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Autore: isawniall    28/09/2014    2 recensioni
“quindi per favore” si sporse oltre il tavolo per avvicinarsi a Dylan, in modo tale da poter guardare bene quegli occhi così chiari, quasi trasparenti. “Lasciati salvare da me.”
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella camera entrava un fioco raggio di luce dalla finestra socchiusa. Dylan era ancora avvolta nelle coperte. Si era addormentata subito, forse di sera o di mattina. Dopo le notti passate a dormire sulle panchine, al freddo, non si ricordava che dormire fosse così piacevole. Si svegliò grazie a delle voci, provenienti dal piano di sotto. Prima di alzarsi si stiracchiò per bene e sbadigliò, stropicciandosi gli occhi come una bambina. Camminò pigramente fino alle scale. Fece alcuni gradini e si fermò. Si appoggiò al muro ad osservare la scena. Nessuno dei ragazzi si accorse della sua presenza. Riconobbe subito Calum, che stava lanciando allegramente dei cereali addosso al ragazzo dai capelli rossi, Michael. C’era un terzo ragazzo, vicino a Michael, che Dylan non conosceva. Molto probabilmente era un altro amico di Calum. Aveva i capelli ricci spettinati e degli occhiali da vista. Dylan fece gli ultimi gradini, facendoli scricchiolare.  I tre ragazzi si girarono contemporaneamente, ma solo Calum si alzò andandole incontro.
“Ben alzata!” disse abbracciandola.
“Buongiorno” rispose lei con la voce ancora impastata dal sonno.
I due andarono verso il bancone della cucina per le presentazioni. “Ragazzi, lei è Dylan, Dylan, loro sono Michael e Ashton.”
Dylan li salutò con la mano accennando un piccolo sorriso, dato che rimasero abbastanza indifferenti.
“Ciao Dylan”
“Ciao”
In quel momento giustamente si sentì a disagio, magari non era un’ospite tanto desiderato. Ashton tornò subito a fare colazione, non filando per niente la ragazza, che nel frattempo si era seduta davanti a lui. Michael invece prese bruscamente Calum per il braccio, portandolo in corridoio.
“Hey ma sei impazzito?” disse infastidito, sistemandosi la maglia sgualcita.
“Pensi che questa casa sia un rifugio per bisognosi?”
“Dylan ha bisogno d’aiuto”
“Ah sì? Anche noi abbiamo costantemente bisogno d’aiuto, eppure non abbiamo nessuno che può aiutarci. Nessuno si salva da solo, Calum”
“Per questo dobbiamo aiutarla”
“Perché devi sempre essere così caritatevole con le persone?”
Calum abbassò lo sguardo in un palese momento di vulnerabilità. Affondò come al solito le mani dentro le tasche dei pantaloni.
“Devi capirmi Michael, se non ci riesci, provaci. In lei vedo tanto Jaimee. Io devo aiutarla” disse guardando l’amico negli occhi.
“E’ doppiamente pericoloso Cal. Non devi cerare Jaimee negli occhi di altre ragazze. Ti farai solo del male”
“E’ un rischio che voglio correre” finì serio. Michael annuì.
“A Luke questa cosa non piacerà” continuò il rosso, dopo qualche minuto di silenzio.
“A Luke non piacciono tante cose” disse tristemente Calum.
Michael annuì ancora, A Luke ormai non gli andavano giù troppe cose.
I due ragazzi si abbracciarono affettuosamente.
“Io mi preoccupo per te Cal, sei come un fratello” disse con la testa appoggiata sul collo del ragazzo.
“Grazie Mikey”
“Figurati”
Sciolsero l’abbraccio e camminarono di nuovo verso la cucina.
“Senti ma, sei andato a trovare Zoey?” disse Calum ad un certo punto, fermandosi.
“Sì…sta bene, direi. Era così felice di vedermi.” Rispose Michael con un sorriso.
“ti hanno detto quando la dimettono?” chiese.
“La dimetteranno quando raggiungerà il peso forma…sta ancora sotto di otto kili. Ma è migliorata tantissimo e anche i medici sono contenti”
“Menomale, poi andiamo a trovarla tutti insieme, d’accordo?”
“Okay”
Detto questo, tornarono in cucina, dove Dylan stava avendo una tranquilla conversazione con Ashton. Non si erano detti granché, ora sapeva solo che Ashton era il più grande dei quattro e che avevano avuto un po’ di disavventure negli ultimi anni. Ma il riccio non era andato oltre. Proprio quando gli altri due ragazzi si stavano sedendo al bancone per continuare la colazione, la porta si aprì bruscamente, da cui entrò un ragazzo alto, coperto da una grande felpa nera. Alzò lo sguardo e puntò subito gli occhi in quelli di Dylan.
“Chi è lei?”
 
 
 
 
HAMBURGER DIETETICI
 
No comunque, mi dispiace un sacco per non aver aggiornato prima e che il capitolo sia così corto.
Però heeeeey abbiamo il resto della combriccola più malata e disagiata di tutti i teempi.
Pensavo di mettere la storia anche su watt pad perché, bho così.
Cosa ne pensate? Vorrei ricevere una, una misera recensione. Una.
Ve riduco in particelle subatomiche.
Ve ano.
 
-giò
   
 
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