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Autore: Sharymore_    01/10/2014    7 recensioni
Dopo l'uscita dell'ultimo film della saga di Hunger games, Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson si sono persi di vista. Sono andati avanti con le loro vite e soprattutto con le loro relazioni. Ma qualcosa sta per cambiare..
Dal testo: "Presa dalla fretta di tornare a casa per preparare il pranzo, Jennifer non fa caso ad un ragazzo che sta venendo verso la sua direzione, probabilmente anche lui distratto da qualcosa. I due si scontrano e Jennifer non fa neanche in tempo ad alzare lo sguardo che subito si rende conto di chi ha appena incontrato. "Josh?!" esclama con aria del tutto incredula. "Jennifer?! Oh mio dio che ci fai qui?"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jennifer venne portata di corsa in ospedale. Era in macchina con sua madre, suo padre e Josh, che nel frattempo continuava a perdere sangue dal naso. La ragazza non faceva che tenersi la pancia e non riusciva a togliersi dalla mente il pensiero di poter perdere il suo bambino. Sentiva delle fitte fortissime, fitte che ogni volta le causavano un gemito di dolore. Mentre la sua mano destra avvolgeva il pancione quasi per proteggerlo, quella sinistra era stretta intorno a quella di mamma Karen, seduta al suo fianco. Gary invece, guidava a tutta velocità, nel tentativo di raggiungere l'ospedale nel minor tempo possibile. Dopo neanche 10 minuti, finalmente parcheggiarono difronte all'ingresso principale e Jennifer venne caricata su una barella in pochi secondi. Josh era al suo fianco, non l'avrebbe abbandonata. Attraversarono un lungo corridoio e poi alcuni infermieri avvertirono i familiari che Jennifer si sarebbe dovuta sottoporre ad una visita d'urgenza per accertarsi sulle relative condizioni del bambino. Non erano consentiti accompagnatori, così a Josh, Karen e Gary, venne chiesto di aspettare fuori nella sala d'attesa. “Josh!” chiamò Jennifer cercando di attirare l'attenzione del ragazzo. “Ehi, ehi, ehi shhh..sono qui!” rispose Josh prendendo la sua mano e stringendola tra i due palmi. “Mi dispiace Josh..” disse Jennifer rivolgendo il suo sguardo al naso del ragazzo, circondato da una fazzoletto che ormai aveva cambiato colore. “Starò bene, non pensare a me.” rispose Josh sorridendo. “Resti qui ad aspettarmi?” chiese Jennifer mentre due infermieri avevano iniziato a muovere la barella. “Sempre.” sussurrò Josh prima di lasciarle andare la mano. Il ragazzo rimase immobile per alcuni istanti, fissando senza mai distogliere lo sguardo Jennifer che si allontanava.
Poi, quando la vide scomparire dietro una porta scorrevole, si mise a sedere vicino ai genitori della ragazza. “Josh, siamo mortificati per il comportamento di Nicholas!” esclamò Gary mettendo una mano sulla spalla del ragazzo. “Oh, ma voi non avete colpa!” rispose Josh cercando di consolare le loro espressioni tristi e preoccupate. “Vuoi chiamare Allison per dirle che sei in ospedale?” domandò Karen, avvicinando il proprio telefono verso Josh. “Si, ma userò il mio, tranquilla.” controbatté il ragazzo con un sorriso. Compose il numero, che ormai aveva imparato a memoria e si mise in attesa. Un paio di squilli e finalmente una voce dall'altra parte rispose. “Pronto?” esclamò Allison con una voce addormentata. “Allison, sono Josh!” rispose il ragazzo. “Josh, ma che ora sono? Che è successo?” domandò la ragazza passando a un tono di voce preoccupato. “Sono in ospedale, Nicholas era ubriaco e mi ha dato un pugno, credo di essermi rotto il naso.” rispose Josh facendo fatica a parlare per via del dolore. “Oh mio dio, prendo un taxi e sono subito da te.” esclamò la ragazza per poi mettere giù, non curandosi della risposta di Josh. Pochi istanti dopo aver riposato il telefono nella tasca della giacca, un'infermiera arrivò per portare Josh al pronto soccorso. “Dite a Jennifer che non appena ho fatto, la raggiungo ok?” disse Josh a Gary e Karen. I due annuirono e il ragazzo si lasciò accompagnare dalla mano fredda dell'infermiera verso l'ascensore.

