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Autore: sangallo    29/09/2014    8 recensioni
Il diciottesimo compleanno della signorina Anna Frozen attira le più importanti personalità della città di Arendelle, e la giovane festeggiata spera che tra gli invitati possa nascondersi il suo grande amore e che preferibilmente sia un ufficiale. Ma sua sorella maggiore Elsa sembra celare un pericoloso segreto... Quale misterioso legame unisce la famiglia Bjorgman a quella delle due sorelle? E quali sono le vere intenzioni dell’affascinante ammiraglio Westergaard?
Una reinterpretazione di Frozen, in cui la gelida magia si nasconde nei romantici salotti di metà Ottocento.
[Kristanna] [Helsa]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’ammiraglio Westergaard arrivò a villa Frozen con un’ora di anticipo rispetto a quanto era stato scritto sul biglietto e ne approfittò per guardarsi intorno. La crème de la crème della Norvegia meridionale, ma anche gran parte del resto del paese, era concentrata in un solo edificio: banchieri, architetti, politici... tutti sembravano essere in ottimi rapporti con il signor Agdar e la sua famiglia, ma molti giovanotti erano lì per conoscere personalmente Anna Frozen nel giorno del suo debutto in società.

In realtà l’invito alla festa non era stato inizialmente indirizzato ad Hans, ma a suo fratello maggiore,  il quale aveva chiesto al padre di essere sostituito a causa di un inconveniente dell’ultimo minuto. Il vecchio Westergaard e il signor Frozen gestivano entrambi la costruzione nei cantieri navali, e proprio il più giovane della famiglia era stato delegato dal padre per approfondire il nuovo codice Morse, un sistema di comunicazione da poco brevettato in Italia e che poteva essere installato con successo a bordo delle imbarcazioni. 

Hans aveva all’epoca ventitré anni, era scapolo, era un ufficiale e non aveva nessuna intenzione di intraprendere un viaggio in mare di più giorni per parlare solo di affari. Amante del bel vivere, si era subito informato sulle donne più avvenenti di Arendelle e in molti avevano indicato in Elsa Frozen un tipo di donna affascinante, ma terribilmente sfuggente e misteriosa. Una simile descrizione aveva infiammato il suo spirito avventuriero, e, considerato che la visita villa Frozen faceva parte dei suoi programmi diplomatici, la conoscenza di Elsa univa l’utile al dilettevole. Da gentiluomo quale si riteneva, non aveva trascurato la festeggiata, alla quale avrebbe consegnato un souvenir dalle Isole del Sud.

I membri della famiglia Frozen erano intenti ad intrattenersi con tutti i presenti, mentre Kai, Gerda e il novello maggiordomo Kristoff, erano impegnati a rimpinzare il buffet e servire calici di Champagne francese.

Ad un tratto il signor Frozen fece tintinnare un cucchiaino su un bicchiere di cristallo attirando l’attenzione di tutti ed annunciò la figlia minore. Anna scese le scale che portavano alla sala da ballo prestando attenzione a non inciampare e, quando arrivò all’ultimo gradino, rivolse un timido sorriso alla folla, che invece la ricambiò con un fragoroso applauso. Aveva raccolto i capelli ramati in uno chignon e i nastrini “verde basilico” le ricadevano lungo le spalle; anche il resto del vestito, un’ampia gonna a campana con un corsetto dalla scollatura a cuore, era della stessa tonalità.  Kristoff, con un vassoio in equilibrio su una mano, le lanciò un’occhiata e si profuse in un maestoso inchino. Anna lo intercettò, fece finta di guardare altrove e gli offrì un sorrisetto civettuolo.

Anna ringraziò per l’accoglienza e inaugurò le danze: i suoi cavalieri furono più numerosi del solito, perché ogni volta che pestava i piedi a uno di loro, questi non osava ripetere l’esperienza, così che la giovane doveva ogni volta scegliersi un nuovo partner non infortunato. Nel momento in cui si sedette sul divano per riposarsi, Hans le si avvicinò.

“Signorina Anna, permettetemi di ringraziarvi per il vostro invito e di presentarmi ufficialmente. Sono l’ammiraglio Hans Westergaard delle Isole del Sud”.

