..Hold me in my last breath..

Pomeriggio inoltrato, i sei erano rimasti in casa, tutti riuniti in salone. David, date le circostanze, aveva dato loro un periodo di pausa. Poi erano arrivati anche Sarah e Andreas che, una volta saputo delle condizioni della ragazza, si erano precipitati.

Altri abbracci, altri baci, altri sorrisi comprensivi.

Monica vide Sarah piangere, abbracciata a Gustav e Andreas tenersi la fronte, appoggiato sul tavolino. Ed anche gli altri non avevano certo un aspetto migliore.

Perché doveva far male, senza volerlo, alle persone che più amava al mondo? Vederle soffrire così era la peggiore tortura.

Ed eccoli seduti sul divano, a parlare di fatti, anche stupidi, ma mai detti prima. Come se ognuno volesse lasciare a Monica qualcosa di sé e lei a sua volta volesse lasciare a loro qualcosa di sé stessa.

-Comunque.. -fece Gustav -Io devo dirti una cosa Monica.. Grazie per avermi ascoltato quando ne avevo bisogno, per avermi dato consigli preziosi, per essere sempre stata vicino a me.. Ora puoi giurare che anch'io farò lo stesso con te.

-Anch'io ti devo ringraziare -aggiunse Sarah -Sei subito diventata mia amica, ti ho subito voluto bene.. e continuerò a volertene

-Per me sei un'amica speciale -fece Vanessa, in lacrime -A volte abbiamo litigato, ma erano stupidaggini.. C'eravamo sempre, l'una per l'altra.. mi ricordo le nostre ore a chiacchierare dei Tokio Hotel.. e le rispostacce che davamo agli anti di classe nostra..

-Io devo dirti -fece Bill -che mi mancherai.. non avrei mai pensato di poter andare così d'accordo con una ragazza che non sia la mia fidanzata.. sì, mi mancherai

-Be'.. -fece Georg timido come al solito -Anche a me mancherai molto.. con la tua risata contagi tutti.. anche me! E non è poco..

-Noi non ci conosciamo da tanto -fece Andreas -Ma credo di aver capito perché qui tutti ti vogliono così bene.. sei una ragazza speciale!

-No -lo corresse Tom -Non è solo speciale. Monica tu sei unica, sei fantastica. Darei di tutto per.. per farti restare un altro po'

Monica li guardò tutti, uno a uno, il braccio di Tom stretto attorno alle proprie spalle, come per darle coraggio. E un calore interno si diffuse in lei. Erano tutti lì. Con lei.

Le lacrime cominciarono a scendere..

-Grazie ragazzi -disse -Alla fine ci siete riusciti a commuovermi.. voglio che sappiate che vi adoro! Anche voi mi mancherete tantissimo.. ma non dovete essere tristi.. accidenti anch'io adesso sto facendo uno di quei cavolo di discorsi odiosi.. ma vorrei sapervi felici.. anche quando.. be' quando non ci sarò più. Perché da quando vi ho incontrati, con voi sono sempre stata felice. E continuerò ad esserlo, perché avrò il vostro ricordo. Mi avete riempito le giornate, le ore, i secondi. Sono io che devo ringraziarvi. E quindi.. grazie. ..Ora scappo in bagno a sciacquarmi la faccia, fate finta che non abbia detto nulla e niente abbracci per me! -e scappò in bagno facendoli sorridere seppur tutti con gli occhi lucidi.

Si sciacquò la faccia e si guardò allo specchio.. perché il suo riflesso girava in quel modo strano?   No.. era la sua testa che girava. Improvvisamente le gambe diventarono fragili. Guardandosi di nuovo allo specchio si vide pallidissima

No pensò Non adesso.. ancora un po'.. per favore

Si aggrappò al lavandino per non cadere.

Tom. Vanessa. Bill. Gustav. Georg. Sarah. Andreas.

Doveva resistere per loro.

Lasciò la presa, riusciva di nuovo a stare in piedi

Per quanto? Si chiese cercando di risistemarsi velocemente

**

-Tom? Come va? -chiese Bill al fratello sedendosi accanto a lui mentre gli altri discutevano d'altro

-Come deve andare? -rispose lui -Io cerco di essere forte per lei.. ma chi ce l'ha in fondo il coraggio?

-Io credo che.. nessuno ce l'abbia.. va creato. Ed è quello ce state facendo tu e Monica. Insieme

-Sì però.. mi vengono i brividi quando penso che lei..

-Lo so. E' terribile.

