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Autore: shinepaw    29/09/2014    2 recensioni
Emma è una ragazza strana, sempre pensierosa e impassibile. La sua migliore amica Andrea invece, è timida ma solare. Mentre la bella Andy ha quasi paura dei ragazzi, Emma si trova bene con loro, ma non le interessano. Un giorno Andrea si innamora di Niko, il cugino di Chase, nonché il più bello della scuola. Miss Cupido, alias Emma, con l'aiuto di uno strano quaderno che tramuta in realtà tutto ciò che si scrive, la aiuterà a unire i due cuori, ma forse il destino ha in serbo qualcosa anche per lei...
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Spin-off di Eyes of Wolf.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Le due amiche, scampate alla pioggia, si infilarono al più presto nell'edificio scolastico. - Chi l'avrebbe mai detto? - esclamò Andy, scrollando la giacca giusto un po' bagnata. - Già, chi? - rise sotto i baffi Emma: forse il quaderno funzionava? - Allora, il primo obiettivo della giornata è... - fissò la bionda, divertita. - Andare in classe? - azzardò Andrea, ed Emma scoppiò a ridere. - Sbagliato. Io vado come al solito da Brad, e tu vai a cercare Niko. Senza se ne ma, e gli chiedi se ha l'ombrello, perché sai, penso proprio che pioverà per molto - abbozzò un sorriso, e l'amica, sconsolata, dovette eseguire gli ordini. - Oh, Emma - Brad le rivolse il solito saluto, immerso nella lettura appassionata di un grosso volume. La ragazza si guardò intorno senza fretta, poi il moro si accorse che non era seguita dall'amica bionda. - E Andrea? Sei riuscita a convincerla a passare del tempo con Niko? - le chiese, divertito, con un sopracciglio inarcato. - Ovviamente - rispose lei - dopotutto io sono Miss Cupido, you know? - il ragazzo scoppiò a ridere: - Giusto, giusto - annuì. - Be', non è un caso se i miei libri hanno così tanto successo - aggiunse, e Brad si fece serio. - Emma, non puoi... come dire, devi avere esperienza, o comunque provarle, le cose, per poterne parlare - la guardò con i suoi occhi scuri, nascosti dietro le lenti sottili. - Io non amo - replicò semplicemente la ragazza, ricevendo uno sguardo costernato e triste da parte dell'amico. Come aveva fatto tante volte, si voltò e uscì dalla biblioteca in silenzio. - Ciao, Emma - mormorò il ragazzo, dispiaciuto. Durante la giornata, Emma rifletté molto. Be', lei non amava. Semplicemente, non provava ne aveva mai provato quel sentimento. Il successo dei suoi libri? Non era nulla di che. Prendeva le storie di tutti giorni e le trasformava in qualcosa che la gente volesse leggere, una sdolcinata storia rosa con un bel lieto fine, un fantasy romantico. Arrivata a fine giornata, aspettò pazientemente l'amica per fare il loro sacro tragitto verso casa insieme. Andy la raggiunse quasi subito, ritrovandosi però tra due fuochi: da una parte Emma la stava aspettando, ma dall'altra era appena apparso Niko da solo. Guardò la castana, indecisa, e lei le fece un cenno con la mano. - Posso? - sussurrò, e lei fece un gesto più deciso, mimando un "va'!". Così, un po' rossa dalla timidezza, andò da Niko, abbandonando ancora una volta Emma. "Non è un tragedia" si disse, iniziando ad avviarsi verso casa, da sola, senza ombrello, sotto la pioggia battente. Mentre camminava, per poco non inciampò in qualcosa di scuro. Recuperò l'equilibrio, e notò che era, o almeno doveva essere un cane. Si chinò, appoggiandosi sui talloni, e provò ad allungare una mano. La cosa, o meglio, il cane, che, lercio, abitava sotto quel mucchio di sporcizia, alzò lentamente il muso, rivelando due grandi occhioni color cioccolato. Le annusò la mano, iniziando a scodinzolare debolmente. - Ehi - lo chiamò - ti va di venire con me? - si sentì un po' idiota a parlare con quel sacco di sporcizia ambulante, ma se aveva creduto alla lettera di Leyroux... il cane si tirò in piedi, era di media grandezza ma di razza indefinibile tanto era sporco. La seguì fino a casa, dove Emma si preoccupò di non fargli sporcare troppo l'appartamento. Immediatamente aprì l'acqua calda nella vasca, dove gli fece un lungo bagno che il cane parve gradire parecchio. Dopo averlo asciugato e spazzolato, sembrò essere un nuovo cane, e non più il botolo che l'aveva accompagnata fino a casa. Da quel che ne poteva dedurre, era un pastore tedesco, di circa un anno, al massimo un anno e mezzo. - E ora, come ti chiamo? - seduta alla scrivania, il cucciolone sdraiato sul tappeto, la ragazza sfogliava libri e manga in cerca di un nome che gli si addicesse. - Gilbert? Oz? Elliot? Leo? Jack? Glen? - ogni proposta veniva accolta da due abbai brevi, probabilmente significavano "no". - Blake? - provò ancora, e "senzanome" sembrò essere indeciso, ma alla fine emise il suo solito "no". - Nowaki? Jimmy? Harry? Billie? Sebastian? - le provava tutte, finché non le venne in mente un personaggio che aveva particolarmente apprezzato. - Tomoe? - e il cane emise un abbaio deciso ed entusiasta. - E Tomoe sia, allora - accettò Emma, andando ad accarezzargli il capo. Prese il quaderno. "OGGI. Il quaderno funziona proprio bene. Forse non so cosa sia l'amore, ma ho trovato un essere cui posso donare affetto in cambio di difesa. Spero comunque che le cose tra Niko ed Andy evolvano un po'. Emma" scrisse, poi si sedette sul letto. - Tomoe? - lo chiamò, e il cucciolo alzò la testa. - Vieni qui - batté di fianco a sé, e il cane non se lo fece ripetere, balzando su. - Buonanotte - disse Emma, prima di fargli un'ultima carezza fra le orecchie marroni, che l'animale accolse con un sospiro.
   
 
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