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Autore: RomeoEGiulietta    01/10/2014    0 recensioni
Becca é una ragazza studiosa, tranquilla e un po' timida.
Non ha mai amato i campi estivi o organizzazioni di questo tipo ma, presa dalla voglia di soddisfare le aspettative dei suoi genitori, decide di partecipare ad uno di questi.
E quest'avventura le cambierà la vita.
********
''Hey piccola ti va di fare una scommessa?''mi chiese di punto in bianco posando il panino sul tovagliolo.
''che scommessa?''lo apostrofai masticando piano piano
''Scommetto che prima della fine del mese michiederai di restare con te''ghigno
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1
Non sono mai stata una grande fun dei campi estivi o dei campeggi fatti in posti sperduti.
Ho sempre preferito rimanere a casa a guardare la tv da brava nullafacente quele sono. 
Eppure, quando quel giorno l'amica  di mia madre mi proprose di andare a questo campo estivo città, mi ritrovai ad accettare con entusiasmo.
Rosa, l'amica di mia madre, inizio' il discorso parlando di quanto sua figlia si divertisse a queato campo e di quanti premi avesse vinto.
Una vera noia.
Persi la concentrazioni tre secondi dopo che inizio il solito monologo '' mia figlia è''.
Odiavo quella ragazza. Non per invidia ma per il modo in cui si comportava quando era con me. Sia lei che la madre, quando c'ero anche io, iniziavano a diventare spocchiose e snervanti, sempre a parlare di se. Mentre, se erano con altre persone, erano adorabili e socevoli.
Non capivo se eravamo noi a fare quell'effetto o se avessero una doppia personalità come il dottor Jekil e mr Haide.
Comunque inizio a parlare di questo campo e riusci' a ritrovare la mia attenzione solo quando pronuncio' le parole ''crediti scolastici''.
Non sono una di quelle secchione che pensano solo alla scuola o ai voti, sono piu' quel tipo di ragazza che per attirare l'attenzione dei genitori cerca di essere perfetta in tutto.
E, per finire il mio quinto anno alla perfezione, avevo bisogno di crediti.
Quindi accettai.
Mia madre capi' subito il motivo del mio coinvolgimento e, fiera di me, pago' la retta e mi aiuto' anche a fare i bagagli.
''Non sarà troppo un mese fuori casa'' mi chiese Clara, la mia migliore amica mentre facevo le valigie ''Insomma un mese! Non ti vedrò' per un mese intero!''
''Mi servono i crediti Clara'' risposi senza guardarla e infilando l'ennesima maglia nella valigia ''Mi servono per l'anno che stiamo per iniziare.''
''Oh andiamo, sono tutte balle!'' ribattè gettandosi sul letto accanto alla valigia. ''Tu non hai bisogno di crediti! Hai tutti otto e nove in tutte le materie, in condotta hai eccellente, neanche una nota e per i professori potevi fare la maturità già due anni fa. Hai il 100 assicurato Becca, ammettilo.''
''Primo non ho tutti otto e nove, perchè matematica mi ha messo sette alla fine dell'anno; la condotta c'è l'hanno tutti eccellente, tranne Riccardo che non fa altro che fumare in classe e spaccare banchi; e ho anche io due note. I crediti mi servono per precauzione Clara.''
''Le note che hai sono quelle assegnate a tutta la classe quando ogni tanto parliamo a voce piu' alta tra una lezione e l'altra. E sai meglio di me che quelle di classe non le contano. Tu hai solo paura di deludere i tuoi.''
''E ti sembra poco?'' esclamo fermandomi per un secondo ''I miei vogliono che sia come mio fratello che studia ad Oxford, ed io non voglio deluderli.''
''Ma tu sei tu, Becca! Non è detto che, se i tuoi vogliono che tu ti lanci da un ponte tu devi farlo!''
''Non mi chiederebbero mai una cosa del genere!'' la interruppi scioccata
''Era un  esempio!'' sospiro' sconfortata ''Ma vabbè è inutile. ormai non si può' tornare indietro, giusto?''
