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Autore: KayZ667    28/09/2014    1 recensioni
"Tutto era incominciato da quello sguardo,da quel sorriso,dovevo e volevo conoscerla!"
La storia d'amore tra Callie Torres e Arizona Robbins:interpretato dal punto di vista di entrambe:
paure,incertezze,insicurezze,passione,desiderio,amore è quello che vi aspetta!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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PREMESSA:
 
 
 
 
Scusate questo ritardo,so che è imperdonabile.
Ma sono davvero impegnatissima.
Ho controllato e ricontrollato che non ci fossero troppi errori.
Spero sia di vostro gradimento.
Buona lettura!.
 
 
 
 
CALLIE:
 
 
 
 
Dopo quel bellissimo "bacio inaspettato" uscii dall'ospedale contentissima.
Non pensando ad altro per tutta la giornata che al bacio e a lei che aveva catturato il mio cuore.
 
 
Quella sera tornai a casa e prima di andare a dormire,decisi istintivamente di scriverle un messaggio.
Volevo darle la buonanotte.
 
 
Ero stata attenta tutta la giornata per evitare di rovinare troppo la scritta sul palmo della mia mano, ma ogni mio tentativo era stato invano.
Infatti, quando ricopia sulla tastiera del mio telefono lo stesso numero scarabocchiato da una biro nera, notai una leggera sbavatura,che rendeva abbastanza difficile la lettura corretta della scritta.
Ma nonostante ciò, riuscii lo stesso nel mio intento:
"555-0125" lessi e composi sul telefono.
 
 
Prima di inviarle il messaggio però, pensai di preciso a cosa poterle scrivere. 
Inizia a digitare:
 
"Non vedo l'ora che sia domani sera,per poterti rivedere.
Nel frattempo... Buonanotte Arizona.
 
Da Callie."
 
Lo rilessi più volte,perché non volevo fosse troppo banale o incomprensibile.
Poi senza pensarci troppo pigiai velocemente il tasto "invio".
 
 
Cinque minuti dopo averle inviato il messaggio, mi rispose.
Ero contentissima,riusciva a sorprendermi anche con un semplice messaggio:
 
"Buonanotte anche a te Callie.
p.s.
Sognami,perché io lo farò sicuramente. ;)"
 
Mi addormentai su quelle dolci parole 'biricchine':
E come se l'avrei sognata!
 
 
 
*Il giorno dopo*
 
 
 
 
Erano ormai le cinque del pomeriggio,la giornata fortunatamente era passata molto velocemente. 
Ed era stata anche una giornata molto tranquilla.
Impegnativa,ma tranquilla.
"Tranquilla" si fa per dire,perché si parla sembre di una giornata in un ambito lavorativo ospedaliero.
Sopratutto nell'ospedale di Seattle.
Niente è tranquillo.
Perciò,oserei dire...nulla di allarmante.
 
 
Non ero nemmeno riuscita a parlare con Arizona in ospedale.
Troppo lavoro!
Quindi era naturale che non stessi più nella pelle di vederla e che arrivasse l'ora dell'appuntamento.
Non mi restava altro che prepararmi per l'appuntamento.
Non avevo aspettato altro tutta la giornata,
Ancora mi pareva impossibile.
"Io e Arizona...a cena."
Ero così emozionata.
 
 
Mi feci una doccia rilassante.
Poi mi vestii con:
Un tubino nero, adatto per ogni occasione,ballerine classiche,impeccabili e la mia inseparabile giacca di pelle nera,con cui non esco mai senza.
Volevo essere sia elegante ma anche avere qualcosa di mio che mi caraterizzasse.
E la giacca era perfetta,rispecchiava perfettamente il mio carattere.
 
 
 
...
 
 
 
L'appuntamento era previsto per le sette.
Da Joe,il pub vicino all'ospedale.
Io ero in ritardo di dieci minuti, perché ero ancora alla guida nelle strade trafficate di Seattle.
Ascoltando la radio.
 