Jennifer era appena entrata in una stanza bianca e fredda, piena di macchinari e spie che non facevano che accendersi e spegnersi. Le avevano appena fatto un'iniienzione per far sì che si rilassasse e che le si alleviasse il dolore almeno un po'. Non faceva che tremare, era terrorizzata all'idea che fosse successo qualcosa al suo bambino. “Ok Jennifer, ora devi farmi dei respiri profondi, cosi possiamo vedere se va tutto bene con il bambino.” disse l'ostetrica poco prima di procedere con l'ecografia d'urgenza. Jennifer annuì con la testa e cercò di rilassarsi il più possibile. Iniziò ad inspirare ed espirare molto lentamente, mentre sentiva il gel freddo invadere il suo corpo. La dottoressa per i primi due minuti non disse nulla, continuava solo a guardare lo schermo e percorrere la superficie della pancia di Jennifer in più direzioni. Quell'attesa sembrava essere infinita. Finalmente poi, l'ostetrica si decise a parlare e a condividere quello che era il risultato dell'ecografia. “Il tuo bambino sta bene, ti sei presa solo un brutto spavento e il tuo corpo ne ha risentito.” esclamò la dottoressa sorridendo. “Quindi è tutto ok? Non rischio di perderlo?” domandò Jennifer con gli occhi lucidi. “No, non rischi di perderlo, sarà sufficiente stare per qualche giorno a riposo e vedrai che andrà tutto bene!” rispose la donna, per poi passare della carta assorbente a Jennifer. La ragazza iniziò a passarsela sulla superficie dell'addome e intanto sentiva dentro di lei un sollievo indescrivibile. Aveva avuto davvero paura, ma ora stava bene e anche il suo bambino.
Una volta pulita, Jennifer fu caricata su una sedia a rotelle e portata nel luogo dove i suoi genitori erano in attesa. Non appena la videro le corsero incontro e la strinsero forte tra le braccia. “Tutto ok?” chiese Gary passando una mano sulla guancia di sua figlia per farle una carezza. “Si, tutto ok, è stato solo un grande spavento. Il bambino sta bene, la dottoressa ha detto che devo solo riposarmi per qualche giorno.” rispose Jennifer sorridendo. “Oh ma certo tesoro, se vuoi puoi venire a stare da noi..” propose Karen. “Ora vediamo mamma, devo risolvere alcune faccende.” rispose Jennifer per poi guardarsi intorno. “E' andato a farsi medicare, tornerà presto.” esclamò Gary sorridendo, come se sapesse chi stesse cercando Jennifer con lo sguardo. Si spostarono in una piccola saletta e Jennifer venne fatta stendere sul letto.
Pochi istanti dopo, un viso con una gigantesca medicazione bianca sul naso, entrò nella stanza. “Oh sei davvero adorabile!” esclamò Jennifer ridacchiando. Josh avanzò verso il letto e contemporaneamente i genitori di Jennifer si allontanarono sempre di più, per poi uscire dalla porta. “Sei gentile come al solito.” rispose Josh con un tono di voce chiuso a causa della medicazione. “Mi dispiace, ma fai davvero ridere con quel coso sul viso.” rispose Jennifer mettendosi una mano davanti alla bocca per frenare le risate. “Ahhhh, così ridi delle mie sventure!” esclamò Josh per poi iniziare a fare il solletico a Jennifer. La ragazza iniziò a ridere, cercando di liberarsi dalla presa di Josh. Alla fine il ragazzo, dopo quel momento di risate, si mise nel letto accanto a Jennifer e la strinse tra le sua braccia. Jennifer si sentì subito meglio, era come se le braccia di Josh, fossero la cura per tutti i suoi problemi. “Mi hai spaventato a morte..” esclamò Josh, poggiando la sua testa contro quella di Jennifer. “Anche io ho avuto molta paura Josh.” rispose la ragazza, rannicchiandosi ancora di più in quel caldo abbraccio. “Cos'hai intenzione di fare con Nicholas?” domandò il ragazzo. “Non lo so, non so per quale motivo si sia comportato in quel modo. E' sempre stata una brava persona, non posso ripudiarlo, è pur sempre il padre di mio figlio.” rispose Jennifer sospirando. “O figlia!” esclamò Josh ridacchiando. “Hai già pensato al nome?” continuò. “Non ancora..” rispose Jennifer sorridendo e poggiando una mano sul pancione. Quasi involontariamente, Josh mise la sua mano su quella di Jennifer e rimasero in silenzio per circa 5 minuti. Si trovavano in uno di quei momenti in cui le parole non servivano, o almeno per loro era così. C'era silenzio nella stanza ed entrambi riuscivano ad ascoltare il respiro dell'altro, ma non era una cosa imbarazzante, non tra di loro. Fu Josh a interrompere quel silenzio. “Sarebbe bello diventare papà..” esclamò catturando l'attenzione di Jennifer. “Sono sicura che prima o poi succederà!” rispose la ragazza. “Mhh, non ne sono molto convinto..” controbatté Josh.
