No.
Non possono farlo. Questa è la mia guerra.
- Phobos, Deimos fermatevi.
Questa non è la vostra guerra. Lasciate lottare la principessa di Marte. La
figlia di Ares, il dio della guerra.
Solo adesso realizzo davvero chi sono. Solo dopo aver sentito il fuoco di
Marte dentro di me. Essere parte di me.
Avanzo con passo deciso tra i due e mi piazzo pronta a scagliare i miei
colpi. Non ho paura di lottare. Sono la personificazione della guerra. Nelle mie
vene scorre sangue divino e non sarà certamente Eris a piegare il mio orgoglio.
- Avete sentito cosa vi ha
chiesto?
Nike ha parlato con voce solenne. Deimos e Phobos mi osservano e poi il
primo parla con tono fermo e sicuro. La sua voce è acuta, quasi ululante.
Suscita terrore ma i suoi occhi scuri non mi ingannano. In essi leggo un
profondo rispetto verso la donna che ha parlato.
- Come puoi abbandonarla? La
tua signora è al corrente di ciò? Sa che vuoi lasciare sua figlia a lottare
contro la più viscida delle serpi? La più crudele tra le divinità?
Ascolto le sue parole ma non riesco a capire cosa voglia dire. “La
tua signora…” a chi si riferisce? Nike ha sempre accompagnato…
- Esatto Mars. Atena, la dea
della giustizia o se meglio preferisci la dea della guerra ragionata (5).
Tua madre. Tu mia cara incarni la guerriera perfetta. Dotata della forza e della
saggezza. Incarni gli ideali nobili della guerra e non solo, la forza e
l’astuzia.
Ascolto le parole di Nike affascinata ed ora capisco. Ho sempre temuto
questo mio carattere agguerrito ed ho sempre tentato di placarlo. Ero sicura che
i tentativi di calmarmi fossero forzati ma in realtà non è mai stato così. Fa
parte di me essere così agguerrita ma anche riflessiva. Incarno il meglio dei
miei genitori.
- Io credo che sia pronta a
lottare. Sia sufficientemente forte per affrontare Eris da sola. Nel caso in cui
le cose si metteranno male noi entreremo in azione fratello.
Phobos ha parlato. La sua voce è lenta e strascicata, ma pronta ad
esplodere in tutto il suo vigore. Resto ferma. Cerco di concentrarmi ed
estraniarmi da tutto ciò. Eris è rimasta ferma come se aspetta il momento
ideale per attaccare.
“No mia cara. Non aspetto il momento ideale. Voglio solo farti vedere sino a che punto sono vili coloro che fingono di volerti bene. Si fanno da parte, ma non per permetterti di dimostrare il tuo valore. No. Sono vigliacchi. Tremano come foglie al vento. Hanno paura di lottare e così lasciano a te questa incombenza. Come la tua Principessa. Manda voi guerriere qui. Ma lei che fa? Nulla. Resta al sicuro fuori dalla porta dalla quale sei entrata.”
*****
*****
Cosa accade? Porto le mani al seno. Stringo forte la mia veste proprio là
dove batte il cuore. Resto ferma con il capo chino. Non riesco a muovere un
muscolo. Jadeite, al mio fianco, non percepisce nessun cambiamento in me, ma io
sto soffrendo. È come se una mano si stesse chiudendo a pugno attorno al mio
cuore. È come se lo stesse stritolando. Apro la bocca in cerca di ossigeno. Non
riesco a parlare. A muovere un muscolo. Sento il mio corpo abbandonarmi. Cosa
sta accadendo a Rei? Non capisco più nulla. Chiudo gli occhi e mi lascio cadere
all’indietro con la mano stretta all’altezza del cuore. L’aria accarezza
il mio volto mentre le mie spalle si avvicinano al terreno.
Un
colpo secco. Un botto. È il mio corpo che sussulta per un attimo. Rei cosa ti
sta accadendo? Mi manca l’aria. Sento le voci attorno a me. Sento qualcuno che
mi solleva per le spalle ma non è Mamoru. No. Non è lui. Riconoscerei il suo
potere ma questo non appartiene a lui. È diverso. Antico. Misterioso. Eterno.
-
Serenity guardami. Apri gli occhi.
Non
riesco. Non ho le energie necessarie per compiere questo sforzo ma devo farlo.
Per Rei che è lì dentro, sola contro se stessa. Contro le sue paure. Le sue
angosce. Lentamente ci provo. Sollevo le palpebre ma sono tremendamente pesanti.
Ricadono nuovamente. È tutto buio. Non sento più nulla. Sono debole. La
stretta al cuore è svanita o sono io ad essere talmente debole da non
avvertirla più?
- Serenity non mollare. Apri gli occhi. Non puoi abbandonare le tue
guerriere.
No. Non posso ma non ho la forza per lottare. Mi sento vuota. Rei. Rei
sta perdendo fiducia. Io… devo fare in modo di raggiungerla. Devo riuscire a
toccare il suo cuore. Coraggio Usagi. Estraniati da tutto questo. Sei sola con
Rei. Non cedere. Non cedere al dolore.
“ Rei… Rei ti prego. Ascoltami. Non cedere. Non cedere amica. Non
arrenderti. Lotta, lotta per te stessa e per il tuo orgoglio. Lotta guerriera di
Marte altrimenti è la volta buona che ti distruggo con le mie stesse mani. Non
puoi cedere. Non tu che sei la più battagliera. Non tu che hai il fuoco dentro
di te. Non vuoi farlo per me, benissimo. Fallo per Jadeite. Quel ragazzo ti ama.
È disposto a tutto per te. Reagisci guerriera di Marte. Reagisci. Fallo per la
nostra amicizia. Non abbandonarmi. Ho bisogno di te. Della mia amica. ”
- Serenity non cercare di metterti in contatto con la guerriera di Marte.
Risparmia le tue energie. Apri gli occhi. Guardami.
- Padre… come potete chiedermi di… rinunciare a Rei. Sapete che è
impossibile...
Lentamente apro gli occhi e sorrido verso Chronos che ha un’espressione
preoccupata. Allora è proprio vero che ci tiene a me. Lentamente mi mette a
sedere mentre con una manica della sua veste asciuga un rivolo di sangue che è
fuoriuscito dalle mie labbra.
