Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: _Fedra_    30/09/2014    3 recensioni
"Voldemort si voltò verso la ragazza. Nonostante fosse completamente paralizzata dalla paura, Jane riuscì a sostenere il suo sguardo. Finalmente avrebbe avuto le risposte che cercava. Quelle risposte che non aveva mai trovato il coraggio di ammettere.
–Sì sono stata io! – rispose decisa. – E non mi importa minimamente di chi sia Edmund!
–Oh, ne sei proprio sicura, piccola Mezzosangue? – chiese Voldemort con un ghigno. – Nemmeno se ti dicessi che è mio figlio?"
Finalmente, il terribile mistero che avvolge le origini di Edmund avrà tutte le risposte. La battaglia finale si avvicina e Jane Potter si ritrova a un bivio dal quale non potrà tornare indietro: continuare a combattere al fianco di suo fratello o restare accanto al ragazzo che ama.
L'unica speranza è celata nella misteriosa profezia pronunciata dalla Cooman molti anni prima, che potrebbe cambiare completamente il corso della Storia.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Susan Pevensie
Note: Cross-over, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La profezia dell'Erede'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo 14

LA SECONDA PROFEZIA

~

 
 
 
 
 
 
Era stato il pomeriggio più bello che Edmund avesse trascorso da tanto tempo.
Dopo mangiato, Jane aveva fatto di nuovo irruzione in camera sua e lo aveva trascinato fin sulla spiaggia insieme a Céline e Colin, i figli dei Walpole, due ragazzi lentigginosi poco più grandi di loro, entrambi con le inconfondibili guance paffute e il sorriso raggiante della madre, e, ovviamente, a Susan, che non appena vide Edmund scendere le scale gli saltò letteralmente al collo, soffocandolo nell’abbraccio più caloroso che una sorella possa dare.
Ulisse li aveva seguiti trottando fin sulla spiaggia, dove avevano trascorso due ore intere a rincorrersi e ad avventurarsi sulle scogliere.
A un certo punto, i due fratelli Walpole si erano messi in costume e si erano lanciati tra le acque gelide dell’oceano, seguiti a ruota da Susan, alzando spruzzi e risate.
Jane aveva declinato educatamente l’invito, per non lasciare da solo Edmund, il quale non aveva alcuna intenzione di farsi vedere in mutande da nessuno, specie con quella cicatrice spaventosa sulla pancia.
I due erano rimasti così seduti sulla ghiaia a osservare il mare, chiacchierando animatamente e mettendosi di tanto in tanto a giocare con Ulisse, che si divertiva a sorprenderli alle spalle leccando loro i capelli a tradimento con la lunga lingua rosea.
Verso le sette, i cinque ragazzi si erano avviati nuovamente verso casa, pregustando già i manicaretti della signora Walpole che li attendevano per cena.
Per la prima volta, si trovarono tutti insieme seduti allo stesso tavolo, imbandito nel grande salone che dava sul mare.
Consumarono un pasto come ne esistono pochi, in cui Mrs Walpole, aiutata dalla figlia Céline, deliziò i propri ospiti con una vasta gamma di pasticcio di carne con patate e dolci al cioccolato e alla frutta degni di far sfigurare persino le pietanze di Hogwarts.
Fu allora che Edmund si rese veramente conto di quanto gli fosse mancata la compagnia in tutti quei giorni di convalescenza.
E di come ci si sentisse quando si è circondati dagli amici.
Jane e Susan non lo mollavano un attimo, continuando a ridere e a scherzare con lui come se nulla fosse accaduto.
Anche i fratelli Walpole erano molto cordiali con lui e in breve tempo erano diventati ottimi amici.
Entrambi studiavano a Beauxbatons e la cosa incentivò una sequela di battute liberatorie nei confronti dell’imponente Madame Maxime, la loro Preside.
−Ma davvero ha una storia con Hagrid? – chiese improvvisamente Céline.
−Oh, sì! Pare che si siano proprio trovati!
−Speriamo che almeno ora si dia una calmata, con il suo rigore – sospirò Colin. – Il vostro Hagrid sembra un tipo molto simpatico.
−Ma sì! In fondo, la vostra Preside è una romanticona!
−E Fleur Delacour? Mi avete detto che la conoscete molto bene.
−Oh, sì! Si  è fidanzata con il fratello di Ron Weasley, il migliore amico Harry. Dovevano sposarsi proprio…
Jane non se la sentì di terminare la frase.
Proprio il giorno del nostro compleanno, concluse mentalmente.
Il professor Walpole dovette intuire la malaparata, perché smise immediatamente di fumare il sigaro e disse:
−Bene, ragazzi, direi che per stasera basta così. Ho bisogno di parlare in privato con Jane ed Edmund.
I due ragazzi si lanciarono una rapida occhiata carica di tensione.
Finalmente, era giunto il momento in cui avrebbero saputo ogni cosa.
Le dita di Jane scattarono immediatamente sotto il tavolo, alla ricerca di quelle di Edmund.
Trovarle fu di un conforto indescrivibile.
La signora Walpole finì di sparecchiare, mentre i figli e Susan si avviavano al piano di sopra.
−Poi ti racconto tutto! – esclamò Jane mentre l’amica spariva su per le scale.
Lei e Edmund si alzarono dal tavolo e si accomodarono nel salotto attiguo, da cui si potevano intravedere le ultime luci del giorno che svanivano lentamente nel mare.
I due ragazzi si accomodarono su un imponente divano verde scuro, di fronte alla poltrona in cui si era seduto Walpole, le spalle rivolte verso la finestra, intento a scrutarli mentre fumava uno dei suoi sigari.
−Credo che sia infine venuto il momento di svelarvi la vostra missione – disse il mago in tono serio. – Ma prima dovremo fare delle precisazioni. Da quanto mi avete detto, Silente non è stato molto chiaro a riguardo.
−In effetti, sappiamo pochissimo – rispose Jane. – All’inizio dello scorso anno, Silente ha convocato me e Harry nel suo ufficio e ci ha affidato due incarichi precisi. Mio fratello avrebbe dovuto occuparsi della caccia agli Horcrux, mentre io avrei dovuto scoprire il significato della Seconda Profezia. Entrambi abbiamo visto i ricordi di Voldemort, ma nessuno di essi conteneva allusioni ad Alhena Black. Ed Edmund è sempre stato tagliato fuori da tutto questo.
−Infatti temo di essermi perso qualcosa – intervenne il ragazzo. – Oltre agli Horcrux e alle mie origini, mi sfuggono parecchie cose. Che cos’è questa Seconda Profezia? E che cosa c’entro io?
Il professor Walpole chiuse gli occhi per qualche istante, come se stesse scegliendo le parole giuste, poi iniziò quel delicato discorso.
−La maggior parte delle persone crede che esista solo una profezia, quella su Harry Potter. In realtà, circa un mese dopo la Prima, Sibilla Cooman ebbe un’altra visione che riguardava direttamente Lord Voldemort. L’unica testimone di quell’evento fu Andromeda Black, venuta da lei per chiederle consiglio in seguito alla sua relazione clandestina con Ted Tonks. Incredibile a credersi, ma le due donne sono tuttora molto legate. Sapendo che ciò che era stato detto avrebbe potuto far gola ai Mangiamorte, Andromeda fece il Voto Infrangibile, affinché il segreto fosse protetto da orecchie indiscrete. Eppure ci fu una persona sola a cui questo segreto venne rivelato: sua sorella Alhena. Se la strega fosse ancora viva, potrebbe dirci come andarono le cose, ma, da quel poco che sappiamo, possiamo procedere solo per ipotesi.
Una cosa è certa: Harry Potter da solo non è sufficiente per sconfiggere Voldemort. C’è qualcosa, o forse potremmo dire qualcuno, direttamente connesso con la profezia che al momento della battaglia finale sarà indispensabile. In un primo tempo, si era pensato a Neville Paciock, nato qualche giorno prima di Harry, o a te, Jane, in quanto la sua gemella, ma allora perché Andromeda avrebbe dovuto rivelare il contenuto della profezia proprio all’amante del nemico? Sì, lei sapeva che la sorella aveva simili rapporti con Voldemort, la cosa non era un mistero nella sua cerchia, e i Black ne andavano particolarmente fieri. Ma sarebbero stati altrettanto fieri di un erede? Lo stesso Voldemort non voleva neanche saperne, a costo di estinguere la sua intera casata.
−Per forza, ha scoperto l’immortalità! – obiettò Edmund.
−Non credo che la cosa sia sufficiente. Vedi, Voldemort non è il primo mago oscuro a tentare di governare le forze della natura e ciò lo fa chiaramente temere di non essere neppure l’ultimo. Pochi anni prima della sua ascesa, un altro mago, chiamato Grindewald, aveva creato nell’Europa dell’Est lo stesso impero di sangue in cui l’altro ha trasformato l’Inghilterra. Chi gli avrebbe assicurato che suo figlio, erede di due maghi così potenti e ambiziosi, non sarebbe riuscito a superarlo? Forse un giorno gli stessi Mangiamorte, altrettanto avidi di potere, avrebbero potuto utilizzarlo per rovesciare il suo potere. Era un rischio che non poteva permettersi di correre.
