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Autore: JeanJacquesFrancois    02/10/2014    3 recensioni
La storia di Renly e Loras dal vero e proprio inizio alla drammatica fine.
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loras Tyrell, Renly Baratheon, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 6

Renly era sdraiato, sveglio, a letto, ascoltando il lieve suono delle onde che si infrangevano contro le mura del castello, quando ci fu un colpo alla sua porta. Si allarmò. Era tardi, molto tardi, anzi. Si era ritirato per la notte molte ore prima. Il suo cuore fece un balzo. Un visitatore nelle camere a quest'ora della notte poteva voler dire solo una cosa. Brutte notizie. Una moltitudine di scenari gli lampeggiarono nella mente. Magari Robert era stato assassinato, o Stannis era annegato a Roccia del Drago, o magari c'era una rivolta tra i suoi alfieri.

“Avanti,” disse forte, spingendo via gli scenari e sedendosi. Erano tutti altamente improbabili. Stannis non era nemmeno a Roccia del Drago, per amor degli dei. Era più probabilmente qualcosa di irrilevante.

Ma comunque non poteva togliersi di dosso la sensazione di disagio. Un problema irrilevante avrebbe di certo atteso fino alla mattina...

Penrose entrò, il viso impassibile e imperscrutabile nella quasi totale oscurità.

“Penrose? Siamo nel cuore della notte. Cosa c'è?”

“Un corvo, mio lord, è arrivato circa un'ora fa, da Alto Giardino-”

“-Per Loras?” interruppe Renly. “Cattive nuove?” Ali oscure, oscure parole risuonò nella sua mente.

Penrose aggrottò la fronte, confermando le paure di Renly.

“Sì, mio lord, cattive nuove. Un incidente in un torneo. Il loro primogenito è stato mezzo schiacciato da un cavallo, giostrando contro il Principe Oberyn di Dorne.”

“Fatale?”

“Non ancora. Sebbene sembri che potrebbe esserlo, apparentemente l'infezione si è diffusa malamente. Al meglio, sarà permanentemente zoppo o perderà solo la gamba, al peggio...” Penrose si interruppe. “Al peggio, la ferita andrà in cancrena e non sopravviverà alla settimana.”

Renly tremò. Giostrare era un'attività talmente pericolosa, eppure gli uomini continuavano a praticarla, compreso lui stesso, sebbene ne traesse poco piacere. In qualche modo, l'eccitazione della vittoria sorpassava i rischi.

“E Loras? Come l'ha presa?”

“Male, è sconvolto, povero ragazzo. Una delle serve è con lui, ma ho pensato che avrei fatto bene a sentire se avresti voluto vederlo, è così affezionato a te.”

Renly era già in piedi. Mettendo una tunica sopra gli abiti da notte, seguì Penrose nella stanza di Loras. Poteva sentire dei singhiozzi soffocati anche dal corridoio. Bussò gentilmente. Quando non ci fu risposta, mise la testa oltre la porta.

Una ragazza abbastanza giovane, che era stata al servizio di Renly per parecchi anni, adesso era seduta con Loras, accarezzandogli i capelli mentre singhiozzava sulla sua spalla.

“Loras? Posso entrare?” Chiese Renly piano e Loras alzò lo sguardo, gli occhi pieni di lacrime. Le scacciò con astio quando vide Renly sull'uscio. Era strano vederlo così, pensò. Conosceva Loras da quasi un anno, e lo aveva visto irritato, di cattivo umore, arrabbiato persino, ma mai turbato. Era abbastanza sconcertante.

Renly fece cenno alla ragazza di andarsene. Lei obbedì subito, non senza un ultimo sguardo furtivo a Loras, però, il viso carico di preoccupazione.

Renly sospirò e si sedette sul bordo del letto, dove la ragazza si era seduta momenti prima. Loras lo guardò, gli occhi sgranati e le guance chiazzate di lacrime. Il cuore di Renly andò a lui. Sapeva che la sua famiglia voleva dire tutto per lui ma sapeva anche che Loras avrebbe odiato che qualcuno lo vedesse così. Gli mise una mano sulla spalla, cercando di confortarlo.