Tom si abbassò un po' di più il cappellino sul viso -Come faremo? -chiese incrociando le braccia

-A fare cosa?

-A dirci addio. Io e lei. Quando succederà? Ho paura di non essere abbastanza forte. Ho paura e basta

-Troverai la forza. Ne sono sicuro. Anche solo stando lì e tenendole la mano. Non ci sarà bisogno di parlare.

Il rastaro rimase un attimo in silenzio -Non voglio perderla.

Bill gli mise una mano sulla spalla -Mi dispiace.. ti starò vicino, te lo prometto.

Quelle parole, invece che confortarlo, spezzarono il cuore a Tom. Quasi si fosse aspettato di sentirsi dire dal fratello ' che cavolo dici lei non morirà ' . Troppo bello per essere vero.

In quel momento tornò Monica, che gli sorrise e gli gettò le braccia al collo

-Tutto bene? -chiese lui vedendola piuttosto pallida

Lei non rispose ma gli diede un bacio a stampo.

Durante la cena, Monica e Tom si tennero per mano da sotto il tavolo, tutto il tempo.

Poi altre risate perché per aprire il divano-letto per Andreas, Georg ci si chiuse un dito( -Andateci tutti quanti! Fa un male caneeeee!).

Le ultime risate.. pensò la ragazza malinconica. Se le gustò a lungo cercando di ricordarsi quel suono melodioso..

Per uno che non conosce i gemelli, le loro risate potevano sembrare uguali, ma in realtà c'era una leggera sfumatura, come se uno dei due (Bill, ovviamente) cantasse anche mentre ride.

La risata di gusto di Vanessa, la conosceva da una vita ormai, era sempre la stessa, calorosa e stravagante.

Gustav era timido persino nel ridere, quasi non si sentiva. Anzi lui di solito più che ridere sorrideva e basta.. ma chi poteva stare serio con una scena così davanti agli occhi? Persino Georg si arrese alla fine, dando vita a una specie di urlo scimmiesco molto, molto, molto acuto che contrastava da far paura con il suo vocione molto, molto, molto basso.. a quel punto scoppiò a ridere anche Monica.

Ed arrivò il momento della buonanotte

Tutti abbracciarono la castana e la baciarono sulle guance. Abbracci lunghi, affettuosi, dolci, tristi. Per ultima, toccò a Vanessa e mentre l'abbracciava, Monica, consapevole, le sussurrò -Ti voglio bene.. Addio..

La mora si staccò e la guardò con gli occhi spalancati. Monica fece un debole cenno di sì con la testa, tentando si sorridere. Sentiva che era giunta l'ora. Gli occhi della mora tornarono lucidi, l'abbracciò ancora, la salutò un'ultima volta e poi si chiuse la porta della camera alle spalle, cominciando a piangere senza essere udita se non da Bill.

-Amore che succede?

-Monica.. -rispose lei -mi ha.. mi ha detto.. addio!

-Cosa?? No! Dobbiamo andare da lei, dobbiamo..

-No -lo fermò lei prendendolo per un braccio mentre stava per aprire la porta -Deve salutare Tom adesso

-E' vero -si rassegnò Bill

Poi Vanessa scoppiò di nuovo a piangere e lui andò ad abbracciarla, non riuscendo a non piangere a sua volta.

**

Tom aprì la porta e fece entrare la ragazza per poi richiuderla.

Monica chiuse un attimo gli occhi cercando di tenere a bada il giramento di testa. Ma non ce la faceva più e anche le gambe iniziavano a cedere.

Tutto girava, si sentiva andar via e la testa faceva tanto, tanto male.

L'amore di Tom. L'amicizia di Vanessa. La spensieratezza di Bill. La comprensione di Gustav. Le cazzate di Georg. Le confessioni di Sarah. I tentativi di salire sul pedalò di Andreas..

Davvero doveva perdere tutto questo? Perché? Ormai non aveva neanche più la forza di chiederselo..

-Tom.. -disse con una voce non del tutto ferma

Il rastaro si voltò a guardarla. Capì subito cosa stesse succedendo e corse da lei -Amore.. no!

L'abbracciò, altrimenti sarebbe caduta e si mise seduto in terra con lei in braccio

-Tom -ripeté lei. Stava arrivando la fine -..ho paura

-Non devi averne. Io sono qui con te. Andrà tutto bene

Niente sarebbe andato bene, lo sapeva. Già gli mancava. Gli sarebbe mancata sempre da quel momento in poi. Quella sarebbe stata la notte più brutta della sua vita.

