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Autore: nat1982    08/10/2008    0 recensioni
Una storia di rapimenti, di amori perduti e amori trovati, un segreto mondiale che potrebbe portare all'estinzione totale dell'umanità. Anthony Seller si ritroverà senza volerlo in un'avventura senza precedenti che lo costringerà a prendere decisioni pesanti, a volte contro la propria volontà.. insomma da leggere tutto d'un fiato!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la speranza non muore     Anthony era un decisamente impaurito da quell'uomo con gli stivali e dal buio di quella stanza, aveva sempre avuto paura del buio, fin da piccolo dormiva con una lucina notturna sempre accesa. Si fece coraggio e cercò di sfruttare il buio a suo vantaggio, per non farsi vedere, anziché vederlo come una minaccia. Sentiva i passi dell'uomo all’interno della stanza. All'improvviso un flash, una luce intensa, accecante, a intermittenza gli confuse i sensi. Le luci a neon che erano poste sul soffitto illuminarono tutta la stanza. Il locale era largo circa cinque metri, molto alto, probabilmente più di sei, sette metri e le pareti come il soffitto e il pavimento erano completamente bianche, talmente bianche che si faceva quasi fatica a tenere gli occhi aperti.
    “Non sto capendo davvero nulla, non so come sono finito qui e perché, Dio aiutami, dammi una mano che solo tu puoi farlo ormai” era ormai convinto che le speranze di uscire incolume da quella situazione erano davvero pochissime, quasi nulle.
Stava cercando di fare il minor rumore possibile avvicinandosi sempre di più alla porta per riuscire a fuggire. Si muoveva lentamente attraverso i macchinari che creavano una sorta di mini labirinto all’interno di quella stanza. Girò intorno ad un macchinario sentendo che, l’uomo che lo stava cercando, era esattamente dalla parte opposta. Aveva architettato bene questa mossa, perché, quando arrivò in una posizione comoda, fece uno scatto per raggiungere la porta dalla quale l'uomo con gli stivali era entrato. Corse verso l’uscio, ce l'aveva quasi fatta ormai, iniziava a intravedere la salvezza sottoforma di porta. Appena arrivato davanti alla porta si bloccò. Il suo viso sembrava aver indossato una maschera che raffigura lo stupore, un’espressione paragonabile all'urlo di Munch.
Davanti a lui, con un sorriso stampato sulle labbra, un ragazzo che poteva avere più o meno la sua età, seduto su una sedia a rotelle.
    «Stai tranquillo Anthony, sei a casa di amici».  Lo rassicurò il ragazzo.
I nervi di Anthony ebbero una tregua che durò circa due o tre secondi, rotta da una mano che, violentemente, si appoggiò sulla sua spalla destra facendolo sobbalzare dallo spavento. Si voltò e vide un altro ragazzo che somigliava al tizio sulla sedia a rotelle, riconobbe lo stivale che aveva intravisto prima, probabilmente doveva essere il fratello.
«Chi siete voi? Perché mi trovo qui?» la domanda era piuttosto lecita.
«Anthony c’è un pericolo che incombe e tu sei qui perché sei la nostra ultima speranza» disse il ragazzo sulla sedia a rotelle.
«Io l’ultima speranza? Ma che diavolo stai dicendo? ».
«È possibile che tu non riconosca un vecchio amico?».
«Perché? Ci conosciamo già? Ci siamo già visti altrove?».
«Assolutamente sì, potrei rinfrescarti la memoria con questo aiutino - fece una pausa per dare importanza alla sua affermazione - alle scuole medie mi chiamavi Cily».
Improvvisamente ad Anthony affiorarono un sacco di ricordi sul suo passato di studente, fino ad arrivare a quel ragazzo rotondetto, il più bravo della classe, Stephan Cecily, che lui chiamava Cily. Era davvero un piccolo genio a scuola, aveva sicuramente un quoziente intellettivo molto superiore alla media, sapeva stupire tutti, a volte anche i professori.
«Stephan! Caspita ma sei davvero tu? Non ci posso credere».
«Si Anthony sono io»
«Oh mio Dio Stephan, che ti è successo? Quando ti conoscevo io, non eri sulla.. insomma camminavi..»
«Purtroppo lungo il corso degli anni, le cose cambiano amico mio, ma avrò modo di spiegarti tutto davanti ad una tazza di caffè, che ne dici?»
«Si d’accordo, ma..»
Stephan lo interruppe «A scusa, ti presento mio fratello Richard»
«Si, ho avuto il piacere di conoscerlo poco fa» Anthony indicò sarcasticamente la sua spalla destra.
«Molto lieto» gli rispose Richard e si avviarono.

Anthony si sedette a un tavolo, erano in una stanza che aveva molto della cucina da laboratorio. Si guardava intorno e vedeva alambicchi, pipette Pasteur e ogni sorta di attrezzo o boccetta che non deve mai mancare nella stanza di un chimico.