 
"Tun-Tun".
Sentii il telefono squillare,
Sicuramente pensai fosse Arizona che mi chiedeva dove fossi finita.
Presi il cellulare e lessi il messaggio.
"Hei...dove sei?...hai per caso cambiato idea?...spero di no!.
Io sono qui ad aspettarti, fai presto!".
Per fortuna ero ormai prossima all'arrivo.
 
 
 
...
 
 
 
Quando entrai dalla porta principale del bar,la vidi, era seduta sullo sgabello alto vicino al bancone.
Era bellissima,aveva anche un bellissimo vestito rosso che le faceva risaltare a pennello tutte le sue curve.
E quello sgabello le valorizzava le gambe che teneva perfettamente accavallate.
Sembrava disegnato apposta per lei.
 
 
Stava lì,con il viso leggermente rattristato, a giocherrellare con l'oliva del suo 'martini' e a compiere andamenti circolatori con il suo dito sul bordo del bicchiere.
Probabilmente perché credeva non arrivassi più o forse si stava solo semplicemente annoiando per l'orribile e noiosa canzone che una band locale stava suonando.
 
 
La raggiunsi ancora incredula per la situazione.
"Ciao!" le dissi in tono seducente.
Era ancora piú bella da vicino,perché notai particolari che dalla soglia della porta del pub non riuscii a vedere.
Appena si girò al suono della mia voce,notai il suo stupendo viso e le sue labbra,coperte da un bellissimo rossetto rosso che le valorizzava tantissimo.
In quel momento mi venne il panico.
Non sapevo cosa fare e come comportarmi.
La baciavo? O l'abbracciavo?...Oppure le stringevo la mano?
Per fortuna,lei prese l'iniziativa,
si avvicinò e mi diede un tenero bacio a stampo che durò per qualche secondo.
Era uno di quei baci che quando chiudi gli occhi,vedi i fuochi d'artificio.
Quel bacio era cosi naturale e spontaneo che per un momento credetti, che ci fossimo solo "io e lei nell'universo".
"Ciao" mi disse ad un palmo dal mio naso. Potevo sentire il suo caldo respiro sulla mia pelle.
Sentii un brivido di piacere.
Poi mi sorrise,con uno dei suoi soliti sorrisi a trentadue denti,che io adoravo.
Presi posto affianco a lei, e ordinai il mio drink.
"Sei venuta,meno male credevo avessi cambiato idea!"
"Si lo so scusami,non succederà più promesso, ma sai il traffico di Seattle è insopportabile!" le risposi vaga.
"No.
Credimi è più insopportabile questa canzone" mi disse,ridendo.
Mi misi a ridere, adoravo la sua simpatia.
 
 
"Sono contenta di vederti" aggiunse poi.
Io la guardai intensamente negli occhi e le dissi.
"Anchio!"
Lei anche mi sorrise intensamente con gli occhi.
Il suo sguardo felice diceva tutto.
 
 
Iniziai la conversazione smorzando quel silenzio che si era instaurato:
"Sai,sto ancora aspettando che mi racconti la storia del tuo nome.
Quel giorno è arrivato 'baby'!".
Le dissi sorridendo e sorseggiando il mio drink.
"Si...già,quel giorno è arrivato" mi disse in tono serioso, fissando il suo drink vuoto.
Quasi assente.
In quel momento mi sentii in colpa.
Avevo detto per caso qualcosa di sbagliato senza accorgermene?
Forse quel "baby" era troppo esagerato per un primo appuntamento?
 
 
"Volevi solo essere spontanea."
Cercai di rispondermi da sola.
Come lo è stata Arizona,quando mi ha baciato prima.
 
