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Autore: 365feelings    29/09/2014    1 recensioni
81. I am glad you are here with me | hunger games au
Per quanto le riguarda quel momento è solo suo. E di Mako. E se non lo bacia ora non lo farà mai più, per cui si sporge e lo fa. Lo bacia. Sulla bocca ed ad occhi chiusi.
Le labbra di Mako rimangono immobili per un interminabile secondo quindi si muovono sulle sue, dapprima piano e poi con ardore, quasi con disperazione.
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Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asami, Bolin, Korra, Mako
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Autrice: kuma_cla
Titolo: In the shadow of your heart
Prompt: The legend of Korra, Mako/Korra, Pacific Rim!AU, «Non c'è male? Non c'è male?! Ho fatto punteggio pieno! Sai per caso fare di meglio?»
Wordcount: 1110
Avvertimenti: AU
Note: erano secoli che volevo scrivere una Pacific Rim!AU e finalmente l'ho fatto! Nasce per L'albero delle inizia parole della piscinadiprompt, quindi non ha a che fare con La settimana dell'Avatar. Se volete continuare questa ff andate qui :3


 
Dodici anni di addestramento in Alaska l'hanno resa inarrestabile. Dopo aver atterrato Shaozu e Ming senza alcuna difficoltà, ha replicato con Hasook; il tutto in meno di mezz'ora e sotto gli sguardi di un numero crescente di persone.
Lin e Tenzin, intenti a supervisionare le sue prove e ad assegnarle punti, non sembrano per nulla contenti del pubblico — il personale dovrebbe adempiere ai propri doveri, non assistere agli incontri come fossero uno spettacolo.
Korra invece sorride e sfida i presenti, desiderosa di mettersi alla prova.
Per tutto quel tempo non ha fatto altro che allenarsi da sola: c'erano lei e c'erano i suoi istruttori. E c'era la neve. Non poteva fare molto in Alaska, oltre a sollevare pesi, prendere a pugni sacchi da boxe e imparare le arti marziali. Non c'erano bambini con cui giocare e una volta diventata più brava di tutti i soldati presenti alla base le alternative si riducevano ad una sola: andarsene.
Dodici anni di addestramento in Alaska l'hanno resa affamata. Di vita, principalmente. E di contatto con le persone, di confronto.
Tahno avanza sul tatami con aria tronfia; alle sue spalle la gente lo incita e scommette su di lui. Korra si mette in posizione, per nulla intimorita.
«Avanti, ragazzina, a te la prima mossa» le concede con un sogghigno e lei non si lascia attendere, intenzionata più che mai a raggiungere un punteggio elevato. Da quelle prove dipendono la sua qualifica di Ranger e la possibilità di trovare un partner per il drift.
È da quando ha iniziato ad addestrarsi che desidera pilotare uno Jaeger, ma dodici lunghi anni sono trascorsi da allora e tutto quello che le è stato concesso è di osservarne uno da vicino. È terribilmente frustrante e uno spreco: potrebbe fare la differenza lì fuori e invece la tengono lontana dagli scontri. I Kaiju, però, non aspettano che Tenzin la reputi pronta.
Colpisce Tahno con forza e non gli concede tregua; l'uomo è più bravo degli altri tre contro cui ha combattuto e, soprattutto, gioca sporco, ma Korra sa come affrontare avversari come lui e una manciata di minuti dopo è nuovamente vincitrice.
Sia Lin che Tenzin non lasciano trasparire nulla e si limitano ad annotare il punteggio. La ragazza fa una smorfia, quei due non le danno mai soddisfazione, ma la folla radunatasi la sta applaudendo e il sorriso torna ad incresparle le labbra.
«Chi è il prossimo?» chiede scrutando i presenti, tutta gente che non ha mai visto prima — la divisione di Hong Kong è notevolmente più grande di quella in Alaska. Con sorpresa (e qualcosa di molto simile alle farfalle nello stomaco) riconosce Mako.
