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Autore: Kisshou    08/10/2008    2 recensioni
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Rinoa81, assistente amministratrice.

Il ragazzo chiamato Itachi aveva lo sguardo spento, che correva a incrociare quello del cugino ogni volta che lui apriva bocca, intanto giocherellava distrattamente con i fili d’erba secca.
Un airone si alzò in volo. Dovevano essere lì da molto, perché si accorsero con un certo stupore che era sopraggiunto il tramonto.
- Andiamo, Itachi …- lo invitò gentilmente il cugino.
- E dove … a quella stupida riunione?- Il tono di Itachi era arrogante e insolente.
Dedicata a Shisui Uchiha.
Genere: Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Shisui Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 

 

 

 

Itachi fugge … terrorizzato, impaurito, angosciato.

Il suo nee-san, o colui che aveva considerato tale, è morto.

Lui l’ha  ucciso.

Sotto le stelle.

Sotto il mantello della luna.

E la luna l’ha visto.

Itachi scappa.

È terrorizzato da lei.

Da lei e dalla sponda

Del pacifico Naka

 

FLSHBACK

 

Il sole si stava lentamente appassendo, tingendo di rosso la superficie increspata del fiume.

E il fiume Naka attraversava tranquillo Konoha, trascinandosi dietro le sue acque dolci e tranquille.

Due ragazzi erano seduti in una sponda che il fiume carezzava dolcemente, prima di deviare a Est.

Entrambi giovani, di bell’aspetto. Entrambi portavano la coda. Quella di uno era lunga e fluente, quella dell’altro un po’ più corta.

Si capiva subito che non era la prima volta che andavano in quel luogo.

Il ragazzo chiamato Itachi aveva lo sguardo spento, che correva a incrociare quello del cugino ogni volta che lui apriva bocca, intanto giocherellava distrattamente con i fili d’erba secca.

Un airone si alzò in volo. Dovevano essere lì da molto, perché si accorsero con un certo stupore che era sopraggiunto il tramonto.

- Andiamo, Itachi …- lo invitò gentilmente il cugino.

- E dove … a quella stupida riunione?- Il tono di Itachi era arrogante e insolente.

- Sì. Ho la sensazione che il clan stia perdendo importanza per te, Itachi. Spero davvero di sbagliarmi.- Shisui rimproverò il cugino, ma nella sua voce aleggiava sempre un ché di scherzoso. Si capiva che erano cresciuti assieme. E chissà quante voltesi erano rotolati assieme nel fango, da piccoli, chissà quante volte avevano inseguito un cane, avevano riso insieme, e chissà quanti allenamenti faticati assieme.

- Perdonami, Shisui-san.- itachi, però, non si mosse.

Anche Shisui, paziente, si risedette.

Si avvicinò al cugino e gli poggiò una mano sulla spalla.

- Che ti prende, Itachi …? Stai bene?-

Itachi sapeva di non avere scelta … gli ordini erano ordini. Ma come poteva …? Come avrebbe solo potuto pensare una cosa del genere…?

Doveva farlo … doveva.

- Perdonami per quello che sto per farti, Shisui-san.-

Il ragazzo spalancò gli occhi, prima di venire steso da un pugno.

Cercò di strisciare via, ma le forti braccia di Itachi lo afferrarono e lo trascinarono verso il fiume.

Il fiume Naka … il cosiddetto “Pacifico Naka”. E la sua pace si sarebbe interrotta per sempre, quella sera.

Gli sguardi neri si trafissero. Non c’era paura nello sguardo di Shisui, solo una totale rassegnazione.

Scorse Itachi … le sue lacrime che, copiose, danzavano sul suo volto, creando giochi di luce col tramonto.

Shisui il Fulmineo non fece nulla per difendersi. Nulla, perché infondo se qualcuno lo avesse dovuto comunque uccidere, era contento che questo qualcuno fosse Itachi.

Venne spinto sott’acqua. La tristezza lo colse mentre intravedeva velocemente ciò che per lui era stato il sole, l’aria, il mondo.

La prima cosa che percepì fu freddo. Nonostante non volesse morire, non vedeva l’ora che accadesse.

Inconsciamente cominciò a dimenarsi. Fuori, Itachi teneva la mano premuta nei capelli di seta del cugino, in attesa che si spegnesse.

La vista era bianca per Shisui . I suoi polmoni si stringevano, sembravano gridare dal bisogno d’ari cha avevano.

Non udiva nulla. Solo i battiti del suo cuori, scanditi con la precisione di un orologio. Quei battiti che si stavano per spegnere … così giovane.

Ben presto il suo ossigeno si esaurì. “Ci siamo” pensò distrattamente Shisui. Smise di dimenarsi.

Si concentrò sulla sensazione di pace che lo attanagliava. I bianco si tinse lentamente di nero. Il suo nero eterno.

Itachi si ritrovò a combattere contro i suoi stessi pensieri.

Mentre il suo cervello gli ordinava “finiscilo, annegalo … potere, Itachi, potere!” il suo cuore gli urlava quasi più forte: “Salvalo … tiralo su adesso … non è troppo tardi!”

Combattuto, incerto come sempre. Ma non c’era più bisogno di prendere una decisione.

Shisui aveva smesso di muoversi.

Allora la sua stretta si allentò.

Itachi spinse il corpo in mezzo al fiume. Il fiume glielo sottrasse, avvolgendolo nel suo abbraccio.

Itachi alzò gli occhi al cielo. Si era tinto di nero.

- Addio, nee-san …-

La notte calò su un corpo accasciato in una sponda …giovane, spaventato … in una sagoma che vagava remota su un fiume.

Sul pacifico Naka …

 

FINE FLASHABACK

 

Itachi si muove agile tra gli alberi.

La notte lo squadra, vendicativa.

Il suo nee-san non c’è più.

È solo, completamente solo nella foresta.

Trema, ma non di freddo.

Tredici anni, ed è gia un assassino.

Non ripensa al potere che ha ottenuto, non vuole pensarci.

Vuole solo scappare.

Scappare da lui …

E dal riflesso della luna sul pacifico, assassino Naka …

 

 

 

 

Ciao!!!

Che dire? Dedicata a Shisui Uchiha! Shisui … sei nei nostri cuori.

Recensite, per favore.

Sasori_Danna

  
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