''Giusto'' 
Lanciai un'ultima occhiata alla mia migliore amica prima di chiudere la valigia. 
Clara era la mia migliore amica, e riusciva a capirmi su tutto, tranne sull'argomento ''genitori''. Neanche lei era figlia unica, aveva una sorella piu' piccola ma, essendo la maggiore non sapeva cosa si provava a dover essere all'altezza del primogenito.
Ma nonostante questo io le volevo un modo di bene. 
Eravamo amiche dalla prima elementare e non ci eravamo mai lasciate. Io sapevo tutto di lei e lei sapeva tutto di me. Eravamo piu' sorelle che amiche. 
Per questo non riuscii a non abbracciarla quando vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime mentre scendevo le scale di casa.
''Prometto che ti chiamerò' tre volte al giorno'' mormorai mentre la sentivo stringermi più' forte.
''Quattro o giuro che non ti parlo più''' rispose sull'orlo delle lacrime. 
''Ok, quattro. Promesso.''
Restammo abbracciate per una buona mezz'ora finché non sentimmo il clacson di mio padre che mi chiedeva di sbrigarmi.
Le diedi l'ultimo saluto poi caricai le valigie e saltai sul sedile posteriore dell'auto. 
Appena partiti mia madre inizio subito con la predica sul come dovevo comportarmi e su quante volte dovevo chiamarla.
Quando ebbe finito fu il turno di mio padre, che mi lascio' spiazzata.
''Noi siamo fieri di te, tesoro'' disse guardandomi attraverso lo specchietto retrovisore ''Lo sai vero? Qualsiasi cosa tu faccia o dica non c'è niente che potrebbe renderci meno orgogliosi di te''
''Grazie papà'' risposi commossa ''e si, lo so. Vi voglio bene''
''Anche noi te ne vogliamo cara'' sorrise mia madre allungandosi per darmi un bacio sulla fronte ''Un bene infinito.''
Arrivati alla stazione salutai anche i miei genitori e, si lo ammetto, versai anche qualche lacrima. Lo stavo facendo per la scuola, lo so , ma sarebbe stata dura stare un mese intero senza di loro. 
Ebbi appena il tempo di voltarmi quando un ragazzo mi travolse letteralmente facendomi cadere di sedere.
''Scusami'' disse una voce sopra di me ''Non ti avevo vista, altrimenti mi sarei fermato''
Aprii gli occhi e ne incontrai immediatamente un'altro paio color terra bruciata. Erano meravigliosi, proprio come il volto a cui appartenevano. 
Ciglia lunghissime, pelle chiara, labbra carnose, un filo di barba scura e dei meravigliosi capelli castano scuro, quasi nero. 
''Ciao bellissima'' sorrise il ragazzo ''Piacere di esserti caduto addosso.''
Stavo per rispondere che il piacere era tutto mio, quando mi resi conto di essere stesa sul pavimento di una stazione, con uno sconosciuto addosso e una decina di persone che ci fissavano curiose. 
''potresti spostarti?'' gridai drizzando la schiena di scatto e spostandolo di lato. ''Non credo sia stato proprio un piacere per me.''
''Hai ragione, scusa'' rispose alzandosi in piedi e pulendosi il pantalone. ''Ti sono finito addosso e non è stato un piacere per te. Comunque piacere, io sono Stefano'' aggiunse porgendomi la mano ''È anche un modo per aiutare ad alzarti la mano, tanto per chiarire''
''Rebecca'' risposi sorridendo e afferrando la sua mano. 
Con un piccolo scatto del braccio il ragazzo mi isso' all'impiedi ma non doso' bene la forza e andai a sbattere contro il suo petto.
''Scusa'' dissi ritrovandomi di nuovo a pochi centimetri da lui ''Oggi non è proprio una buona giornata per noi, eh?''
''Tranquilla'' sorrise lui guardandomi incantato.
''Ehm.. io dovre trovare la mia guida.. e non so dove sia..quindi..'' balbettai staccandomi da lui e alzando le valigie che erano cadute.
