Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Danya    29/09/2014    6 recensioni
Vide Mew Puddy trascinata da un piede. Aveva gli occhi socchiusi e mormorava qualche cosa.
I suoi istinti felini la aiutarono a capire.
“Addio, Strawberry. Ti voglio bene”.
**
La guerra è ormai finita da un paio di settimane ma la pace tarda ad arrivare. Le Mew Mew si ritrovano rapite e portate via, sul pianeta alieno. Ryan, Kyle, Pai, Gish e Tart le stanno cercando per salvarle ma le cose non vanno nel verso giusto. Vecchi amori, nuovi incontri, incontri inattesi e nuovi poteri si affacciano nella vita delle nostre eroine, questa volta in lotta per salvare se stesse e chi amano.
Genere: Azione, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Mint Aizawa/Mina, Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni gu
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit: Non essere indifferente!
Salva anche tu una tastiera da pazzoidi che le massacrano scrivendo come disperate! Non chiudere gli occhi, puoi salvare milioni di vite elettroniche
 
Avvertenza : il contenuto del capitolo è necessario alla storia. L’autrice si discosta da qualsiasi commento etico/morale e chiede scusa se urterà qualche persona.
 
Capitolo 22
 
Retasu era rimasta fuori dalla sala d’attesa mentre Touya veniva portato in terapia intensiva.
Dovevano giustificare le loro ferite, i loro malesseri ma per fortuna il ritorno delle Mew Mew e degli alieni aveva spopolato a Tokyo quindi giustificare le loro condizioni perché attaccati da alieni era abbastanza plausibile.
Le avevano steccato il braccio, slogato di brutto e accanto a lei Ichigo, Purin, Minto e Zakuro erano state ricoperte di bende e cerotti tanto da sembrare mummie.
La cosa avrebbe potuto far ridere Purin o Taruto accanto a lei ma i due ragazzini erano talmente seri e grigi in viso da non sembrare loro.
Retasu non aveva più parlato e non si era staccata dal fratello fino all’arrivo dell’ambulanza.
I loro genitori erano stati avvisati e ora i signori Midorikawa erano seduti davanti a loro, chiusi nel loro doloro pregando silenziosamente.
Le condizioni di Touya sembravano stabili, gravi ma stabili ma era caduto in coma e non si era più svegliato.
Kisshu sorseggiò una bevanda presa da un distributore e osservava i coniugi senza vederli in realtà. Keiichiro e Ryou erano con loro in ospedale. Aveva subito dato ai due umani il dischetto datogli da Natsu ma avevano ritenuto opportuno esaminarlo con più calma il giorno dopo.
Pai non si era mosso da dietro Retasu, diventando quasi la sua ombra e la ragazza sembrava diventata un fantoccio incapace di muoversi, con gli occhi fissi, aveva messo le lenti a contatto provvisorie e talmente pallida da fare paura.
Zakuro era in piedi con una stampella e osservava la sala, sospirando ogni tanto. Ichigo era appoggiata alla spalla di Ryou, mezza addormentata e Minto era appena tornata con una lattina in mano.
Minto gli si affiancò –Spero stia bene- disse in un sussurro, quasi a non voler rompere il grave silenzio.
-Se è tosto quanto la sorella, se la caverà- disse Kisshu, sorridendo senza sentimento.
Minto fissò Kisshu e dopo un po’ domandò –Rei è tuo fratello?
Kisshu annuì piano –Sì. L’ho scoperto da poco.
La moretta annuì, aprendo la lattina e bevendo un sorso di te freddo –Non ti somiglia.
-Certo, assomiglia a Pai, ovvero a mio padre, il fratello di Saku.
-Non intendevo quello- Minto lo guardò diritto negli occhi –Non credo sia malvagio… ma tu. Sembri più furbo nel elaborare i tuoi piani.
Kisshu trattenne a stento una risata –Speravo dicessi ‘sei più buono’, ‘nobile’, oppure ‘di buon cuore’. Con te non ci si annoia mai!
Minto ammiccò –Beh, di certo hai dato prova di sbalzi di umore non indifferenti l’anno scorso.
Kisshu scosse la testa, sorridendo –Grazie lo stesso, Minto. Ma sei una pessima consolatrice.
-Non era mio interesse esserlo.
Un medico si avvicinò ai signori Midorikawa –Signori, il ragazzo è fuori pericolo- cominciò, distaccato –Ma non possiamo sapere quando riprenderà conoscenza. Per ora lo alimenteremo con flebo e faremo dei test.
-Possiamo vederlo?- domandò la signora, trattenendo un singhiozzo.
Il medico annuì –Solo per pochi minuti. Uno di voi può rimanere per la notte- disse.
 