La ragazza cominciò a tremare, stringendo nei pugni i bordi della felpa di lui -Hai ragione -sorrise -Ti amo -gli disse, una lacrima che le percorreva la guancia

-Ti amo anch'io -rispose lui stringendola a sé.

Tentò di avvicinare le labbra a quelle di lui, ma non ci riuscì.

Improvvisamente smise di tremare. Improvvisamente smise di respirare. Improvvisamente morì.

-Monica.. -sussurrò Tom -Amore.. rispondimi..

Niente.

-No.. -le prime lacrime gli rigarono il viso. Se ne era andata. L'aveva persa. Per sempre

-NO! -urlò a piena voce, per sfogarsi abbracciando il corpo inerme della ragazza.

Non gliene fregava un cazzo se aveva svegliato tutti. Non gliene fregava più un cazzo di nulla, se lei non c'era più.

Com'era possibile? Perché? No, non poteva essere morta.. stava solo fingendo.. Ma allora perché non respirava? Perché diventava sempre più fredda ogni secondo? Perché non apriva gli occhi? Perché era così pallida?

Dei passi per le scale, Bill e Vanessa che entrano in camera sua

-Tom! Ti abbiamo sentito urlare e.. -Bill si bloccò di botto vedendo Monica, pallida e immobile, fra le braccia del fratello. Le sue paure erano state appena confermate

Vanessa, senza rendersene conto, urlò a sua volta, per poi cominciare a piangere

-Avevi ragione -disse Tom al gemello -le parole vengono da sole.. ma il coraggio no.

Tutti gli altri in quel momento, entrarono e cominciarono a piangere, a disperarsi, Vanessa e Sarah si abbracciarono. Bill, cercando di mantenersi calmo, andò verso Tom e gli poggiò una mano sul braccio

-Anche solo il fatto che sei stato con lei fino all'ultimo.. quello sì che è coraggio.. forse adesso è meglio se ti alzi e..

-No

-Dai non fare così

-No. Io rimango qui.

-Per favore.. non complicare le cose

-Bill.. io la amo

-Lo so ma lei.. lei.. Tomi, lei non c'è più

-Non è vero! Non può..

-Purtroppo sì -gli tese una mano -dai, vieni

Il rastaro accarezzò un'ultima volta quei capelli e le baciò la fronte. Poi prese la mano del fratello conscio di essere  in mezzo a un mare enorme, nero e burrascoso.

-Che ne dici di andare un po' fuori di qui? -chiese Bill

Tom fece di sì con la testa, guardando sempre verso il basso.

Niente più Monica da lì in avanti. Impossibile. Non riusciva a crederci. Dopo tutte quelle giornate indimenticabili.. eppure era così. E tutto questo faceva un male atroce.

A un certo punto sentì Bill abbracciarlo, ricambiò. E cominciò a piangere. Proprio come Bill.

Uno pensa di tirare via il dolore piangendo, ma non è così purtroppo. Quello ti resta, bastardo e maledetto, ti consuma, ti lacera. E questo era quello che stava succedendo a tutti loro adesso.

Era morta fra le sue braccia. Le ultime sue parole sono state ' ti amo ' . Non le avrebbe sentite più pronunciate da lei. Mai più. Senza accorgersene, stinse più forte la giacca del fratello.

Solo l'altra notte era rimasto a guardarla.. ora non poteva fare più nemmeno quello.

Non poteva fare più niente senza lei

Non voleva più fare niente senza lei

-Bill? Che faccio? Che cazzo faccio adesso? -chiese al fratello sperando disperatamente che qualcuno gli desse qualche indicazione

-Adesso vai avanti.. adesso noi tutti andiamo avanti

-Ma io voglio lei.. non voglio andare avanti

Bill appoggiò le mani sulle sue spalle -Te l'ho già detto, ti starò vicino. Insieme ce la faremo.

Il rastaro annuì con la testa, osservando il suo trucco tutto sfatto, colato sulle guance -Adesso però devi andare da Vanessa..

-Non ti lascio solo

-Allora vengo anch'io.. ma devi stare con lei adesso, ne ha bisogno

Dalla camera si erano trasferiti tutti in salone. Tom si sedette sul divano, senza guardare nessuno. Poi sentì Georg mettergli una mano sulla spalla così gli sorrise debolmente, vedendo che anche lui aveva gli occhi lucidi.

Vanessa piangeva abbracciata a Bill. E anche lui piangeva. Tutti piangevano quella notte.

Dolore, rabbia, rimorso, senso di impotenza, disperazione. Questi i sentimenti che provavano. Per una morte ingiusta e crudele.