Osservo il bordo lindo della veste macchiarsi di nero. È la maledizione.
In questo periodo ho abusato delle mie energie, dovevo aspettarmelo. Prima o poi
la maledizione sarebbe tornata prepotente a riscuotere il suo tributo.
“Hai rinunciato a Mamoru. Hai rinunciato all’amore. Così facendo,
hai rinunciato anche alla Pietra di Luna.”
Èos. Le sue parole arrivano dritte al mio cuore o, forse, è solo la mia
immaginazione. Non so. Cerco di alzarmi e ci riesco. Osservo i volti di tutti,
sono carichi di apprensione e preoccupazione. Mi sposto ad osservare Luna che
stritola tra le mani un fazzoletto e mi osserva con gli occhi pieni di lacrime.
Amica mia. Senza rendermene conto cerco gli occhi di Mamoru. Incrocio il suo
sguardo ma dura un attimo. Poi ricordo la nostra ultima lite e subito mi
concentro su Chronos che mi sostiene stringendo con forza il mio braccio.
- Sto bene. È tutto passato.
- Hai abusato per troppo tempo dei tuoi poteri. Lascia che io conduca
nuovamente qui la tua guerriera e poi la finirai con questa assurdità della
Dream ‘s Room. È in pericolo la tua vita.
Osservo gli occhi di mio padre e posso leggervi tutto il suo timore. Per
la prima volta mi appare come un uomo e non come un dio. Poso la mia mano sulla
sua ed amplifico il mio potere nella speranza di tranquillizzarlo. Perché non
voglio preoccuparlo, non voglio pesare anche su di lui, e poi… non voglio
pensare a Mamoru. Non adesso che Rei sta lottando da sola contro le sue paure.
- Serenity ti prego… per una volta in vita tua, dai ascolto a tuo
padre.
Mi alzo sulle punte e bacio la sua guancia ispida. Gli sorrido e scuoto
il capo.
- Non posso abbandonare le mie guerriere, e poi non puoi riportare
indietro Rei. Ho fatto apportare una piccola modifica alla Dream ‘s Room. Rei
uscirà solo nel momento in cui avrà raggiunto il suo scopo. Quindi puoi
metterti comodo ed aspettare. Se vuoi puoi starmi vicino ed aiutarmi. Il tuo
sostegno mi dà coraggio e forza. Vuoi papà?
Scuote la testa contrito ed alla fine con un sonoro sospiro carico di
sconforto risponde alla mia domanda.
- Come potrei dirti di no bambina mia?
Serena poggio il capo sulla sua spalla. Stringo la sua mano e cerco di
ritrovare lo stesso conforto che ricevevo da bambina. Per la prima volta, dopo
tanto tempo, torno ad essere bambina con lui, il mio papà.
Ritorno davanti alla Dream ‘s Room tenendo stretta la mano di mio padre
nella mia, cerco nuovamente un contatto con Rei. So che è rischioso, ma non
posso lasciarla combattere da sola. Lei ha bisogno di me ed io necessito di lei,
della mia amica. Non posso fare diversamente.
Chiudo gli occhi continuando a cercare la sua aura ma inizialmente ho
qualche difficoltà. La stanchezza e la debolezza mi impediscono di concentrarmi
ma alla fine, dopo un paio di tentativi, ho raggiunto il mio scopo: l’ho
localizzata. Finalmente le mie labbra si schiudono in un sorriso. Adesso è
tutto chiaro. So chi è entrato con lei e non dovrei stupirmene, in fondo sono
stati i suoi angeli da sempre.
- Usagi, perché sorridi in questo modo?
Jadeite mi guarda agitato. Ha notato un cambio di espressione sul mio
volto ma non volevo allarmarlo.
- Jadeite… Rei è al sicuro. Phobos e Deimos sono con lei. La
proteggono loro. Rilassati anzi, rilassiamoci.
Il volto del generale prima si irrigidisce ma poi si rilassa e lascia che
le sue labbra si incurvino in su per sorridere leggermente. Per il momento Rei
è al sicuro. Ma solo per il momento…
*****
*****
- Eris, mi credi davvero così
stupida? Non posso cadere due volte nello stesso trucco. Ormai ho capito come
agisci ma mi spiace. Adesso sono pronta per lottare. Non temo nulla. Fatti
sotto.
Osservo il volto della donna deformarsi a causa della rabbia. Urla in
modo inquietante e per un attimo le mie gambe tremano. Faccio un passo indietro
e lotto con il senso di impotenza che si sta impossessando di me. Eris mi arriva
addosso come una furia.
Mi scanso di lato appena prima di essere raggiunta. Piego sulle gambe
portando avanti il ginocchio destro così da scattare in avanti o lateralmente,
secondo le necessità. Data la furia con cui attacca Eris non posso fare molto,
solo parere i suoi colpi. Cerco di parare tutto ma le forze iniziano a
vacillare. È come se qualcosa stesse risucchiando la mia energia, ma non
capisco cosa. Inizio a vacillare mentre asciugo col dorso della mano un rivolo
di sangue che scende dalla tempia destra. Questo attimo di distrazione risulta
essermi fatale.
Eris riesce a superare le mie difese e, prima con una sfera di energia e
poi con una potente ginocchiata allo stomaco, mi butta malamente a terra. Mi
rialzo con tantissima difficoltà. Sono stremata. Non riesco a tenermi in piedi
e la mano sinistra è sull’addome proprio dove sono stata colpita per ben due
volte, ma avverto solo fastidio, nessun dolore.
Phobos e Deimos fanno un passo avanti pronti a scattare ma, un cenno del
mio capo ed un braccio proteso di Nike, fa comprendere loro che non voglio alcun
aiuto. È la mia battaglia e devo vincere da sola. Le energie continuano a
fluire via, lente lasciano il mio corpo. Non capisco cosa stia accadendo. È
come se qualcosa stesse risucchiando la mia forza.
Chiudo gli occhi e cerco dentro di me la concentrazione necessaria per
scagliare il mio colpo. Eris continua ad attaccarmi con le sue sfere di energia.
Ogni volta che mi colpisce il mio corpo sussulta a causa del fastidio. Il dolore
è per Usagi. Non posso perdere tempo. Lei sta soffrendo parecchio ed io mi
indebolisco ad ogni attacco portato a segno da Eris.
