CAPITOLO SETTIMO
STRANAMENTE FAMILIARE
-Hobbit!-
sospirò Aragorn, sull’orlo dell’esasperazione. Poi si voltò in direzione di
Andael e di Ikar – VOI?- chiese poi,
ulteriormente esasperato.
Quasi
sorrise, nel salutare i Nazgul
-
Nazgul!- concluse, felice che almeno qualcosa rispettasse il copione.
- Ci
conosciamo?- lo interrogò Andael, con un sorriso ebete
-
Ovviamente... io...-
- NO, CHE
NON CI CONOSCIAMO!- trillò Ikar, scuotendo la testa – io gli cavo gli occhi, a
questo maledetto umano che, oltretutto, puzza di caprone.-
- Non
puzzo di caprone!- sbottò Aragorn
- E poi
la tua ragazza è brutta come la fame.- gracchiò Ikar
- Non
osarti a... ehi, come conosci la mia ragazza?- e poi – no, cioè, intendevo
dire, non ho una fidanzata, io!-
Risatine sommesse
da parte degli Hobbit idiotini.
Ma non si
rendevano conto che Aragorn era, paradossalmente, l’unica persona in grado di
salvare le loro piccole, inutili, vite.
- Ehm...
perfetto sconosciuto...- borbottò il ramingo, tossicchiando in direzione di Andael
– mi spieghi come mai stai andando a fuoco?-
- OH,
CACCHIO, E’ VERO!!-
In
seguito Andael prese a saltellare avanti ed indietro per spegnere le fiamme,
Ikar tentò di aiutarlo, peggiorando solo la situazione. Il protetto di Saruman
crollò addosso al Nazgul n°2, il quale prese fuoco ed attaccò le fiamme anche
al Nazgul n°5. Fuoco e fiamme, nel vero senso della parola, attaccate anche al
povero Nazgul n°3, che cadde in pieno fra le frasche dove Pipino aveva
depositato il proprio bisognino notturno.
Povero
Nazgul. Evidentemente aveva una predisposizione per i rifiuti biologici degli
Hobbit e delle loro bestie da soma.
Il
coraggioso Sam balzò in avanti, per recuperare la sua pentolina, ed invece fece
inciampare l’aquila gigante che, triste a dirsi, crollò addosso al Nazgul n°4,
facendogli cadere la spada e facendola rotolare a terra... giusto vicino ad
Andael, ancora in fiamme, che appiccò il fuoco anche al metallo, facendolo
misticamente diventare incandescente.
Lo
spadone, rotolando, finì contro il Capo Nazgul, che cadde per terra, perdendo
la propria arma.
Rapidamente,
inequivocabilmente, tutti i Nazgul furono messi k.o.
Aragorn
guardò la situazione con gli occhi spalancati, giocando annoiato con la punta
della propria spada che, a quanto pareva, non gli sarebbe poi servita.
Finalmente
le fiamme avevano abbandonato le vesti di Andael, il quale, sorridendo
nonostante le bruciature sul vestito e le macchie di fumo.
-
Missione compiuta!- esultò
- No,
piccolo mostro!- ringhiò Ikar – la nostra missione era uccidere gli Hobbit, non
distruggere i Nazgul e mandare a monte l’intera operazione!!-
L’apprendista
azzardò un sorriso speranzoso, giocherellando con il suo ciondolo di metallo.
Fu allora
che Frodo scomparve.
- Il
cosillo è scomparso!- esultò Andael, estasiato
- Hai
ragione, Andael. Penso si sia messo l’Anello.- annuì Ikar, cercando di
rimuovere la fuliggine dalle proprie piume e sorprendendosi dell’improvvisa
vampa di razionalità del proprio “cavaliere”
- Non
stavo parlando di quello! Il mio brufolo! E’ scomparso!!- ridacchiò il giovane,
facendo svanire le speranze dell’aquila gigante
-
Andael?-
- Lo
sapevo che la pomata alle foglie rosse funzionava!!-
Esasperata
dall’incompetenza del prediletto di Sauron, Ikar si alzò in volo, borbottando
qualcosa sul fatto che, d’ora in avanti, “quel pidocchio” se la sarebbe dovuta
cavare da solo, ovvero, senza la sua supervisione.
(Minas Tirith, quasi
contemporaneamente)
-
Connie... se posso permettermi, questa è un’idea davvero molto, ma molto
stupida.-
- Lo so, lo
so. Ma se resto ancora cinque minuti qui con tuo padre io giuro che
scaturisco.-
Faramir
guardò Konstantin.
Konstantin
guardò Faramir
- Senti –
riprese il giovane, con un sospiro – non sei riuscita ad organizzare una gita
in riva al fiume, la settimana scorsa, quindi come vuoi riuscire ad organizzare
una fuga di notte, fino a Gran Burrone e ritorno?-
- Senza
ritorno.- borbottò Konstantin, indaffarata e soprappensiero – Se è una fuga,
allora è senza ritorno.-
- Beh,
senti, io so solo che ce ne stiamo andando senza avvertire nessuno, e che io
dovrei essere a dormire, e tu in camera tua a consumare i tuoi doveri nuziali.-
- Questa
te la potevi risparmiare.- controbatté la ragazza, chiudendosi il giustacuore
sul petto, allacciandolo storto
- Sì, lo
so. Sono stato cattivo. Cattivo, ma realista.-
-
KONSTANTIN!!- una voce roca, dal piano inferiore
-
Misera...- sussurrò la ragazza dai capelli castani, aggrappandosi al braccio di
Faramir – nascondimi, piccoletto, nascondimi subito!!-
E poi...
poi Denethor entrò nella stanza.
In
camicia da notte.
FINE CAPITOLO SETTIMO
Anticipazioni
- Non puoi abbandonarmi qui, da
sola, con lui e la sua camicia da notte a palline...-
- No, non
ti chiamerò mai “mamma”.-
- Va
bene, figliolo.-
-
Konstantin, mi pare stupido ribadire che tu...-
Ringraziamenti
Illidan: ciao! Sono felicissima che tu
continui a commentare (come vedi, sei l’unico!!)... quindi GRAZIE MILLE (Anche
da parte di Andael, che ha molto bisogno di essere incoraggiato...). Povero
Pipino, un po’ mi dispiace mortificare le sue azioni in codesta maniera, però
ci voleva!! E sì, Andael è decisamente un cretino... e vedrai adesso!! Ikar è
molto felice che qualcuno si interessi della sua storia, perché necessita di
appoggio morale, quando ha sulla schiena un imbranato come il nostro piccolo
apprendista!! KISS!