''Si anche io..'' inizio lui ''Aspetta, hai detto guida?'' mi chiese aggrottando la fronte
''Si, perchè?''chiesi confusa 
''Anche tu devi andare al campo estivo in Calabria? Ti prego dimmi di si e sarò il ragazzo più felice di questo mondo'' disse abbozzando una risata.
''Beh si, ci devo andare anche io. ''
''Oh che bello!'' esultrò abbracciandomi di slancio ''Almeno non dovro' cercati tra le liste di tutti i miei amici su Facebook per poter riparlare con te''
''Come scusa?'' chiesi confusa
''Nulla nulla'' aggiunse lui velocemente ''Comunque io so dov'è la guida, ci stavo giusto andando prima di finirti addosso''
''Oh, bene. Allora puoi farmi strada tu'' dissi sorridendogli 
''Sicuro, piccola''rispose lui ricambiando il sorriso.
''Solo una cosa'' aggiunsi bloccandomi sul posto ''Non chiamarmi piccola. Non ci conosciamo così bene.''
''Ok, allora come devo chiamarti? '' mi chiese sempre sorridendo
''I miei amici mi chiamano Becca, quindi si, Becca.'' risposi 
''Ok, allora dimmi, Becca, quanti anni hai?'' chiese ancora
''Ne ho 17, compiuti da poco, e tu Stefano?''
''Chiamami Stef, comunque 19 da compiere tra qualche mese'' rispose incamminandosi e facendomi cenno di seguirlo ''Come hai scoperto questo campo?''
''Beh me ne ha parlato un'amica di mia madre. Mi ha detto che la figlia qui si diverte parecchio e che ci assegnano anche dei crediti per la scuola''
''Si, la quantità dipende dall'impegno che ci metti nell'aiutare gli animatori. Ma come si chiama la ragazza che viene qui? Sai sono qui da un po' magari la conosco.''
''Si chiama Laura Corsani, la conosci?'' 
''Oh si, ora capisco perchè si diverte'' rise squitendo la testa
''In che senso scusa?'' chiesi confusa 
''Tranquilla, capirai arrivati al campo. Ah, guarda, quella è la guida'' aggiunse indicando una donna bionda che guidava un gruppo di ragazzi ognuno con almeno due valigie a testa.
''Per chi non è mai venuto prima ad ora in questo campo vi avverto già che ci sarà parecchio lavoro da fare ma anche tanto divertimento e tanti giochi, fidatevi di quello che vi dico. Per chi già ci è venuto.. beh non anticipate nulla ai nuovi se no niente crediti'' diceva intanto la guida mentre ci avvicinavamo ''Ora faremo l'appello e..''
''Signora Serao, le ho portato una nuova recluta'' urlò Stefano interrompendo la guida che si girò contrariata.
All'inizio, vedendo Stefano fece un mezzo sorriso ma poi, elaborando le sue parole e vedendomi, sorrise davvero.
''Oh, che bello! Lei deve essere la signorina Rebecca Grande'' sorrise entusiasta 
''Si, esatto, sono io'' risposi arrossendo.
''Conosci già il nostro Stefano? Siete amici?'' mi chiese guardando ora me ora lui.
''Per mia sfortuna no'' rispose lui anticipandomi ''Ma ci siamo scontrati poco fa  e ho scoperto che doveva venire qui quindi, da gentiluomo quale sono, l'ho accompagnata''
''Ma che gentile'' rispose sorridendo la signora Serao poi con un gesti ci invitò ad unirci al gruppo. 
L'appello iniziò subito e, dopo aver atteso qualche ritardatario, la signora Serao ci scortò sul treno.
Stefano venne quasi subito assalito da alcuni compagni e compagne che lo portarono con loro perciò, quando salimmo, mi sedetti da sola aspettando che qualche ragazza si facesse avanti.
Non ero mai stata molto coraggiosa nel fare amicizia, ero sempre stata un tipo solitario e, per mia fortuna, anche quella volta fu un'altra ragazza a farsi avanti. 