Portarono le ragazze a casa, scortate da Kisshu e Pai.
-Tenete i ciondoli e i telefoni sempre con voi- le avevano avvisate –Nel caso succeda qualche cosa.
Tutti avevano annuito, stanchi e svuotati.
Retasu era stata accompagnata per ultima e aveva trovato solo il padre, irrequieto sul divano.
- Papa’?
-Dimmi bimba- le aveva sorriso.
Retasu si morse il labbro. Doveva dirgli che le dispiaceva, che si sentiva uno schifo ma non poteva perché avrebbe mandato a monte la copertura da Mew Mew…
Il padre fraintese il silenzio –Son sicuro che Touya si sveglierà presto. È un Midorikawa, infondo.
Lei annuì. Fece per salire le scale ma la voce del padre la bloccò.
- Carino quel tuo amico. Pai-kun, giusto?
Retasu avvampò un attimo. Il padre la fissava con occhi vispi e sorridenti –Un po’ grande forse…
-No…non è come credi- borbottò, imbarazzata –E’ fratello di Taruto-kun, l’amico di Touya- Retasu si chiese come il padre riuscisse a scherzare in un momento simile, mentre arrossiva fino alla punta dei capelli.
Il padre annuì –Certo. Ricorda solo che per alcune cose sei piccola. Magari lo puoi portare a pranzo un giorno di questi, quando Touya tornerà a casa. Ovviamente, tutti e due i fratelli. Così, per festeggiare.
Retasu avvampò – Papa’…!
-Va a dormire- le disse, schiacciando l’occhio.
 
Retasu si fiondò in bagno a farsi una doccia, completamente rossa. Suo padre aveva sicuramente pensato di farla distendere e di calmarla, ma in quel modo…!
E poi, non c’era niente fra lei e Pai!
Andò in camera e chiuse la porta con un sospiro, si frizionò i capelli ancora un po’ umidi
-Ci mancava solo questa- borbottò.
Si spogliò, mettendosi il pigiama e continuò a pettinarsi i capelli.
Che diamine. Le faceva male il polso, era in ansia per Touya e adesso ci si metteva pure suo padre.
-Insomma.. io.. e Pai…!- avvampò, nascondendo la faccia tra le mani.
Si gettò sul letto, nella speranza di prendere sonno presto. Rimase a fissare per tanto il suo soffitto, contando le pecore, respirando piano ma sentiva un prurito su tutto il corpo.
“Touya è in coma” pensò, torturandosi le labbra “Chissà se… usando i miei poteri…”.
Dopo aver mangiato e fatto la doccia ed essersi riposata, si sentiva meglio ed era certa di poter riutilizzare i poteri e perché no, curare qualsiasi cosa avesse suo fratello.
Si mise seduta di colpo dopo oltre un’ora.
“Devo provarci…!”.
Si alzò e si vestì di fretta e furia, cercando abiti poco appariscenti e afferrò la tuta che usava per la scuola, grigia e blu. Faceva un po’ caldo ma prese comunque la felpa perché doveva introdursi dentro un ospedale in modo furtivo. Magari avrebbe potuto pure rubare un camice!
Uscì di casa cercando di fare il minimo rumore per non disturbare il padre. Si guardò per strana e prese un lungo respiro e trattenne l’aria in bocca per un paio di secondi. Era uscita altre volte di soppiatto quando combattevano, ma mai in quel modo.
Cominciò a correre. L’ospedale era un po’ lontano e forse avrebbe potuto prendere un tram o un autobus notturno…
-Che stai facendo?
A Retasu venne un colpo e si tappò la bocca con una mano per non urlare e si bloccò sul posto mentre vedeva davanti a sé la figura del viola e per un soffio evitò l’infarto.
-….P…Pai? E’… Cioè…- prese un respiro profondo –Cosa ci fai tu qui?
L’alieno trattenne un sospiro irritato tra i denti. Fissò la ragazza con lo sguardo indagatore e poi le disse –Dove stai andando?- chiese lapidario.
Sbagliava, o sembrava arrabbiato?
-Io… volevo andare… andare in ospedale.
-A quest’ora? Mi sembrava che aveste degli orari.
Lei abbassò il capo –Volevo provare a curare Touya.
- Oh- Pai scosse il capo e la prese per il gomito –Non esiste. Ora tu torni a casa, andiamo.
Retasu se lo scrollò di sopra –Pai… devo provarci!
-Dopo l’episodio di oggi? Ti rendi cosa di cosa sei stata capace di fare?- la guardò intensamente –Lo farai quando avrai ripreso le forse. E girare di notte non è il caso. È pericoloso per una ragazza.
-Ma…!
-Smettila di fare la capricciosa- la rimproverò –Forza.
Retasu impuntò i piedi e lo fissò con sfida –Pai, o mi molli e mi lasci andare oppure…!- lasciò in sospeso la minaccia e questo fece ridere l’alieno sotto i baffi
-Che fai? Mi dai un manrovescio?
-No, mi accompagni- disse, mettendosi diritta e guardandolo seria.
Pai sospirò rassegnato –Quanto ti metti d’impegno sei peggio di Kisshu- borbottò.
-Ma non raggiungerò mai il tuo livello- rispose un po’ troppo acida, incrociando le braccia sul petto.
-Dobbiamo per forza litigare?
Pai le poggiò due dita sotto il mento e la costrinse a guardarlo e questa la fece arrossire. Retasu capì di aver vinto perché Pai annuì piano –Ad una condizione.
Lei cercò di trattenere lo slancio –Cioè?
Pai sorrise –Poi vedrai.
E la teletrasportò via.
 