«Avrai modo di assaporare il miglior caffè di tutto il nord America, Richard è un cuoco provetto, ai fornelli non sbaglia mai, fa un caffè eccezionale, per non parlare delle sue famosissime lasagne»
«Perché sono qui Stephan? Come ci sono arrivato? Non ricordo nient’altro di ieri se non.. mia moglie, morta e io che vado a sbattere contro un albero con la mia macchina, spiegami Stephan, tu centri qualcosa?» I ricordi di sua moglie riportarono una nube di tristezza sul volto di Anthony, ancora non riusciva a credere di averla persa, per sempre.
«Vedi Anthony, a volte succedono cose che non si possono prevedere, forse tua moglie era.. come dire.. stanca di vivere»
«Ma che ti salta in mente? Eravamo una coppia felice, lei è stata uccisa e non so da chi e non so perché.. e tu vorresti insinuare che si sia tolta la vita?»
«Anthony, la polizia è entrata in casa tua e ha trovato una lettera di tua moglie, hanno fatto delle analisi ed hanno accertato che la calligrafia è proprio la sua. La lettera diceva che gli mancavano gli stimoli per continuare e che non poteva sopportare ancora di non poter avere bambini da te.. scusami Anthony ma è piuttosto evidente la situazione».
Anthony era sbigottito, non riusciva a credere a quelle parole. Lui e sua moglie avevano sempre vissuto felici e non riusciva a capacitarsi di tutto questo.
«E tu come mi hai trovato?»
Intanto Richard versava il caffè nelle tazze e lo serviva a tavola, portando anche qualche biscotto.
    «Il camionista al quale hai invaso la corsia si è premurosamente occupato di chiamare un’ambulanza quando ti ha visto accasciarti al suolo. Poi sei finito in ospedale e la sera stessa ho mandato Richard a prenderti, o meglio, rapirti anche perché nessuno deve sapere che sei qui»
    «Cily ascoltami, tu mi hai rapito dall’ospedale, ho dormito in uno sgabuzzino, mia moglie si è suicidata e ho come l’impressione che tu ne sappia più di quanto mi vuoi dire! Voglio sapere il perché di tutto questo e soprattutto voglio andare fino in fondo alla morte di Christen perché l’ipotesi del suicidio non mi convince per niente» gli animi della conversazione si stavano scaldando.
    «Allora lasciami spiegare dal principio. Vedi caro Anthony, io e mio fratello Richard ci occupiamo di aiutare le persone con gravi problemi. Siamo pieni di soldi, ne abbiamo talmente tanti che per buttarli via non mi basterebbero tre mesi. Questi soldi noi li utilizziamo per fare ricerche sulla medicina e allo stesso tempo sulla scienza. Sono due cose che se combinate nel modo giusto ci potrebbero permettere di migliorare la vita di tantissime persone. Mio fratello è un non vedente Anthony, non so se ti sei accorto che non sbatte mai le ciglia degli occhi. Sono riuscito ad aiutarlo grazie alla scienza. Gli ho impiantato due micro-telecamere dentro i bulbi oculari che gli permettono di distinguere i contorni delle figure degli oggetti e delle persone in modo da poterle evitare senza l’ausilio di nessun cane o bastone per potergli dare una vita quasi normale, senza compassione alcuna da parte di altra gente»
    «Tutto questo cosa c’entra con Christen?»
    «Lasciami finire Anthony. Circa un anno fa mi diagnosticarono una malattia piuttosto comune che conoscerai sicuramente: la sclerosi multipla. È una malattia che blocca gli impulsi che il cervello da, per esempio, alle mani o alle gambe. Qualcuno è colpito in maniera poco grave e può causare anche solo qualche malfunzionamento delle dita, altri, come me, sono colpiti in maniera più profonda fino a perdere del tutto l’uso delle gambe. Richard ed io da allora stiamo lavorando per aiutare i malati di sclerosi multipla e per fare in modo che un giorno io ritorni a camminare»
    «Tutti i soldi per la ricerca.. dove li prendi Stephan?»
    «Proprio li volevo arrivare, i soldi ci vengono dati dai governi di tutto il mondo perché io e mio fratello siamo a conoscenza del segreto più grosso che potrebbe sconvolgere l’intero globo..»
    «Un segreto?»
    «Si Anthony, un segreto che adesso rende il mondo in grave pericolo ed è per questo che ti ho “prelevato”. Ti sto per rivelare un mistero a cui farai davvero fatica a credere e, fidati, tua moglie era la chiave di tutto ciò ma, purtroppo, l'abbiamo persa per sempre e con essa abbiamo perso quasi tutte le speranze di salvare questo povero mondo malato..»
  
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