Una sfera più potente delle altre mi scaglia lontana. Cado pesantemente
sulla schiena e striscio lungo il terreno accidentato. Sento la mia schiena
sanguinare ed il dolore iniziale è sostituito dall’ormai consueto senso di
fastidio. Non posso continuare così. Il sangue continua a fuoriuscire dalla
ferita che ho alla tempia. Annebbia la mia vista e mi costringe a chiudere gli
occhi, ma non posso. Non posso abbassare ancora la mia guardia, sarebbe la fine
per me e per Usagi.
“Rei, lotta. Non pensare a
me!”
Usagi. È lei ne sono certa. Amica mia stai soffrendo terribilmente.
Appena questa guerra sarà finita dovrò evitare di prenderti in giro per un bel
po’ di tempo. Eris continua ad attaccarmi incessantemente. Cosa posso fare?
- Principessa di Marte non mi
sembri un’avversaria così ostica. È stato al quanto facile buttarti al
tappeto, sarà ancora più facile ucciderti e portare la tua testa ad Ares.
A stento mi sorreggo sui gomiti.
Sono ancora in terra e cerco di retrocedere strisciando e la cosa mi irrita. Io
sono sempre stata una che ha lottato a testa alta ma adesso il pensiero di Usagi
in un certo senso mi frena.
- Preferirei tenerla attaccata
al collo la mia testa. Magari potremmo mandare la tua di testa ad Ares, tu che
ne dici?
Eris si infuria ancora e mi
scaglia contro un’altra sfera di energia, l’ennesima. Sono sbalzata lontana
a causa del contraccolpo e batto pesantemente il capo in terra. Il mio diadema
finisce in terra e il rubino sfavilla proprio sotto i miei occhi. No. non posso
cedere. Io sono figlia della guerra e non posso certo farmi piegare da
un’esaltata. Sorrido impercettibilmente e mi rimetto in piedi rimettendo il
diadema al suo posto e con esso il mio rubino.
- Sai Eris… solo adesso mi
rendo conto dell’ambivalenza della tua essenza. Sei la Discordia, ma
rappresenti anche la competizione (6), quella che spinge i mortali a
portarsi oltre i limiti, ed io voglio andare oltre i miei limiti. Fire
soul bird! (7)
Il colpo sorprende Eris che non si aspettava una reazione da parte mia,
non adesso che in pratica ero a terra. Riesco a rialzarmi ancor prima che Eris
riesca a capire cosa le è accaduto e, cercando dentro di me la forza
necessaria, mi appresto a scagliare un altro colpo.
- Burning mandala!
Compiendo un giro su me stessa riesco a concentrare il
mio potere in una serie di cerchi concentrici che poi lancio a velocità contro
Eris. I colpi la raggiungono in pieno ed io esulto interiormente per questa
vittoria. Rilasso i muscoli e tiro un sospiro di sollievo. La sua aura negativa
si sta spegnendo. Con passo deciso avanzo verso la mia avversaria e attendo che
la nube di fumo si diradi. Mi volto verso Deimos e Phobos e sorrido, ma
stranamente non ricevo risposta. Poi è un attimo. Una mano gelida afferra la
mia gola e la stringe sollevandomi da terra. Degli artigli taglienti graffiano
la mia gola e sento i graffi bruciare. Chiudo gli occhi e sento mancare
l’aria.
*****
*****
Stringo la mano di Chronos e frattanto mi concentro su Rei, sola con le
sue paure. Accanto a lei Deimos e Phobos possono, in ogni caso, fare ben poco.
È Rei a dover vincere e lo deve fare da sola. Avverto che la sicurezza avuta
fino adesso inizia a vacillare. Rei para quel che può ma contemporaneamente
sento che si indebolisce. Non so come mai, ma sento che il suo avversario sta
cercando di aggiogare il suo volere, la sua forza.
Chiudo gli occhi cercando di capire cosa può portare via la forza alla
mia amica. È difficile da capire. Sono debole, e non riesco a fare uso dei miei
poteri in modo corretto ma so che sono vicina alla fonte di questo potere
oscuro.
- Eris…
Mi volto verso mio padre e lo fisso sconvolta. Se ciò che ha detto
corrisponde al vero, Rei si trova ad affrontare un nemico temibile e capisco a
cosa è dovuto questo calo di energie. Ma non posso cedere, non posso perdere la
fiducia nelle sue capacità.
- Eris è un’avversaria pericolosa ma Rei riuscirà a batterla, ne sono
certa.
- Spero che sia così… lo spero davvero!
Sto per ribattere quando mi blocco. Porto entrambe le mani all’addome e
cado in terra battendo duramente le ginocchia sul pavimento lastricato. Cadendo
mi mordo la lingua e presto il sapore metallico del sangue riempie la mia bocca.
Tossisco cercando di non sforzare troppo gli addominali. Il bruciore è troppo
intenso e non riesco a rimettermi in piedi. Chronos mi sorregge e mi aiuta ma a
stare eretta. Fatico ma riesco a stare ferma in una posizione.
Stringo il braccio di Chronos quando sento che i colpi si susseguono ad
un ritmo incontrollato. Sento dolore in tutto il corpo, non c’è un muscolo
che non mi faccia male. Il sangue percorre lento la mia guancia destra, scende
dalla mia tempia e scorre lungo il mio viso. Lo asciugo con il dorso della mano
e lo osservo. È rosso come il fuoco, come Rei.
La stessa Rei che, in questo momento, si limita a difendersi solo per
paura di essere attaccata e colpita. Sa che in tal caso sarei io a soffrire e
non lei. Stupida! Non si rende conto che limitandosi a difendere diventa una
facile preda? Ci vuole così poco per capire che sta facendo il gioco di Eris.
Un urlo improvviso fuoriesce dalle mie labbra. Il dolore è così intenso
da costringermi a cercare conforto tra le braccia di mio padre. Le gambe non mi
reggono e sto per cadere se non fosse per Chronos. Mi sostiene mentre io
nascondo la mia testa tra le sue braccia, così da nascondere i miei singhiozzi.
La schiena brucia e fa male. È come se qualcosa l’avesse graffiata in
profondità. Cerco di non singhiozzare ma è più forte di me. Il dolore non mi
dà tregua.