Pai riuscì a portarla proprio davanti alla stanza del fratello. Sbirciando al suo interno, Retasu vide solo sua madre, assopita accanto al fratello su una sedia e il corpicino del bambino.
Entrarono senza far rumore e Pai ebbe l’accortezza di chiudere la porta e le tendine della stanza. Vide Retasu muoversi al buio sulla punta dei piedi e trattenne un sorriso quando la vide rimboccare il lenzuolo sul ventre della madre e le sfilava con delicatezza gli occhiali dal naso per poi metterli sul comodino.
Si mosse verso il fratellino e si sedette sul letto e allungò le mani sulla fronte sudata.
Pai osservò appoggiato al muro l’operato. Le mani della ragazza s’illuminarono e il corpo del fratello si illuminò a sua volta.
Durò solo un minuto e quando si avvicinò a Retasu, le sussurrò –Tutto bene?
Lei annuì ma era poco convita –Spero di aver risolto qualche cosa- guardò Pai –Però, so cosa voglio fare da grande.
Pai aggrottò la fronte e Retasu sorrise –Il medico.
La signora Midorikawa si mosse sulla sedia e Pai afferrò Retasu –Andiamo via.
 
Il giorno seguente il team si presentò al Caffè Mew Mew, armati di scopa e paletta.
Il cortine del Caffè era mal ridotto e prima dell’apertura al pubblico dovevano pensare a sistemare un po’ e a supervisionare i lavori delle ragazze c’era solo Taruto mentre Pai, Keiichiro, Ryou e Kisshu erano rintanati nel laboratorio.
Keiichiro aveva inserito il discetto e pian piano il computer fu inondato di dati, testi, immagini.
-Cosa sono?- domandò Ryou, non capendo il testo scritto.
Pai lesse velocemente –Risultati di esperimenti. O meglio, di vecchia scienza dei nostri avi.
-Scienza che, a quanto pare tendeva a sacrificare vite- borbottò Ryou.
Pai gli scoccò un’occhiata –Se vogliamo essere del tutto onesti, mi sembra che alcuni dei vostri popoli antichi sacrificassero bambini per avere venti propizi (*).
-Non siamo qui per questo- ricordò Keiichiro, tagliando la loro conversazione –Stiamo cercando di venire a capo. Vi ricordo che le ragazze sono state rapite e che stanno subendo prove durissime. Lo scopo dei nostri nemici, fino ad ora, sembrava quello di impossessarsi del Mew Power e di cercare la Mew Aqua e sembra che la seconda l’abbiano abbandonata visto che non ce ne è più.
-Eppure- Pai fece comparire la sua sfera, tracciando con l’indice alcune linee –Sembra che i poteri delle ragazze siano aumentati. Però non capisco il nuovo potere di Ichigo.
-Un GPS. (**)- scherzò Kisshu.
-Mmh- Ryou esaminò alcune cose e poi si poggiò sulla sedia, con fare pensoso –Forse non vai del tutto errato. Ma io credo che i poteri delle ragazze si siano sviluppati in necessità.
-Che intendi dire?- incalzò Pai.
-Beh, Retasu ha usato i suoi poteri su Purin quando era in fin di vita. Era un suo desiderio aiutare.- pausa –Purin poi voleva essere più forte. Minto si è arrabbiata tanto con Kisshu tanto che avrebbe voluto sbatterlo contro il muro con violenza, cosa che ha fatto- gli sfuggì un ghigno guardando Kisshu –Zakuro ha… questo dannato sesto senso e quindi ora trova le tracce chimiche. Ichigo invece in quel momento desiderava trovare Retasu e le altre quindi il suo potere di localizzazione si è sviluppato così. Credo sia stata innescata… l’evoluzione della specie.