 
Stavo entrando nel panico per poco e non volevo che se ne accorgesse, così le chiesi:
"Ho detto qualcosa di sbagliato?...Oppure ho toccato un tasto dolente?...Perché se è così mi dispiace,davvero!." 
Le dissi fissandola negli occhi.
"No,no Callie...non è colpa tua stai tranquilla...è che per me è una storia triste e bella allo stesso tempo...te la racconterei,ma non vorrei annoiarti col mio passato."
Mi disse non ricambiando il mio sguardo.
Nota che c'era qualcosa che non andava.
"Hei".
Le dissi prendendo delicatamente il suo mento con la mia mano per fare incrociare i nostri occhi.
"Voglio sapere tutto ció che riguarda te. Dalla più minima e insignificante alla più importante...ogni minimo dettaglio.
E...Sai perché?
Perché voglio conoscerti ,ne sento il bisogno.
Tu mi piaci,mi piaci davvero e molto.
Ed è per questo che non insisteró...appena sarai pronta,mi racconterai la tua storia,e io sarò lì ad ascoltarti e sicuramente non sarà noiosa,ma sarà speciale,proprio come lo sei tu;
Come lo siamo noi.
Io non ti giudicheró,lo sai,puoi fidarti me!"
Le dissi in tono rassicurante.
Lei mi prese la mano.
Mi faceva piacere sapere che con quel gesto mi aveva fatto capire che si fidava di me.
Mi prese la mano e me la strinse forte.
In quel momento vidi una lacrima rigarle il viso.
La presi e li e la asciugai con il pollice facendo un piccolo gesto.
Quasi come una carezza.
 
 
"Siccome è il nostro primo appuntamento e non voglio vederti piangere,ti racconterò la storia del mio nome".
Le dissi cercando in qualche modo di distrarla e farla sorridere.
"...Sai,devi sapere che Callie è il diminutivo del mio vero nome.
Nessuno lo sa.
Nemmeno Mark, il mio migliore amico.
Non l'ho detto a nessuno,proprio perché il mio nome per intero mi imbarazza;
Quindi...ti prego,appena te lo dirò,non scoppiare a ridere." 
Le dissi tutto d'un fiato.
Vidi che il tono di tristezza che c'era nel suo viso era sparito, per dare spazio a quello incuriosito.
Presi coraggio da un unica sorsata del mio shotino.
Joe era bravo a preparare i drink,perché quello shot era bello forte.
Mi diede la giusta carica.
Ero pronta per rivelarle il mio nome:
 
 
"Il mio vero nome è...'Calliope'.
Sai mia madre quando andò all'anagrafe per registrare il mio nome,probabilmente era ubriaca e si confuse,al posto dire "Carlita Torres" disse "Calliope Torres".
Dissi tutto d'un fiato.
 
 
In quel momento sentii di essermi tolta un peso enorme dallo stomaco.
Scrutai il suo viso in cerca di qualche segnale, ma non mi rivelò nulla.
Poi d'un tratto si mise a ridere di gusto.
 
 
Cosa mi potevo aspettare? 
A chi non farebbe ridere il nome 'Calliope'?
Da una parte ero felice perché ero riuscita a farla sorridere...ma una piccola parte di me era delusa.
Non volevo che avesse avuto tutta questa reazione scatenante soltanto per il mio nome.
Per quanto amassi la sua risata,non volevo che ridesse di me.
Nessuno lo avrebbe voluto.
Continuò a ridere di gusto.
Un pó forse per il mio nome è un pó anche perché il terzo drink si faceva sentire.
Credo che si accorse del leggero tono di tristezza sul mio volto così:
 
 
"Scusami,scusami adesso la smetto... è solo che...'Carlita'? Sul serio?" mi disse continuando a ridere.
A quel punto capii tutto:
 
 
"Ridevi per 'Carlita' e non per 'Calliope'?"
le chiesi sorridendole più che mai e più innamorata che mai.
"Ma certo per 'Carlita'...,che pensavi?;
Non avrei mai riso per il tuo vero nome, fondamentalmente per una questione di rispetto e poi trovo che 'Calliope' sia un nome bellissimo ha qualcosa di affascinante ed esotico allo stesso tempo."
Le dissi sinceramente.
"Sai devo confessarti una cosa anche io." aggiunse
"Cosa?" le chiesi curiosa.
"lo sapevo già che 'Callie' non era il tuo vero nome,lo avevo intuito.
Già dal nostro primo incontro...
Significherà qualcosa, non credi?".
Mi disse molto romanticamente.
Sentii qualcosa di rassicurante in quelle parole e nel suo tono di voce.
 