- Cosa succede? Usagi cosa sta accadendo? È Rei?
Mi sposto verso Jadeite cercando di rassicurarlo ma le mie lacrime devono
averlo messo ulteriormente in agitazione. Stringo la veste di Chronos e cerco di
avere la forza per rispondere. È un misero tentativo dato che non riesco ad
articolare suono. Stringo ancora la sua tunica quando una nuova fitta mi coglie
impreparata. Un’altra lacrima scivola lungo la mia guancia.
- Adesso basta Serenity. Richiama la tua guerriera. Non puoi
sottometterti ad una tortura simile. Perché? Perché lo hai fatto?
Chiudo gli occhi. La voce di mio padre è amplificata dato che ho
l’orecchio poggiato al suo torace. Sento il suo cuore andare veloce come se
stesse correndo. Le lacrime bagnano ancora i miei occhi mentre cerco la forza
per rispondere. Sollevo la testa e cerco i suoi occhi. Tento di sorridere ma con
scarsi risultati. Alla fine parlo con un tono di voce roco.
- Non posso… riportare Rei in dietro… ti ho già spiegato che ho…
modificato la Dream ‘s Room. Fidati papà… ti prego… ho bisogno del tuo
aiuto…
Poggio nuovamente la testa sul suo torace ed inspiro profondamente
cercando di trovare un po’ di sollievo. Mio padre bacia delicatamente i miei
capelli e poi amplifica il suo potere cercando di porre sollievo alle mie
ferite, cosa che mi fa stare un po’ meglio.
“Rei, lotta. Non pensare a me!”
Amica mia reagisci. Non ti arrendere. Cerca la forza dentro di te. Pensa
a Jadeite. Pensa al tuo amore. Forse così riuscirai a reagire a questo attacco.
Altri colpi arrivano violenti ed io volta per volta stringo il braccio di
Chronos. Adesso siamo seduti in terra ed il dio del tempo mi sta cullando come
se fossi una bambina.
“Mamoru…”
Lo vorrei qui ma non posso cercarlo. Non posso chiedergli di starmi
accanto, non dopo oggi. Ho deciso e so di aver fatto la cosa giusta… lo devo
tenere lontano.
Non ho più lacrime e lentamente le forze stanno tornando. Rei sta
attaccando. Il suo potere sta raggiungendo livelli superiori. Cresce ogni
momento che passa. Una nuova ferita si è aperta sulla mia fronte ed altro
sangue scende da essa ma non mi interessa. Rei sta reagendo ed è questo che
conta. Sento il suo potere e non posso che esserne felice.
Cerco Jadeite e lo trovo accanto a noi. In ginocchio che ci osserva. Gli
sorrido cercando di rassicurarlo con gli occhi. Sta reagendo. Rei sta
attaccando.
I suoi attacchi vanno a segno. Eris deve essere rimasta stupita da ciò,
spero solo che Rei non abbassi la guardia altrimenti sarebbe difficile riuscire
a resistere a nuovi attacchi della Discordia.
Improvvisamente porto le mani alla gola come se qualcuno la stesse
stringendo. Ho difficoltà a respirare. Mi fanno male i polmoni e gli occhi mi
lacrimano. Cosa sta accadendo? Rei cosa succede?
- Il po… Mam…
*****
*****
No! non può finire così. Io
sono battagliera e non sarà Eris a battermi. Con la poca forza rimastami, alzo
le braccia e stringo i polsi di Eris. Cerco di liberarmi, ma è inutile. È
troppo più forte di me, non mi resta che utilizzare il mio potere. Mi concentro
anche se diventa sempre più difficile. La mia mente inizia a risentire di
questa ipossia prolungata. A mala pena apro un occhio cercando di vedere davanti
a me. Il viso soddisfatto di Eris è la sola cosa che mi è concessa vedere e…
sono costretta a richiudere gli occhi. Non riesco a tenerli aperti ancora. Non
ci riesco. Mantenendo gli occhi chiusi uso al massimo il mio potere.
- Fire soul!
Dalle mie mani partono lingue di fuoco che presto avvolgono le braccia
della Dea che sembra non risentire del calore delle fiamme. Non devo cedere.
Aumento la mia concentrazione e con essa l’intensità delle fiamme. Una
fiammata improvvisa ci avvolge e solo per un secondo Eris allenta la sua
stretta. Ne approfitto. Facendo forza sull’ultimo barlume di lucidità
conficco le mie unghie nelle sue braccia e le do un calcio all’addome.
La presa si allenta. Finalmente sono libera. Con uno scatto mi porto ad
una distanza di sicurezza e tossisco cercando di incamerare più aria possibile.
- Come stai?
- Ti senti bene?
Phobos e Deimos sono preoccupati ma faccio loro un cenno per far
comprendere che è tutto a posto. Eris ringhia in mia direzione. Ok! L’ho
fatta arrabbiare. Meglio. Abbasserà la guardia ed io potrò concentrarmi su
quel piccolo particolare che prima non ho notato.
- Dea della Discordia ho solo
una domanda da porti prima di dare il via all’ultimo scontro!
Cerco di prendere tempo per recuperare le forze. So perfettamente che il
prossimo sarà l’ultimo scontro e non posso permettermi di sbagliare. Devo
stare attenta e pazientare ancora un po’. Poi, potrò attaccare utilizzando a
pieno le mie energie.
- Parla stupida ragazzina.
Questa risposta sarà l’ultimo desiderio di un condannato a morte.
Vorrei spiegarle che l’unica a morire sarà lei ma evito. Devo prendere
tempo e trovare una domanda da porle per perdere tempo. Manca poco, sento che il
potere sta tornando in me. È strano ma è come se appena ho focalizzato quel
particolare la mia energia sia fuoriuscita da quella sfera per tornare a me.
- Perché sono comparsa al
tempio Hikawa appena entrata qui dentro?
Forse è una domanda stupida ma devo conquistare tempo. Devo riposarmi e
caricare il colpo. Non posso sbagliare, non questa volta. È l’unica occasione
che mi è concessa.