-Cosa che dovrebbe avvenire in milioni di anni- ricordò Pai.
-Ma loro sono delle mutanti. Non sono umane normali.
Nella sua voce Kisshu percepì una nota malinconica. Ormai aveva imparato a conoscere quel ragazzo tanto fastidioso quanto geniale e si era convinto del fatto che il suo istinto protettivo nei confronti di quelle ragazze si fosse spinto al limite.
- Ryou- Kisshu guardò l’americano con intensità –Torneranno mai umane? Normali ragazze?
Cadde il silenzio, rotto solo dal ronzio dei computer.
-E’ difficile da definire- disse Keiichiro –Il loro dna è modificato in modo tanto… Zakuro?
Il gruppo si voltò verso la porta, guardando la bella moretta sull’uscio. Era arrivata silenziosa e li osservava, chissà da quanto.
La ragazza però non guardava loro, bensì lo schermo del computer dove c’era un’immagine di quella che sembrava una vecchia diapositiva.
Un bambino dentro una sfera.
Entrò nella stanza e chiuse la porta –Devo dirvi una cosa.
Zoppicava un po’ e aveva ancora la gamba fasciata nonostante Retasu le avesse curato parte della frattura. Si avvicinò allo schermò e sfiorò col dito lo schermo del computer –Cosa c’è scritto qui?
Pai inquadrò la parte e la estese e prima di leggere ad alta voce lo videro aggrottare la fronte –Spiega che quella è un’Essenza.
-Spiegati. E non essere così spiccio- lo pregò acidamente Zakuro.
-Una Essenza- continuò Pai, senza celare un tono caustico – ‘E’ proprio una essenza di un qualche cosa. Nel nostro Mondo sono presenti due tipi di Essenze ma i nostri studiosi non escludono ve ne siano altre, ma per ora ci siamo limitati a scoprire l’Essenza Bene e l’Essenza Male. Rappresentano l’equilibrio del Mondo. Sono creati in maniera simile, ma con nette differenze.
L’Essenza del Bene alla quale noi facciamo affidamento  fu creata con la nascita dei primi esseri viventi e in seguito quella del Male nacque con le prime guerre.
Zakuro ci pensò un attimo –Io questo l’ho visto. Dentro quel tunnel.
Tutti gli uomini la guardarono, pendendo dalle sue labbra –Credo di essere svenuta e mi è apparso questo bambino e poi due figure l’hanno portato via. E…- si fermò nuovamente e recitò le parole dell’Essenza –“‘La storia è ciclica. Si ripete sempre e inesorabilmente come non avesse altro scopo. Si nasce, si cresce, si muore. Così vale per tutti. Non accade mai che un’Era sia diversa dalle altre. Tutto si sta ripetendo alla nausea… presto, molto presto, torneremo al punto zero’.
-E questo cosa diamine vuol dire?- sbottò Kisshu, sentendo la pelle accapponarsi.
-Che siamo vicini alla fine del mondo- mormorò Pai.
La viola lo guardò –Pai, perché la vostra gente ha abbandonato il pienate? Cosa è successo?
Pai si strinse le spalle –Condizioni sfavorevoli. Sembrava che la Terra stesse per implodere su se stessa, nonostante fosse piuttosto giovane come pianeta.
-… tu ne sei convinto?
L’alieno guardò il computer –No. Deep Blu ne è stata la prova. Lui conosceva la Mew Aqua prima di noi. Si è reincarnato in quel Masaya Aoyama. Sapeva che il Cristallo era nascosto in quel palazzo. No. Alla luce dei fatti, io credo che centrino queste Essenze.
-Forse Deep Blu era un’Essenza?- domandò Keiichiro.
-Credo proprio di sì.
 