I piloti del Fire Ferret sono delle rock stars nel loro ambiente (altro che Tahno e il suo White Fall Wolfbat) e deve ancora abituarsi all'idea di essere loro amica. O meglio, amica del minore dei due fratelli. Ha subito legato con Bolin; stesso temperamento, stessi gusti. Con Mako, invece, la situazione è complicata. Lui le piace e molto anche, più di quanto si aspettasse. Il problema è che lei non piace a lui: ogni volta che è in sua compagnia, il ragazzo sembra tollerarla a mala pena. E siccome non ha fatto nulla per meritarsi un simile trattamento, Korra ha deciso di comportarsi di conseguenza — sebbene il suo cuore non smetta di fare le piroette ogni volta che le parla e lo stomaco di riempirsi di farfalle quando lo vede.
Resta concentrata, si rimprovera, resta concentrata.
Quando Bolin avanza sul tatami, Korra compie un ulteriore sforzo per eliminare il pensiero di Mako; se non si accorgeva della sua presenza forse era meglio. In ogni caso non sono concesse distrazioni, non ora che è così vicina ad ottenere quello che vuole. C'è uno Jaeger che la aspetta nell'hangar.
Ad un cenno di Lin, la ragazza attacca, ma Bolin la precede e si ritrova a dover parare. Le cose finalmente si fanno interessanti: negli scontri precedenti si è riscaldata, ora invece si inizia a fare sul serio. L'amico è forte, i suoi colpi sono precisi e potenti e Korra è felice di potersi confrontare con un avversario serio, che potrebbe addirittura sconfiggerla. 
Risponde all'attacco con determinazione, il pensiero di Mako ormai relegato in un angolo della sua mente. Non vede nulla che non sia il corpo di Bolin muoversi davanti a lei, non pensa a nulla che non sia la vittoria.
Korra è concentrazione e adrenalina, muscoli che si flettono, colpi che vanno a segno. Quando alla fine atterra il ragazzo, non era scontato. Ma ce l'ha fatta e Tenzin si sbilancia in un cenno di approvazione e perfino Lin sembra soddisfatta: è certa di aver realizzato un punteggio pieno, non può essere altrimenti.
Ha il fiato corto, ma esulta e, mentre gli spettatori applaudono, porge una mano all'amico, ringraziandolo per l'incontro.
«Fantastico!» si complimenta lui, rimettendosi in piedi «Non sapevo conoscessi anche il Kung Fu!» quindi si rivolge al fratello, che sta a braccia conserte accanto al tatami «Hai visto?!»
Korra sta ancora sorridendo mentre lo sguardo si sofferma su Mako e sulla sua espressione indecifrabile. Se è rimasto colpito dalle sue abilità non lo lascia a vedere.
«Non c'è male» concorda laconicamente e fa per andarsene — lo spettacolo è finito, giusto? Ora possono tornare alle loro attività.
«Non c'è male?» ripete la ragazza, scaldandosi «Non c'è male?! Ho fatto punteggio pieno! Sai per caso fare di meglio?»
Mako non sembra turbato dal suo tono né dal fatto che lo ha raggiunto a grandi falcate, parandoglisi davanti con le mani sui fianchi e l'espressione combattiva.
Per una frazione di secondo lo sguardo cade sulla scollatura della canottiera, ma si affretta a riportalo sul volto di Korra e a guardarla imperturbabile. Nel frattempo suo fratello li ha raggiunti, cercando di calmarli — mediare tra i due è la nuova attività a tempo pieno del ragazzo.
«Avanti, non litigate...» cerca di rabbonirli mettendosi in mezzo.
«Allora?!» lo incalza invece Korra, che del resto della base si è completamente dimenticata. Qualcuno infatti ha sporto il capo verso di loro, incuriosito.
«Ti ho detto che non sei andata male» ripete lui cercando di mantenere la calma, cosa che gli riesce molto difficile da quando la ragazza è arrivata.
La risposta ha il potere di mandarla in escandescenze e a quel punto Mako stesso perde la pazienza; Bolin si copre il volto con le mani, sconsolato. 
«Avresti potuto fare di meglio» rivela alla fine «Avresti potuto batterlo con meno mosse e chiudere l'incontro prima».
«Tu credi?!»
«Ne sono sicuro».
A stargli così vicino, Korra solitamente prova l'irrefrenabile desiderio di baciarlo. Mako è incredibilmente attraente e nonostante il suo pessimo carattere resta il fatto che le piace molto. In quel momento, però, le prudono le mani e l'unico desiderio che prova è quello di vederlo steso sul tatami.
«Bene, se ne sei così sicuro, fammi vedere».
   
 
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