- Non sono stata io a scegliere
dove far iniziare il tuo percorso. Sei stata tu. Il tuo inconscio. Io ho
modificato solo la tua percezione dell’ambiente. Il tempio in cui hai vissuto
ti infondeva coraggio e forza, io ho cambiato tutto rendendo le fiamme fredde,
gelide. Estranee. Questo ti ha sconvolta a tal punto da facilitarmi il resto. Ho
giocato sulla tua debolezza e ti ho fatto vedere ciò che volevo… dimmi,
adesso sei pronta per morire?
No! Veramente vorrei vivere per un altro paio di secoli! Non sono certa
di ciò che sto per fare ma ho solo questa possibilità. Non posso sprecarla.
- Eris mi scoccia ripetermi.
Non sarà la mia testa a volare ma la tua. Salutami Caos.
È un attimo. Mi concentro e lo vedo. Un arco. Davanti a me. Apro gli
occhi e lo afferro con la mano destra. Sento il fuoco di Efesto scorrere nelle
mie vene. È la lava dell’Etna (8) quella che sento ribollire
dentro di me. Non posso sbagliare. È
il fuoco della sua dimora. Grazie.
- Mars! Flame sniper!
Tiro l’arco che ho davanti e
scocco la freccia di fuoco. Questa vola diritta verso Eris che si prepara a
respingerla. Con l’arco ancora teso mi volto rapida di trenta gradi verso la
mia destra e sono pronta ad attaccare ancora. Davanti a me ho le figure di
Phobos, Deimos e Nike ma non sono loro il mio bersaglio. Il braccio è teso.
Sento le urla di Eris. Ha capito a cosa punto. Una sfera di energia arriva
veloce verso di me. Io sono più veloce di lei. Scocco la freccia.
- Flame ‘s whirlwind!(9)
Un’altra freccia di fuoco
parte veloce. Molto più della precedente. Appena lascia l’arco si trasforma
in un turbine di fuoco che lascia cenere al suo passaggio. È come se si
trattasse di un tornado di fuoco.
La sfera di energia di Eris mi sta per colpire ma io non ho più forze
per reagire. Sono crollata. A sorreggermi il mio arco che non si piega solo
perché è divino. Chiudo gli occhi ed attendo. Ecco.
Il mio tornado di fuoco è andato a segno. Colpisce il suo obiettivo. La
mela cade in terra distruggendosi in mille piccoli pezzi. Un urlo disumano. Eris
svanisce e con essa la sua sfera di energia. Sono distrutta. Non riesco a
sorreggermi oltre. Cado in terra priva di forza ma con la consapevolezza di aver
vinto.
*****
*****
Finalmente è finita. Rei ha vinto. Ha colpito Eris nel suo punto debole.
La sua mela. Era questa che sottraeva le energie alla guerriera di Marte.
Rilasso i muscoli mentre le porte della Dream ‘s Room si aprono e
materializzano il corpo di Rei, privo di sensi, tra le mie braccia. È un
attimo. Subito dopo anch’io perdo i sensi. Un ultimo sguardo e poi è tutto
buio.
(1)Fusuma:
sono le porte scorrevoli decorate tipiche della casa tradizionale giapponese. Si
tratta di pannelli di legno e carta, leggeri, e decorati nella parte "a
vista". Tali porte scorrono su delle "canalette" in alto ed in
basso (non hanno insomma rotaie o ganci di sostegno, una struttura essenziale e
semplice). Vengono spostati utilizzando le apposite prese, che spesso sono degli
oggetti di grande bellezza.
(2)
Tratto dalla raccolta di drabble Elementi. Capitolo IV.
(3)
Eris è la Dea della Discordia. Il mito più popolare che riguarda la sua figura
riguarda il pomo d’oro che, in un certo qual modo, fu la causa dell’inizio
della guerra di Troia (e poi data la fuga di Enea della fondazione di Roma). Il
mito narra che Eris non fu invitata alle nozze di Peleo e Teti (genitori di
Achille) ma ciò nonostante la dea si recò al banchetto organizzato da Zeus.
Qui la dea lanciò tra Era, Atena e Afrodite un pomo d’oro con la scritta
“alla più bella” (in greco antico kallisth
). Le tre divinità si
contesero il pomo chiedendo a Zeus di scegliere a chi toccasse il frutto. Il
padre degli dei non sapendo a chi consegnarla (secondo me anche per
vigliaccheria n.d.a.) stabilì che fosse Paride, principe di Troia e l’uomo più
bello, a scegliere per lui. Le dee furono accompagnate da Ermes al cospetto del
giovane. Ognuna gli promise una ricompensa in cambio della mela:
Era
gli promise di renderlo l’uomo più ricco e potente dell’intero universo (“il suo nome sarebbe riecheggiato sino alle
stelle”);
Atena
gli promise il sapere eterno così da poter cambiare gli eventi a suo piacere e
con essi, la possibilità di modificare le leggi della natura;
Afrodite
gli promise l’amore della donna più bella, Elena moglie di Menelao.
Il
giovane principe scelse l’ultimo dono e con l’aiuto della dea rapì Elena e
da qui ebbe inizio la guerra di Troia.
(4)
Il mito narra che Alirrozio - figlio di Poseidone ed Eurite - fu ucciso da Ares
perché tentò di abusare di Alcippe figlia del dio della guerra.
(5)
Questa è una piccola licenza che mi prendo. Atena, che io sappia, è una dea
vergine. Infatti, ho cercato e spulciato ovunque ma non ho trovato di suoi amori
con uomini o dei. Si racconta, in ogni caso, di un tentativo di stupro ad opera
di Zeus (o di Efesto) ma la dea riuscì a sfuggire. Lo sperma del re degli dei
(o dello stesso Efesto) colpì il terreno (o la gamba della dea che si pulì con
uno straccio di lana che buttò in terra) e da qui si generò Erittonio che fu
adottato da Atena. La dea affidò il bambino, che al posto delle gambe aveva una
coda di serpente, a tre sorelle – Erse, Pandroso e Agraulo – intimando loro
di non aprire la cesta. Spinta dalla curiosità Agraulo aprì la cesta e la
vista del bambino fece impazzire le tre sorelle che si uccisero gettandosi da
una scogliera. Un’altra versione del mito narra che, mentre Atena andava a
prendere una montagna per usarla per costruire l’Acropoli, un corvo avvertì
la dea della disubbidienza delle tre sorelle; Atena infuriata, fece cadere la
montagna e le donne si spaventarono a tal punto da uccidersi buttandosi dalla
scogliera. La collera della dea non risparmiò neanche il corvo a cui cambiò il
colore delle penne e le fece divenire tutte nere. Erittonio successivamente
divenne il primo re di Atene.