Kisshu si stiracchiò le braccia salendo pigramente le scale. Aveva deciso di prendersi una pausa anche perché lui dietro un computer non riusciva a stare. Gli dolevano gli occhi e non capiva come Pai potesse sopportare di starci ore intere.
Entrò di soppiatto nel caffè, e vide le ragazze sedute intorno a un tavolo.
Tutta la loro attenzione era rivolta a Zakuro che probabilmente le stava informando su ciò che avevano appreso.
-E’ terribile- sentì dire da Retasu.
-Questa storia delle Colonne, poi- Minto si portò una mano sotto il mento –Hanno i nostri poteri. Questo fa di noi delle Colonne?
-Ma cosa è una Colonna?- domandò frustrata Ichigo.
-Sicuramente qualche cosa che supporta l’Essenza, questo mi sembra chiaro- disse Zakuro, soppesando le proprie parole –Ricordate le parole di Natsu a Rei dopo aver colpito Touya? “Sei stato per troppo tempo una sua pedina. E ora hai versato sangue di un innocente. Non sei degno di essere una Colonna”.
Retasu rabbrividì ricordando l’episodio del giorno prima –Quindi forse per loro siamo noi i cattivi?
Zakuro scosse la testa –Sono sicura che lo siano loro, ma in modo diverso. Natsu e Rei… forse hanno abbandonato le fila nemiche.
-O forse era solo un inganno?- propose Purin.
Rimasero in silenzio a riflettere.
Pai affiancò Kisshu senza fare rumore e il fratellastro sussultò quando  lo sentì parlare –Io credo che anche voi siate delle Colonne. Infondo avete i poteri originali. Abbiamo trovato delle cose interessanti.
La voce di Pai aveva attirato le loro orecchie e si misero subito sull’attenti, cogliendo le sue parole.
-Le Colonne, a come sembra da quel documento, erano protettrici delle Essenze- disse sedendosi tra Purin e Retasu –Ma non è specificato  altro. Se Natsu voleva darci informazioni, non ci ha detto poi molto, o comunque niente che ci sia utile.
-Non sappiamo cosa vogliano, in realtà- sospirò Ichigo, crollando sulla sedia.
Natsu. Quel Natsu che l’aveva tenuta segregata in quella prigione ora sembrava aver cambiato bandiera.
Cercò di focalizzare i momenti passati sul pianeta alieno ma ricordava così poco da far male.
La voce di Pai la riportò alla realtà –Poi, quella cosa uscita dal collo di Rei- sul tavolino mise un pezzo di stoffa e mostrò loro una biglia nera –Questo è un crontroller.
-A che serve?
Purin allungò una mano per afferrarlo, ma Pai gliela schiaffeggiò –Non toccarlo, appena entra in contatto con l’epidermide, entra dentro il corpo.
-Epiche?
Pai strinse la mascella e sentì le mani prudere.
-La pelle, Purin- spiegò gentilmente Retasu, toccandole la mano –Si chiama epidermide.
-Aaaaah!
-A cosa serve questo controller?- domandò Minto, facendo eco a Purin.
-Da quel che so è una tecnologia molto avanzata- disse, soppesando le parole –La nostra gente aveva cominciato a sviluppare dei progetti per creare dei… super soldati. Impiantati questi dentro il corpo della persona, questa veniva assoggettata al proprio Generale o chiunque impartisse l’ordine primario. Chi ha messo questa in Rei, lo controllava, almeno in parte.
-Come mai non è stata utilizzata dai vostri eserciti?- domandò ancora Minto.
Pai strinse le spalle –Effetti collaterali.
La frase lasciata in sospeso non soddisfò la curiosità di Minto, ma fu distratta dalla elegante camminata di Zakuto che andava verso le scale.
-Dove vai, Zakuro?
-Devo..fare una cosa.
 