Jennifer stava per rispondere quando sentì il rumore della porta che si apriva e subito dopo vide Allison comparire sull'entrata. “Josh, amore!” urlò avanzando verso di lui. Il ragazzo lasciò andare Jennifer e subito si alzò in piedi per andarle incontro. “Ehi!” esclamò il ragazzo. Allison si precipitò immediatamente tra le sue braccia. Jennifer non poteva fare altro che restare a guardare mentre sentiva di nuovo quella sensazione di fastidio che percepiva ormai ogni volta che vedeva Josh insieme ad un'altra ragazza. Josh la guardò con la coda dell'occhio e per un attimo i loro sguardi malinconici si incontrarono, poi Jennifer distolse lo sguardo. Allison lasciò la presa. “Stai bene, ti fa male?” chiese preoccupata. “Sto bene, sono solo un po' stanco..” rispose Josh con un mezzo sorriso. “Jennifer come stai?” disse poi Allison rivolgendosi alla ragazza stesa sul letto. “Oh io sto bene, non preoccupatevi, tornate pure in albergo, tanto qui ci sono i miei genitori.” rispose cercando di mascherare il fastidio che stava provando in quel momento con un sorriso. “Sicura?” domandò Josh quasi incredulo. “Sicura..” rispose Jennifer con tono freddo per poi voltare la testa dall'altra parte. Non voleva trattare male Josh, ma proprio non riusciva a nascondere il suo fastidio. Il ragazzo le diede un bacio sulla guancia, assaporando ancora per una volta il sapore della sua pelle e poi se ne andò.

Non appena uscì dalla stanza con Allison al suo fianco, Josh vide avanzare Nicholas nello stretto corridoio. Sembrava piuttosto agitato. “Allison, vai in macchina, ti raggiungo subito.” esclamò Josh indirizzando la ragazza verso l'ascensore. Allison annuì senza chiedere spiegazioni. “Josh, cazzo mi dispiace, non so cosa mi sia preso!” iniziò a dire Nicholas una volta arrivato a pochi centimetri dal ragazzo. “Nessuno lo sa cosa ti sia preso!” rispose Josh freddamente. Era arrabbiato con Nicholas e non per il naso, ma perchè aveva messo in pericolo la vita di Jennifer e quella del bambino. “Mi dispiace, non so come rimediare.” controbatté Nicholas agitando le mani e scuotendo la testa. “Senti, non me ne frega niente del naso. Quello che mi fa incazzare è che per le tue stupide ipotesi, Jennifer e suo, anzi vostro figlio, hanno rischiato di morire. Hai la fortuna di avere al tuo fianco una persona meravigliosa come Jennifer ma la verità è che non te la meriti affatto. Se solo ti azzardi a fare un'altra di queste tue bravate, giuro che te ne pentirai.” disse Josh con tono autoritario per poi andarsene, lasciando Nicholas immobile e senza parole. Lo guardò per un ultima volta e poi le porte dell'ascensore si chiusero.