(6)
Secondo Esiodo, Eris oltre una natura violenta presenta un’altra natura che,
in un certo qual modo può essere di aiuto ai mortali: quando si presenta nella
forma della competizione, la dea è di stimolo agli uomini, spingendoli a
superare i loro limiti e permettendo loro di conseguire risultati che la loro
innata pigrizia renderebbe altrimenti irraggiungibili.
(7)
Il Fire soul bird è l’attacco che Sailor Mars utilizza nella prima metà
della seconda serie, l’“Uccello di fuoco!” Mentre il Fire Soul è
il colpo che utilizza nella prima serie (Per intenderci il famoso “Fuoco,
azione!”). Il colpo Burning mandala è tradotto da noi con il nome di
“Cerchi di fuoco saettanti, azione!”
(8)
Il dio Efesto era conosciuto come il dio del Fuoco e dato che Rei è la signora
del fuoco è giusto fare cenno anche a lui. Quando parlo della lava dell’Etna
lo faccio per due motivi: un po’ per campanilismo dato per la mia Sicilia e la
mia Catania e poi anche perché il mito colloca la dimora di Efesto proprio
all’interno dell’Etna, da noi chiamata Montagna o Muncibeddu.
(9)
Flame ‘s whirlwind è di mia invenzione. Se per caso dovesse essere scritto in
maniera errata non perdete tempo e correggetemi. Al liceo ho studiato solo
francese e quel po’ di inglese che conosco – davvero una miseria – è
merito mio, sono autodidatta.
*∫*∫*∫*∫*∫
Salve
gente. Eccomi tornata. Scusate per l’enorme ritardo ma non è dipeso da me.
Il mio account è
stato bloccato per tutto questo tempo, 22 giorni, a causa di alcune
incomprensioni sorte riguardo la mia fic su Candy Candy. Questa è stata una
storia lunga che mi ha demoralizzata parecchio e che mi ha portato a prendere
una decisione importante: concluse le fic che ho in corso mi prenderò un lungo
periodo di riposo. Ma questa non è la sede per queste riflessioni quindi bando
alle ciance. Ancora dovrete sopportarmi per un bel po’!
Passando a questo
capitolo cosa dirvi! È stato difficile scriverlo e mi ha lasciato con dei
dubbi. Senza dubbio è il più lungo che abbia mai scritto – non solo per
questa fic ma in generale – ma dividerlo non era il caso (siamo a 408 pagine
di Word ed ancora sono entrate solo due tre guerriere e manca la battaglia
finale ed un piccolo epilogo che non guasta, in totale 12, al massimo 13
capitoli alla fine). Se lo avessi fatto avrei spezzato il ritmo narrativo e
avrai modificato lo schema prefissato. Tornado ai fatti svoltisi in queste 25
pagine di word, non credo di aver reso giustizia a Rei e chiedo scusa a tutte le
persone che apprezzano questo personaggio. Rei è complessa ed io non sono
riuscita a centrare il suo personaggio. Per quel che riguarda la sua famiglia…
la decisione di darle dei natali così nobili risiede nel fatto che Marte-Ares
è il dio della guerra, ma la guerra violenta e sanguinaria e francamente non mi
andava di darle solo un genitore così guerrafondaio e da qui l’idea di Atena
che rappresenta la guerra ragionata o se volete quella giusta (anche se non
esistono guerre giuste, le guerre sono tutte sbagliate, ma questa è mia
opinione personale.)! Perché non ho scelto Venere-Afrodite che è l’amante
ufficiale di Ares? Per una questione di rapporti di parentela: Rei e Minako
sarebbero state sorelle. Ciò non avrebbe cambiato nulla alla trama di base ma
non mi inquadrava e poi ripeto, avevo intenzione di dare una connotazione
positiva al carattere di Rei che altrimenti sarebbe stata vista solo come la
guerriera figlia del dio Marte.
Altra cosa importante
è la spaccatura tra Mamoru ed Usagi. Ho cercato di rendere bene tale momento
lasciando Mamoru al suo posto nel momento in cui Usagi soffre a causa della
maledizione, ma per non lasciare troppo scoperta la nostra Principessa ho deciso
di affidarla al padre così nel frattempo di recuperare parte del rapporto
padre-figlia. Sono riuscita nel mio intento? A voi dirlo!
Spero che questo
capitolo vi sia piaciuto ed adesso passiamo ai ringraziamenti dove inserirò
anche quelli relativi alla raccolta di drabble Elementi che è stata
conclusa con successo. 105 recensioni sono tante non so come ringraziarvi!
RINGRAZIAMENTI:
-
BUNNY 1987: grazie per i complimenti. La tensione del capitolo scorso è
stata dura da descrivere ma sono felice di aver trasmesso parte di ciò che
volevo. Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.
-
KILLKENNY: sono felice di vedere che alcuni tratti del carattere di Usagi
restano IC, temevo di aver stravolto eccessivamente il suo personaggio. Per quel
che riguarda il tuo alter ego… preparati. Ho in mente qualcosa di esplosivo!
-
ROMANTICGIRL: emozionare è ciò che provo a fare ogni volta che scrivo
ed è per questo che mi prendo tanto tempo tra un aggiornamento e l’altro.
Temo che se scrivessi di getto non riuscirei ad ottenere risultati soddisfacenti
quindi meglio aspettare che leggere qualcosa di deludente, non lo credi anche
tu? Ringraziamenti relativi alla raccolta Elementi: non importa se
tu abbia recensito o meno la drabble (non nego però che le recensioni non siano
piacevoli!) relativa ad Usagi, l’importante è che tu abbia apprezzato tutto
il lavoro. Sono felice che il mio lavoro continui a piacerti. Un bacio e grazie
di cuore!
-
AINECHAN: mi spiace averti fatto aspettare tanto per questo capitolo, ma
come hai potuto capire non è stata colpa mia. Il capitolo era scritto a metà
già i primi di settembre, poi il 15 settembre hanno bloccato il mio account ed
ho proceduto a rilento nella stesura del capitolo, ma era già pronto per il 17
sperando che le cose non andassero per le lunghe, ed invece… che dire!
