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Autore: siralle97    01/10/2014    2 recensioni
Post-Mockingjay.
Dal testo:
"Ora come ora non ho niente. Non ho nulla se non ho lui,se non ho Peeta al mio fianco."
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Katniss ritornata al distretto 12,senza Peeta. Riuscirà ad andare avanti e ricominciare a vivere?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Gli ultimi due giorni li ho passati rinchiusa in casa,senza mai uscire all'esterno delle porte di casa mia,non che ne avessi il disperato bisogno.
Dopo la sera in cui Peeta è rimasto fino a che non sono caduta nelle braccia di Morfeo,lui è passato ogni giorno e si è preso cura di me: la mattina veniva a svegliarmi tirando su di colpo le serrande della finestra della mia camera esclamando "Buongiorno dormigliona,ti senti meglio?"; Dopodichè scendeva a preparmi la colazione mentre io mi chiudevo in bagno per farmi una doccia.
Per pranzo tornava a casa sua e io rimanevo da sola fino a quando non veniva Sae per preparami la roba da mangiare;
Il pomeriggio lo passavo in gran parte sul divano,spesso a bere una tazza di thé con dei biscotti preparati da Peeta,oppure a fre due chiacchiere con Lui che,puntualmente dopo pranzo,si presentava a casa mia rimandendoci fino a notte inoltrata.
Principalmente,durante le nostre chiacchierate,gli raccontavo memorie delle nostre vite. Da ciò che ho capito,i dottori di Capitol City hanno rimosso dalla sua mente solamente i ricordi legati a me e agli Hunger Games,lasciandogli quelli della sua famiglia,degli amici e della sua vita precedente a me,alla sua rovina.
Sebbene Peeta continua a dirmi che non devo sentirmi in colpa per tutto quello che è successo a lui e a tutti gli abitanti di Panem,questa sensazione è ancora viva dentro di me.
Oggi mi sento molto meglio,perciò ho deciso di alzarmi presto e di andare io a casa di Peeta per andare a svegliarlo.
Prima di uscire di casa lascio un biglietto sul tavolino per Sae con scritto :
                                 
                                                  Sono andata a prendere aria fresca nei boschi,torno per pranzo. Tranquilla.

Sò quanto sia lei che Peeta si preoccupino per me,ma in questo momento ho bisogno davvero di uscire di casa,sennò potrei diventare matta.
Esco chiudendo a chiave la porta e mi dirigo a passo svelto verso casa di Peeta.
Comincio a bussare con impazienza aspettando che Peeta apra la porta e mi accolga con quel magnifico sorriso che illumina la giornata,ma dall'altra parte della porta non arriva nessuno.
Provo a vedere se ha lasciato la chiave di riserva da qualche parte del potico, ma nè in un vado,nè tra i fiori piantati e nè sotto lo servino c'è qualche traccia di quella chiave.
All'improvviso mi viene in mente un'idea completamente assurda,ma meccanicamente prendo la chiave di casa mia dai pantaloni e la infilo nella serratura; Magicamente la porta si apre ed è in questo momento che per la prima volta ammiro l'intelligenza di Capitol City.
Entro silenziosamente e avanzo con calma sembrando quasi un ladro: Al piano terra non c'è nessuno,così mi incammino verso il piano superiore.
Casa di Peeta è identica a casa mia e come penso anche quella di Haymitch e quindi so di precio la disposizione delle camere perciò con sicurezza arrivo davanti alla camera da letto.
Apro con timore la porta aspettandomi il peggio,che abbia avuto qualche episodio e che si stia sfogando contro qualcosa,ma invece no; Lo trovo lìì,disteso sul letto a torso nudo con il lenzuolo che lo copre solamente dalla vita in giù,tiene una mano sulla sua pancia e una stesa sul letto.
E' sereno,lo vedo dai suoi lineamenti rilassati.
Decido di sdraiarmi accanto a lui e bearmi di questo piccolo contatto che tanto aspettavo da troppo tempo. Mi stendo con cautela per paura di svegliarlo e mi posiziono con il suo braccio sotto al mio collo. Tutto questo provoca in lui un leggero movimento con cui incosciamente con il braccio libero mi abbraccia la vita.
Sento calore nelle mie guance e credo che,se mi guardassi allo specchio,noterei un leggero rosore sul viso.
Mi mancava. Mi mancava da morire il calore del suo corpo sul mio,il sentire il suo respiro che mi scompiglia i capelli,il farmi cullare dal suo respiro mischiato con il mio.
