Anime & Manga > Kuroko no Basket
Ricorda la storia  |      
Autore: Ofeliet    01/10/2014    3 recensioni
Aveva piagnucolato tanto, e con passo traballante era addirittura arrivata al genkan per andare a scuola. Venne ben presto presa da sua madre che, con tanto di rimproveri, l’aveva rimessa a letto nonostante le sue lacrime.
Quel giorno Dai-chan giocava a basket dopo un inverno gelido passato in casa e lei voleva tanto vederlo. E, invece, per colpa di quella stupida febbre si sarebbe persa sia le lezioni sia il resto.
Era frustrante, tanto che grossi lacrimoni ben presto apparvero agli angoli degli occhi.

{ AoMomo | post!canon | fluff }
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daiki Aomine, Satsuki Momoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



ぬくもり
nukumori



Trentotto e mezzo.
Satsuki non può astenersi dallo sbuffare sonoramente, osservando il termometro. Solo lei poteva prendersi la febbre. Non Dai-chan, che se ne andava in giro con le maniche corte – cortissime! – a marzo, né Sakurai-kun che pure lui se ne andava in giro senza sciarpa. Quella febbre è toccata solo a lei.
« Satsuki? » la voce di sua madre attira la sua attenzione, e la ragazza cerca di alzare la testa seppur la grave fatica che le pesa sulle spalle. La mano gentile della donna la rimette sotto le coperte, accarezzandole una guancia.
« Stai tranquilla, Satsuki, ho già chiamato scuola. » le dice, cercando di essere rassicurante. Momoi si tranquillizza un poco, tirando le coperte fino al naso e sbuffando. L’anno scolastico stava finendo, e a quanto pareva a lei toccava spenderlo a letto.
Sua madre le prova nuovamente la febbre, la fa mangiare e dopo la medicina la rimette a letto. Satsuki si sente tanto una bambina nelle mani della donna, ma la lascia fare senza protestare.
Dopo che la madre ha chiuso le tende e uscita augurandole un buon riposo, Satsuki si gira su un lato cercando di prendere sonno.
Si sente sciocca, perché ammalarsi in quel periodo lo era davvero. L’ultima volta che si era ammalata aveva nove anni, all’incirca. Un lieve sorriso non può che incresparle le labbra.
Era un ricordo piuttosto speciale, quello, e ripensandoci Satsuki finisce inevitabilmente a sprofondare nel sonno.

Aveva piagnucolato tanto, e con passo traballante era addirittura arrivata al genkan per andare a scuola. Venne ben presto presa da sua madre che, con tanto di rimproveri, l’aveva rimessa a letto nonostante le sue lacrime.
Quel giorno Dai-chan giocava a basket dopo un inverno gelido passato in casa e lei voleva tanto vederlo. E, invece, per colpa di quella stupida febbre si sarebbe persa sia le lezioni sia il resto.
Era frustrante, tanto che grossi lacrimoni ben presto apparvero agli angoli degli occhi.
Lei non voleva starsene a letto, quel giorno, e invece le toccava. Passò tutta la giornata in un perenne stato di dormiveglia, senza riposo ma nemmeno completamente cosciente.
Almeno finché una persona inaspettata non comparve nella sua stanza.
Alle prime Satsuki sbatté gli occhi, incredula, per poi alzare la testa fin che potette. Non ci credeva. Per un attimo le venne da pensare che stia sognando, oppure che era solo frutto della sua immaginazione.
« M-mia mamma ha detto che sei ammalata. » le disse allora lui, sfatando le sue ipotesi. Satsuki tornò ad appoggiare la testa sul cuscino, annuendo. Con piccoli passi Daiki si avvicinò al letto, inginocchiandosi per essere alla stessa altezza degli occhi dell’amica.
« Però, ho portato un- »
« Dai-chan, cosa ci fai qui? » il tono di lei era inquisitorio, e non ammetteva silenzi. « Dovresti essere al campetto a giocare a basket. » Satsuki era decisamente perplessa, e non lo nascondeva.
Si creò un silenzio imbarazzante, con Daiki che trovava molto interessante il pavimento della stanza.
« Ti ho portato una cosa da mangiare da parte di mia mamma. » disse, stringendo un po’ le labbra. E senza preavviso Satsuki si trova in bocca un cucchiaio. La lingua tasta un sapore dolce, anche se non riesce a definirlo.
« E’ buono. » riuscì a dire, schioccando la lingua contro il palato. Il suo migliore amico sembrò soddisfatto, allungandole un’altra cucchiaiata dopo che l’ha messa seduta. Satsuki si lasciò trattare come una bambola, era completamente nelle mani di Dai-chan.
« Dai-chan, dovresti essere al campetto a giocare a basket… » riuscì a sussurrare, dopo essersi infilata nuovamente sotto le lenzuola.
« Nah, non è divertente se non ci sei tu a rompere. » le disse lui, alzando la coperta e infilandosi nel letto accanto a lei. Satsuki volle protestare, ma in fondo non dispiaceva neanche a lei.
« C’è tutta l’estate, per giocare. »