Anna fissò il suo interlocutore con ammutolito stupore, non aveva mai visto un uomo tanto affascinate: aveva occhi verde giada e un paio di basette rasate ad arte; inoltre, poiché entrambi avevano i capelli rossi, i loro volti erano punteggiati di lentiggini.

“Lietissima, ammiraglio Westergaard! chiamatemi pure soltanto Anna... siete un ufficiale navale? Sapete io adoro gli esploratori come voi... avete mai visto le sirene? oh ma che sciocca! so che esistono solo nelle fiabe...”

Hans interruppe Anna sull’argomento ed estrasse la scatola rettangolare di velluto che nascondeva nella giacca.

“Vi sbagliate, Anna, si dice che nelle Isole del Sud esista uno scoglio dove le sirene si siedono a contemplare  i velieri... e se tanto vi attirano simili creature, ho fatto bene a portarvele in dono.” Hans mostrò il contenuto della scatola: un bracciale in argento formato  da tante sirene stilizzate, dagli occhi in diamante.

Anna rimase del tutto sconcertata di fronte ad un regalo così splendente e prezioso, e cercò di agganciarselo per poterlo indossare subito, ma poiché il bracciale sembrava costruito sul suo polso, l’operazione era molto complicata.

“Credo proprio di non riuscire a infilarmi il vostro dono... aspettate, chiamo mia sorella! Permettete che vi presenti Elsa, ammiraglio?” Anna intravide la sorella tra la folla e le fece cenno di avvicinarsi.

Elsa aveva scelto un vestito di varie tonalità di azzurro che combinava le geometrie dei decori norvegesi con lo stile napoleonico, e indossava dei guanti morbidissimi che le arrivavano a metà braccio dello stesso colore del suo abito. Come aveva promesso alla sorella aveva lasciato i capelli sciolti sulle spalle, con l’eccezione di due trecce laterali che le incorniciavano il volto.

Anna presentò rapidamente Elsa ad Hans e, quando quest’ultimo la vide di persona per la prima volta, pensò che il brindisi solitario della mattina le aveva reso pienamente giustizia.

“Sono onorato di fare la vostra conoscenza, signorina Elsa Frozen” si inchinò Hans.

“Il piacere è mio, ammiraglio Westergaard” ricambiò educatamente Elsa.

Anna mostrò alla sorella il dono portatele da Hans, e anche Elsa non poté fare a meno di lodarne la fattura. Poi in sala risuonò una melodia vivace associata ad un ballo di gruppo, ma Anna era davvero esausta per riprendere le danze, così decise di andare a cercare la madre per mostrarle il bracciale.

Rimasto solo con Elsa, Hans le chiese di ballare con lui. la ragazza era riluttante, ma, per amore della sorella e se non altro per dare l’impressione di far parte del contesto come tutti, decise di accettare l’invito.

“é la prima volta che venite ad Arendelle, ammiraglio?” chiese Elsa.

“Proprio così, signorina Frozen, in realtà l’invito era destinato ad un mio fratello, che ha già soggiornato nella vostra città in passato, ma un contrattempo improvviso lo ha costretto ad uno scambio.” rispose Hans. “normalmente non mi piace prendere il posto dei miei numerosi fratelli, ma posso ritenere che in questo caso la sostituzione è stata più che gradita.”

“Di cosa si occupano i vostri fratelli?”

“Oh sono davvero troppi  e sarebbe un discorso troppo lungo e noioso elencare tutte le loro professioni.” tergiversò l’uomo.

Tra una giravolta e l’altra Hans ed Elsa parlarono di argomenti molto formali, tra cui il motivo per cui l’ammiraglio era stato invitato al compleanno di Anna. Poi, la musica divenne più lenta, indicando che la serata stava per volgere al termine e che vi era spazio per gli ultimi balli di coppia. Prima che Elsa potesse scivolargli dalle dita, Hans cinse la vita  della ragazza con la sua mano, e con quella rimasta libera afferrò quella di Elsa. Lei si irrigidì al contatto ravvicinato e Hans percepì il gelo sotto al guanto della compagna.

