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Autore: Janta    01/10/2014    1 recensioni
Dal testo:
"Ma non pensi che il voler ricostruire il vostro mondo sia soltanto un desiderio egoistico?"
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Sono ricomparsa prima del previsto, eh xD
Questa è la mia prima storia a capitoli, spero che vi invogli a leggerla xD
A parte il prologo, è completamente ambientata in un nuovo mondo, dato che Jack e Glen sono entrambi riusciti nel loro intento di distruggere il mondo e la volontà di Abyss. Beh, non vi dico nient'altro altrimenti finisco per fare spoiler ^^"
[I personaggi sono i soliti, ma metto OOC per sicurezza, sperando però di non andare troppo fuori dai caratteri originali xD] [ElliotxAda, accenni lievi a JackxLacie, AlyssxJack con OneSided di Alyss, accenni lievi (ma tanto tanto lievi) a Elleo con OneSided di Leo]
Sia chiaro che è la prima volta che accenno lo shonen-ai, quindi non so se riuscirò a renderlo bene e.e
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ada Vessalius, Elliot Nightray, Gilbert Nightray, Leo Baskerville, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Ada riaprì gli occhi, si accorse di non vedere molto. La stanza era immersa nel buio più completo, a parte una sottile luce che filtrava da sotto la porta. Evidentemente era notte fonda. Aveva dormito più del dovuto, e per questo era furiosa con se stessa. Allungò la mano nel buio e mosse il braccio alla rinfusa, finchè non si imbattè nel legno duro del comodino accanto a lei. Trovò la pila su quel mobiletto che aveva notato già nel pomeriggio, e la accese. Era sempre l'unica in quella stanza, quindi poteva permettersi il lusso di accendere le luci e fare rumore senza preoccuparsi di svegliare nessuno. Puntò la pila verso il comodino, e osservò cosa si trovava al di sopra di quell'oggetto deprimente, come del resto lo era tutta la stanza. Il pulsante per chiamare i dottori in caso di bisogno, un bicchiere con dell'acqua, una medicina e una borsa. Stando attenta a non farsi male al fianco Ada si allungò e afferrò curiosa l'ultimo oggetto che aveva visto. Riconosceva quella cartella, l'aveva vista a casa di Elliot, ed effettivamente era nel suo stile. Insomma, era la sua borsa. Si domandò però cosa ci facesse lì e, incuriositasi, la aprì senza pensarci troppo.
Frugò per qualche secondo, finchè non ebbe tirato fuori tutti gli oggetti contenuti dentro. Per primo, trovò il suo cellulare, poi un foglio di carta tutto scritto, un ciondolo, che riconobbe solo più tardi come quello che le aveva dato suo zio quando lei era ancora piccola, e infine qualche altra cianfrusaglia.
Afferrò il cellulare e lo trovò pieno di messaggi, che però si decise ad ignorare. Avrebbe risposto a tutti il giorno seguente. Poi, spiegò il foglio e riconobbe subito la scrittura del suo ragazzo. La lesse, trepidante.

“Ehy Ada! Oggi sono passato a vederti ma stavi dormendo. Hai deciso proprio di farmi preoccupare questa volta, eh? Sono incavolato nero, sento che se beccassi il tizio che ti ha sparato lo strozzerei. Comunque, prima che mi sfoghi su di te, cambiamo argomento. Appena tuo zio mi ha avvisato di ciò che ti era successo sono passato da casa tua e sono andato a prendere questi pochi oggetti, che sapevo che ti sarebbero serviti, in qualche modo, in questi giorni. Tuo zio mi ha detto di portarti anche il ciondolo, per cui... Eccolo qui. Ti ho scritto questo biglietto perchè i messaggi sapevo che non li avresti letti, come al solito. Domani ritorno a trovarti, e spero di trovarti sveglia, questa volta!”

Ada rise sommessamente dopo averla letta tutta, e si sorprese a come fosse quel ragazzo in grado di capirla e prevedere le sue azioni. Era così palese il fatto che leggeva i messaggi solo quando non aveva proprio nulla da fare? Rimise tutto in borsa, poi si decise a prendere la medicina che stava lì probabilmente già da qualche ora, e si ridistese. Com'era prevedibile, non si addormentò per molto tempo, e continuò a rigirarsi sotto le coperte dimenticandosi sempre di non appoggiare il fianco che le faceva male, quindi rischiò più volte di risvegliare mezzo ospedale con una delle sue imprecazioni. Quando stavano arrivando già le prime luci dell'alba al di fuori della finestra, finalmente riuscì ad addormentarsi di un sonno profondo e senza sogni.

Gilbert uscì dall'ospedale stanco, ma contento di ciò che era successo quel giorno. Prese il cellulare e compose il numero di suo fratello sulla cornetta. Dopo alcuni squilli la voce pacata del fratello gli giunse dall'altro capo del telefono. “Si, cosa c'è, fratello?”
“Ecco, volevo solo dirti che abbiamo ritrovato Ada e suo zio, quindi da adesso in poi dovremo fare attenzione, e soprattutto dovremo velocizzare la ricerca. E'la nostra ultima occasione, quindi non possiamo fallire... Dobbiamo assolutamente ritrovare tutti, o saremo costretti a rimanere qui per sempre, ricordatelo.”
“Si, lo so già... Hai notizie di qualcun altro oltre loro due?”
“Ancora no, ma spero che Ada ci dia qualche informazione in più. Ah, tra l'altro, lei sembra non ricordare assolutamente nulla, quindi sarà ancora più difficile portarla dalla nostra parte.”
“Già, ma era ovvio che lei si fosse dimenticata tutto. Ha fatto un riavvolgimento in più rispetto a noi, e la prossima volta che il giro ricomincerà ci toccherà la stessa sorte.”
“Già, ma non ci voleva... Tra l'altro, ora lei è convinta che sia io ad averle sparato...”
“Ma è così infatti. E ti sei pure fatto scoprire, mi meraviglio di te.” Gli rispose Vincent, palesemente ironico.
“Ah ah ah, che spiritoso che sei. Si, mi sono fatto scoprire, e dire che stavo solo cercando di salvarla da quel bandito che c'era dietro di lei! Meno male che la polizia non mi ha trovato...”
“Si, e di questo devi ringraziarmi.”
Sibilando, Gilbert gli disse un sommesso “Grazie.” Poi chiuse frettolosamente la comunicazione. Era veramente abbattuto per essersi fatto scoprire, avrebbe dovuto essere più cauto con quella pistola. Ma ora non c'era più tempo per pensarci. Da quel momento, sarebbe iniziata una rincorsa contro il tempo.

