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Autore: SusanTheGentle    01/10/2014    12 recensioni
Lui fece una mezza risata, ma senza allegria.
«Buffo pensare a me come a una persona normale»
«Ma tu sei una persona normale, Ben»

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Nell'inverno 2013, Claire Riccardi si trasferisce negli Stati Uniti d'America, più precisamente nello Utah, nella città di Ogden, decisa a dare una svolta alla sua vita. E proprio quello stesso inverno, in quella stessa città, Ben Barnes si sta preparando a girare il suo prossimo film. Il destino, o semplicemente il caso, fa sì che i due si conoscano. Ed è in questo scenario che i loro mondi si scontrano. Entrambi con una dolorosa storia sentimentale alle spalle, si trovano, si comprendono. Le loro vite così diverse si intrecciano e, inevitabilmente, l'amicizia lascia spazio a un sentimento più profondo.
Ma possono due persone tanto dissimili vivere una relazione in totale libertà? Possono, se le cicatrici bruciano ancora e hanno tanta paura di amare di nuovo?
La storia può sembrare sempre la stessa: la cameriera e l'attore. Forse, all'inizio può sembrare così, ma questa è una storia di sentimenti, di vita e d'amore. Soprattutto d'amore.
E' la storia di Ben e Claire.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ''A Place For Us''
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6. Chimica
 
E’ quel qualcosa che mi prende quando sto con te…
 
 
«Se non ne vuoi parlare, non c’è alcun problema» disse Claire, distogliendolo dai suoi ragionamenti.
Ben, rimasto in silenzio per lunghi istati, alzò gli occhi su di lei. «Non è esattamente il tipo di argomento su cui volevo puntare stasera. Non volevo annoiarti»
«Non mi sto annoiando» lo rassicurò Claire.
«Sicura? Con tutti questi strani discorsi…»
«Ma no, è che non mi aspettavo che…» lei si strinse nelle spalle, «che le mie ferite facessero ancora così male» concluse a bassa voce.
Anche se non conosceva tutta la sua storia, lui capì che dietro quelle parole si nascondeva una profonda sofferenza.
Era diventata triste. Insolito per Claire.
«E’ passato molto tempo?» non poté fare a meno di chiederle.
Lei fece un cenno affermativo. «Sì. Anche per te?»
Ben emise un mezzo respiro. «Abbastanza»
«Posso girarti la domanda che mi hai fatto poco fa?» chiese la ragazza poggiando il viso a una mano.
«Cosa cerca Ben Barnes nell’amore?»
Lui sorrise, un attimo dopo alzando le mani come in gesto di resa.
«Vuoi la verità? Non lo so più. Forse non so più neanche cosa sia l’amore. E’ un sentimento troppo irrazionale, troppo complicato. Non credo che faccia per me»
«Era così stronza da farti perdere fiducia nell’amore?» cercò di ironizzare Claire.
Lui fece un sorriso sardonico. «Evidentemente sì…»
«Non dovresti arrenderti così, Ben. L’amore è un sentimento troppo bello per lasciarlo andare»