 
"Già è vero 'Carlita', che nome buffo, grazie mamma per essere stata ubrica quel giorno...Ahaha". 
Dissi sorridendole.
Improvissamente ,ripensandoci,scoppiai a ridere anche io.
Scoppiammo a ridere rumorosamente tutte e due.
Poi smisimo,ci fu un attimo di silenzio e di sguardi fugaci.
 
 
"Grazie Calliope," mi disse molto romanticamente stavolta fissandomi intensamente negli occhi e regalandomi uno altro dei sui sorrisi.
 
 
Adoravo lei,e soprattutto adoravo il modo in cui diceva il mio nome per intero 'Calliope', lo diceva con quel suo modo e tono di voce che non mi dava fastidio al contrario se lo avrebbe fatto qualcun'altro.
 
 
Non avevo ancora realizzato il grazie di prima così le domandai incuriosita.
"Grazie per cosa?".
Lei semplicemente e adorabilmente mi rispose:
"Per tutto,grazie per tutto".
Mi bastarano quelle parole.
Ricambiai il mio "non c'è di che" con un tenero bacio.
Quella sera,parlammo di tante cose,del più e del meno.
Imparai a conoscerla.
Quella chiacchierata,mi diede la conferma che mi piaceva e che volevo stare con lei.
La serata si concluse piacevolmente.
Ci salutammo.
 
Me la sarei ricordata per tutta la vita,
Se non fosse stato solo per una cosa.
Appena arrivai a casa mi resi conto di essermi scordata di consegnarle un oggetto.
"un regalo" una sorpresa che avrei dovuto darle.
Era questo il vero motivo del mio ritardo.
Non le dissi nulla,proprio perché avrei voluto farle 'una sorpresa';
Volevo sbalordirla.
Mi ero fermata in quel negozio,la vista da quella vetrina mi catturó subito. 
Pensai che per "Arizona" sarebbe stato un regalo azzeccato e perfetto.
Una sorpresa che avrei dovuto darle ma che mi scordai.
 
 
 
 
ARIZONA:
 
 
 
 
"Allora, è successo finalmente!?.
Non c'è la facevo più a sentirti parlare di Callie;
Callie di qua,Callie di là...Callie Callie Callie..."
Mi disse Teddy,prendendomi in giro. 
"Ok...ok.
Sei stata chiara" Dissi interrompendola.
Sorridendo subito dopo.
"Um...però,sono contenta per te.
Davvero." mi disse mentre prese una forchettata di insalata.
"Grazie" le dissi.
 
 
Teddy per me,oltre che a Callie, era una delle persone a cui tenevo di più, lì a Seattle.
Siamo diventate subito ottime amiche,ed era l'unica a sapere di quello che provavo per Callie.
 
 
"Allora...credo di essermi persa qualche passaggio però.
Fino a qualche giorno fa non vi parlavate nemmeno.
Cosa è successo?"
Mi chiese incuriosita.
"Beh.
Pressoché niente, o in parte.
È stato un incontro del destino.
Non mi scorderò mai,la sensazione che ho provato quando finalmente si è accorta della mia esistenza e mi ha guardato negli occhi.
Ci siamo parlate qualche volta,ed è stato bellissimo.
Parlare con lei,mi ha fatto capire che persona fantastica è. 
Inoltre ha confermato ogni sentimento che provavo per lei,prima di conoscerla.
Mi piace molto."
Dissi,sognando ad occhi aperti il suo viso.
"Si...questo lo so.
Non fai che ripeterlo...e tu piaci a lei?" 
Mi chiese.
"Si.credo di si.
Questa mattina mi ha chiesto di uscire.
E io non le avevo detto nulla.
Non le avevo dato alcuna risposta,per via dell'improvvisa emergenza.
Credimi,mi sono sentita così in colpa, dovevi vedere la sua faccia.
Ero dispiaciuta averla lasciata lì da sola.
Ci ho pensato tutta la mattinata a come farmi perdonare.
Così ho deciso di compiere un gesto audace per conquistarla,ma stavolta del tutto."
Dissi confidandole.
"E poi....è successo!" aggiunsi sorridente più che mai.
"Già, si è visto" Mi disse ammicando.
"Ah...e scusami ancora per avervi interrotto,se non vi avessi fermato,chissà quanto oltre vi sareste spinte" aggiunse in tono vago.
"Teddy!" la rimproverai.
Lei sorrise soddisfatta.
 