Accanto a lei, Jane avvertì chiaramente Edmund rabbrividire per la rabbia e il ribrezzo.
−Il fatto che Voldemort avesse un figlio non era un mistero – continuò Walpole. – Bellatrix Lestrange ebbe la premura di farlo sapere a tutta la comunità magica non appena lo apprese dalla sorella, per vendicarsi. Sapete, le sorelle Black erano note per le loro lingue biforcute. Era impossibile mantenere un segreto, con loro. Alhena sapeva che Andromeda era a conoscenza di una profezia che avrebbe potuto essere preziosa per lei. Peccato che fuggì pochi giorni prima che lei trovasse il tempo di cavarle fuori la verità. E, allo stesso tempo, Bellatrix non vedeva l’ora di prendere il posto della maggiore come favorita.
−Che cosa? – esclamò Jane scandalizzata. – Ma Bellatrix è sposata!
−Con tutte le atrocità che combinano quelli della sua cerchia, c’è poco da stupirsi – commentò Edmund esasperato.
−Il fatto che Voldemort avesse un figlio ha improvvisamente acceso molte speranze nel mondo magico, sia da una parte che dall’altra, quella di quei pazzi sognatori come me e Silente. Io e Albus infatti stavamo coltivando una teoria ben precisa: tutto in natura trova il suo equilibrio. E anche il male più estremo attuato dai Serpeverde nel corso dei secoli avrebbe infine ritrovato la via della luce. La conferma sei proprio tu, Edmund.
Il ragazzo sussultò per la sorpresa.
−Io? – domandò esterrefatto.
−Ormai ti è fin troppo chiaro quanto tu sia lontano dai tuoi genitori. Sei un Serpeverde, è vero, ma molto diverso da quelli che conosciamo. Non pensi che possa significare qualcosa?
Il ragazzo nascose il volto tra le mani, massaggiandosi le tempie pensoso.
−Non ho mai accettato pienamente il fatto di essere un Serpeverde. E non ho mai perdonato il Cappello Parlante per non avermi dato l’opportunità di scegliere, come è accaduto con Harry. Io ho sempre voluto essere un Grifondoro – disse piano.
−Lo hai sempre voluto, ma non ti sei mai sentito un Grifondoro – lo corresse Walpole.
In tutta risposta, Edmund rimase in silenzio.
−Non pensi che una persona come te porti un grande onore alla propria Casa? Ci hai mai pensato? – lo incalzò il professore. – Mi dispiace, Edmund. Forse avresti potuto avere una vita migliore. Ti abbiamo cercato a lungo, io, Silente e altri folli come noi. Sapevo che Alhena era fuggita all’estero, lontano dal mondo civilizzato, ed è per questo che ho abbandonato l’Inghilterra, per trovarla prima di Voldemort e convincerla ad affidarti a me, affinché potessi crescerti in un luogo sicuro. Ma tuo padre è arrivato prima. Poche ora prima che giungessi a destinazione, seppi della tua morte e vi credetti. E così, per quattordici anni la nostra più grande speranza svanì completamente.
−Speranza? Che speranza può darvi un bambino qualunque? – domandò Edmund sconvolto.
−È la stessa cosa che disse Harry Potter, quando seppe la verità. Non vedi che tutto torna? Un Grifondoro e un Serpeverde. I due opposti che in qualche modo si alleano. Harry tende verso l’oscurità nello stesso modo in cui tu tendi verso la luce.
−Non sono convinto. Magari il fatto che, nonostante tutto, io sia rimasto immune dal male è stata solo una coincidenza. Come fate a ricollegarmi alla profezia? Non le sembra che la cosa sia gonfiata un po’ troppo?
−Andromeda Black ha fatto in modo che solo sua sorella venisse a sapere del contenuto della profezia. Non ti basta questo? Senza contare che tu e Harry avete molte cose in comune, proprio come le due profezie.
−Quando eravamo in secondo anno, Harry mi disse che lui e Voldemort avrebbero anche potuto essere amici, se avessero avuto la stessa età – osservò improvvisamente Jane con un brivido, ripensando a quando suo fratello aveva avuto a che fare con la versione sedicenne del loro mortale nemico.
−Certo, amico di mio padre sì, ma di me no, eh? – commentò Edmund sarcastico.
−Il punto rimane sempre lo stesso – proseguì Jane. – Non sappiamo nulla di che cosa dicesse la profezia.
−L’unica cosa che sappiamo, è che mio padre mi odia perché io potrei in qualche modo rovesciarlo, giusto? – proseguì Edmund. – Mi chiedo come, però. Lo ha detto lui stesso che non sono altri che un ragazzino spaventato. Ed è vero. Ho paura di tutto ciò che ha a che fare con lui. Senza contare che io non ammazzo nessuno.