Pazienza! Per quel che riguarda il capitolo scorso la proposta di matrimonio è
stata scritta in un momento di pura follia, il mio ragazzo per scherzare –
purtroppo – mi aveva proposto di sposarci alla stessa maniera, la mia risposta
è stata opposta a quella di Usagi solo che lui – il simpaticone come lo
chiamo io – si è scordato di dirmi che stava scherzando, quindi le mie nozze
restano fissate per… il 2015 o giù di lì! A parte questo ho già in mente il
finale e spero che piaccia a tutti! Spero…
-
PRINCESSANGEL: ciao! Mi spiace non aver commentato ma come hai capito
sono stata tagliata fuori dai giochi. Che posso dire per la storia? Sono felice
che il mio modo di scrivere ti piaccia ma stai tranquilla, anche tu sei
migliorata molto negli ultimi tempi e scrivendo si diventa sempre più bravi,
però, spero che anche le idee siano di tuo gradimento. Cosa ne pensi della
famiglia di Rei? Ares è suo padre, Atena sua madre, Phobos e Deimos suoi
fratelli… oddio è una famiglia particolare! Ringraziamenti relativi alla
raccolta Elementi: grazie per avermi sostenuta anche in questa prova.
Per me era importante riuscire nel mio intento. Utilizzare 100 parole per
descrivere un personaggio. Io che sono logorroica e la lunghezza dei miei
capitoli ne è la dimostrazione. Per la scelta di chiudere con Chibiusa… sai
che sei stata tu a farmi notare che chiudendo con lei lascio aperta una porta
per il futuro? Per me è stata una coincidenza, ma tu hai ottimo fiuto!
Complimenti!
-
NEPTUNE_87: ciao! Prima di tutto spero di essere riuscita a completare la
mia mail, dove commento il capitolo della tua fic, prima della pubblicazione di
questo capitolo altrimenti preparati! Adesso passiamo alla mia di fic! Sai che
sono un po’ sadica. Mi piace mettere il dolce e l’amaro. Un po’ come la
vita non si può essere sempre felici e non si può essere sempre tristi ed io
nelle mie fic tento di rimane il più realistica possibile. Certo, esagero e
faccio penare ai nostri due eroi le pene dell’Inferno ma forza! Sapete che
sono buona, di solito… Rei è entrata e questo capitolo mi ha lasciata
soddisfatta a metà. La parte iniziale è stata interessante, alla fine credo di
aver avuto fretta di concludere. Non saprei. C’è qualcosa che stona! Cosa sarà
mai? Tu sai dirlo? Aiutami ti prego! Non ci dormo più la notte. Ho letto e
riletto il capitolo senza trovare risposta! Come hai potuto vedere Mamoru ed
Usagi continuano a restare separati, ma quanto durerà questa situazione? E chi
può dirlo. Io vado a giornate! Ringraziamenti relativi alla raccolta Elementi:
che dire! Hai avuto la forza di seguirmi anche in questa impresa e sei stata
sempre presente. Tu sei sempre presente ogni volta che scrivo qualcosa, grazie
per il sostegno, grazie davvero! Ho costruito questa fic basandomi sul
parallelismo madre-figlia anche perché altrimenti non sapevo da dove cominciare
e spero di averti fatto apprezzare un pelino di più la principessa del XXXesimo
secolo! Che io scriva male è possibilissimo non temere, anzi tutte queste
aspettative mi mettono l’ansia addosso ed ogni volta mi chiedo: e se dovessi
deludere “i miei lettori”? Tu mia cara migliori in fretta tanto è vero che
i capitoli della tua ultima fic sono meravigliosi e ricchi di particolari
significati, ma sta tranquilla! Ti ho scritto tutto per benino nella mail. Le
critiche fanno sempre bene, vorrei solo che tutti capissero il tuo concetto!
Adesso ti saluto mia cara un bacio enorme!
-
HATORI: ti chiedo scusa se ti ho fatto aspettare tanto ma, come hai
potuto leggere, il mio account è stato bloccato sino adesso. Spero che il
capitolo scorso ti sia piaciuto anche se è finito così male. Per quel che
riguarda questo capitolo cosa mi sai dire? Ti è piaciuto come ho trattato il
personaggio di Rei? Mamoru… per il momento è arrabbiato con Usagi tanto che
non corre da lei al momento del bisogno, ma è da capire non credi? È sempre
stato il primo a piegarsi quando hanno avuto qualche discussione non può essere
sempre lui quello dotato di buon senso! Per adesso Nemesi resta nell’ombra
anche se i primi effetti causati da questa separazione si sono fatti notare…
speriamo bene per il seguito. Un bacio e grazie per il sostegno! P. S. aggiorna
presto le tue fic che sto morendo dalla curiosità!
-
KIRBY: grazie mille per i complimenti e per il continuo sostegno, mi
spiace solo essere tanto in ritardo. Cosa posso dirti! Anche io sono stata un
po’ dispiaciuta per la piega presa dalla storia, il mio cervello non mi
informa di ciò che ha in programma e così anche per me ogni capitolo è una
sorpresa! Ma stavolta ho già in mente il finale ed il mio cervellino non potrà
dirmi di no! Sono soddisfatta della spiegazione data riguardo la presenza di
Caos, volevo sottolineare il legame stretto e viscerale che si è venuto a
creare tra Caos e Nemesi e spero tanto di esserci riuscita. La paura di Rei come
hai potuto notare è il giudizio degli altri ed ho approfittato della figura di
Eris, la discordia, per evidenziarlo, spero solo di esserci riuscita. A dire il
vero alcuni dialoghi mi sembrano eccessivi ma non sono riuscita a migliorarli,
vedremo più in là di revisionare tutta la storia! Per quel che riguarda
Chronos hai visto che, sotto sotto, ma molto sotto, anche lui è un papà che si
preoccupa per la sua bambina. È corso a sorreggerla nel momento del malore
mentre Mamoru… è un poco arrabbiato con una bionda di nostra conoscenza!