 

Passarono i giorni, molto tranquillamente, e finalmente giunse il momento in cui Ada potè essere dimessa. Ciò che però la preoccupò, fu quando ricevette la notizia che, siccome nessuno poteva venirla a prendere, l'avrebbe dovuta accompagnare il dottore stesso, visto che lei era troppo debole per camminare. Cosa però che le sembrò parecchio strana, dato che i dottori non facevano mai questo servizio ai propri pazienti. Suo malgrado, fu costretta ad accettare quel passaggio, pur di non restare in quel posto che l'aveva annoiata mortalmente, in quei giorni. Salirono sull'auto di lui, e rimasero un paio di minuti di silenzio. Poi, il dottore sbottò con un: “Ti starai certamente domandando perchè ti ho accompagnata io... Vero?”
Ada, un po'stupita da quell'improvvisa domanda, rispose: “Ehm, ecco... In effetti, si.”
“Allora, avevo bisogno di parlarti; volevo semplicemente dirti che avevi ragione, sono stato io a spararti.” Ada lo guardò e, mentre realizzava ciò che aveva detto, notò che era ancora una volta arrossito. Poi, spaventata, cercò di saltare fuori dalla macchina. Sfortunatamente, si era dimenticata di avere indossato la cintura e quindi, quando se la tolse, Gilbert la teneva già saldamente per un braccio. Poco dopo la mollò, ma intanto le fitte al fianco si erano ripresentate per quello scatto improvviso. Era piegata in due dal dolore, ma aveva altro a cui pensare, in quel momento. E se le avesse fatto ancora del male? Eppure, in quei giorni le era sembrato una brava persona, con la strana tendenza ad imbarazzarsi per tutto, cosa che portava a pensare che provasse una forte timidezza. In ogni caso, in quello stato lei non avrebbe più potuto difendersi.
“No, non avresti dovuto muoverti così... Adesso ti farà male per un bel po', il fianco. Però per favore, ascoltami, non avevo ancora finito di parlare. Le cose non stanno come pensi, davvero. E non interrompermi, se ti è possibile, perchè devo raccontarti molti fatti che ti sconvolgeranno più di quanto sei stupita ora... Per favore, al termine del mio racconto, non pensare che io sia matto. So che potrà sembrarlo, ma ti assicuro che tutto ciò che sto per dire è veramente accaduto.”
Ada sussurrò, quasi privata della voce a causa del dolore: “Va bene...”. Non riuscì a dire altro, e quindi il fantomatico dottore iniziò a raccontare.
“Prima di tutto, chiariamo il malinteso sullo sparo. Sono stato io a spararti, però l'ho fatto perchè ti stavano per pugnalare. Solo che ho una pessima mira, e ho colpito te. Scusa, veramente, non so come farmi perdonare... Solo che ti stavo cercando, e ti spiegherò anche il perchè, e appena ho visto che ti stavano per fare del male, ho reagito. E puoi credermi, perchè se ti avessi voluto sparare non ti avrei portata all'ospedale e non ti avrei curato.”
La bionda constatò che aveva ragione. Se avesse voluto ucciderla non l'avrebbe poi aiutata...
Gilbert, poco dopo, fermò la sua macchina, e fece scendere Ada. Erano arrivati ad un locale, e il moro si affrettò a dirle che, siccome sarebbe stato un racconto lungo, aveva deciso di portarla da qualche parte. Ada non ribattè e, fissando i suoi occhi smeraldo in quelli dorati, decise infine di fidarsi del dottore. Non sapeva bene il motivo, ma aveva capito che lui non le avrebbe fatto del male. E, a dirla tutta, la storia la incuriosiva parecchio.
Quindi, entrarono nel locale, e Gilbert iniziò il suo lungo racconto.

 

La stanza di Janta:
Allora, ecco qui il nuovo capitolo. Innanzitutto, come avrete notato, è un capitolo "cuscinetto", diciamo, perchè non succede nulla di particolare xD in teoria avrei dovuto mettere un'altra parte meno noiosa insieme a questo capitolo, ma poi diventava troppo lungo, quindi passerà al prossimo capitolo. Diciamo che questa parte mi è servita solo per fare uscire Ada dall'ospedale e farle conoscere meglio Gilbert u.u
Vorrei fare una precisazione sulla coppietta in questione, ovvero la ElliAda. Ecco, io non li shippo u.u ebbene si, quindi non ci saranno molti momenti romantici in questa fanfic, almeno credo xD però ogni tanto qualcosa di romantico (soprattutto da parte di Ada ewe) ci sarà :3
Bene, vi ringrazio se siete arrivati a leggere fino qui, e beh, spero leggerete anche il prossimo capitolo, che sarà moooolto più interessante u.u

   
 
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