~~Nota dell'autrice: ciao a tutti, io sono chiara, vengo da milano e come credo abbiate capito sono harry potter dipendente. Ho iniziato a scrivere questa fanfiction perchè ho sempre pensato che la storia tra severus e lily sia stata trascurata. Non fraintendetemi, amo la rowling e la ringrazio per tutto, ma ho notato che ci sono quasi più fans della storia sev/lily che del resto del libro. Così ho deciso di aprire la mia mente e mettermi in gioco. Non è niente di che ma spero vi piaccia per ora, anche se siamo solo all'inizio della storia. Sono nuova qui su EFP quindi non odiatemi se non uso termini tecnici o qualsiasi cosa faccia di sbagliato, perchè davvero non so usarlo. Vi ringrazio in anticipo e vi assicuro che risponderò ad ogni vostra recensione nel prossimo capitolo. Accetto consigli, mi saranno utili per migliorare la mia scrittura. Che dire, buona lettura!

1- bloodstream

Quella sera, severus correva verso la sala comune di grifondoro. Mentre inciampava nei suoi stessi piedi si chiedeva come avrebbe fatto ad entrare senza la parola d'ordine. Ma come se avesse pensato ad alta voce si ritrovò davanti ad un gruppetto di grifondoro, ma mentre sospirava per la sollevazione notò che quel gruppetto era formato da niente meno che james potter, sirius black, remus lupin e peter minus. Si voltò senza pensarci due volte, cercando di non fare rumore, in quel momento non aveva voglia di un'altra strizzata da quei quattro malandrini. Per colpa loro, si disse severus, ho chiamato lily sanguesporco. Non era sicuro che questa volta lily l'avrebbe perdonato, anche se la speranza e l'ottimismo si erano impossessati di lui. “hey mocciosus, dove corri?” severus esitò, ma non si fermò. James potter era il ragazzo che più odiava del suo anno e dell'intera scuola. Con quei capelli arruffati e il suo modo di fare che faceva svenire ogni ragazza. Lui proprio non lo capiva. “mocciosus, james ti ha fatto una domanda” senza avere il tempo di girare l'angolo, sirius black gli lanciò un incantesimo, quel solito incantesimo. Si ritrovò a penzolare a testa in giù mentre i due ridevano seguiti da peter minus, e lupin cercò di distogliere lo sguardo, quasi si vergognasse. “ vi devo ricordare che Levicorpus è stata una mia invenzione? Ora lasciatemi, lasciatemi!” potter sogghignò. “non hai ancora risposto alla mia domanda” disse con disprezzo. Piton si sentiva il sangue alla testa “esercizio fisico, sai potter, ai tuoi amici non farebbe male” sirius lo lasciò cadere e dopo un sorriso di sfida girò finalmente l'angolo e si diresse verso la sala comune di grifondoro. James e sirius se l'erano presa perchè severus aveva questo vizio di prendere in giro i loro amici più deboli, questo perchè aveva capito il loro punto debole.

 Affannando, arrivò davanti al quadro della signora grassa giusto in tempo per vedere mary macdonald che si avviava dietro il quadro. Piton la chiamò e lei si voltò, lo squadrò dalla testa ai piedi, in fondo nessuno amava severus piton e lui ne era consapevole. “ho bisogno di parlare con lily, è importante. Dille che starò qui finchè non uscirà, a costo di dormirci”. Fece una smorfia e si avviò nella sala comune. Severus sperava solo che mary avesse riferito tutto per filo e per segno e che una volta uscita, lily, lo avrebbe salutato con il suo solito sorriso smagliante che lui amava tanto. Una settimana prima avevano avuto una discussione che riguardava la sua passione per le arti oscure e gli amici che si era trovato. “sei un ingrato” gli aveva detto. Lei credeva che james potter gli avesse salvato la vita ma non sapeva che era soltanto un povero stupido che si divertiva con i più deboli. Io non sono debole, si ripeteva severus ogni volta, io non sono debole. I suoi pensieri si interruppero quando il quadro si spostò e uscì lily, senza il suo solito sorriso. Aveva le braccia conserte e lo guardava con quei suoi occhi che severus amava tanto, ma non così. Non esprimevano amore e felicità, più che altro delusione e tristezza. Piton si sentì perso. “mi dispiace” non era mai stato così sicero. “non mi interessa” tagliò corto lily. Severus si senti una stretta al cuore “mi dispiace!” ripetè con più enfasi che potè. “risparmia il fiato” lily era seria questa volta. Severus si sentiva un essere spregievole. Si chiedeva perchè quelle parole gli erano uscite dalla bocca. L'influenza dei suoi amici serpeverde forse, ma no, questa volta severus era deciso a prendersi le sue responsabilità. Ma non davanti a lily, era troppo orgoglioso. “credimi, lily, perfavore” disse con un filo di voce, e come se non sentisse lily non rispose “ sono uscita solo perchè mary mi ha detto che minacciavi di dormire qui” severus scattò “e l'avrei fatto. Non volevo chiamarti sanguesporco, mi è..” lily spalancò gli occhi mentre severus continuava a soffrire guardandoli “..scappato?” non c'era pietà nel tono di lily questa volta. Severus sentì tutto il suo ottimismo scivolargli di dosso. “troppo tardi. Ti ho giustificato per anni. Nessuno dei miei amici riesce a capire come mai ti rivolgo la parola. Tu e i tuoi cari mangiamorte... vedi, non lo neghi nemmeno!” severus non sapeva cosa dire, non riusciva a parlare per colpa di un nodo alla gola “non neghi nemmeno quello che volete diventare! Non vedi l'ora di unirti a tu-sai-chi, vero?” piton aprì la  bocca, voleva dire che non era vero, che aveva fatto scelte sbagliate e che l'unica cosa della quale non vedeva l'ora era avere lily tutta per sé, poterle tenere la mano senza vergognarsi, poter baciare quelle labbra sulle quali aveva indugiato per anni e guardare quegli occhi smeraldo ogni volta che voleva. Ma la richiuse, pentendosene amaramente. “non posso più fingere. Tu hai scelto la tua strada, io la mia” severus si sentì rimpicciolire e cercò di dire qualcosa “ no... senti, io non volevo..” ma lily lo interruppe di nuovo “... chiamarmi sanguesporco? Ma chiami così tutti quelli come me severus. Perchè io dovrei essere diversa?” severus, l'aveva chiamato severus. Lì capì realmente che era tutto finito, le sue speranze e i suoi desideri. Voleva dirle che l'amava e senza di lei non avrebbe potuto vivere un secondo di più. Fece per dire qualcosa, per ribattere, ma con uno sguardo sprezzante lei si voltò e varco il buco del ritratto.

Severus non si era mai sentito in quel modo, sedette a terra con la schiena al muro, pensando a quel suo ultimo sguardo, così sprezzante, così pieno di odio, e sperando che anche lei fosse seduta dall'altra parte del muro, voleva sentire che era lì, accanto a lui, come sempre aveva fatto. Ma in fondo sapeva che non era così, perchè lei non sapeva, lei non sapeva di essere amata in un modo così stratosferico.