«Non mi sto arrendendo, mi sto solo prendendo una pausa. Non dico che non m’innamorerò mai più, ma adesso no. Per un po’ voglio concentrarmi sul mio lavoro e basta»
Claire si trattenne dal fare altre domande.
Le affermazioni di lui, pronunciate in modo così deciso, la turbarono un poco. Nemmeno lei ne capì il motivo. Forse era quell’inflessione incerta nella sua voce, che tradiva la verità così ben celata sotto quel tono sicuro. Forse perché non era vero che lui voleva lasciar perdere.
Forse, come lei, aveva semplicemente paura di esporsi di nuovo.
«Scusa»
Ben la guardò. «Cosa?»
Claire lo fissò con aria dispiaciuta. «Non volevo innervosirti»
Ben cercò di rilassare i nervi.
Era vero: si era irritato, ma non per colpa sua. Era stato il discorso in sé a innervosirlo. Non avrebbe mai voluto iniziarlo.
«Non voglio impicciarmi dei fatti tuoi» disse Claire. «Non intendevo farti ricordare cose spiacevoli»
In un gesto naturale, lui posò una mano su quella di lei. «Tranquilla. Non fare quegli occhioni»
«Cosa?»
«Mi guardi come se fossi colpevole di qualcosa di terribile»
«Ho paura di averti fatto arrabbiare» mormorò lei, abbassando lo sguardo sulle loro mani.
Quella di Ben era così grande e calda, esattamente come la prima volta che l’aveva stretta.
Il cuore di Claire accelerò i battiti, piano piano, quasi senza che se ne accorgesse.
«Non sono arrabbiato» rispose lui, muovendo appena le dita su quelle di lei.
Una sensazione piacevole per entrambi.
Ma, di nuovo, era troppo.
Lentamente, lui si ritrasse, scivolando sulla sua pelle, per poi posare la mano a pugno chiuso sopra il tavolo, accanto a quella di lei.
Ancora vicine, sì, ma a distanza di sicurezza.
Pochi centimetri più in là, c’era ancora il bigliettino con il numero di telefono della fan.
Tutto era partito da quello.
Ben lo prese e lo accartocciò.
«Ti spiace se cambiamo discorso?»
«No, certo» rispose lei, osservando il suo gesto abbastanza stupita e...compiaciuta. «Nemmeno a me va di rivangare il passato».
Claire afferrò la borsa che aveva appoggiato sulla sedia alla sua destra, estraendo il cellulare per controllare che ore fossero.
«Vuoi che ti accompagno a casa?» domandò Ben, notando il suo gesto.
«No. Lory e Joseph non hanno messo il coprifuoco»
Lui accennò una risatina.
«Tu vuoi già andare via?» domandò lei.
Dimmi di no…
«Dipende da te»
«Anche da te»
«Ma se tu vuoi…»
«No, non voglio» lo interruppe Claire, in fretta.
Lui annuì. «Bene, nemmeno io»
«Allora ti va di andare a fare un giro?»
«Dove?»
«Ti piace pattinare?»
Ben batté le palpebre una volta. «Sì»
«Perfetto! C’è una bella pista qui a Ogden, il weekend rimane aperta fino a mezzanotte. Ci andiamo?»
Lui accettò con piacere, felice che la serata non fosse ancora conclusa.
Se era chiesto cosa Claire gli avrebbe proposto di fare dopo la cena, e pensò che una corsa sui pattini poteva essere il modo giusto di concludere la serata.
 
