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Autore: TheMasterSimo    01/10/2014    1 recensioni
Ecco ragazzi l'undicesimo capitolo.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Grover Underwood, Rachel Elizabeth Dare
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Percy and Annabeth: The story'
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Con le frasi riportate seguentemente, non intendo esprimere qualsiasi forma di disappunto riguardo all'omosessualità, gli omosessuali sono persone che stimo e rispetto, e non è mia intenzione criricarli.


​Mi risvegliai in una sottospecie di prigione, successivamente scoprii che erano passati due giorni dalla sere in cui arrivammo a Londra. Ero incatenato al muro da una catena, legato dal braccio destro.
Vidi una guardia druida in tunica venire verso di me e pensai a cosa fare per liberarmi. Decisi allora di fare ciò che veniva meglio in situazioni del genere: improvvisare.
-Hei tu, capra. Ecco il cibo- Disse mentre apriva la cella. Mi venne in mente di provocarlo, in modo tale da farlo avvicinare e prendergli il pugnale che aveva legato alla vita.
-Carino il vestito, dove l’hai comprata? Da Gayland?- Commentai io.
-Piccolo insolente, come osi? Vedremo cosa ne pensa Muh’Nah Hal- Immaginai che Muh’Nah Hal fosse il capo, colui che ci aveva aggrediti due sere prima.
Quindi mi prese per la felpa verde, oramai quasi totalmente logora e sporca, emi trascinò via.
-Aspetta- Lo fermai io.
-Cosa c’è adesso?- Mi rispose il druido, con voce cupa.
Allora gli sfilai il pugnale dalla cintura e dissi:
-Credo ti sia caduto questo- Dandogli successivamente un fendente nel volto, che sfiorò l’occhio destro, e lo accecò parzialmente.
-Come hai osato. Oh’Nhail Hambal Opechir- Cominciò lui, ma prima che riuscisse a concludere l’incantesimo gli tirai un altro fendente, ma non un leggero fendente nel volto. Il pugnale gli si piantò prima sulla lingua per finire successivamente nella gola. Quando lo sfilai, il cadavere cadde a terra, mescolando il sangue all’acqua umida che cadeva dal soffitto, e che oramai aveva formato una piccola pozzanghera.
-Anapáf̱sou en eirí̱ni̱- Sillabai io. In greco, riposa in pace.
Mi affrettai e corsi verso la sala principale. Una volta raggiunta sentii il loro capo, Oh’Nha qualcosa, parlare con Annabeth e Rachel:
-Finalmente, il momento è giunto le vostre due anime-
-Cerchi qualcosa?- Udii da dietro di me.
Girandomi, notai un ragazzo che mi puntava un coltello alla schiena. Avrà avuto sui quindici anni ai tempi.
 
   
 
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