Quando riapre gli occhi, strofinandoli stancamente, Satsuki crede di trovarsi nuovamente davanti a quella stessa scena. Quello di prima era un sogno nel passato, un ricordo caro. Dai-chan si era preso poi una febbre tosta, per quella dormita. Ma non gliene ha mai fatto una colpa.
E ora, c’era di nuovo Daiki nella sua stanza. Satsuki si sistema meglio il cuscino, lanciandogli un’occhiata di sufficienza.
« Daiki. » inizia, cercando di sembrare intimidatoria. « Se sei qui per fare l’infermiere, per favore, vai via. Ho ancora intenzione di vivere. » questi le sembra davvero offeso.
« Ah, grazie. » sbotta allora lui.
« Dai-chan, avete una partita contro il Seirin tra due giorni. Tu che sei il capitano dovresti essere in palestra ad allenare la squadra. » l’asso del Too si lascia andare a una alzata di spalle.
« Ryo se la caverà benissimo. » le risponde, e Momoi vorrebbe tanto picchiare la testa contro qualcosa di contundente. Le matricole non hanno mai dato retta al tiratore della squadra.
« Dai-chan, perché sei qui? »
« Sei la mia ragazza. » le risponde lui, semplicemente. « Se non fossi venuto, poi mi avresti dato dell’insensibile. »
« E ti avrei privato del sesso. » Aomine sussulta, perché Momoi è sempre stata piuttosto perspicace.
« Pensi sempre così male dell’unico ragazzo che ha avuto il coraggio di mettersi con te? »
« Se è un gran pervertito, sì. »
« Ma senti questa… » dice allora Daiki, alzando le lenzuola e infilandosi sotto le coperte. Satsuki non può che diventare una statua di sale.
« D-dai-chan!! Sono ammalata! Ho la febbre! Cosa succederà se ti ammali anche tu? » prese ad agitarsi. Aomine sbuffa, attirando la sua ragazza più vicino.
« Non mi ammalerò. » Satsuki non è così convinta, ma si lascia stringere in uno di quei pochi momenti di tenerezza a cui Aomine la sottopone. In pubblico, Daiki non la sfiora nemmeno per sbaglio. Molti non sanno nemmeno che stanno insieme – e coloro che hanno voluto provarci con Satsuki, sono ben presto stati spazzati via da parole poco gentili e un’espressione terrificante. Ma a lei va bene così. Dovrà fare da balia a quel bambino per il resto della sua vita, ma non le dispiace poi così tanto. Finché lei avrebbe seguito la luce accecante di Daiki, non ci sarebbe stato nessun problema. Satsuki si accoccola meglio contro il solido corpo del suo ragazzo, passandogli le mani su fianchi.
« E-e-etchium! » nel sentire quello starnuto Satsuki sospira. Sì, probabilmente vincere contro il Seirin sarebbe stato un po’ difficile.





Buonsalve.
Che dire, mi ripresento nuovamente qui. E ci sarò anche domani - questa è una minaccia, signore, sappiatelo.
La AoMomo è una coppia che mi è molto cara. E mi piace trattarla in tutte le salse, perché sono e rimangono comunque adorabili. E' una post!canon in cui questi due stanno insieme - dovrebbe essere ambientata verso febbraio/marzo del secondo anno. Insomma, mi dispiace che su di loro circoli poca roba (ç_ç) ma fortunatamente (fuggite finché siete in tempo) ci penso io a rimediare!!
Spero che vi piaccia!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Ofeliet