 
«Sai pattinare bene?» domandò Ben, mentre, seduto accanto a lei a bordo pista, dava un ultimo strattone alle stringhe.
«In realtà no» confessò Claire, tranquillamente. «Però so tenermi in equilibrio. E tu?»
«Un po’, sì»
«Allora mi insegnerai»
«Non sono un pattinatore provetto, tutt’altro»
«Ok, allora sembreremo due pinguini azzoppati»
Ben rise, muovendo i primi passi stentati sul ghiaccio insieme a Claire.
«Te la cavi bene» commentò la ragazza, guardandolo allontanarsi di qualche metro più in là. «Sai pattinare»
«Questo è saper pattinare?»
«Bè, sì»
Ben era bravo. Non bravissimo, ma si muoveva con più sicurezza di lei.
«Mi ha insegnato mio fratello» disse lui, tornandole vicino. «Jack è più bravo di me nello sport. Io non ho pazienza»
«Dì piuttosto che sei pigro» fece lei con aria furba.
«Scema…»
Claire gli mostrò la lingua.
Ben si allontanò di nuovo.
«Non lasciarmi indietro!» esclamò lei, un poco ansiosa.
Lui allungò le mani e Claire le prese d’istinto.
Ben la tirò in avanti.
Vicina.
Per un attimo, lei si sentì come…avvolta. Non era proprio la parola esatta ma…una cosa del genere.
Lui era tanto più alto di lei e provò una leggera soggezione.
Ma non era una brutta sensazione.
«Tutto ok?»
«All’inizio è sempre critica» disse Claire, fissandosi i piedi, non tanto perché non fosse sicura di dove li metteva, ma per non guardare lui. Non in quel preciso istante. «Devo prendere confidenza con la pista, poi ce la faccio da sola»
Ben le aveva solo preso le mani, non era un gesto così eclatante. Non voleva dire niente. La gente si prende per mano tutti i giorni.
Si stava facendo mille problemi solo per quello?
Quanto sono stupida
Ma il calore della sua pelle l’aveva fatta reagire come non avrebbe mai creduto.
Non che la cosa fosse stata diversa se avesse avuto i guanti.
Non era stato tanto il contatto tra pelle e pelle, quanto il contatto in sé.
Poco dopo, provò a lasciarlo andare.
Sì, stava in equilibrio.
E sì, riusciva a muoversi senza difficoltà.
Provarono un giro della pista, lentamente.
«Ti riconosceranno anche qui?» gli chiese, notando che lui si guardava attorno.
«Non lo so. Non stavo pensando a quello, comunque»
«A cosa allora?»
«A che era un sacco di tempo che non passavo una serata così. E mi mancava»
Claire provò un vago senso di soddisfazione nel pensare che era anche un po’ merito suo se sul volto di Ben era apparsa un’espressione di sincera soddisfazione.
Ma aveva un dubbio.
«Di solito non le passi così le serate, vero?» gli chiese. «Non in posti come questo»
«Ecco…no». Ben le lanciò un’occhiata incerta.
«Non preoccuparti, lo immaginavo» disse lei, con una punta di delusione.
Se l’era aspettato, dopotutto. Lui faceva una vita diversa dalla sua.
«Quando abitavo a Londra andavo al cinema con i miei amici, a mangiare un hamburger, e anche a pattinare sul ghiaccio. Cose normali»
«E queste cose non le fai qui in America?».
L’espressione di lui si rabbuiò leggermente. «I miei amici americani hanno altre abitudini»
Lei non parve convinta dalla risposta. «Ad esempio?»
«Ad esempio, conosco qualcuno che noleggerebbe l’intera pista, per un giorno intero, in modo da averla solo per sé»
Claire si astenne dal dire ciò che pensava, gli occhi puntati avanti a lei.
Ben fissò il suo profilo. «La cosa non ti piace molto, vero?»
«Non offenderti ma…non ti sembra un po’ snob come comportamento?»
Lui alzò le spalle. «Un po’. Forse. Ma non tutti quelli che conosco la pensano in questo modo. Ho conosciuto ragazzi che preferiscono andare a passare la giornata sulla spiaggia, o in qualche parco»
«E tu ci vai?»
«Non sempre…»
Claire si fermò mettendosi davanti a lui. «Ben, dimmi la verità: ti aspettavi una serata diversa?»
Ben la guardò: lei era seria, gli occhi scuri dove c’era l’ombra del dubbio.
