Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto;
questa storia
è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Itachi
fugge … terrorizzato,
impaurito, angosciato.
Il
suo nee-san, o colui che
aveva considerato tale, è morto.
Lui
l’ha ucciso.
Sotto
le stelle.
Sotto
il mantello della luna.
E
la luna l’ha visto.
Itachi
scappa.
È
terrorizzato da lei.
Da
lei e dalla sponda
Del
pacifico Naka
FLSHBACK
Il sole si stava lentamente
appassendo, tingendo di
rosso la superficie increspata del fiume.
E il fiume Naka attraversava
tranquillo Konoha,
trascinandosi dietro le sue acque dolci e tranquille.
Due ragazzi erano seduti in una
sponda che il fiume
carezzava dolcemente, prima di deviare a Est.
Entrambi giovani, di
bell’aspetto. Entrambi portavano
la coda. Quella di uno era lunga e fluente, quella dell’altro
un po’ più corta.
Si capiva subito che non era la
prima volta che
andavano in quel luogo.
Il ragazzo chiamato Itachi aveva lo
sguardo spento,
che correva a incrociare quello del cugino ogni volta che lui apriva
bocca,
intanto giocherellava distrattamente con i fili d’erba secca.
Un airone si alzò in
volo. Dovevano essere lì da
molto, perché si accorsero con un certo stupore che era
sopraggiunto il
tramonto.
- Andiamo, Itachi …- lo
invitò gentilmente il cugino.
- E dove … a quella
stupida riunione?- Il tono di
Itachi era arrogante e insolente.
- Sì. Ho la sensazione
che il clan stia perdendo
importanza per te, Itachi. Spero davvero di sbagliarmi.- Shisui
rimproverò il
cugino, ma nella sua voce aleggiava sempre un ché di
scherzoso. Si capiva che
erano cresciuti assieme. E chissà quante voltesi erano
rotolati assieme nel
fango, da piccoli, chissà quante volte avevano inseguito un
cane, avevano riso
insieme, e chissà quanti allenamenti faticati assieme.
- Perdonami, Shisui-san.- itachi,
però, non si mosse.
Anche Shisui, paziente, si
risedette.
Si avvicinò al cugino e
gli poggiò una mano sulla
spalla.
- Che ti prende, Itachi
…? Stai bene?-
Itachi sapeva di non avere scelta
… gli ordini erano
ordini. Ma come poteva …? Come avrebbe solo potuto pensare
una cosa del genere…?
Doveva farlo … doveva.
- Perdonami per quello che sto per
farti, Shisui-san.-
Il ragazzo spalancò gli
occhi, prima di venire steso
da un pugno.
Cercò di strisciare via,
ma le forti braccia di Itachi
lo afferrarono e lo trascinarono verso il fiume.
Il fiume Naka … il
cosiddetto “Pacifico Naka”. E la
sua pace si sarebbe interrotta per sempre, quella sera.
Gli sguardi neri si trafissero. Non
c’era paura nello sguardo
di Shisui, solo una totale rassegnazione.
Scorse Itachi … le sue
lacrime che, copiose, danzavano
sul suo volto, creando giochi di luce col tramonto.
Shisui il Fulmineo non fece nulla
per difendersi.
Nulla, perché infondo se qualcuno lo avesse dovuto comunque
uccidere, era
contento che questo qualcuno fosse Itachi.
Venne spinto sott’acqua.
La tristezza lo colse mentre
intravedeva velocemente ciò che per lui era stato il sole,
l’aria, il mondo.
La prima cosa che
percepì fu freddo. Nonostante non
volesse morire, non vedeva l’ora che accadesse.
Inconsciamente cominciò
a dimenarsi. Fuori, Itachi
teneva la mano premuta nei capelli di seta del cugino, in attesa che si
spegnesse.
La vista era bianca per Shisui . I
suoi polmoni si
stringevano, sembravano gridare dal bisogno d’ari cha avevano.
Non udiva nulla. Solo i battiti del
suo cuori,
scanditi con la precisione di un orologio. Quei battiti che si stavano
per
spegnere … così giovane.
Ben presto il suo ossigeno si
esaurì. “Ci siamo” pensò
distrattamente Shisui. Smise di dimenarsi.
Si concentrò sulla
sensazione di pace che lo
attanagliava. I bianco si tinse lentamente di nero. Il suo nero eterno.
Itachi si ritrovò a
combattere contro i suoi stessi
pensieri.
Mentre il suo cervello gli ordinava
“finiscilo,
annegalo … potere, Itachi, potere!” il suo cuore
gli urlava quasi più forte: “Salvalo
… tiralo su adesso … non è troppo
tardi!”
Combattuto, incerto come sempre. Ma
non c’era più
bisogno di prendere una decisione.
Shisui aveva smesso di muoversi.
Allora la sua stretta si
allentò.
Itachi spinse il corpo in mezzo al
fiume. Il fiume
glielo sottrasse, avvolgendolo nel suo abbraccio.
Itachi alzò gli occhi al
cielo. Si era tinto di nero.
- Addio, nee-san …-
La notte calò su un
corpo accasciato in una sponda …giovane,
spaventato … in una sagoma che vagava remota su un fiume.
Sul pacifico Naka …
FINE FLASHABACK
Itachi
si muove agile tra gli
alberi.
La
notte lo squadra,
vendicativa.
Il
suo nee-san non c’è più.
È
solo, completamente solo
nella foresta.
Trema,
ma non di freddo.
Tredici
anni, ed è gia un
assassino.
Non
ripensa al potere che ha
ottenuto, non vuole pensarci.
Vuole
solo scappare.
Scappare
da lui …
E
dal riflesso della luna sul
pacifico, assassino Naka …
Ciao!!!
Che dire? Dedicata a Shisui Uchiha!
Shisui … sei nei nostri
cuori.
Recensite, per favore.
Sasori_Danna