−Tutto dipende da te, Edmund – rispose Walpole. – Non conosciamo nulla del contenuto della profezia, è vero, ma in compenso abbiamo te. Esiste una leggenda, di gran lunga anteriore a tutte queste profezie, che racconta che un giorno sarebbe giunto un Erede di Serpeverde del tutto diverso da coloro che l’avevano preceduto, dotato di un potere straordinario e sconosciuto. Negli anni passati, questo mago è stato sempre più spesso associato a Voldemort, ma io sono pienamente convinto che questo potere non sia connesso con le forze del male. Come potrebbe altrimenti essere diverso dai propri avi? Leggenda o no, io in questo momento mi trovo di fronte a un Erede molto diverso dagli altri ed è in lui che voglio riporre le mie speranze. E lo stesso Harry Potter dovrebbe fare altrettanto.
−Va bene, ormai sono sicuro di essere diverso da mio padre – commentò Edmund. – Ma non credo di avere dei poteri straordinari. Insomma, come mago sono abbastanza mediocre e alle volte sono spaventato dalla mia stessa natura. Mia madre mi ha insegnato qualcosa di magia, ma non l’ha mai coltivata a fondo.
−Albus mi ha detto che sei un ottimo studente, nonostante tu abbia iniziato a frequentare Hogwarts a quindici anni – lo corresse il professore.   
−Sono solo veloce a imparare, tutto qui.
−Il fatto che tu non conosca ancora a fondo i tuoi poteri, non significa che non ne abbia.
−Questo è vero. E una volta scoperti che cosa farò? Mi sta forse chiedendo di uccidere mio padre? – gli mancò il fiato per l’orrore. – Anche se mi vuole morto, io non priverei mai un essere umano della vita. Nemmeno uno come lui.
−Nessuno ti chiede di uccidere, Edmund.
−E allora ci spieghi come riusciremo a cavarcela. So perfettamente che una delle due parti dovrà soccombere, in un modo o nell’altro.
A quelle parole, Jane si raggomitolò ancora di più nel divano, fissando le mattonelle del pavimento.
Non sarebbe stato Edmund a uccidere Voldemort.
Quello era compito di Harry.
Lei lo sapeva, lo aveva sempre saputo.
Sarebbe stato mai possibile amare la sorella dell’assassino del proprio padre?
Per un attimo, le era sembrato che le loro strade si fossero unite definitivamente, ma quella nuova incognita ora rischiava di mandare nuovamente tutto all’aria.
Edmund continuava a fissare dritto davanti a sé, le sopracciglia aggrottate, perso nei suoi pensieri.
−Voldemort ha scelto Harry Potter come suo nemico mortale – stava continuando Walpole. – Le loro bacchette sono unite da un potente incantesimo. Persino le loro menti riescono a entrare in contatto. L’esito della battaglia finale può essere deciso solo da loro. Ma il tuo fato è altrettanto connesso con quello del Prescelto. Vedi, non basterà sconfiggere Voldemort. Dopo la battaglia, ci saranno tante altre cicatrici da sanare. Ferite che, se lasciate infettate dalla sete di vendetta, possono dar vita a uno stregone altrettanto malvagio. Tutto quello che puoi fare per ora è guardare dentro di te, alla ricerca di quel misterioso potere che ti rende così diverso dagli altri. Jane, con il suo dono di saper leggere l’anima, sarà la tua guida.
Edmund lanciò una rapida occhiata a Jane, a cui lei rispose con un timido sorriso, poi annuì piano.
Dentro di sé aveva una voglia terribile di fuggire da quell’incubo, ma qualcosa gli imponeva di restare con i piedi per terra e combattere.
In quei giorni di buio e dolore aveva avuto tutto il tempo per riflettere.
Non si sentiva più come all’inizio, quando era stato liberato dal sotterraneo e aveva solo voglia di cancellare tutto quello che era accaduto, a partire dal suo stesso nome.
Sapeva che non sarebbe stato sufficiente e che i fantasmi del passato avrebbero continuato a perseguitarlo.
No, se voleva davvero riprendersi la sua vita, se voleva restare al fianco di Jane, allora doveva conciliare ogni aspetto di sé, anche il più oscuro, il più orrendo, e dargli un senso, qualcosa di completamente inaspettato.
Non aveva potuto scegliere a quale Casa appartenere, ma poteva sempre decidere che cosa fare della sua vita.
Anche se era un Serpeverde.
−Allora sappia che non la deluderò – disse deciso. – Il mio posto è con voi. Con Harry.
Il professor Walpole gli rivolse un largo sorriso compiaciuto.
−Sei davvero un grande mago – disse, non senza tradire una vena di ammirazione nella voce.
 