Dopo una ventina di minuti di macchina Josh e Allison arrivarono in albergo. La ragazza lo aiutò a camminare e non appena raggiunsero la loro camera Josh si stese sul letto esausto. Mai avrebbe pensato di ritornare dalla cerimonia con un naso rotto. Eppure era così, tutto questo era successo. Dopo essersi cambiata anche Allison si mise a letto accanto a Josh e iniziò ad accarezzargli la pelle nuda delle spalle. Il ragazzo avrebbe voluto dire qualcosa, ma le parole quella sera, facevano davvero fatica ad uscire. Ripensava al suo momento in ospedale con Jennifer e a quando aveva detto di come avrebbe voluto diventare papà. Lo aveva sempre sognato. Si era da sempre sentito tagliato per quel ruolo. La sua storia con Allison era seria? Avrebbero mai potuto avere dei figli insieme? Sarebbe mai riuscito a creare quella famiglia che tanto desiderava? Queste e tante altre domande accompagnarono Josh nel sonno.
Dopo un paio d'ore, il ragazzo sentì il telefono vibrare e ancora insonnolito, prese l'iphone tra le mani cercando di non svegliare Allison. Ci mise qualche istante per mettere a fuoco e quando ci riuscì, si accorse che era Jennifer.
“Sei sveglio?” aveva scritto la ragazza.
Josh guardò l'orologio: erano le 3:30 del mattino. Sospirò e poi iniziò a picchiettare il display con la punta delle dita.
“Ora si, grazie Shrader!” scrisse Josh, per poi mettersi in attesa di risposta.
Era curioso di sapere quale fosse il motivo dell'insonnia di Jennifer. Il telefono vibrò pochi minuti dopo.
“Mi dispiace, avevo bisogno di un tuo consiglio. Nicholas è venuto a trovarmi e si è scusato e mi ha chiesto di perdonarlo. Vuole che torni a casa con lui. Josh, che cosa devo fare?” rispose Jennifer.
Josh istintivamente iniziò a scrivere la sua risposta, senza pensarci troppo. Dopo aver terminato di scrivere però, si soffermò per un istante a rileggere. 'Molla tutto e vieni via con me..' le aveva scritto. Questa è la risposta che avrebbe voluto darle. Questa era la risposta che le avrebbe dato se non ci fossero stati tutti quei problemi, se fossero vissuti in un universo parallelo in cui stare insieme non era così impossibile. Ma loro non vivevano in quel mondo, i problemi c'erano eccome. Josh cancellò quelle parole e le sostituì con ciò che un bravo amico, non accecato dall'amore, avrebbe risposto.
“Torna a casa con lui, è un bravo ragazzo, sono sicuro che andrà tutto bene.” Subito dopo pochi istanti Jennifer rispose a sua volta.
“Sei la mia roccia, grazie. Ci vediamo domani!” Si concluse così la loro breve conversazione.
Josh spense il telefono e tornò a dormire, stanco di sentirsi sempre costretto a fare la cosa giusta.

Il mattino seguente Jennifer tornò a casa insieme a Nicholas. Alla fine, anche sotto consiglio di Josh, aveva deciso di perdonarlo. Suo marito sembrava davvero dispiaciuto delle sue azioni e stava facendo di tutto per farsi perdonare e per non far mancare niente, né a Jennifer, né al bambino. Dopo essersi accertato che sua moglie stesse bene e che non avesse bisogno di nulla, Nicholas uscì di casa. Quel giorno aveva un appuntamento di lavoro importante e nonostante non volesse andarci per stare con Jennifer, quest'ultima lo aveva pregato di non rinunciare. Rimasta sola in casa, Jennifer prese il telefono e compose il numero di Josh. “Ehi, Shrader!” rispose una voce dall'altra parte del telefono. “Josh, ciao! Volevo chiederti se ti andava di passare da me più tardi.” chiese Jennifer entusiasta all'idea di passare del tempo insieme prima della sua partenza. “Oh Jen, mi dispiace, ma Allison mi ha chiesto di stare insieme oggi. Ha organizzato tutto e non posso dirle di no. Mi dispiace.” rispose Josh. L'entusiasmo di Jennifer svanì in un secondo. “Ok, non fa niente. Allora ci sentiamo più tardi magari?” domandò la ragazza avvilita. “Si certo, a più tardi!” esclamò Josh per poi mettere giù. Non appena mise giù, Jennifer si sentì una vera stupida. Che cosa si aspettava? Josh era qui con la sua nuova ragazza ed era ovvio che volesse passare del tempo insieme a lei. Amareggiata si mise sul divano a guardare vecchi film e a mangiare un pezzo di pizza.