Nadia sospirò, di irritazione.
Syrio le aveva dato un compito ingrato, ovvero ritrovare Natsu e Rei, i due ‘fottuti traditori’ come li aveva chiami lui e riportargli ‘quello che Natsu ha rubato’.
Stava cercando da ore, ormai ma i due sembravano volatilizzati.
“Doveva solo eliminarli!” pensò adirata “Come ha potuto fallire? Quella dimensione sembrava fatta apposta….!”.
Un vento caldo le scompigliò la chioma blu e mosse una mano per opporsi ad essa, creando una barriera intorno al proprio corpo. Se c’era una cosa che odiava di quel pianeta, erano i venti, imprevedibili e soprattutto portatori di sporcizia.
Il suo compito di Colonna sembrava diventare sempre più ingrato.
Si era unita a Syrio perché colpita dal suo carisma e perché non tollerava vivere in un pianeta di seconda mano, ma cominciava ad avere qualche dubbio sull’obbiettivo della loro missione. Prima dovevano trovare la Mew Aqua, che non si era trovata. Prendere il Mew Power e installarlo nei loro corpi e questo lo avevano fatto ma al prezzo che ora Nadia doveva stare attenta a come si muoveva o ai propri sbalzi di umore perché rischiava di creare folate di vento o peggio, tornadi.
Il suo dispositivo di localizzazione suonò.
“Bingo!” lo guardò, felice di essere vicina ai due, ma qualche cosa non andava. Il localizzatore diceva che uno era dietro di lei.
-Nadia.
La ragazza si voltò, spostandosi velocemente di un paio di metri indietro mentre incrociava lo sguardo castano di Natsu –Ti ho trovato!- disse fiera.
Natsu inarcò un sopraciglio –Direi che io ho trovato te.
In tutta risposta arrossì fino alla punta delle orecche e Natsu si concesse un sorrisetto –Non voglio combattere, Nadia. Riferisci solo un messaggio a Syrio: io so.
-Cosa sai tu, eh?- sbottò Nadia –Siete dei traditori, tu e quel dannato di Rei! Non vi importa nulla di riavere la Terra!
Natsu scosse il capo –Nadia, a me importa fare ciò che è giusto. E Syrio non può controllarmi, non più- allargò le braccia –Sappi che noi siamo nati per compiere imprese più grandi che conquistare un pianetuncolo qualsiasi!- in un battito di ciglia le fu a un respiro dal volto della blu –Nadia, i tuoi poteri  crescono, lo senti?
Nadia provò a scostarsi, ma l’alielo ed ex alleato la bloccò per una spalla –Nadia, quando sarai sola, guardati bene. Osservati bene- ripeté –Se qualche cosa non va, se anche un solo neo sarà fuori posto, torna qui.
Nadia fu di nuovo sola, confusa e frustrata.
“Cosa diamine avrà voluto dire?”
 
Zakuro bussò piano alla porta del laboratorio e non aspettò risposta per entrare.
Ryou e Keiichiro erano davanti al computer ad esaminare altre pagine di quel documento e solo il fidanzato si voltò verso di lei.
-Ryou, puoi lasciarci soli?- chiese la viola, senza alcuna inclinazione nella voce.
Ryou guardò l’amico e poi la ragazza –Dovremmo…
-Ora.
Il tono della ragazza lo perforò da parte a parte e si alzò dalla sedia,lanciando un’occhiata a Keiichiro, leggermente confuso prima di sparire dietro la porta.
 