Aveva una criniera di riccioli rossi che le incorniciava il viso, gli occhi erano color ghiaccio e il corpo era esile ma formoso al punto giusto.
Insomma era molto bella.
''Piacere'' mi disse sedendosi accanto a me ''Io sono Rosy, che è diminutivo di Rosalba, ma non usare mia il mio nome per intero, tu sei?''
''Io sono Rebecca, ma tutti mi chiamano Becca''
''Beh piacere. Sei nuova vero? Perchè a me è il secondo anno e l'anno scorso non ti ho mai visto, quindi credo tu sia nuova. Ho ragione?'' 
''Si sono nuova. È il mio primo anno, e sono anche parecchio nervosa.'' risposi abbozzando un sorriso
''Oh, non devi, quello che ha detto la guida è vero. Qui ci si diverte tantissimo ma, ahimè, si lavora anche. Ma alla fine il lavoro è in compagnia quindi è sempre divertente, non ti accorgi che è lavoro, fidati. Comuque come hai scoperto questo campo? Su internet?''
''Oh no , è stata un'amica di mia madre a consigliamelo. Anche sua figlia vine qui e ne ha parlato a mia madre che mi ha dato il permesso di venire''
''Io invece l'ho scoperto due anni fa su internet, solo che un anno mi prenotai troppo in ritardo e ormai i ragazzi erano partiti. Ma poi l'anno scorso mi sono prenotata addirittura in anticipo, ci credi? Ero la prima! E comunque sono riuscita a venire ed è stato fantastico.. ''
''Oh, Mitraglietta- Rosy è tornata anche quest'anno'' commentò una voce familiare alle nostre spalle ''E c'è anche.. Becca''
Mi voltai e trovai Laura poggiata con i gomiti sul nostro sediolino.
Era sempre la stessa. Capelli biondi platino piastrati, lunghi sino al fondoschiena; occhi verde smeraldo che con uno sguardo riuscivano a farti sentire una formica, corpo sinuoso e formoso, tranne per i fianchi, un po' piu' rotondi del dovuto, e labbra colorate di rosso fuoco. 
Laura aveva sempre amato indossare vestitini o pantaloncini corti che mettessero in mostra le sue gambe e il suo sedere. E ne indossava un paio anche questa volta, cosi' corti da coprire a stento il sedere.
''Oh, ciao Laura'' la salutai sorridendo ''Ci sei anche tu''
''Ovvio'' rispose in tono acido, ma poi riacquistò quello falso e disse: ''Beh seono contenta che ci siate entrambe così quest'anno sarà.. ancora piu' divertente. Ora ho da fare, ci si vede!''
Fece un cenno di saluto con la mano poi si allontanò sculettando verso i sediolini dov'erano radunati un sacco di ragazzi, tra cui Stefano.
''Oh mio Dio, è Laura Corsani quella che ti ha consigliato questo posto?'' mi chiese Rosy voltandosi di scatto verso di me ''Cioè tu la conosci? Eppure non sembri come lei''
''In che senso non sembro come lei? E comunque si, è la figlia di un'amica di mia madre''
''Non sembri come lei perchè lei è.. beh una stronza! L'anno scorso mi ha soprannominata Mitraglietta-Rosy solo perchè parlo velocemente. Oh, ma a te da fastidio? Perchè se ti do fastidio smetto.''
''Oh, no non mi dai fastidio!'' risposi sinceramente ''Anzi mi ricordi molto la mia migliore amica Clara, anche lei parla molto veloce come te.''
''Beh si vede che a entrambe non piace il silenzio !'' disse e scoppiammo entrambe a ridere. ''Chi altro conosci oltre Laura e me in questo campo?''
''Ho conosciuto un ragazzo di nome Stefano mentre venivo. Cioè in relatà mi ha travolto mentre cercavo il treno.''
''Stefano chi? C'è ne sono due.'' mi chiese curiosa
''Il cognome non lo conosco ma, guarda sta nel gruppo dov'è seduta Laura'' le dissi facendo un cenno in quella direzione.