***
 
Erano quasi le undici quando i due ragazzi si avviarono al piano di sopra, con ancora le parole di Walpole che ronzavano nelle loro teste.
Dal giorno seguente, ci si sarebbe rimessi al lavoro.
Avrebbero dovuto incrementare i loro poteri e conoscere nuovi Incantesimi di Difesa.
Li attendevano lunghe ore di studio in biblioteca, in compagnia di colossali manoscritti pieni di rune e antiche leggende di maghi oscuri e Magia Bianca.
E, soprattutto, avrebbero dovuto scoprire qual era il misterioso potere di Edmund.
Il tutto per aiutare Harry a fare secco suo padre.
Al solo pensiero, Jane voleva solo piangere.
Edmund intuì al volo il suo malumore: quando qualcosa la turbava, la ragazza incurvava sempre le spalle, affondando le mani nelle tasche dei pantaloni, e prendeva a mordicchiarsi il labbro inferiore.
−Jane? – la chiamò dolcemente.
−Sembrava troppo facile, non è vero? – la voce della ragazza tremava in modo innaturale.
−Che cosa succede?
−Non lo hai realizzato? Sono la sorella di chi ucciderà tuo padre.
A quelle parole, Edmund rabbrividì.
Senza pensarci oltre, cinse le spalle della ragazza con un braccio, stringendola forte a sé nell’oscurità del pianerottolo.
−Sai, ho pensato molto a Harry, in questi giorni – disse piano – e mi sono reso conto che anche lui, come me e te, non ha avuto l’opportunità di scegliere. Pensi che mi sia scordato la sua espressione disperata la notte in cui ha saputo di essere il Prescelto? Pensi che non sia rimasto scioccato anch’io quando ci ha detto che sarebbe stato costretto a uccidere per sopravvivere? È stato come se lo avessero affidato a me, quell’incarico. Tuo fratello è un ragazzo con una forza d’animo pari a pochi e ha tutta la mia stima. Io, dal mio canto, non ho potuto scegliere i miei genitori, ma in compenso ho deciso come vivere la mia vita. Siete voi la mia famiglia e io vi difenderò fino alla fine. Siete voi quelli che mi amano e io amo voi con la stessa intensità. Per questo non voglio che vi venga fatto alcun male. E sono disposto ad accettare la mia missione, qualunque essa sia. Voglio davvero essere ricordato come un Serpeverde di gran lunga diverso da tutti gli altri.
Jane sollevò leggermente il capo verso di lui.
Le sue guance erano rigate di lacrime, eppure i suoi grandi occhi verdi continuavano a brillare, carichi di speranza.
−Davvero lo pensi? – sussurrò.
−Ti sembrerà assurdo, – rispose lui – ma è così. 




Angolo Me

Eccoci arrivati al nostro consueto appuntamento del martedì, anche se questa volta un po' in là con l'orario...Spero comunque che siate ancora tutti svegli :)
Come mi ha fatto notare più di qualcuno, non sono riuscita a trattenermi dal tenere Edmund e Jane troppo separati: in fondo, stanno attraversando entrambi un periodo difficile e la sola idea di dividerli avrebbe reso tutto molto più difficile.
Il problema ora sarà affrontare Harry..ma andiamo con ordine!
Come pensate che faranno i nostri eroi a scoprire il contenuto della Seconda Profezia?
Se ci pensate bene, la risposta non è molto difficile.
In ogni caso, posso darvi un piccolo suggerimento: prendete l'ultimo romanzo della saga di "Harry Potter" e rifletteteci sopra.
Poi mi dite ;)
Come sempre, vi ricordo l'indirizzo della mia pagina Facebook, dove in questi giorni sono attese tante anteprime per chi sta aspettando la pubblicazione della mia nuova storia: https://www.facebook.com/LeStorieDiFedra?fref=photo
Ci vediamo martedì prossimo con il nuovo capitolo :)
Grazie come sempre a tutti per le recensioni e l'entusiasmo con cui seguite: siete fantastici! 

F.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: _Fedra_