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Autore: viperas    29/09/2014    0 recensioni
L'anoressia vista attraverso una fiaba
Dalla storia:Fu così che la principessa capì che nessun sortilegio è cattivo in sé, ma mostra la realtà delle cose e ora mostrava due persone felici di stare insieme, che rafforzavano le loro reciproche debolezze.
E fu così che la maestà comprese che non si può essere sempre forti da soli, ma con qualcuno a cui si vuole bene tutto è possibile.
E da allora visse felice e a volte triste, perchè questa è la fiaba di una storia reale.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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In un tempo a noi più vicino di quello che siamo portati a pensare, un magnifico bosco proteggeva un castello,
qui viveva una principessa molto sola, re e regina erano morti quando lei era ancora in tenera età; ad assisterla
nella crescita aveva avuto solo una balia fedele che era però venuta a mancare in modo improvviso
all'inizio di quell'anno di cui vi sto ora narrando.
 
La piccola principessa, Rose era il suo nome, all'ora sedicenne, nella sua infinita tristezza,
non aveva nessuno con cui parlare, iniziò quindi a vagare in pena per il castello,
percorrendo corridoi che mai aveva percorso, varcando porte mai varcate.
 
E' ora quindi che vi informi del terribile anatema che risiedeva in quel castello.
Questo sortilegio era stato gettato dalla malignità degli esseri umani,
incarnata in una temibile strega che un giorno lontano nel tempo,
aveva maledetto uno specchio di una stanza in cui la giovane maestà stava ora entrando.
Questo specchio maledetto aveva il potere di mettere alla luce le debolezze più inconsce di un essere umano.
Quando la giovane vi si specchiò vide una ragazza raggomitolata nella sua tristezza, i capelli irti e stopposi,
la carnagione spenta e un fisico tutt'altro che snello e leggiadro. Spaventata se ne allontanò e chiuse la porta,
corse nella sua stanza e vi si rinchiuse.
Da quel giorno, la giovane, convinta di dover soddisfare le aspettative dei genitori,
anche e forse soprattutto perchè questi non c'erano più, iniziò a prendersi cura di sé stessa
in modo compulsivo e a rifiutarsi di mangiare.
 
Quando, dopo qualche giorno, tornò dallo specchio questo le mostrò l'immagine di una donna
cattiva, che faceva cose terribili agli animali.
Così la principessa smise di mangiare carne e pesce; i servi non riconoscevano
più in quella figura emaciata e malinconica la loro padrona.
 
Ogni sera la ragazza si specchiava nuda davanti al suo specchio,
osservava le costole che sporgevano e vi passava sopra le mani,
convinta di stare eliminando la parte crudele che giaceva nella sua anima.
Rose voleva estirpare la debolezza dal suo corpo, voleva essere forte come le spade d'acciaio
dei principi, senza rendersi conto che la debolezza è insita nell'essere umano, senza capire che
lungi dall'essere perfetta doveva solo essere la versione migliore di sé stessa; perchè anche le spade si spezzano.
 
Un giorno uscì dal castello con l'intenzione di fare una passeggiata nel bosco, quella decisione fu forse la sua salvezza.
A un certo punto sentì il rumore attutito di zoccoli e si nascose non volendo essere vista,
col fiato trattenuto ascoltava il cavallo arrivare, ma quando vide che non aveva cavaliere si incuriosì e,
tirando fuori da una tasca una mela, il suo unico pasto, con molta calma lo avvicinò. Il cavallo,
uno splendido morello, si lasciò prendere e accarezzare.
Lo condusse al castello, dove lasciò a un servo esperto il compito di dissellarlo e,
insieme a cinque suoi fedeli, andò a perlustrare il bosco alla ricerca del cavaliere, probabilmente ferito.
Quando ormai calavano le tenebre, trovarono un giovane che si aggirava sperduto nel bosco,
dopo averlo interrogato capirono che quel baronetto era colui che stavano cercando.
 
Da quel giorno la vita della giovane principessa si riempì di una nuova luce: il barone,
riconoscente, le insegnò ad andare a cavallo proprio su quello splendido morello e
per qualche tempo Rose dimenticò la sua ossessione a diventare migliore.
Il loro rapporto si faceva sempre più intimo finchè, un giorno,
Rose si convinse a mostrargli lo specchio che tanta sofferenza le arrecava.
Quando, però, entrarono mano nella mano, nella stanza accadde qualcosa di terribile e fantastico:
una luce fortissima illuminò ogni meandro della stanza e lo specchio, mostrò loro due, insieme,
spogli da ogni paura e cattiveria, li mostrò come realmente erano due anime accomunate dal
desiderio di star bene con sé stessi e con gli altri.
 
Fu così che la principessa capì che nessun sortilegio è cattivo in sé, ma mostra la realtà delle cose
e ora mostrava due persone felici di stare insieme, che rafforzavano le loro reciproche debolezze.
E fu così che la maestà comprese che non si può essere sempre forti da soli, ma con qualcuno a cui si vuole bene tutto è possibile.
 
E da allora visse felice e a volte triste, perchè questa è la fiaba di una storia reale.
  
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