«Non avresti preferito andare…che so, in un locale più alla moda o…»
«No, Claire. Va benissimo così»
«Sul serio?»
«Sì, sul serio. Mi sta più che bene. Ho cambiato le mie abitudini, mi sono adeguato a un nuovo stile di vita, ma quello che mi piaceva una volta, mi piace ancora»
«E ti piace stare qui?»
Con me?
«Molto»
Lei fece un breve sospiro, sollevata.
«Stai facendo ancora gli occhioni»
Claire sorrise. «Scusa…»
«Perché chiedi sempre scusa?»
Lei sbatté le palpebre. «Lo faccio spesso?»
«Sì, diverse volte. Non hai niente da scusarti. Ti ho chiesto di uscire con me perché volevo passare del tempo in tua compagnia, in un posto diverso da quelli che frequento di solito. Non ti avrei lasciato libera scelta sul luogo, altrimenti, non trovi?»
Lei si morse un labbro e annuì. Probabilmente no, era vero. Se non gli fosse piaciuto, avrebbe insistito per andarsene da qualche altra parte.
Non stava fingendo.
«Dai, facciamo un giro completo della pista» disse Ben, prendendola di nuovo per mano.
Lei si lasciò trascinare mentre prendevano velocità, iniziando a scivolare a un ritmo quasi folle sul ghiaccio, ridendo come ragazzini.
«Frena! Frena! Frena!» gridò Claire, quando sembrò dovessero andare a sbattere contro il parapetto in fondo.
«Gira!» fece Ben di rimando.
«Non credo di saper girare!»
«Attenta, ora ti lascio!»
«Che?! No, Ben, per favore!»
Ma lui non le diede retta le la lasciò sul serio.
Lei non era pronta e fece un bel ruzzolone.
Ben si bloccò di colpo, sbandando, tornado subito indietro.
«Ti sei fatta male?» chiese preoccupato.
Ma Claire scosse il capo, ridendo, porgendogli le mani per l’ennesima volta.
«Tirami su»
Ben la trasse in piedi senza sforzo, mettendole un braccio attorno alla vita.
«Ahia…ho picchiato il sedere…mi fa un male…»
Lui gettò la testa all’indietro e rise come un matto.
Lei fece lo stesso, posandogli le mani sulle spalle.
Sbagliato.
Guadarsi, smettere di ridere invece di continuare a farlo come niente fosse.
Posarle entrambe le mani sulla schiena, come in un abbraccio.
Aggrapparsi a lui leggermente più forte.
Piacevolmente insensato.
Non c’era nessun motivo razionale per provare certe cose.
Non c’era motivo di sentire la pelle d’oca in ogni punto in cui si sfioravano.
L’aveva solo aiutata a rialzarsi, dopotutto.
«Riproviamoci» disse lei a fatica, ritrovando la voce.
«E se cadi di nuovo?»
«Prendimi al volo»
Piano piano, si separarono, riprendendo a pattinare e parlare, come se nulla fosse.
Ma ormai era fatta.
Qualcosa era scattato.
Qualcosa di impercettibile era cambiato.
Le reazioni avute erano il sintomo di qualcosa per cui nessuno dei due era ancora pronto.
Era chimica.
Pura chimica.
Che gli piacesse o no.
Era un insieme di attrazione e tenerezza, un aumentare della frequenza cardiaca, una scarica elettrica nelle vene. Era l’improvvisa sensazione di confusione e certezza, il voler andare oltre e poi tirarsi indietro. Era la consapevolezza di stare in mezzo a decine di persone e vederne solo una.
Non si poteva spiegare, solo provare.
Claire doveva essere onesta con sé stessa: quella situazione la spaventava. Una parte di lei avrebbe voluto rischiare, esporsi, l’altra esitava.
Poteva anche aver avuto solo una storia importante alle spalle, ma non era così inesperta da non accorgersi che lui l’aveva guardata in modo diverso – totalmente diverso – rispetto ai giorni precedenti.
Ma anche lei lo aveva guardato allo stesso modo: aveva fissato Ben negli occhi come non aveva mai aveva avuto il coraggio di fare prima. Si era persa in essi per un momento, adorandoli.
Li aveva sempre adorati.
Ma non c’era nessun motivo di alimentare quella voglia di essere guardata di nuovo così, da quegli splendidi occhi neri.
Sì, Ben le piaceva da impazzire, era palese, e sapeva che lui lo aveva capito. E finché si trattava di quello andava bene, lei non se ne vergognava.