 
 
"A quando l'appuntamento?" mi chiese sorridente e curiosa.
"Domani" risposi.
"Sai ci sono tante cose di lei che non vedo l'ora di conoscere.
È successo tutto così di fretta,ma so che siamo fatte l'una per l'altra.
Ancora non ci credo.
Non vedo l'ora di rivederla al più presto."
Dissi ad occhi sognanti.
Era bello potersi confidare liberamente con Teddy.
"Beh,ora devo andare, grazie ancora per il pranzo Teddy" dissi alzandomi dalla sedia.
"Figurati.
Ciao Arizona!".
Anche lei mi salutò.
 
 
 
...
 
 
 
 
Più tardi,quella sera,non riuscivo a dormire.
Ero troppo emozionata.
Ripensavo alla fortuna che avevo avuto nel poter aver assaggiato le sue labbra.
Erano come me le ero immaginate:
Carnose e morbide.
Delle labbra da urlo.
Stavo pensando anche a cosa mi sarei potuta mettere domani sera.
Non era da me,preoccuparmi di queste cose.
Ma volevo fosse tutto perfetto.
Compreso l'abito.
Ero immersa nei miei pensieri,quando sentii il mio telefono vibrare sul comodino affianco al letto.
Mi era arrivato un messaggio.
"Umm...che strano chi può essere a quest'ora?" chiesi tra me e me.
Sul display appariva un numero che non avevo salvato in rubrica:
"555-0125".
Aprii la busta per visualizzare il messaggio:
 
 
"Non vedo l'ora che sia domani sera,per poterti rivedere.
Nel frattempo... Buonanotte Arizona.
 
Da Callie."
 
 
Era Callie.
"Che dolce" pensai.
L'amavo proprio per questo,sapeva farmi sorridere anche con un tenero messaggio.
Le risposi:
 
 
"Buonanotte anche a te Callie.
p.s.
Sognami,perché io lo farò sicuramente. ;)"
 
 
Mi piaceva flirtare con lei.
Era dolce e innocente e inoltre speravo che avesse capito il mio messaggio.
Posai il telefonino sul comodino.
E in pochi minuti mi addormentai.
Quella notte feci uno dei più bei sogni della mia vita:
Eravamo soltanto io e lei,in bikini.
In una spiaggia deserta e completamente isolata dal resto del mondo.
Circondate solo da mare e sole.
Era così reale,che riuscivo a percepire l'odore del mare e il rumore delle onde che si rifrangevano sulla costa.
Lei era bellissima ovviamente su quella sdraio a prendere il sole per poter scurire ancor di più la sua pelle bronzea.
Ci tenevamo la mano.
Bevendo un rinfrescante cocktail di frutta tropicale.
Era il paradiso.
 
 
 
 
*L'ora dell'appuntamento*
 
 
 