Dopo una decina di minuti passati a rimanere con gli occhi chiusi e di rilassarmi il più possibile,provo a fargli una carezza con lo scopo di svegliarlo dolcemente; Appoggio la mano sulla sua guancia e con il pollice comincio ad accarezzarlo delicatamente.
Dopo il mio tocco,lo sento inspirare aria più rumorosamente ed aprire gli occhi; All'inizio da un'occhiata veloce per poi richiuderli subito,ma resosi conto del fatto che io ero di fronte a lui,sgrana gli occhi sorpreso.
"Buongiorno dormiglione!"- dico sorridendogli.
"Buongiorno Kat"-dice con la voce ancora impastata dal sonno,stropicciandosi gli occhi.
"Cosa ci fai qui?"-chiede subito dopo.
"Beh oggi mi sento meglio e sono uscita di casa per farti una sorpresa"
"Aaah..devo dire che è stato davvero un bel risveglio"-dice sorridendomi. In poco tempo si accorge della posizione in cui siamo e d'istinto toglie il suo braccio da sopra il mio corpo.
"No Peeta..perché?!"
"Non..ti dava fastidio? Cioè.."
"No Peeta..lo hai sempre fatto"
Lo vedo pensarci un po su,ma poi annuisce sereno e si accoccola vicino a me nella stessa posizione di prima.
Silenzio. Un silenzio imbarazzante si abbatte sulla stanza.
"Allora..cosa vuoi fare oggi?"-chiedo girando la testa verso di lui.
"Mmmh,pensavo che te oggi potessi cominciare a raccontare qualcosa su noi due."-cerca una riposta con gli occhi e io non faccio altro che annuire.
Farà male,e non nascondo di avere un po paura della sua reazione,ma gliel'ho promesso e devo e voglio farlo tornare da me.
Peeta prende una ciocca dei miei capelli e comincia a giocarci rigirandosela tra le dita.
Sorrido.
"Come mai sorridi?"
"Lo facevi sempre,sai? Ogni volta che eravamo sdraiati su un letto,sia nel treno che in una camera,te prendevi la mia treccia e la scioglievi cominciando a giocare con le ciocche dei miei capelli. Sorrido perché..perché mi mancava e rivedertelo fare è davvero confortante".
Ho parlato così velocemente e tranquillamete che non mi sono concentrata sulla sua possibile reazione quindi mi giro di scatto  verso di lui allarmata.
Se ne sta qui,con uno sguardo pensieroso per alcuni secondi per poi guardarmi negli occhi,sorridendomi e annuendo.
"Grazie Kati"-risponde ed io sorrido,perché accresce in me la voglia di aiutarlo e di far in modo di renderlo felice.
Peeta non smette di guardarmi,dritto negli occhi,in quegli occhi in cui ogni volta mi perdo. Siamo uno di fronte all'altro e ad un tratto appoggia una mano sulla mia guancia.
"Vorrei poter fermare il tempo e vivere così per sempre".
Lo dice tutto di un fiato,non staccando gli occhi dai miei.
Sento gli occhi riempirsi di lacrime,ma con tutta la mia forza cerco di non farla uscire,ma Peeta sembra accorgersene e si avvicina al mio viso lentamente.
Tante,tante volte ci siamo trovati così vicini e ogni volta alla fine lui aveva sempre unito le nostre labbra annullando la distanza; Mi manca quella sensazione,sentire  quella completezza,complicità e unicità che faceva nascere in me un fuoco,la voglia di lui.
Desidero da morire sentire quelle emozioni,ma so che è troppo presto e lo accetto.
Io aspetterò,Peeta.
Si limita a darmi un bacio sulla guancia,posando le sue labbra morbide sulla mia pelle per pochi secondi.
Appena riesco a scorgere i suoi occhi,man mano che si allontana,abbasso lo sguardo,consapevole di avere le guancie piene di colore.
"Che dici andiamo a fare colazione?"-chiedo.
"Ma si certo. Cosa ti preparo?"-chiede con un sorriso enorme stampato sul viso.
"Focaccine al formaggio,sono le mie preferite."-dico,facendogli l'occhiolino.
Lui ride,una risata cristallina.
"Bene,allora ne terrò conto."
Scendiamo in cucina e mi siedo sulla sedia sel suo tavolino; Lo osservo preparare la colazione e vedo con che amore e passione cucina.
Gli è sempre piaciuto,fin da quando era piccolino era solito aiutare il padre al forno,decorava delle torte in un modo meraviglioso,di cui Prim se ne innamorava.