“Penrose mi ha detto del corvo. Mi dispiace, Loras.” Lui si limitò a cacciare indietro le lacrime e annuì, quasi vergognandosi della sua mancanza di contegno.

Renly sospirò lievemente e lo trasse a sé, attirandolo gentilmente contro il proprio petto. Loras sembrò quasi preso alla sprovvista da questa inaspettata offerta di conforto, ma si aggiustò in modo che la sua testa poggiasse sulla spalla di Renly. Le lacrime cadevano di nuovo, e Renly lo strinse forte a sé mentre Loras continuava a singhiozzare sulla sua spalla. Il più piccolo si aggrappò a sua volta, disperatamente, la sua testa sepolta nel collo del lord. Lentamente i singhiozzi si smorzarono e alla fine si tranquillizzò.

“Dovremmo pregare per tuo fratello, Loras.” Suggerì.

“Credi nelle preghiere, Renly?” il ragazzo guardò a lui, seriamente, i suoi occhi annacquati con lacrime che non erano ancora cadute.

Renly non rispose per un po'. Era vero che gli dei sembravano non essere smossi dalle preghiere dei mortali. Quando era molto giovane, lui e Maestro Cressen avevano pregato ogni giorno perché l'assedio di Capo Tempesta si spezzasse. Stannis non li aveva raggiunti. Credeva solo nella forza degli uomini. Era stato Ned Stark a spezzare l'assedio, non gli dei.

“Non ne sono sicuro, Loras.” disse alla fine, tirando il ragazzo a sé ancora una volta, e accarezzandogli i capelli come la ragazza aveva fatto. I suoi ricci erano così belli come sembravano, morbidi e setosi sotto le sue dita, il ragazzo si appoggiò pesantemente a lui, il cuore che batteva all'impazzata, e gli strani singhiozzi che ogni tanto sfuggivano.

….................................................................................................................................

Renly non ricordava di essersi addormentato, ma la luce stava fluendo attraverso le tende quando si svegliò, con Loras ancora accoccolato contro di lui. Era in pace adesso, il suo respiro leggero e regolare.

Si sciolse gentilmente dal ragazzo, e cercò di non svegliarlo mentre gli tirava su le coperte e scendeva dal letto.

Esitò per un momento sulla porta, insicuro se restare o andarsene. Non sarebbe stato molto appropriato per lui essere lì quando Loras si fosse svegliato. Aveva già sfruttato il suo benvenuto addormentandosi e aveva molte cose a cui provvedere. Penrose lo avrebbe aspettato per la loro abituale riunione mattutina, e aveva affari abbastanza urgenti con uno dei suoi alfieri.

Appena si decise ad andare, comunque, fece l'errore di guardare di nuovo Loras che dormiva. Sembrava così piccolo e indifeso, sdraiato lì da solo, i ricci che gli cadevano sul viso, le mani che adesso si aggrappavano alle coperte debolmente. Il giovane era stato suo amico per quasi un anno, il suo unico amico addirittura, di certo si meritava di meglio che essere spinto via per noiosi affari di gestione.

Buttando i suoi doveri di lord dalla finestra, Renly voltò le spalle alla porta e tornò da lui.

Nota:
I commenti dei capitoli precedenti sono stati ricevuti con tanta felicità dall'autrice, che ringrazia tutti e dice che sembrate tanto contenti della traduzione (quindi pensa che siamo brave! ;) ). Continuerò a mandarle tutti i commenti, quindi, non siate timidi, non morde, né lei, né noi.

Purtroppo, gli aggiornamenti saranno costanti nei giorni, finché non vi diremo diversamente, ma non possiamo garantire sulla costanza dell'orario, dato che la scuola si sta facendo sempre più dura per noi povere traduttrici. Il giovedì in particolare usciamo alle 14 e, quando avremo molto da studiare, non è detto che il capitolo possa arrivare prima di cena. Scusate per il disagio. 

 

   
 
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