 
Ero lì.
Ad aspettare il suo arrivo.
Seduta accanto al bancone del locale.
Mi sentivo un idiota e giù di morale.
Non capivo il perché di quel ritardo.
Perché non arrivava?
Erano le 19:10.
So che erano solo dieci minuti di ritardo,seicento secondi e chissà quanti migliaia di secondi.
(Non era prioritario saperlo con precisione e non avevo la forza mentale di fare il calcolo a mente.)
Ma era in ritardo.
E quei dieci minuti,mi sembravano un eternità.
Fissavo le lancette dell'orologio e mi sembravano immobili.
Come se il tempo si fosse fermato.
Oh per precisione il mio cuore.
Il mio cuore esplodeva di emozioni per lei e non era la solita sensazione di farfalle nello stomaco.
Ero paranoica.
Per far passare più velocemente il tempo,chiesi al cameriere di portarmi un Martini.
Poi istintivamente decisi di mandarle un messaggio.
Le scrissi se per caso avesse cambiato idea.
Speravo di no.
Ma in ogni caso l'avrei aspettata comunque.
Nel frattempo il mio drink era arrivato.
Lo presi e lo scolai giù tutto d'un colpo,nella speranza di cercare di togliermi dalla mente tutti i pensieri che avevo.
Era rimasta soltanto l'oliva in mezzo a quel bicchiere vuoto.
Iniziai a giocherellarci per far passare il tempo.
La musica in quel locale era veramente orribile quella sera.
 
 
 
"Ciao" mi sentii dire in tono seducente.
Era una voce alle mie spalle.
Era così dolce e seducente che ti faceva sciogliere le corde vocali.
Improvissamente sentii un calore dentro che partiva dallo stomaco mi sentii sciogliere era lei; avrei saputo riconoscere la sua voce ovunque.
Era la voce di Callie.
Il mio cuore esplodeva di emozioni e di amore per lei.
Non era la solita sensazione di farfalle nello stomaco.
Lei oltre che bellissima e inteliggente la trovavo anche molto romantica.
La sua voce suadente mi aveva colpito fin da subito;
L'ascolterei per ore e penso che se non fosse così brava nel suo lavoro-cioè a fare l'ortopedica.
Avrebbe di certo sfondato nel mondo della musica.
 
 
 
Colta dalla felicità di quel momento,la presi e la baciai.
Di colpo.
Seguii ciò che il mio istinto e cuore mi disse di fare.
La baciai delicatamente perché sentivo che si meritava tenerezza.
Posai le mie labbra sulle sue e mi trattenni lì per qualche secondo.
Volevo assaporare quel momento per più tempo possibile.
E poi nello stesso modo in cui la baciai,mi staccai:
delicatamente e le rimasi lì vicino ad un palmo dal naso.
Quel poco che bastava per poter sentire la sua pelle vicino e anche il suo profumo.
"Ciao" le risposi.
Mi sentivo: felice,realizzata,fortunata,provavo tutte queste emozioni.
Perché lei era lì con me.
Si sedette accanto a me e non potei non notare il bellissimo vestito che indossava,un tubino nero.
Semplice ma accattivante.
Con uno spacco che da seduta mi poteva permettere di vedere la sua nuda coscia bronzea.
 
 
Lei ordinò il suo drink,mentre io finivo il mio secondo drink.
Iniziammo a conversare del più e del meno.
Ridevamo,scherzavamo.
 
 
 
Ci fu il nostro sguardo abituale d'intesa.
Ero contenta di vederla.
Anche lei lo era.
Lo percepivo.
Non c'era nulla di forzato nei nostri gesti:
Fu tutto così naturale e spontaneo che mi sembrava già di conoscerla da una vita.
Chissà magari in un altra epoca era proprio così.
Sono abbastanza sicura che in ogni circostanza in ogni epoca...noi ci saremo conosciute e saremo state destinate a stare insieme.
Proprio come quel giorno al nostro primo incontro.
Era predestinato.
Era scritto nelle pagine del libro della nostra vita.
Ne ero certa.
 
 
La nostra conversazione entrò sul personale:
"Sai,sto ancora aspettando che mi racconti la storia del tuo nome.
Quel giorno è arrivato 'baby'!".
Mi sentii dire.
Al suono di quelle parole mi ghiacciai.
Sapevo prima o poi che sarebbe successo e che mi avrebbe fatto questa domanda;
Dovevo aspettarmelo.
Ripensare a questa storia...mi fa riaffiorare ricordi dolorosi.
È ancora una parte di me debole.
So che sono stata io a introdurli l'argomento e aspettavo questa domanda.
Solo... non oggi.
Non Stasera.
Non sono pronta a raccontarle tutto.
A raccontarle quella parte di me, del mio passato.
So anche che con lei non voglio avere segreti.
Li e lo dirò prima o poi...ma non stasera.
 