''Stefano il moro? Beh quello si che è un bel ragazzo. Ma solo fisicamente, caratterialmente è uno stronzo. Usa le ragazze solo per '' i suoi bisogni'', capiscimi bene''
''Che intendi per '' i suoi bisogni''?'' chiesi ingenuamente
''Per fare sesso, Becca!'' mi sussurro' coprendosi poi la bocca con una mano 
A quelle parole sentii il cuore appesantirsi.
Cosa avevo pensato? Di aver trovato il ragazzo d'oro che si innamorava di me al primo sguardo? Ero proprio un idiota.
''Lo sanno tutti al campo.'' Continuo' Rosy parlando normalemente ''L'unica con cui si rifiuta di andare è Laura. Infatti a lei brucia questa cosa''
''Perchè si rifiuta?'' chiesi sentendo anche un nodo alla gola
''Credo perchè ormai Laura lo ha fatto con tutti al campo. Per lei basta che respirano. Cosi' può' divertirsi.''
''Ora capisco'' commentai
''Capisco cosa?'' chiese confusa 
''Beh Laura quando eravamo piccole era la mia migliore amica ma poi, verso la 3 media è iniziata a cambiare, a stento mi salutava, si credeva sempre superiore.. beh era cambiata''
''Si sarà resa conto di che effetto fa ai ragazzi. Il che li rende ancora più' stupidi. Sbavare dietro ad una solo perchè è bionda e magra senza rendersi contro di quanto stronza e senza cervello sia''
Per tutto il resto del viaggio Io e Rosy continuammo a parlare ininterrottamente di cose varie, dalle nostre vite sino a che musica metteva l'autista del treno. 
Arrivati a Reggio Calabria scendemmo dal treno e la guida ci portò direttamente sul pullman che ci avrebbe portati al campo. Insieme a Rosy conobbi altre tre ragazze: Rita, Giulia e Kekka, diminutivo di Francesca.
Rita era alta, con i capelli color nocciola, simile ai miei, e gli occhi tra il verde e il dorato; Giulia invece aveva i capelli tagliati molto corti e tinti di azzurro. Potevano sembrare strani ma invece, con la sua carnagione e i suoi occhi color mare in tempesta, era davvero bellissima; Francesca invece aveva i capelli ricci biondi e gli occhi nocciola. Tutte e quattro, compresa Rosy, si erano conosciute l'anno prima e da allora erano diventate un gruppo. 
''Quest'anno tu farai parte del nostro gruppo, Becca. '' mi disse Kekka sul pullman
''Se ti va, ovviamente'' aggiunse Giulia fulminandola con lo sguardo 
''Non la puoi costringere!'' aggiunse poi rivolta a Kekka ''Se vuole conoscere altre persone mica le puoi ordinare di stare con noi''
''Vabbè però mi sembrava che stesse bene con noi, perciò l'ho detto'' si giustificò ''Ti trovi bene?''
''Ma non puoi chiederglielo!'' la ribbeccò di nuovo Giulia ''Così si sente in imbarazzo e si sente costretta a dire di si! Ora la farai scappare, ci scommetti?''
''Non voglio scappare'' dissi senza riuscire a trattenere le risate ''Anzi. E si sarei davvero felice di restare con voi per tutto il mese''
''Hai visto!''esultò Kekka schiaffeggiando il braccio di Giulia ''Ha detto di si! Avevo ragione!''
Scoppiammo tutte a ridere e mi resi conto che quel mese sarebbe stato davvero fantastico.
 
 
 
****Angolo Autrice*****
Salve a tutti!
Ecco una nuova storia inventata da me!
Come al solito spero che vi piaccia e spero vivamente in un commento da parte vostra :D
Vi piace Becca?
E Stefano? Sembra proprio uno stronzo..
Come continuerà?
Metterò presto il prossimo capitolo ma perdonatemi se farò qualche giorno di ritardo qualche volta ma la scuola mi impegna tantissimo.
Un bacio e alla prossima :*
RomeoEGiulietta
  
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