Era altro che non era accettabile. Doveva mettere a tacere le sue le emozioni, continuando a ripetersi che non era possibile che nascesse qualcosa.
Lui non ne aveva alcuna intenzione.
Lei nemmeno, anche se si trattava di Ben.
Sarebbe rimasta delusa, inevitabilmente.
Anche se nulla al mondo poteva essere paragonabile all’umiliazione subita anni prima, non voleva ripetere un’esperienza simile. E far finta di non provare quello che aveva provato, era il modo migliore per non rischiare di perdersi negli stessi errori del passato.
Cercando entrambi di scrollarsi di dosso la strana sensazione di quei pochi sitanti, conclusero la serata tra nuove risate e qualche nuova caduta.
Infine, Ben la riaccompagnò a casa, fermandosi ancora qualche minuto con lei davanti alla porta d’ingresso.
Era mezzanotte passata.
«Ti staranno spettando?» sussurrò Ben nel silenzio della strada.
Claire guardò in su verso la finestra. «No, dormiranno già a quest’ora»
Ben si rigirò le chiavi dell’auto tra le dita. «Ci vediamo domani mattina?»
«Sì»
Rimasero fermi ancora un momento, a guardarsi.
Ben continuava a chiedersi cosa Claire avesse di così speciale per attirarlo tanto fortemente verso di lei.
Dopo aver chiuso la storia con Rachel, la più dura di tutta la sua vita, aveva frequentato diverse ragazze, ma senza riuscire mai a trovare un’intesa come quella che aveva con Claire, questa attrattiva fuori controllo, questo continuo bisogno di starle vicino.
Era dolce, sì. Era anche carina, l’aveva già ripetuto mille volte.
Le piaceva. Già detto anche questo.
Poteva trovare queste caratteristiche in altre decine di ragazze, dopotutto, allora perché con lei era diverso?
Aveva pensato di chiederle di nuovo di rispiegargli quella cosa della chimica ma, d’un tratto, gli sembrò di aver finalmente capito.
Ora sapeva che cos’era la chimica: era avere in mente un tipo di persona e ritrovarsi a stare bene con un’altra, totalmente differente dal modello che avevi in testa.
Era un perché senza motivo o un motivo senza perché.
Avrebbe voluto poterla trovare una situazione divertente, ma non riuscì.
Non ha senso, pensò.
«E’ stata una bella serata, grazie Ben» gli disse lei alla fine.
«E di cosa?» 
«Di avermi fatta stare bene»
«Grazie a te» lui le sorrise. «Buonanotte»
«Notte»
Ben si allontanò e in pochi secondi fu lontano.
Lei rimase ferma a fissare il profilo della sua schiena, poi lo richiamò indietro.
«Ben!»
Lui si voltò e la vide discendere i tre gradini dell’ingresso, camminando rapida verso di lui.
Restò immobile quando Claire si alzò in punta di piedi e gli posò un bacio sulla guancia.
Lui rimase fermo, quasi stordito.
Non se l’era aspettato.
Poi le sorrise.
Lei si morse brevemente un labbro. «Era un sacco che volevo farlo» 

 
 
 
Eccomi a voi, cari lettori!
Scusatemi tanto se non ho postato giovedì scorso, ma o avuto degli inghippi…
Lo so, forse alcuni di voi si aspettavano il bacio in questo capitolo, ma no, è ancora presto ;) però, un bacettino ve l’ho regalato lo stesso, siete contenti?
Ditemi cosa ne pensate!!!
 
Ringraziamenti:
 
Per le seguite:
ChibiRoby, Fra_STSF, Halfblood_Slytherin, HarryPotter11, jess chan, JLullaby, Nadie, nuria elena, Queen_Leslie, Shadowfax, soffsnix, SweetSmile _joy,  _likeacannonball, _LoveNeverDies_
Per le ricordate: Fra_STSF, Halfbood_Slytherin,  Suomalainen
Per le preferite: Fra_STSF, _likeacannonball
Per le recensioni dello scorso capitolo: _Fedra_, Nadie, Shadowfax, _joy
 
Gli aggiornamenti di Two Worlds Collide, insieme a quelli di Night&Day, li trovate sempre qui, alla mia pagina facebook.
Vi mando un grande bacio e vi ringrazio tutti tantissimo!!!
Vostra Susan♥
   
 
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