-Zakuro, siediti.
La ragazza rimase diritta al centro della stanza, mentre il cuoco la squadrava da parte a parte.
-Cosa c’è?
Zakuro ispirò l’aria e avvertì lo stato d’animo di Keiichiro. Se all’apparenza sembrava calmo e rilassato, poteva chiaramente avvertire l’odore dell’ansia che lo stava attanagliando.
-Io non ti sposerò- disse semplicemente.
Keiichiro la osservò senza dire niente. La vide appoggiare l’anello di fidanzamento al tavolino –Non posso- mormorò Zakuro.
Il moro si alzò e con apssi lenti si avvicinò alla modella –Perché?
Zakuro non lo guardò diritto in faccia, ma osservava un punto imprecisato del pavimento –La mia mutazione è irreversibile, vero? E non mentire, lo sai che lo posso sentire se dici una bugia. L’odore cambia.
Lo sentì sospirare –No, penso che resterai così per sempre.
  • Quindi c’è il rischio che anche i miei figli lo siano, vero? Dei mutanti?
-Zakuro, i vostri poteri si attivano solo in caso di pericolo- Keiichiro le prese dolcemente una mano –Finita questa minaccia…
-Può accadere che ce ne siano altre- sbottò la viola, scostandosi.
Gli diede le spalle –Non voglio far nascere un bambino… come me. Non sarebbe giusto. Non…- le morirono le parole in gola e sentì lo stomaco chiudersi e contrarsi.
-Zakuro
-Kei, io aspetto un bambino.
Keiichiro non pensò che Zakuro potesse stravolgerlo così tanto in meno di due minuti.
Prima lo lasciava, poi avvertiva di una gravidanza.
Sentì la terra mancargli sotto i piedi –Co…? Pensavo che…
-I contraccettivi possono fallire- mormorò la ragazza.
-Quando l’hai scoperto?
-Questa notte. Dopo la battaglia sono tornata a casa. L’Essenza mi aveva detto una cosa strana… penso avesse avvertito la gravidanza e all’ospedale mi sono fatta dare uno stick.
-Può essere un errore…
-Non credo.
Keiichiro metabolizzò le frasi di Zakuro –Non puoi volerlo. Zakuro, no. Per piacere.
La voce di Keiichiro era un misto tra freddezza e tristezza, e la mew lupo potè avvertire l’odore del dolore e della frustrazione dell’uomo.
-Interromperò la gravidanza. Non stiamo insieme, quindi non mi serve il tuo consenso.
Keiichiro le si parò davanti prima che potesse uscire dalla stanza –Ascotla, possiamo…
-No!
Zakuro sbottò, guardandolo in faccia per la prima volta. Aveva gli occhi grandi e sconvolti tanto quanto quelli di Keiichiro, ma sembrava ferma e decisa –Io sono una Mew Mew. Il mio compito è combattere. È già tanto se il feto ha resistito fino ad ora. E non voglio far nascere un mutante! Una vita di segreti! Di menzogne!
Keiichiro si portò una mano ai capelli, stringendoli forte –Non puoi, Zakuro.
-Non dirmi cosa devo o non devo fare, Akasaka.
 
Zakuro uscì dalla stanza  ma si bloccò quasi subito. Davanti a lei c’erano Minto e Ryou che la fissavano chi gelido chi imbarazzata.
-Zakuro…
Minto fece un passetto verso la viola, ma quella le passò senza degnarla di uno sguardo.
-Zakuro!- la voce di Ryou rimbombò in tutto le scale, arrivando anche alle orecchie di chi era rimasto discretamente al piano di sopra in attesa di notizie.
Ryou e Zakuro si osservarono per svariati secondi e poi quello proferì gelido –Non fare cose di cui potresti pentirti.
-Dovevate pensarci prima- mormorò Zakuro –Prima di farmi diventare così.
E risalì la tromba delle scale con passi veloci e nervosi.
 
 
Note:
(*) http://it.wikipedia.org/wiki/Ifigenia_(mitologia)
(**) Citazione rubata a Hypnotic Poison X°D
 
Va bene.
Sono in ritardo, lo so. Sono stata crudele, lo so. Soprattutto per la parte finale °-°””
Vorrei però specificare che Zakuro non è una ragazzina come le altre, quindi cose come “rimanere incinta” e “voler interrompere una gravidanza” sono cose che potrebbe pensare. Non vorrei che voi poteste riflettere questa mia osservazione con una mia posizione di coscienza (ma non vi dirò neanche che sono contro) ma in questa storia funziona così.
I problemi di Zakuro si evolveranno ancora ma anche quelli degli altri, e spero di essere vicina alla fine (le bozze ci sono ma scrivendo mi rendo conto che la cosa si prospetta un po’ più lunghetta del previsto!).
Spero che le battute finali su Zakuro non facciano allontanare qualcuno dalla storia perché mi dispiacerebbe molto u.u
Detto ciò, ringrazio tantissimo chi ha speso un paio di minuti per commentare il capitolo precedente:  Hypnotic Poison, AngeloBiondo99, FullMoonEris, mobo, Broken, tibby92, Amuchan, Ria, Lady Astrea… siete sempre molto gentili ^^
Detto ciò, spero di riuscire ad aggiornare più o meno tra due settimane ^_^ a presto!!
 
ardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Danya