Di colpo si gira e mi fissa e siucramente devo avere una faccia colpevole vista la sua risata così sonora.
"Ti va di rimanere a pranzo? Così possiamo stare tutto il giorno insieme,se ne hai voglia"-chiede con una nota di speranza nella sua voce.
"Se tu te la senti sì,certamente."-sorrido rassicurante.
"Ti prometto che al primo campanello d'allarme,se dovesse succedere qualcosa,ti chiederò di andartene."
Annuisco "Va bene allora,cosa mi prepari di buono?"
"Beh,prima direi di andare ad avvertire Sae"
"Oh si,hai ragione" Come faccio??"
"Non so Kat..probabilmente è in casa in questo momento"
Panico.
"Oh...io non..non sono solita uscire ed andare al Distretto"- dico abbassando lo sguardo e chiudendo gli occhi.
Lo sento avvicinarsi,si abbassa alla mia altezza e mi prende le mani.
"Insieme?"
Una parola. Un enorme significato.
Non so come ha potuto ricordarlo o è stato un gesto così spontaneo per lui,ma tutto questo fa si che il mio cuore si riempie di così tanta serenità da poter quasi scoppiare.
E' la certezza che lui ci sarà sempre,in un modo o nell'altro.
"Insieme,Peeta."
Mi abbraccia il ragazzo del pane. Tra le sue braccia il mio rifugio.
"Andiamo dai,sennò faremo tardi"
Annuisco e ci dirigiamo verso la porta; Peeta la chiude a chiave e in un attimo,vengo immersa da un enorme quantità di paura.
"Peeta io non.."-mi fermo di colpo e sento la sua mano stretta nella mia.
"Ehi guardami". Alzo lo sguardo ed incontro i suoi occhi.
La mia ancora.
"Ci sono io con te,Kat..Sempre ed affronteremo ogni cosa".
Annuisco di nuovo,quasi impercettibilmente ed a passi lenti cominciamo ad avanzare.
Con poco tempo siamo fuori al Villaggio dei Vincitori e mi volto dietro a me.
"Wow". Non sono mai riuscita a fare tutti questi metri,ma Peeta,in un attimo ci è riuscito.
"Sono fiero di te."- la sua voce mi rideta dai miei pensieri interiori e mi volto verso di lui.
"Grazie,Peeta..Grazie davvero"-e gli sorrido riconoscente.
Dopo pchi minuti arriviamo davanti a casa di Sae.
"Dovrebbe essere questa Kat"- esclama lui. Abbiamo girato diversi negozi e chiesto informazioni riguardo a dove vivesse Sae e,seguendole,siamo arrivati a questa piccola casa.
Busso alla porta e con grade sollievo ci apre Sae.
"Katniss!!-esclama visibilmente sorpre. " Che piacere vederti"-continua,
"Ciao Sae!!" -esclama Peeta.
"Oh ciao ragazzo,come mai questa visita? Stavo giusto venendo da te"-dice spostando lo sguardo da me a Peeta.
"Sono passata proprio per questo,volevo dirti che oggi rimangio a mangiare da Peeta.
Sae rimane a bocca aperta e lo vedo dai suoi occhi che è preoccupata.
"Signora Sae le prometto che appena ci sarà qualche cosa che non va,se mai ci sia,la chiamerò"- afferma Peeta.
"Vabene dai,qualsiasi cosa io sono qui."
Dopo averla salutata,ci dirigiamo verso casa.
Ci fermiamo davanti alla porta,Peeta sta prendendo le chiavi di casa dalla tasca dei pantaloni.
"Sei sicuro Peeta?"- lo fermo io prendendogli un braccio.
Con la mano destra mi scorsa ua ciocca di capelli andata a coprirmi il viso.
"Dobbiamo farlo,Kat..Ne ho bisogno".
Vedo nei suoi occhi una sincera preoccupazione. Io lo prendo per mano e gli sorrido.
"Vieni,abbiamo un pranzo da preparare."


ANGOLO AUTRICE (LEGGIMI CHE E' IMPORTANTE)
Salve a tutti!! Vi stareste chiedendo se sono ancora viva e la risposta è si. E' da luglio che non scrivo e credetemi,mi sento davvero uno schifo per non averlo fatto.
La causa è stata maggiormente una: mancanza di idee. E ci ho messo due mesi per scrivere questo capitolo e devo dire che sono veramente soddisfatta di questo.
Spero che ci siate ancora qui con me,lasciatemi un commento per sapere cosa ne pensate.
Un bacione enorme.
Con amore,
Siraalle97
  
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