 
 
"Si...già,quel giorno è arrivato"
Sentii che il mio tono di voce era freddo.
Ma non potevo farci nulla.
Il mio cuore si era ghiacciato nel preciso istante della sua domanda.
Mi dispiace per Callie,non volevo risponderle così.
Non se lo meritava.
Ma quando la tristezza ti devasta il cuore è inevitabile riuscire a vincere uno scontro del genere.
La tristezza batte sempre la felicità.
Per quanto tu ti sforzi a ricordare i momenti migliori della tua vita.
Quelli più brutti sono i primi a venire a galla e gli ultimi per riuscire a dimenticarseli.
So che ha intuito che c'era qualcosa che non andava.
Lo leggevo nei suoi occhi.
I suoi occhi mi parlavano.
Posso dire ormai di conoscerla abbastanza da poter capire e riconoscere ogni suo sguardo.
Vedo che si sente in colpa.
Ma non deve sentirsi in colpa.
Io mi sento in colpa per il modo freddo in cui le ho parlato.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?"_"No. Certo che NO!; Callie come puoi pensarlo?"
Dissi tra me e me mentre ascoltavo le sue parole.
"...Oppure ho toccato un tasto dolente?...Perché se è così mi dispiace,davvero!." 
La sentii scusarsi,ma non aveva senso.
Non aveva bisogno di scusarsi,non mi aveva fatto niente,apparte rapire il mio cuore.
Avevo la testa abbassata,non volevo incrociare i suoi occhi.
Non volevo che mi vedesse lì,sul punto di crollare a piangere.
"No,no Callie...non è colpa tua stai tranquilla...è che per me è una storia triste e bella allo stesso tempo...te la racconterei,ma non vorrei annoiarti col mio passato."
Le dissi,avevo ancora lo sguardo abbassato e la voce rotta.
"Hei" mi sentii dire mentre la sua mano prese il mio mento.
Io ero vulnerabile,non volevo mi vedesse in quella condizione ma mi lasciai trasportare lo stesso dalla delicatezza di quel gesto.
Incrocia i suoi occhi,proprio come lei voleva.
"Voglio sapere tutto ció che riguarda te. Dalla più minima e insignificante alla più importante...ogni minimo dettaglio.
E...Sai perché?
Perché voglio conoscerti ,ne sento il bisogno.
Tu mi piaci,mi piaci davvero e molto.
Ed è per questo che non insisteró...appena sarai pronta,mi racconterai la tua storia,e io sarò lì ad ascoltarti e sicuramente non sarà noiosa,ma sarà speciale,proprio come lo sei tu;
Come lo siamo noi.
Io non ti giudicheró,lo sai,puoi fidarti me!"
L'amavo ,ne ero convinta.
Era riuscita a capirmi in un gesto come nessuno mai avrebbe fatto.
Aveva usato quelle parole perfette che mi consolarono e mi rassicurarono.
Lei aveva questo potere in me,mi sentivo protetta e sicura quando avevo lei al mio fianco.
Era bello sapere che mi vuole conoscere e che mi posso fidare.
Cose che sapevo già.
Ma averne la conferma da lei e dalla sua voce ha reso il tutto più speciale.
Mi rese contenta.
 
 
Non dissi nulla,le presi solo la mano e gliela strinsi forte.
Quel gesto per me diceva tutto.
Ero ancora molto scossa,per tutta la situazione, io non sono una persona forte,dó questa apparenza,perché voglio dare questa apparenza,ma in realtà sono debole e come tutti piango.
In quel momento mi scese una lacrima.
Ho provato a fermarla ma quando si piange si piange.
Lei con la dolcezza più assoluta la prese e me l'asciugó.
Mi sentii sollevata,come se la pesantezza di un muro che crollava,non era sostenuta solo da me,ma che alle spalle di tutto c'era lei a sostenermi ed aiutarmi.
Lei mi trasmetteva questa sensazione:
sicurezza e protezione.
 