“Josh, sei pronto?” urlò Allison dall'altra parte della stanza. Josh er in bagno e si stava lavando i denti. La sua ragazza le aveva organizzato un pranzo con i fiocchi e Josh non riusciva a capire quale fosse il motivo di tanto entusiasmo. “Si, eccomi arrivo!” rispose Josh con ancora un po' di dentifricio sulle labbra. Si diede una sciacquata e poi finalmente lui ed Allison si recarono nel luogo misterioso che la ragazza si era tanto preoccupata di prenotare.
Una volta arrivati Josh ne rimase piacevolmente sorpreso. Era un localino semplice e intimo. Uno di quei posti che nessuno conosce, ma alla fine è proprio questo ciò che li rende così affascinanti. Il pranzo proseguì in tutta tranquillità anche se Josh notava negli occhi di Allison qualcosa di strano e più volte le aveva chiesto se gli dovesse dire qualcosa. Allison ogni volta aveva rimandato l'argomento, dicendo che ne avrebbero parlato a pranzo concluso. Ovviamente Josh era diventato davvero curioso e non poteva fare a meno di desiderare che quel pranzo finisse il più presto possibile.
Dopo circa due ore, finalmente i due ragazzi pagarono il conto e uscirono dal locale. Vicino al ristorante, c'era un piccolo parco, con alberi verde acceso e fiori profumati. “Vieni a sederti su quella panchina con me?” chiese Allison mentre con la mano destra strattonava Josh verso la sua direzione. Il ragazzo non rispose ma assecondò quel movimento sorridendo. “Si può sapere che c'è?” chiese Josh ridacchiando. Il viso di Allison era così raggiante. Era felice come non l'aveva mai vista. I due si misero a sedere sulla panchina e Allison si rannicchiò contro il petto di Josh. “Devo dirti una cosa Josh..” esclamò Allison con un filo di voce. “Cosa?” rispose Josh alzando con la mano destra il viso di Allison così che potesse guardarla negli occhi.
Si vedeva benissimo che la ragazza non riusciva più a trattenersi. “Volevo aspettare per esserne sicura, ma sai che queste cose una se le sente. Josh, ho un ritardo di 8 giorni. Io sono sempre stata molto regolare quindi..credo ci siano buone probabilità che io sia incinta.” disse Allison tutto d'un fiato e con gli occhi che le brillavano. Josh rimase immobile, quasi come se non avesse sentito la notizia. “Josh, non è fantastico?” domandò Allison preoccupata per la faccia che il ragazzo aveva fatto nel momento esatto in cui glielo aveva detto. “S-s-si..” rispose Josh balbettando. Allison abbracciò il ragazzo, mentre continuava a ripetergli quanto fosse felice. Josh, al contrario, si sentiva allo stesso modo. Era confuso, spaventato. Ricambiò quell'abbraccio, ma non perchè lo volesse davvero. Continuava a fissare il vuoto, chiedendosi cosa avrebbe fatto se Allison fosse stava davvero incinta. 

 

Heeeeeello :) So che molti di voi non ci crederanno, ma ho aggiornato a quasi una settimana di distanza! Mi sono impegnata questa mattina pr scrivere il capitolo e spero ne sia uscito qualcosa di decente! Ho deciso di pubblicarlo oggi perchè poi domani inizio l'università e quindi non so quanto tempo avrò per mettermi a scrivere. Ma non preoccupatevi, di certo non lascerò las toria inconclusa :) Ah e giusto per ricordarvelo..OGGI MANCANO 50 GIORNI A MOCKINGJAY. Sperando che il capitolo sia stato di vostro gradimento vi saluto, tanti baci,
Sara :)

 

  
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