29/09/2014
6 recensioniTitolo: Frammenti di un cuore giovane
Autore: Eralery
Personaggi: Sirius Black, con accenni ai Malandrini e a Mary MacDonald.
Parole: 383.
NdA: È una delle storie scritte da me che mi piace di più, onestamente: Sirius è uno dei miei personaggi preferiti, forse il mio preferito in assoluto, io scrivo principalmente sull’era dei Malandrini e nutro un profondo amore per la coppia Sirius Black/Mary MacDonald (perciò perdonatemi, perché la ritroverete anche nella storia). Forse definirla drammatica non è corretto, ma a me, scriverla, ha spezzato il cuore. Spero vi piaccia, perché è uno dei lavori di cui vado più fiera.
Un bacione,
Alessia
Questa storia partecipa al Flash-Contest II Edizione indetto da Leti-Lily sul Forum di EFP.
Autore: Eralery
Personaggi: Sirius Black, con accenni ai Malandrini e a Mary MacDonald.
Parole: 383.
NdA: È una delle storie scritte da me che mi piace di più, onestamente: Sirius è uno dei miei personaggi preferiti, forse il mio preferito in assoluto, io scrivo principalmente sull’era dei Malandrini e nutro un profondo amore per la coppia Sirius Black/Mary MacDonald (perciò perdonatemi, perché la ritroverete anche nella storia). Forse definirla drammatica non è corretto, ma a me, scriverla, ha spezzato il cuore. Spero vi piaccia, perché è uno dei lavori di cui vado più fiera.
Un bacione,
Alessia
Questa storia partecipa al Flash-Contest II Edizione indetto da Leti-Lily sul Forum di EFP.
Frammenti di un cuore giovane
Le risa scivolavano dalle sue labbra di ubriaco e si disperdevano nell’aria, pregna di alcol e dolore.
Nella mano sinistra stringeva una bottiglia di Whiskey Incendiario, mentre l’altra era chiusa attorno alla bacchetta, pronta ad Appellare un altro po’ di liquore.
I ricordi apparivano nella sua mente come tanti, rapidi flashback: frammenti di una vita passata che cercava di farsi bastare per andare avanti, spezzoni di cui provava a cibarsi pur di non dover fare i conti con quel presente che si ritorceva costantemente contro di lui.
Lo smistamento a Grifondoro, il primo scherzo a Mocciosus, le scappatelle a Hogsmeade assieme agli altri Malandrini, la sua fuga da Grimmauld Place numero 12, il matrimonio di James, il volto di una ragazza dai capelli scuri, la pelle chiara e gli occhi azzurri… Tutto tornava a galla e a Sirius sembrava quasi di rivivere ogni momento; era per quello, alla fine, che beveva.
Non beveva per dimenticare, ma per ricordare e vivere di memorie passate.
Dai meandri della mente, un nome riaffiorava alle labbra: « Mary… ».
La stretta sulla bottiglia si fece più forte e quella si frantumò sotto la sua presa. Tante piccole schegge gli si conficcarono nel palmo della mano e il Whiskey rimasto si mischiò al poco sangue che gli era uscito.
Se fosse stato sobrio, probabilmente si sarebbe stupito di vedere quel liquido rosso scivolare via dal suo incarnato: ormai da tempo si era convinto di essere solo il vecchio, liso fantasma di un Sirius Black più giovane, che viveva di risate e di speranze, dei Malandrini e di Mary.
Ma quel ragazzo di ventuno anni era sepolto sotto metri di sofferenza nascosta al mondo intero e di risate che appartenevano al passato. Di lui erano rimasti solo i frammenti di un cuore giovane, distrutto dalle avversità della vita: prima dalla morte di Mary, quando credeva di aver toccato il fondo, e poi da quella di James, quando aveva capito che lo aveva raschiato, quel maledetto fondo.
Gli occhi gli caddero, illuminati da un lampo di pura follia, sulla bacchetta stretta in pugno e un’idea macabra gli balenò per la mente ormai malandata, devastata.
« Reparo » mormorò appena, la voce impastata dall’alcol, puntandosi quello stupido bastoncino dritto al cuore, sperando con tutto se stesso che funzionasse.
Non accadde nulla.
Nella mano sinistra stringeva una bottiglia di Whiskey Incendiario, mentre l’altra era chiusa attorno alla bacchetta, pronta ad Appellare un altro po’ di liquore.
I ricordi apparivano nella sua mente come tanti, rapidi flashback: frammenti di una vita passata che cercava di farsi bastare per andare avanti, spezzoni di cui provava a cibarsi pur di non dover fare i conti con quel presente che si ritorceva costantemente contro di lui.
Lo smistamento a Grifondoro, il primo scherzo a Mocciosus, le scappatelle a Hogsmeade assieme agli altri Malandrini, la sua fuga da Grimmauld Place numero 12, il matrimonio di James, il volto di una ragazza dai capelli scuri, la pelle chiara e gli occhi azzurri… Tutto tornava a galla e a Sirius sembrava quasi di rivivere ogni momento; era per quello, alla fine, che beveva.
Non beveva per dimenticare, ma per ricordare e vivere di memorie passate.
Dai meandri della mente, un nome riaffiorava alle labbra: « Mary… ».
La stretta sulla bottiglia si fece più forte e quella si frantumò sotto la sua presa. Tante piccole schegge gli si conficcarono nel palmo della mano e il Whiskey rimasto si mischiò al poco sangue che gli era uscito.
Se fosse stato sobrio, probabilmente si sarebbe stupito di vedere quel liquido rosso scivolare via dal suo incarnato: ormai da tempo si era convinto di essere solo il vecchio, liso fantasma di un Sirius Black più giovane, che viveva di risate e di speranze, dei Malandrini e di Mary.
Ma quel ragazzo di ventuno anni era sepolto sotto metri di sofferenza nascosta al mondo intero e di risate che appartenevano al passato. Di lui erano rimasti solo i frammenti di un cuore giovane, distrutto dalle avversità della vita: prima dalla morte di Mary, quando credeva di aver toccato il fondo, e poi da quella di James, quando aveva capito che lo aveva raschiato, quel maledetto fondo.
Gli occhi gli caddero, illuminati da un lampo di pura follia, sulla bacchetta stretta in pugno e un’idea macabra gli balenò per la mente ormai malandata, devastata.
« Reparo » mormorò appena, la voce impastata dall’alcol, puntandosi quello stupido bastoncino dritto al cuore, sperando con tutto se stesso che funzionasse.
Non accadde nulla.