 
"Siccome è il nostro primo appuntamento e non voglio vederti piangere, ti racconterò la storia del mio nome".
Non credevo che anche Callie avesse una storia sul suo nome, ma un pó lo sospettavo.
Sono molto curiosa, la lascio continuare non voglio intromettermi.
"Beh...sai devi sapere che 'Callie' è il diminutivo del mio vero nome, nessuno lo sa, nemmeno Mark il mio migliore amico.
Non l'ho detto a nessuno, proprio perché il mio nome per intero mi imbarazza;
Quindi...ti prego, appena te lo dirò, non scoppiare a ridere."
 
 
 
Il solo fatto che non lo ha detto a nessuno,nemmeno a Mark il suo migliore amico, mi fece capire di quanto lei si fidasse di me,così tanto che mi concesse l'onore e il privilegio di poter ascoltare la sua storia, quindi perché mai avrei dovuto ridere?.
Ero davvero,davvero molto curiosa.
 
 
 
"Il mio vero nome è...'Calliope'.
Sai mia madre quando andò all'anagrafe per registrare il mio nome,probabilmente era ubriaca e si confuse,al posto di dire "Carlita Torres" disse "Calliope Torres".
Mi disse tutto d'un fiato.
Io lo sapevo,che "Callie" era il diminutivo di qualche nome.
"Oh mio dio!, Sul serio?.
'Carlita Torres'? Scoppiai a ridere, è strano come vada la vita,come vada il mondo.
Un attimo prima ero lì ad asciugarmi le lacrime e un secondo dopo ero scoppiata a ridere.
Era questo che mi piaceva di lei,era tutto così imprevedibile.
"Scusami...scusami è solo che 'Carlita'?
Ahaha"
Dissi continuando a ridere di gusto, era per me diventato impossibile cercare di contenermi:
"Ridevi per 'Carlita' e non per 'Calliope'?" mi chiese.
"Ma certo...per Carlita che pensavi?" 
Le risposi dolcemente.
"Non avrei mai riso per il tuo vero nome, fondamentalmente per una questione di rispetto e poi trovo che 'Calliope' sia un nome bellissimo ha qualcosa di affascinante ed esotico allo stesso tempo."
Le dissi sinceramente.
"Sai devo confessarti una cosa anche io." aggiunse
"Cosa?" mi chiesi curiosa.
"lo sapevo già che 'Callie' non era il tuo vero nome,lo avevo intuito.
Già dal nostro primo incontro...
Significherà qualcosa, non credi?".
Le disse molto romanticamente.
 
 
 
"Già...è vero 'Carlita'!".
Disse scoppiando a ridere anche lei.
Scoppiammo a ridere insieme.
Aveva oltre che ad una bellissima voce,una bellissima risata.
In realtà non c'era niente di lei che non fosse bellissimo.
Mi sentivo fortunata,ad averla conosciuta,averla baciata e aver avuto l'opportunità di stare con lei.
"Grazie Calliope"
Le dissi.
Era strano dire il suo nome per intero,ma mi piaceva:
C-A-L-L-I-O-P-E.
pronunciai lentamente,scendendo le parole nei miei pensieri.
"Grazie per cosa?"
Mi chiese.
 
Grazie per esistere,grazie per farmi sorridere,grazie per farmi stare bene,grazie per essere speciale...
Ci sarebbero tante cose per cui ringraziarti Calliope;
Pensai tra me e me.
"Per tutto, grazie di tutto" aggiunsi sorridendole più che mai.
Mi baciò teneramente,quasi mi sembró di volare.
La serata era stata perfetta, e si era conclusa nei migliori dei modi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non ho nulla contro il nome carlita sia chiaro, fa solo parte della trama della storia nulla di personale.
Spero vi sia piaciuta.
Mi piacerebbe sentire le vostre opinioni.
Grazie e ciao alla prossima:
"XoXo Grey's Anatomy"
 
   
 
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