Vedremo cosa accadrà. Ringraziamenti relativi alla raccolta Elementi:
come già ho detto altrove (leggi il ringraziamento a Neptune_87) il
parallelismo è nato come base per questa fic, anche perché, altrimenti, non
sarei riuscita a trovare altro spunto da utilizzare. Chibiusa è un personaggio
un po’ scomodo per me, probabilmente a causa del pessimo doppiaggio italiano
che l’ha resa una bambina antipatica e viziata, un po’ troppo saccente e
troppo ironica nei confronti di quella che è sua madre! Ho scritto di lei
cercando di farmela piacere e sono felice di esserci riuscita. Adesso mi piace
la mia Chibiusa, ne sono convinta e questo capita raramente. Non ho scritto una
fic dedicata ad Helios per un motivo di fondo. Del suo personaggio so poco e
scrivere di lui e Chibiusa sarebbe stato troppo scontato! Forse ti ho delusa un
po’, ma meglio una piccola delusione che una grossa batosta! Ti saluto e ti
invito, se hai tempo, a leggere l’altra mia fanfic ambientata nel mondo di
Harry Potter dove il pairing principale è Hermione/Draco, mi piacerebbe sapere
cosa ne pensi! Un bacio e a presto!
-
REMEMBER: prima di tutto ben venuta tra le lettrice, secondo grazie per i
complimenti relativi alla mia regione. Mi inorgogliscono come se fossero fatti a
me stessa. Passando alla fic sono felice di coinvolgerti con questa storia.
Posso immaginare che leggere capitoli così lunghi possa risultare pesante e
difficile ma non posso farci nulla. Preferisco essere precisa e mettere tutto,
anche la più insignificante delle emozioni piuttosto che essere rapida e
superficiale. Spero che l’addestramento di Rei ti sia piaciuto e che non ti
abbia deluso e mi auguro di leggere presto un altro tuo commento. Chiedo anche a
te scusa per il ritardo di pubblicazione ma come ormai ho ripetuto milioni e
milioni di volte ho avuto l’account bloccato, perdonami!
-
FEFERICA: ciao! Mamoru ed Usagi se le sono dette di tutti i colori e
stavolta il nostro Principe è rimasto al suo posto senza intervenire in aiuto
della sua bella, poco cavalleresco ma non me la sento di accusarlo. Non è
facile dimenticare le parole di Usagi, hanno creato una crepa che forse non si
potrà sanare. Aspetteremo per giudicare. Sei troppo gentile riguardo i
complimenti, non credo di meritarli tutto, ma li accetto volentieri! Ringraziamenti
relativi alla raccolta Elementi: quando mi dite che ho azzeccato nel
parallelismo ne sono felice anche perché altrimenti non avrei saputo come
sviluppare questa drabble. Cosa posso dirti generalmente sono modesta ma
stavolta non ci riesco: tramite la drabble sono riuscita ad apprezzare Chibiusa,
spero di aver trasmesso lo stesso sentimento positivo anche a te! Adesso ti
saluto alla prossima! Un bacio…
-
GIROVAGHI: ben tornata! Era da un po’ che non ti sentivo! Sono felice
di vedere che il capitolo ti è piaciuto. Effettivamente nel XXXIVesimo capitolo
ho messo insieme diverse situazioni e tutte sono state affrontate diversamente e
non si sono concluse… riprenderò nei prossimi capitoli ciò che si deve
ancora chiarire. Riguardo ai veri poteri di Mamoru… vedremo. Ho qualche idea
ma nulla di certo. È difficile creare qualcosa di sconvolgente quando ho dato
ad Usagi poteri così immensi, ma non mi do per vinta! Per quel che riguarda
questo XXXVesimo capitolo invece la guerra fredda tra il Principe e la
Principessa continua, chi cederà per primo? Lo scopriremo insieme anche perché
io non ne ho idea. Spero di non averti delusa un abbraccio ed a presto!
-
LUCIADOM: ciao! Se non ho aggiornato presto è perché il mio account è
stato bloccato e questa è la ragione per cui non ho commentato la tua longfic
(ho evitato di leggerla anche perché preferisco commentare e leggere e non
prima leggere e dopo commentare, nel fare il commento rischierei di non essere
precisa)! Ti ringrazio per aver lasciato una recensione qua e là nel corso
della tua lettura e sono felice di constatare che la mia storia ti piaccia. Mi
spiace per gli equivoci che si sono venuti a creare spero solo che siano
superati – però ti assicuro, puoi dirmi di tutto tranne che sono cinica –
ti chiedo scusa se sono entrata nella tua sfera personale, ma avevo fatto la
premessa che non era mia intenzione. Spero che le nostre divergenze si siano
appianate e mi auguro di poter leggere presto un tuo commento riguardo alla mia
fic. Un bacio ed un abbraccio alla prossima!
Vorrei ringraziare
anche il resto delle persone che hanno commentato la mia raccolta di drabble ed
in ordine alfabetico:
-
CHIARUCCIAPUCCIA;
-
CHICHILINA;
-
DINNY;
-
GENESIS;
-
KAORU;
-
MARYUSA;
-
PEORTH;
-
SERENITY_88;
-
STREGA_MOGANA (ma dove sei finita? Tutto bene?);
-
SUIKOTSU.
A questi
ringraziamenti aggiungo anche coloro che hanno commentato anche questa fanfic,
sempre in ordine alfabetico:
-
FEFERICA;
-
KIRBY;
-
NEPTUNE_87;
-
PRINCESSANGEL;
-
ROMANTICGIRL.
Ed infine coloro che
hanno inserito la raccolta di drabble, Elementi, tra i preferiti:
-
FEFERICA;
-
KAORU;
-
KIRBY;
-
LAURELIN;
-
MARYUSA;
-
PEORTH;
-
PRINCESS OF DARKNESS;
-
SUIKOTSU:
Adesso che ho finito
con i commenti posso fare la mia domanda… per caso la storia sta perdendo di
interesse? Ho notato un calo nelle letture e nei commenti degli ultimi due
capitoli. Forse è una coincidenza con le vacanze estive o forse dipende da me.
Fatemi sapere mi raccomando.
Per quel che riguarda il prossimo capitolo attendetelo tra un mese a partire da oggi, quindi il prossimo capitolo sarà pubblicato il 7 novembre! Un bacio e scusate ancora il ritardo, non è dipeso da me ma dall’amministrazione. A presto!