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Autore: Valu Valonsa    28/09/2014    1 recensioni
Storia in ambito scolastico. Il racconto di come un'amore nato tra i banchi dell'asilo sia sopravvissuto al tempo,ai cambiamenti e alla distanza. Perchè se è amore vero, lo è per sempre.
Nonostante tutto.
Ovviamente.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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 PUNTI DI VISTA
 GIORGIO



Parecchi mesi prima


Ero come al solito fuori il cancello dell’istituto scientifico Ariosto. Come sempre avevo rischiato di uccidermi per essere puntuale. Come al solito un’altra ragazza mi stava parlando di non so quale argomento inutile e come al solito lei era in ritardo.
Ogni giorno maledivo quello stronzo del mio ex migliore amico, il quale mi aveva informato che la  mia Sasi si sarebbe iscritta al classico e io come il deficiente ci avevo creduto. Mi bastava vederla per pochi secondi e la paura per il mancato incidente e il fastidio di quelle ragazzine appiccicate sarebbe svanito nel nulla.
Oh per lei avrei fatto di tutto.
Era più che ovvio.
Purtroppo quella mattina gli dei erano contro di me,perché non riuscì a vederla e questo mi fece incazzare non poco. Mi scollai di dosso quelle oche giulive e mentre stavo per salire sul motorino, una ragazzina timida mi si avvicinò.

“Guarda che la ragazza che aspetti sempre tu oggi non c’è, è andata con Antonio a visitare l’università dove andrà fra due anni.”
E questa chi era che sapeva tutte queste informazioni,ma ovviamente chi era non m’importava.

“Dove?”
Chiesi duro e diretto.

“A Genova”
Girò i tacchi e se ne andò.
Genova?? Era a chilometri di distanza da qui. Mi prese il panico, come avrei potuto conquistarla a km di distanza?
Quello fu l’esatto giorno in cui la sentì talmente distante da me da farmi mancare l’aria e da quel giorno iniziai l’opera di convincimento con mamma per il passaggio allo scientifico Ariosto.
Per la mia Sara avrei fatto di tutto. E oramai era scaduto il tempo per starmene alla larga a guardare.
Dovevo agire.
E anche subito. Ovviamente.



Un mese prima dei fuochi d’artificio


“Mamma daiii! Lo sai che il classico non fa per me! Odio il greco, lo scientifico è più consono al mio intelletto!”
Erano mesi che ormai quasi la supplicavo di cambiare istituto e di passare all’ Ariosto, frequentato da lei.
 
“Consono? Intelletto?? Ma da dove le peschi queste parole nuove Giorgio! Ci metti troppo impegno per fare queste richieste.”
Sorrise mia madre. Quella donna era più dura della roccia. Mi buttai sul divano seduto accanto a lei. Non c’era verso di dare avvio al mio piano di conquista. Sbuffai e ritentai ancora.

“Mamma m’impegno a passare l’esame di maturità con voti tutti superiori al 6 e mezzo ma ti prego spostami allo scientifico. ”
Ci mancava solo che piangessi, e l’avrei fatto se fosse davvero servito.

“Sei e mezzo? Giura solennemente!”
Divenne seria e io con lei, mi misi la mano destra sul cuore e giurai solennemente. Per lei avrei preso pure otto mi bastava solo stare in sua compagnia. Alla fine mamma annuì, l’abbracciai di slancio e la baciai. Finalmente l’avrei rivista… La mia dolce Sasi.
Ovviamente il primo giorno di scuola fu memorabile, starle così accanto mi elettrizzava da morire, ma volevo sempre di più. Vedevo che reagiva anche lei alla mia presenza, e questo mi dava coraggio. Forse non era detta ancora l’ultima parola.Nessuno le si doveva avvicinare questo era certo, lei era mia e di nessun’ altro.



Molti e molti mesi dopo

Eccola tra le mie braccia. Ricordo come fosse ieri quando ci incontrammo nel parco, quando le confessai ciò che provavo e quando lei mi baciò. Da quel giorno solo gioia,felicità, baci, milioni di baci,abbracci e momenti condivisi con lei hanno caratterizzato la mia vita. Non potevo chiedere di meglio, per niente.
E sembrava fosse successo davvero ieri….invece era passato ormai quasi un anno.
Era sabato pomeriggio quando la portai di nuovo nel nostro parco, sulla nostra panchina per dirle quello che non ero ancora riuscito ad esprimere. Mi sedetti e la feci accomodare sulle mie gambe come nostra abitudine ormai. Presi le sue mani tra le mie e la baciai. Modo migliore per iniziare un discorso non riuscivo a trovarlo, quando a malincuore mi staccai le aprì completamente il mio cuore.

“Dolce Sasi ormai siamo insieme da mesi e ringrazio gli dei che quel giorni siamo riusciti ad aprirci a vicenda…ma ora io voglio essere chiaro al 100% con te. Sei e sei stata e sarai la persona più importante per me, ti seguirò in capo al mondo, non voglio più stare senza te e questo perché mi piaci da impazzire, perché sei tutto per me…e soprattutto perché ti amo.”
Rimase spiazzata dalle mie parole, ma speravo in senso positivo. Mi tenne sulle spine per un po’ poi finalmente si aprì un sorriso immenso sul suo volto. Non le chiedevo di ricambiare subito, ma le ero grato che avesse accettato i miei sentimenti. Ripresi a baciarla con foga ed eccitazione, quando lei all’improvviso mi allontanò da sé. Le ipotesi più catastrofiche si scontrarono nella mia testa,mentre lei si torturava le mani.
“Io…ecco…”
Era in imbarazzo evidente e sorrisi pensando che era ancora più bella.

“Non voglio una contro-risposta immediata Sasi. Io volevo dirtelo, perché mi sentivo pronto. Ma tu hai tutto il tempo che desideri…io davvero non voglio forzarti…perch-”

“Mi fai parlare cemo?”
Mi interruppe, divertito le diedi un bacio sul naso e la lasciai parlare.

“Quello che cerco di dirti è che mi piaci da sempre e che penso sia evidente che sono innamorata di te… e-”
Questa volta la fermai io con un bacio, mi bastava quello per essere l’uomo più felice al mondo, non chiedevo di meglio. Lei non la pensava come me,mi allontanò ancora una volta e con sguardo fintamente arrabbiato mi intimò di lasciarla finire. Le baciai il collo questa volta e non la interruppi più

“Dicevo per l’appunto che sono innamorata di te e che ti voglio sempre al mio fianco fin quando vorrai. Non mi stancherò mai di te,perché anche io  ti amo Giò.
E dopo questo potevo anche morire felice. Lei era la mia donna,per sempre. Ci fissammo per un po’ fin quando lei sorridendo mi chiese perché non l’avessi ancora baciata, non me lo feci ripetere più volte e la tenni stretta a me. Contro ogni previsione noi eravamo sempre lì insieme, innamorati come mai prima di allora. Un amore nato tra i banchi dell’asilo e portato avanti nonostante la lontananza.
Lei lì stretta tra le mie braccia era la nostra realtà. Era mia solo mia.
Con il tempo avevo capito che lei mi apparteneva e così era sempre stata. E io ero sempre appartenuto a lei.
Solamente suo e follemente innamorato della mia Sasi.
Ovviamente.





 
   
 
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