“Il vostro profumo mi ricorda la Francia, signorina Frozen” affermò Hans, sperando di entrare un po’ più in intimità con la ragazza.

“Avete indovinato, ammiraglio, la mia fragranza è Huile de Lavande che mio padre mi ordina direttamente dalla Provenza” confermò Elsa.

“Avete visitato quei luoghi?”

“No, non sono abituata a viaggiare molto spesso. Li conosco solo attraverso il profumo dolce della lavanda.”

“Sapete, signorina Elsa? La lavanda viene utilizzata come medicamento contro il morso dei serpenti, ma in realtà i cespugli stessi fungono da tana per rettili e insetti.”

“Non ne ero a conoscenza, ammiraglio. A dir la verità ora mi sento in colpa ad adorare un profumo così gradevole ma che attira creature così pericolose...”

“A volte le piante nascondono le stesse contraddizioni degli uomini”

Hans sapeva di essere un bravo ballerino e di avere una buona parlantina. Non che Elsa avesse esperienza della danza o dei rapporti interpersonali, ma l’ammiraglio sentiva di avere la situazione sotto controllo: la sua dama non si muoveva con scioltezza, ma non dava nemmeno l’impressione di essere costretta. Un altro cavaliere si sarebbe scoraggiato di fronte a una tale ritrosia, ma Hans sembrava al contrario disposto a tutto pur di non demordere.

Dal canto suo, Elsa non si preoccupò più di tanto di apparire sfuggente, poiché sapeva che lo straniero se ne sarebbe prima o poi tornato alle sue terre e forse non si sarebbero visti mai più.

“Quanto pensate di intrattenervi ad Arendelle, ammiraglio?”

Hans socchiuse gli occhi e fissò un punto indefinito nella stanza “La durata della mia permanenza dipende da due fattori: il primo è in funzione del tempo che impiegherò a convincere vostro padre a sfruttare la nuova tecnologia per le nostre imbarcazioni...”

“Ed il secondo?” si incuriosì Elsa.

“Dipende da quanto tempo mi concederete voi per scoprire se dietro ai vostri begli occhi blu si nasconde un mazzo di lavanda o un covo di serpi”. Le bisbigliò all’orecchio Hans.

Elsa istintivamente si divincolò dalla sua presa. Lui era un estraneo, un uomo che l’aveva incontrata quella sera per la prima volta e che dava segno di voler approfondire la sua conoscenza. Che intenzioni aveva? La sua voce suadente aveva avuto solo l’effetto di innervosirla e, se non fosse stato per Anna che in quel momento la afferrò per mano, probabilmente avrebbe rimproverato l’ammiraglio per la sua sfrontatezza.

“Elsa, è arrivata la torta al cioccolato! Cantiamo insieme buon compleanno! Venite ad ascoltarci Hans? Io e mia sorella siamo più intonate delle sirene...” disse Anna tutta entusiasta.

“Allora parlerò della vostra esibizione in tutte le Isole del Sud” scherzò Hans.

Il grazioso duetto tra Anna ed Elsa, la quale suonò anche il pianoforte, concluse la serata, quindi tutti gli invitati tornarono ai propri alloggi pienamente soddisfatti.

Hans fu l’ultimo ad andarsene e sperò di poter conversare ancora un po’ con Elsa, ma dovette accontentarsi di un freddo: “Buonanotte, ammiraglio Westergaard”.

 

Note dell’autrice: gentili signore, egregi signori, ogni promessa è debito, l’ammiraglio Westergaard è arrivato a villa Frozen (ora la mia testa è al sicuro, Tomoe Mami? ;-)) e pare proprio che sia intenzionato a restare il più a lungo possibile per la gioia delle sue fHans XD. Per descrivere la scena del ballo mi sono vagamente ispirata all’indimenticabile dialogo tra Elizabeth ed il signor Darcy, ma trattandosi del nostro Hans, non è detto che sarà un gentiluomo ortodosso ;-) chissà... staremo a vedere, anzi, a leggere ;-)

Alla prossima e grazie ancora per le vostre recensioni!

Sangallo

 
   
 
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